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Piglio
è un comune in provincia di Frosinone. Il paese
si trova in posizione panoramica su una propaggine
del monte Scalambra tra le valli dei fiumi Sacco e
Aniene. Interessante il patrimonio naturalistico e
storico-culturale. Inoltre diviso in due parti: piglio
alto e romagnano. Nel dopoguerra la via di scorrimento
tra Fiuggi e gli Altipiani di Arcinazzo favorì
ulteriormente le comunicazioni con Roma. L'economia
del paese si basa sull'agricoltura e la viticoltura:
vi si produce il vino Cesanese del Piglio.
ETIMOLOGIA
Forse deriva dal latino pileus o pileum (berretto
a forma conica). Essendo indicato nei documenti con
il nome di Pileo. potrebbe anche derivare dal nome
di persona Pilius.
MANIFESTAZIONI
La prima domenica di ottobre vi si svolge la Sagra
dell'uva "Cesanese di Piglio", con degustazioni
e visite culturali. Il 10 agosto si svolge la Festa
del patrono san Lorenzo, durante la quale nella cornice
del Castello Colonna si svolgono degustazioni enogastronomiche
e si osservano le stelle cadenti Calici di Stelle
. Piglio è una delle Città del Vino.
Nel mese di agosto nella località di "Tagliano"
si svolge la Sagra delle Fettuccine,nel bel mezzo
della località chiamata "terre bianche".
Il giorno successivo alla Pentecoste e il 31 ottobre
si svolge la Festa della Madonna delle Rose, nata
come ringraziamento per la fine della peste del 1656.
Nel mese di giugno si svolge una gara Internazionale
di ski-roll (dal 2007 è diventata gara di coppa
del mondo e nel 2009 alla fine di agosto si svolgeranno
i mondiali) di per una lunghezza di km 15 con partenza
da Genazzano lungo la strada statale Prenestina SS155,
attraversando il comune di Serrone ed infine l'arrivo
a Piglio.l'organizzazione è curata dalla locale
A.D sci club Madonna del monte Piglio. Durante il
mese di agosto si svolgono delle manifestazioni raccolte
sotto il nome di "Summer Fest" (o agosto
Pigliese) tra cui "Il festival Internazionale
del Folklore" organizzato dal Gruppo Folkloristico:
Il Pertico.
DA
VEDERE
Lo sperone roccioso è dominato nella parte
più alta dal Castello Colonna, le cui origini
risalgono probabilmente agli inizi dell'XI secolo.
Il castello è suddiviso in una parte alta ("Palatium
superiore"), costruita su una spianata alla sommità
della collina e comprendente, secondo le antiche descrizioni,
la rocca con una loggia, una cisterna, la piazza d'armi
(platea curiae) e il palazzo baronale con salone di
rappresentanza. Da qui si scendeva, superando un dislivello
di circa 25 m, alla parte bassa (Palatium inferius
o "Castellutium, con una corte su cui prospettavano
camere ornate da pitture. Il castello controllava
la strada di accesso agli Altipiani di Arcinazzo.
Della rocca superiore restano un torrione quadrato
e un muro di cinta difeso da torri verso nord, mentre
dagli edifici sul lato sud, a due piani si scende
nella piazza dell'"Arringo". Attualmente
vi è ospitato l'Antiquarium, comunale. Da esso
si scendeva mediante una scala all'"Arringo".
La parte bassa, risalente probabilmente agli inizi
dell XIV secolo si sviluppa attualmente in una costruzione
a due piani, con sistemazione esterna dovuta ad un
rimaneggiamento ottocentesco e protegge la porta principale
di accesso. L'"arco della Fontana che si apre
nella parte inferiore del vecchio castello verso il
paese è fiancheggiata da una trifora tardo-romanica.
