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Frosinone
Lazio

Frosinone è una città del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia. È un centro industriale e commercialee un importante nodo di comunicazione del Lazio meridionale. Esistente sin dall'epoca preromana, nonostante le distruzioni subite nel corso della sua storia (da ultimo quelle della Seconda guerra mondiale) conserva tracce importanti del proprio passato, come le rovine dell'anfiteatro ed i reperti nel museo archeologico cittadino. Situata storicamente su di un colle che domina la valle del Sacco, Frosinone è circondata dai monti che delimitano la valle, ossia gli Ernici a Nord ed i Lepini ad Est e a Sud, dove si intravedono gli Ausoni. Il territorio comunale è attraversato dai torrenti Cenicia e Rio e dal fiume Cosa, il cui flusso, sia per cause naturali che per la captazione delle sue acque, è ormai estremamente ridotto. Nella pianura del Sacco sono presenti alcune fonti le cui acque sono sfruttate ad uso potabile ed industriale. Sul colle permane il nucleo centrale della città, che si è progressivamente sviluppata estendendosi inizialmente sulle colline circostanti. Il quartiere della Stazione si è formato a partire dalla fine dell'Ottocento. L'espansione maggiore della città si è realizzata nella pianura sottostante nel corso del Novecento, scendendo disordinatamente lungo i crinali e le vie di comunicazione. Oggi si distinguono perciò, nell'uso comune, una Frosinone Alta e una Frosinone Bassa.

ETIMOLOGIA
Frusino (questo il nome latino) era quindi all'epoca abitata dal popolo dei Volsci, seppur compresa nel territorio degli Ernici. Il nome preromano della città sarebbe Frusna, l'etimologia del quale è controversa; tuttavia si sono tentate varie ipotesi: una prima farebbe derivare il nome dalla radice del greco portis: giovenca; una seconda, osservando l’assonanza con radici etrusche, ricollega il nome ad un’ipotetica gens etrusca Fursina (o anche, Frusina o Prusina); a queste tesi se ne è affiancata una più recente, che basandosi sui legami tra le civiltà italiche preromane, ed in particolare quella etrusca, con i popoli accadico-sumeri, ipotizza influenze analoghe anche per i toponimi: stando a ciò Frusna avrebbe il significato di “terra irrorata dai fiumi”.

ORIGINI
Ritrovamenti in diversi luoghi nel territorio, come i manufatti in pietra del Paleolitico inferiore (circa 250.000 anni fa) rinvenuti inlocalità Selva dei Muli, testimoniano di antichissimi insediamenti nella zona. Sempre nella stessa località, circa 4.000 anni or sono, esisteva un ampio abitato eneolitico. Nel millennio successivo la presenza umana si sarebbe diffusa nel territorio, come dimostrano i reperti archeologici rinvenuti nella parte alta della città (là dove sorgerà successivamente la cittadina volsca e romana), riferibili all’Età del bronzo finale (XII-X secolo a.C.), e nelle località Fontanelle e Fraginale, costituiti sia da resti degli antichi abitati, che da alcune sepolture databili intorno al VII-VI secolo a.C. È già volsca la necropoli casualmente scoperta presso l'odierno piazzale De Matthaeis, che comprende 21 tombe del VI-V secolo a.C..

