Segni
Lazio

Segni è un comune della provincia di Roma, vicino alla Ciociaria. Segni si raggiunge uscendo al casello autostradale di Colleferro. Questa, città ricca di castagneti, ha una storia antichissima come testimoniano le sue mura ciclopiche costruite ai tempi della Roma repubblicana od ancora prima.


DA VEDERE

Concattedrale di S. Maria Assunta
La chiesa fu costruita nella prima metà del XVII secolo, sulle rovine della precedente che risaliva al 900, al tempo di San Bruno. Ha facciata neoclassica e poggia su un'ampia gradinata. Il campanile, a lato della chiesa, risale al XI secolo. È alto 24 metri, ha sezione quadrata con 5.25 metri di lato. La torre consta di 5 piani divisi esteriormente da una serie di cinque archi pensili. Ogni piano è porta nei quattro lati ampie superfici rientrate su cui si aprono cinque ordini di finestre (dal basso verso l'alto rispettivamente: monofore, bifore, trifore, bifore e ancora monofore). Ai lati della facciata sono ben visibili due quadranti in pietra (una segnala le ore per meridiana, l'altro per lancette orarie), entrambi fuori uso.L'attuale orologio è in uso dal 1933. L'interno, a croce greca, è impreziosito da opere pittoriche . Notevoli infatti i dipinti di Francesco Cozza e la pala dell'altare maggiore, che riproduce la Vergine Assunta sorretta dagli Angeli con in basso gli Apostoli. Un affresco nella cappella di S.Francesco, come riferisce il libro di Bruno Navarra , è attribuito al Baciccio (Giovan Battista Gaulli). All'interno della Cattedrale sono conservate le reliquie di San Bruno, Santo Patrono, nella Cappella omonima.

Mura poligonali
Come detto la città è circondata da un'ampia cinta muraria, perfettamente conservata che prende il nome di mura ciclopiche. Queste sono intervallate da numerose porte che si aprono lungo tutto il percoso della cinta, la più famosa di queste è la Porta Saracena, che presenta un monolite di copertura lungo oltre tre metri (vedi foto). Taluni hanno paragonato questa cinta a quella della città greca di Micene[senza fonte]. Comunque una targa esposta all'ingresso di Segni ricorda ai visitatori che il comune è gemellato con quello di Micene. Nella parte alta della cittadina è ubicato quanto resta dell'antica Acropoli. E qui sono interessanti: la chiesa di S.Pietro costruita con parte delle antiche mura megalitiche (foto) ed una cisterna del III secolo. Diversi reperti dell'antica città romana sono infine visibili presso il locale museo che da qualche tempo è abbastanza attivo anche per le scoperte che sono state effettuate in pianura durante la costruzione della linea ferroviaria dell'alta velocità.

Porta Saracena
La Porta Saracena è probabilmente il monumento più famoso di Segni. E' una costruzione monumentale, che si apre nelle c.d. mura ciclopiche e originariamente era una delle porte più imponenti e utilizzate dagli abitanti dell'antica Segni. Questa porta prende il nome dai Saraceni che, nella seconda metà del secolo IX d.C., bivaccarono nelle vicinanze per controllare l'unica sorgente d'acqua esistente a Segni dentro il perimetro delle mura poligonali. E' larga alla base m.3 e in alto, sotto l'architrave, si restringe fino a m.1,40; è alta m. 2,50 e le fiancate sono spesse m. 2,56. Il grande monolite di copertura è lungo oltre 3 metri.

Cisterna romana
E' questa una cisterna di antichissima datazione, anticamente utilizzata per il deposito dell'acqua ad uso umano. E' costruita con grandi blocchi di tufo cementati con un tipo particolare di calce, propria di questi luoghi, detta "Opus Signinum", molto ricercata nell'antichità ed in cui gli antichi Segnini eccellevano (tanto che erano chiamati a Roma nelle ville dei notabili per lavorare). La particolarità di questa calce risiede nella sua resistenza, unita alle proprietà impermeabilizzanti: ben si prestava, quindi, per un'opera destinata agli usi summenzionati.