Il paese ("Borgo") si sviluppa sulla parte
restante del rilievo: le case stesse costruite sui
margini verso il dirupo ne costituiscono la struttura
difensiva. La pianta assume la tipica forma "a
fuso", con la via principale (via Maggiore"
e "via dell'Arringo") che ne forma l'asse
tra la "porta del Pei" di ingresso al paese
e il castello. La chiesa collegiata di Santa Maria
Maggiore o dell'Assunta, risalente alla fine del XIII
secolo fu in gran parte distrutta dai bombardamenti
del 1944 e ricostruita nel dopoguerra nelle forme
originarie baroccheggianti: conserva su un fianco
i resti dell'ogiva di un antico portale. Ha tre navate
presenta la facciata con un rosone e chiusa da due
campanili gemelli. Da maggio a ottobre vi viene conservata
la statua della "Madonna delle Rose", che
viene riportata in processione al suo santuario il
30 ottobre, anniversario della liberazione di Piglio
dalla peste. Il santuario della "Madonna delle
Rose" o della "Madre Santissima" fu
edificato nel XVII secolo intorno alla miracolosa
icona bizantina (un affresco del XIV secolo), a cui
si attribuisce il miracolo di aver arrestato la peste
del 1656. La chiesa di San Rocco presenta un affresco
quattrocentesco che raffigura la "Madonna, san
Lorenzo, sant'Antonio Abate e altri santi". Il
convento francescano di San Lorenzo venne fondato
secondo la leggenda dallo stesso San Francesco in
viaggio verso Subiaco, su un terreno donato dal cardinale
Giovanni Colonna, vescovo di Sabina nel 1215. La chiesa
di San Lorenzo, del XV secolo, su edificio forse precedente
e con annessa cappella dedicata al beato Andrea Conti,
venne ricostruita nel 1773 dall'architetto Giuseppe
Ferroni, ma era in abbandono nel 1873. Subì
gravi danni nel terremoto del 1915 e per i bombardamenti
del 1944 e fu quindi ricostruita secondo le forme
originarie nel 1954. Da qui si accede alla grotta
in cui era vissuto in romitaggio il beato Andrea Conti,
morto nel 1302. Il convento francescano di San Giovanni
fu eretto nel 1620 presso una chiesa già nominata
come esistente nel XIII secolo, rifatta nel 1632.
Chiesa e convento abbandonati in seguito alla soppressione
degli ordini religiosi nel 1870 e danneggiati in seguito
al terremoto del 1915, furono restaurati nel 1923
e nuovamente distrutti nel 1944 dai bombardamenti.
Gli attuali edifici furono ricostruiti in forme moderne
tra il 1949 e il 1951.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio era abitato da popolazioni erniche e potrebbe
forse essere identificato con il Capitulum Hernicum
o Hernicorum di cui parla Strabone, collocandolo tra
Olibanum (Olevano) e Anagnia (Anagni). La zona fu in
seguito conquistata dai Romani e fu sede di diverse
ville rustiche di cui si conservano resti ("villa
di Mecenate" nella località "Le Fattora",
"villa di Sant'Eligio", villa della località
"Fontana di Grano"). Con il nome di Castrum
Pileum è citato in un documento del 1088 e secondo
una leggenda il nome deriverebbe dal pileum, l'elmo
romano che sarebbe caduto per un forte vento al condottiero
Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore mentre passava
nel territorio. Nell'XI secolo dipendeva dal vescovo
di Anagni e dalla fine del XII secolo fu in possesso
prima dei De Pileo (o "Buccaporco"), probabilmente
imparentati con i Caetani, e poi dei De Antiochia. Nel
1347 fu preso da Cola di Rienzo, Passò quindi
alla fine del XIV secolo in possesso dei Colonna, che
lo mantennero fino al 1816. Saccheggiato nel 1526 dalle
truppe di papa Clemente VII, e dalla metà del
XVI secolo era inserito nella provincia di "Campagna
Marittima" dello Stato Pontificio. Nel 1656 la
popolazione venne decimata da una pestilenza, che secondo
la leggenda fu arrestata dalla miracolosa immagine della
"Madonna delle Rose". Nel 1799 il paese subì
distruzioni ad opera delle truppe francesi. Ritornato
allo Stato Pontificio fece parte del "distretto
di Tivoli". Nel 1849 vi passò Giuseppe Garibaldi,
diretto alla difesa della Repubblica Romana. Dopo la
presa di Roma nel 1870 fu annesso al Regno di Italia
e fece parte del "mandamento" di Paliano nel
"circondario" di Frosinone, che apparteneva
alla allora provincia di Roma, unica per il Lazio. Agli
inizi del XX secolo fu attraversato dalla ferrovia a
scattamento ridotto che metteva in comunicazione Roma
e Frosinone. Nel 1926 venne eretto il Municipio e nel
1927 entrò a far parte della provincia di Frosinone.
Durante la seconda guerra mondiale e la liberazione
dall'occupazione tedesca, fu bombardato dagli Alleati
nel 1944, con la distruzione di circa il 30% degli edifici. |
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Popolazione
Residente 4.700 (M 2.326, F 2.374)
Densità per Kmq: 133,6
CAP
03010
Prefisso Telefonico 0775
Codice Istat 060053
Codice Catastale G659
Denominazione
Abitanti pigliesi
Santo Patrono San Lorenzo
Festa Patronale 10 agosto
Numero
Famiglie 1.695
Numero Abitazioni 2.713
Il Comune di Piglio fa parte di:
Comunità Montana Zona XII Monti Ernici
Associazione Nazionale Città del Vino
Comuni Confinanti
A est: Acuto, Fiuggi; a nord: Arcinazzo Romano
(RM), Trevi nel Lazio; a ovest: Paliano, Serrone;
a sud: Anagni
Chiese e altri edifici religiosi pigliesi
Collegiata dell'Assunta
Chiesa della Madonna delle Rose |
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