CENNI STORICI
Non ci è dato sapere di un eventuale ruolo della città nelle guerre che videro contrapposti i Volsci ai Romani, sappiamo invece (Diodoro Siculo, XX, 80; Livio, X, 1) che nel 306 a.C. la città fomentò assieme alla Lega Ernica una ribellione al dominio di Roma: come punizione il suo territorio fu ridotto di un terzo (che passò alla vicina Ferentino, rimasta fedele all'Urbe), fu saccheggiata e i capi della rivolta, deportati a Roma, vennero pubblicamente decapitati (303 a.C.). Fu in seguito devastata dall'avanzata di Annibale lungo la Via Latina (durante la II guerra punica), alla quale non volle arrendersi: questo le meritò l'appellativo, datole da Silio Italico, di Bellator Frusino, che tuttora campeggia nello stemma cittadino. Silio Italico loda Frusino anche nel corso dell’elencazione degli alleati romani nella battaglia di Canne ("a duro Frusino haud imbellis aratro", VIII, 398). Anche scrittori greci la nominano nei loro scritti, mentre tra i romani, in seguito, Giovenale evidenzierà la tranquillità della città volsca. Sappiamo che sotto la dominazione romana fu municipio con diritto di voto e fu iscritta alla tribù Ufentina; in epoca imperiale divenne colonia e parte delle sue terre vennero assegnate ai veterani, forse anche per contrastare un progressivo spopolamento. Sulla diffusione del Cristianesimo a Frosinone non si hanno notizie certe, ma si ritiene che sia esistita un'antica diocesi; a Frosinone nacquero due pontefici, Ormisda e Silverio (unico caso di due papi padre e figlio), oggi patroni della città. Frosinone fu più volte distrutta durante le invasioni barbariche, e rimase sempre dipendente dalla Roma papale; la sua funzione era principalmente agricola e militare: la rocca (che si trovava nel luogo dove attualmente è il Palazzo del Governo), pare respinse, tra l'altro, i tentativi di espansione dei Conti de Ceccano. Nel duecento saranno gli anagnini a tentare di imporre il loro dominio, ma Frosinone aveva dalla propria l'appoggio papale, che rese inoffensivi i nobili di Anagni. Dal XIII secolo fu saltuariamente sede del rettore di Campagna e Marittima, assieme ad altre città della provincia pontificia come Ferentino, Anagni e Priverno.

Agli inizi del XIV secolo la città dovette cedere alla vicina e potente Alatri, impegnandosi ad intervenire con propri rappresentanti al "parlamento" alatrense e a partecipare alle spedizioni belliche dell'alleato, mantenendo le proprie insegne. La città dovette subire numerose calamità (tra cuiun terremoto nel 1350) e le devastazioni da parte dei Lanzichenecchi, che vi portarono la peste, immediatamente seguiti da truppe francesi e fiorentine, contestualmente al Sacco di Roma. La rocca, distrutta, venne ricostruita; per alcuni il portale principale sarebbe stato disegnato da Michelangelo. Nuove distruzioni si ebbero con l'occupazione da parte degli spagnoli in guerra contro Paolo IV nel 1556: tutto ciò mostra quanto la sua rocca fosse strategicamente rilevante per il controllo di tutta la valle del Sacco e per la difesa di Roma. A seguito del trattato di Cave (1557) la residenza dei governatori pontifici della provincia di Campagna e Marittima fu fissata definitivamente a Frosinone; la Campagna e Marittima prenderà poi il nome di Delegazione di Frosinone. Tra il Seicento e l'Ottocento la città conobbe un significativo incremento demografico, passando da meno di duemila abitanti alla metà del Seicento agli oltre diecimila del primo censimento dello Stato italiano. Frosinone fu testimone nel 1867 della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la Colonna Nicotera. Di rilievo lo scontro con i garibaldini a Monte San Giovanni Campano. Nel Museo nazionale di Mentana sono conservati i cimeli della "Vendita" Carbonara "Nicola Ricciotti" patriota mazziniano. Frosinone fu sottratta allo Stato Pontificio e annessa al Regno d'Italia il 17 settembre 1870, tre giorni prima di Porta Pia. Dopo l’unificazione nazionale, diviene capoluogo dell'omonimo circondario in provincia di Roma. Si avviò allora un rinnovamento edilizio e un abbellimento architettonico dell’abitato, come testimoniano i residui palazzi dell’attuale centro storico, che appunto presenta edifici tardo ottocenteschi e umbertini. La città era sede degli uffici della sottoprefettura, del distretto militare e della stazione ferroviaria statale e di quella vicinale (la Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone). Nel 1927, nel quadro di una generale riorganizzazione amministrativa, venne istituita dal regime di Mussolini la provincia di Frosinone, sottraendo comuni alle province di Roma e Caserta: furono ampliati gli uffici esistenti, se ne crearono di nuovi, e furono trasferiti in città un gran numero di dipendenti statali, soprattutto da Caserta. Frosinone conobbe quindi uno sviluppo demografico, economico e sociale, furono costruiti gli edifici delle scuole elementari e della Camera di Commercio. Le ultime distruzioni saranno imposte alla città durante la seconda guerra mondiale, con 56 bombardamenti alleati. Dalla ricostruzione e la crescita dell'economia nei decenni successivi dipende in buona parte la Frosinone di oggi: di fatto, il capoluogo ciociaro non conserva molte tracce della sua pur millenaria storia, presentando attualmente un aspetto in prevalenza moderno di centro industriale e commerciale.

