Sacrofano
Lazio

Sacrofano è un comune della provincia di Roma, nel Lazio. Il territorio comunale comprende il Monte Musino (Monti Sabatini), alle pendici della caldera del vulcano di Sacrofano, del distretto vulcanico sabatino formatasi circa 330.000 anni fa, all'interno del Parco di Veio.

ETIMOLOGIA
Il nome originario del borgo fu Scrofano; sulla sua origine esistono diverse leggende, legate alla presenza di una scrofa, che compare nello stemma comunale. Altre leggende narrano invece che sul Monte Musino si trovasse il trono di una dea e che quindi il nome del paese fosse "sacrum fanum".
Deriva dal nome latino di persona Scrofa con l'aggiunta del suffisso -anus che indica appartenenza. Poiché il nome veniva associato allo scorfano, un pesce gustoso ma dall'aspetto non piacevolissimo o alla scrofa, fu cambiato in Sacrofano da sacro fano, ossia sacro tempio.

MANIFESTAZIONI
Manifestazione patronale Santa Maria Assunta, a settembre
Palio della Stella, II domenica di settembre.
Sagra delle pappardelle al cinghiale a ottobre.

DA VEDERE
L'originaria rocca, situata nella parte alta dell'attuale paese, ebbe un impianto trapezoidale, con cortile interno che in origine doveva essere dotato di un torrione, con fossato difensivo verso monte, dove sorgeva il borgo, ugualmente fortificato. Alla fine del XIV secolo appartiene un torrione adiacente alla chiesa di San Giovanni, residenza degli Orsini al momento della presa di possesso del feudo dove nel suo interno è presente un rilievo raffigurante lo stemma della nobile famiglia . Nella prima metà del XV secolo vennero sistemate le strutture difensive, rivolte questa volta verso Roma e la via Flaminia: due torri rotonde furono costruite a difesa della "Porta Romana" e venne aggiunta una scarpata contro le mura preesistenti con un antistante fossato.

La chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XII e rimaneggiata nel XV secolo, ma il titolo di "San Giovanni in Scrofano" è citato a partire dal 1027. L'edificio conserva un campanile in blocchi di tufo con cornici in mattoni, risalente al XIV secolo. La chiesa presenta una pianta irregolare, con navata unica preceduta da un vestibolo e con ambulacro a destra; l'altare del 1515, in marmi colorati, conserva reliquie di san Giustino martire. Nella chiesa si conserva una campana, fusa nel 1357 e rotta e rimossa nel 1799.

La chiesa di San Biagio, risalente alla seconda metà del XV secolo, venne rimaneggiata nel XVIII secolo.

Il palazzo Placidi-Serraggi, fu costruito nel 1707 in stile tardo-barocco.

Nel territorio comunale si trova il sito archeologico del Monte Musino, sulla sommità del colle; esso conserva resti della fortificazione medioevale e tracce di un precedente luogo di culto, forse identificabile con il santuario delle Arae Mutiae citato da Plinio.

ORIGINI E CENNI STORICI
La zona fu inizialmente parte del territorio della città etrusca di Veio (ager Veientanus), alla sua estremità settentrionale. Esisteva una rete di strade di origine etrusca, riutilizzate anche in periodo romano e vi si trovavano numerosi piccoli insediamenti etruschi, soprattutto lungo la viabilità esistente, in parte sostituiti dopo la conquista romana da numerose ville, prevalentemente sui pendii. Situato tra la via Cassia e la via Flaminia, il principale asse stradale del territorio fu costituito da una via che collegava la Flaminia e la strada tra la valle del Tevere e Capena, a servizio dei numerosi insediamenti agricoli. Gran parte delle ville furono abbandonate nel V e VI secolo. Nel 780, sotto papa Adriano I, venne fondata nell'ager Veientanus la domusculta Capracorum, nella quale erano ricompresi fundi, massae et casales ("fondi agricoli, masserie e casali"), e in quest'epoca è citato anche un fundus Scrofanum[senza fonte]. Il fondo dal 775 fece parte dei possessi della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Il fenomeno dell'incastellamento, con la costruzione di fortificazioni a difesa degli insediamenti, sembra essersi verificato nella zona a partire dal X e XI secolo: nel territorio dell'attuale comune esistono tracce di piccoli siti fortificati (in località Pian di Lalla e sul Monte Musino, in origine all'incrocio della strada per Capena). Nel 1027 il centro fortificato di Sacrofano, sorto sul percorso secondario tra Cassia e Flaminia, apparteneva alla diocesi di Selvacandida e sono menzionate per quest'epoca diverse chiese poste in Scrofano. Nella seconda metà del XIII secolo il castello fu in possesso dei prefetti di Vico, da cui passò quindi ai Savelli e ai Nardoni. Gli Orsini presero possesso del feudo di Sacrofano sotto il pontificato di Gregorio XI (1370-1377) e lo mantennero per quasi tre secoli, ad eccezione di una breve parentesi sotto i Borgia (1503-1516). Nel 1560 fu compreso nel ducato di Bracciano. Nel 1662 il possedimento venne ceduto dagli Orsini alla famiglia Chigi.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.508 (M 3.713, F 3.795)
Densità per Kmq: 263,5
Superficie: 28,49 Kmq

CAP 00060
Prefisso Telefonico 06
Codice Istat 058093
Codice Catastale H658

Denominazione Abitanti sacrofanesi
Santo Patrono San Biagio Vescovo e Martire
Festa Patronale 3 febbraio
Compatrono San Geminiano martire.

Il Comune di Sacrofano fa parte di:
Parco di Veio

Comuni Confinanti
A est: Castelnuovo di Porto, Riano; a est e sud: Roma; a ovest: Campagnano di Roma, Formello; a ovest e nord: Magliano Romano.

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ISTITUTO GESU'-MARIA - ROMA - RM