Chiesa di S. Pietro
La chiesa di S. Pietro sorge su un ampio ripiano dove, originariamente, sorgeva un tempio pagano datato dagli archeologi al V-VI sec a.C. e dedicato alla triade italica (Giove, Giunone e Minerva). Il tempio, "capitolium signinum", è giunto a noi con i muri perimetrali quasi intatti nella cella centrale, mentre quella volta ad occidente, caduti i muri, fu adibita, in epoca cristiana, a cimitero parrocchiale, e quella volta ad oriente fu trasformata in sacrestia e in piccolo giardino pensile. I muri che noi vediamo, risalenti al II° sec. a.C., sono costruiti con la tecnica dell' "opus quadratum" (grandi blocchi di tufo quadrangolari sovrapposti e concatenati con l'uso della malta). Fu la prima cattedrale di Segni dal V° sec. d.C., fu la chiesa di S. Vitaliano, Papa dal 657 al 672, e subì nel corso dei secoli saccheggi dai Saraceni nel IX° sec.Ha la facciata in tufo: il campanile è movimentato su tre lati da una bifora, nel quarto da una monofora, con adiacente giardino prensile. Notevoli all'interno tre preziosi e delicati affreschi. Il più antico risale al XII secolo e rappresenta la Madonna con il Bambino sulle ginocchia, tra i santi Lorenzo, Stefano e Vitaliano; la pala dell'altare è opera del Tadolini (1907), mentre la tela a sinistra del presbiterio, che configura il conferimento del primato a San Pietro, è del 1500.

Porta Foca
Anche detta "Porta deglio sticcato", insieme alla Porta Saracena rappresenta una delle porte maggiori, e meglio conservate, dell'antica cinta muraria di Segni. Deve il suo nome a quello dell' imperatore Foca (602-610) che un tribuno locale volle omaggiare.

Palazzo Cremona
E' un palazzo che risale al '700, tutto lavorato in pietra. E' un segno tangibile del buon gusto e della fastosità del settecento segnino. Presenta portali, finestre, balconcini ad angolo e cavalcavia con eleganti balaustrate. Nella parte posteriore del palazzo, nel giardino, in epoca romana sorgeva il tempio della dea "Bona", oggi andato distrutto.

Chiesa di S. Stefano
Fonti antiche fanno ritenere che la chiesa di S. Stefano sia stato il primo luogo di culto cristiano a Segni. Risalente alla fine del I secolo dell'era volgare, sorge sul luogo dove sorgeva una sinagoga ed è stata dedicata a S. Stefano in omaggio al primo martire cristiano. Sulla facciata della chiesa si notano elementi provenienti da diverse culture: romanica, araba e medioevale. Il campanile romanico, sul lato destro della chiesa, è una torre quadrata alta 17 metri e di 4.20 metri di lato. Sui suoi lati si aprono delle monofore e delle bifore che, in parte, slanciano la struttura della chiesa, di per sé tozza e appiattita con i suoi 19.50 metri di larghezza contro gli 11.50 metri di altezza. L'attuale facciata, in stile neoclassico, venne costruita alla fine dell'800.

Ponte Scarabeo
Il Ponte scarabeo è un arco medioevale costruito con pezzi di tufo legati con malta. Poggia su due pilastroni quadrati: quello esterno insiste sulle mura poligonali, quello interno è incorporato nella costruzione di una casa. Dove l'arco s'innesta sui tozzi pilastri, una sporgenza di tufo tornito fa pensare all' ovolo di un capitello, mentre sull'arco s'innalza un muro esile terminante a scivolo verso la valle. Sempre di epoca medioevale è la meridiana che si intravede in figura nell'angolo superiore sinistro. Il Ponte Scarabeo deriva il suo nome da una antica leggenda segnina.


MANIFESTAZIONI

San Bruno
Questa è la festa del Santo Patrono di Segni, e per questo è la più sentita e la più ricca di eventi. Si festeggia il 18 luglio. Durante il periodo di festa si svolge il "Palio di S. Bruno", organizzato dal gruppo ippico locale, che comprende prove di velocità e destrezza con il cavallo. A fine manifestazione è consuetudine lo spettacolo pirotecnico sul monte Pianillo.

S.Lucia
La festa di S. Lucia (13 dicembre) rappresenta una occasione di svago per la comunità dell'antico centro storico, poiché è presente una fiera ed è un giorno festivo.

Sagra del Marrone
La sagra del Marrone si festeggia la penultima domenica di ottobre, il 2007 vede la 50ma edizione della sagra .