DA VEDERE

Cattedrale di Santa Maria Assunta
La chiesa è stata ampiamente rimaneggiata nel XVIII secolo rifacendosi a Sant'Andrea della Valle a Roma. Presenta un campanile romanico a tre ordini di finestre bifore. Tra le opere d'arte conservate nel luogo sacro vi è una Madonna con Sant'Anna, San Giovannino e angeli del Sementi. La chiesa è Cattedrale dal 1986, anno di istituzione della diocesi.

Santuario della Madonna della Neve
Costruito come cappella rurale nel Seicento nel luogo di un evento miracoloso, ha in seguito ospitato una comunità di religiosi. Nella chiesa un affresco del XVI secolo rappresenta la Madonna della Neve con i santi Ormisda e Silverio. Vi è poi una pala di Filippo Balbi raffigurante la Madonna della Cintura. Nella piazza della Madonna della Neve troviamo la fontana realizzata alla metà del Settecento per volere di Livio de Carolis (i De Carolis costruirono diversi palazzi a Roma, in via del Corso) allo sbocco dell'acquedotto da lui donato alla città; presenta un bacino quadrilobato sopra il quale è posta la tazza centrale, ai lati sono erette due colonne.

La chiesa di San Magno o della Madonna della Delibera
Risale al IX secolo, ma l'aspetto attuale si deve in parte al restauro del 1747. A pianta ottagonale, al suo interno custodisce affreschi raffiguranti la Vergine Maria, il Bambino e San Magno adorante, San Tommaso d'Aquino e San Biagio, San Bernardino da Siena e San Luigi Gonzaga. Notevole è la pala d'altare affrescata raffigurante san Magno con sant'Ormisda. Tra i due santi l'ignoto autore dell'opera ha raffigurato la città di Frosinone, con la Rocca e le torri presenti all'epoca.

Chiesa di San Benedetto
Di antiche origini, è stata ricostruita tra il 1750 e il 1797 in forme tardobarocche, con un tiburioottagonale e una facciata a due ordini sovrapposti; rimasta indenne dalle distruzioni belliche, conserva al suo interno pregevoli tele datate tra il Seicento e l'Ottocento.

Il Palazzo del Governo
Collocato nel luogo dell'antica rocca di Frusino, il palazzo attualmente sede della prefettura di Frosinone venne edificato a partire dal 1825 come sede della Delegazione apostolica di Frosinone su progetto dell'architetto Mazzarini e i lavori, eseguiti dall'architetto Antonio Sarti, terminarono nel 1840. Della rocca mantenne il portale, il cui disegno era attribuito dalla tradizione orale al Michelangelo. L'edificio rimase danneggiato dal terremoto del 1915, da un incendio nel 1927 e soprattutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra acquisì l'aspetto attuale, mantenendo essenzialmente la struttura complessiva, con quattro piani e una loggia centrale all'altezza del piano nobile sostenuta da sei colonne doriche, ma privato della torretta dell'orologio che lo coronava. Al suo interno sono presenti arredi di notevole valore provenienti dalla reggia di Caserta.

MANIFESTAZIONI
La Radeca: Carnevale storico
Premio Ciociaria (febbraio)
Festa patronale dei S.S. Ormisda e Silverio (20 giugno)
Note Ignote: "Altre forme – altri suoni": festival musicale (luglio)
Rivivere l’Antico: musica e visite guidate al Museo Archeologico (settembre)
Premio Internazionale Daniele Paris (settembre)
Stagione teatrale (da dicembre a marzo)

PERSONAGGI NOTI
Nino Manfredi, attore;
Marcello Mastroianni, attore.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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