Giostra del Maialetto
È una manifestazione che purtroppo da qualche anno a causa di proteste animaliste non viene più celebrata.Solitamente veniva celebrata in agosto. Le sue origini risalgono ai primi anni del '600 poiché in quel periodo il popolo segnino ed i conti Sforza, duchi di Segni, ebbero delle dispute per la gabella dovuta per il pascolo dei maiali nel bosco. Secondo lo statuto la tassa doveva essere incamerata nei fondi comunitari, mentre i duchi volevano assumerla nelle loro casse. In attesa della sentenza giudiziaria dipendenti dei signori, a colpi di bastone e ramazze di sagina, scacciavano i maiali dal bosco. Dopo che il popolo finalmente ottenne una sentenza favorevole, i Segnini scimmiottarono la lite con il duca inventando la "Giostra del maialetto ".La giostra si svolge lasciando libero, dentro la Cisterna Romana (costruita con opus signino), un maialino ricercato da cinque squadre (una per contrada) di due uomini ciascuna, bendati, per essere colpito con scope di saggina. Gli uomini sono richiamati dal suono di un campanello che tutti, compreso il maialino, portano legato . Vince la squadra che riusce a colpire più volte il maialino; spesso, però, i concorrenti si colpivano fra loro, ingannati dal suono del campanello degli altri concorrenti, con grande ilarità del pubblico presente. Oggi è un corso un procedimento per tentare di riportare la Giostra nelle tradizioni del luogo che venne sospesa nel 1992 a causa delle pressioni animaliste. Nel 2005,2007,2008,si è svolta con, al posto del maialino un uomo travestito.


ORIGINI E CENNI STORICI

I primi insediamenti nel territorio di Segni risalgono all’età del bronzo, ma l’abitato si sviluppò solo in epoca romana, tempo in cui Segni rivestì una posizione strategica sulla valle del fiume Sacco. Nel VI sec. a.C. Tarquinio il Superbo Re di Roma, inviò a Segni dei coloni e una guarnigione armata per proteggere, per via terra, le vie di accesso alla città di Roma; ciò è dimostrato da numerosi resti archeologici rinvenuti sul territorio. Ma Segni, sin dall’inizio, fu una città-stato autonoma fino al 340 a.c. quando venne stipulato un patto con i Romani che ben presto la elevarono a Municipio (89 a.C.)e la fregiarono della sigla SPQS (senatus populusque signinus) godendo così di relativa indipendenza ma con obblighi di alleanza con la stessa Roma. Infatti nel 493 a.C. i Segnini sottoscrissero assieme ad altre popolazioni il Foedus Cassianum, patto di alleanza stipulato tra le città latine e Roma. In questi tempi Segni era dunque una città tanto fiorente che, unica nel Lazio, coniava monete d'argento con la scritta SEIC che significa cinghiale, da cui si crede derivi il nome della città, anche se altri lo fanno derivare dalle insegne di Tarquinio il Superbo -SIGNIA, in latino- o dalla statua del dio Mercurio -Signinum-, presente nel retro delle monete di Segni. Per la sua fedeltà nei confronti di Roma, Segni venne scelta come luogo di prigionia nella guerra contro Annibale. Tra l'era repubblicana ed il successivo periodo imperiale, a Signia viene costruito il foro, i templi: uno al dio Ercole ed uno a Giunone Moneta, vengono innalzati monumenti a varie divinità ed all'imperatore Caracalla viene dedicato il foro e vengono costruite numerose ville nel circondario. Tra la fine del sec. VI e l'inizio del successivo nacque a Segni Vitaliano, Papa dal 657 al 672. Nei secoli XII-XIII, inserita nel Ducato Romano e nel "Patrimonio di S.Pietro", Segni si sviluppò sotto il dominio della S.Sede raggiungendo l'apice della fama e l'autonomia locale. Nel 1200 viene costruita l'odierna Piazza Santa Maria, la vecchia Cattedrale duecentesca, il palazzo della Comunità e l'Episcopio. In tale periodo Segni divenne residenza estiva dei Papi e venne costruita da Eugenio III una residenza estiva, l'attuale Seminario Vescovile. Nel 1585 il Papa Sisto V elevò Segni a Ducato (il primo duca è stato Alessandro Conti Sforza). Il 20 settembre 1870 Segni entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la conquista di Roma da parte delle truppe garibaldine. Bombardata il 7 marzo 1944 Segni ha perso l’antica chiesa di S.Lucia ricostruita in seguito ed ha pagato un notevole tributo di morti.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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