Nettuno
è un comune situato a 60 km da Roma ed è
l'ultimo comune a sud della provincia di Roma. Si
trova al confine tra l'agro romano e l'agro pontino.
È una città del litorale laziale ed
infatti è bagnata dal Mar Tirreno. Confina
a nord e ad ovest con il comune limitrofo Anzio, ad
est con i famosi Castelli Romani e con Aprilia (LT),
a sud con la provincia di Latina mediante l'omonimo
capoluogo pontino. Il Presidente della Repubblica
(1999-2006) Carlo Azeglio Ciampi, il 24 febbraio 2003
ha proclamato Nettuno città. Oggi, è
una città in via di espansione: il numero dei
suoi abitanti cresce di anno in anno, anche per via
degli esosi costi delle case della vicina capitale.
Grazie ad un progetto a costo zero per le casse del
comune, è stata avviata la raccolta differenziata,
anche con la raccolta porta a porta nel centro storico.
Nettuno
é medaglia d'Oro al merito civile con la seguente
motivazione: «Città strategicamente fondamentale
per il comando tedesco, impegnato a bloccare lo sbarco
degli anglo-americani, fu sottoposta, all'indomani
dell'armistizio, a dure evacuazioni e a feroci rastrellamenti
e rappresaglie, dando prova di numerosi episodi di
resistenza all'oppressore. Oggetto di continui e violentissimi
bombardamenti, subiva numerosissime vittime civili
e la quasi totale distruzione dell'abitato e del patrimonio
agrario. I sopravvissuti seppero resistere, con fierissimo
contegno, alle più dure sofferenze della guerra
ed affrontare, col ritorno alla pace, la difficile
opera di ricostruzione morale e materiale».
L'attività
turistica è di fondamentale importanza per
Nettuno. Durante la stagione estiva le vie e le piazze
del centro si affollano di turisti e persone di tutte
le età, provenienti da tutte le città
vicine. Di giorno è il mare ad attirare, la
sera il vivo centro storico. La storia ed i luoghi
di interesse invitano molte persone ad ammirarne le
bellezze. Parte della città è cinta
da mura medievali, al di fuori delle quali si trova
il Forte San Gallo costruito da Antonio da San Gallo;
il Cimitero dei caduti americani della Seconda Guerra
Mondiale; Torre Astura; Villa Bell'Aspetto conosciuta
come Villa Borgese o villa Costaguti e il Porto Turistico.
La città è anche meta di turismo religioso
grazie al Santuario di "Nostra Signora delle
Grazie" e Santa Maria Goretti. Da non dimenticare
il turismo legato allo sport del Baseball.
DA
VEDERE
Nel territorio del comune, all'interno di un poligono
militare, situata a circa 5 km a sud dalla città,
si trova Torre Astura. Edificata su un antico porto
romano ancora visibile, nel 1193 dai Frangipane, signori
del posto, che costruirono una fortezza marittima
con una torre a pianta pentagonale circondata dalle
acque e collegata alla terraferma da un ponte ad arcate
in laterizio. Nella zona che la circonda si trova
una pineta dove scorre il fiume Astura.
Villa
Bell'Aspetto, conosciuta come Villa Borghese o Villa
Costaguti
La Villa cardinalizia facente parte di un sistema
costiero di ville, quali quelle di Anzio come villa
Adele, Villa Sarsina e Villa Albani, tutte edificate
da Cardinali come dimore di rappresentanza e di svago,
fu fatta costruire nel 1648 dal Cardinale Vincenzo
Costaguti, appartenente ad una ricca famiglia di banchieri
genovesi stabilitisi a Roma alla fine del '500. I
Costaguti rimasero proprietari dell'edificio fino
al 1818, anno in cui, per debiti, lo vendettero a
Don Giovanni Torlonia. Nel 1832 la proprietà
fu acquistata dal principe Camillo Borghese, marito
dì Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone
I. La Villa Bell'Aspetto, questo il nome con cui era
chiamata, da allora è sempre appartenuta ai
Borghese che tuttora la possiedono. La Villa è
stata eretta in posizione dominante su un colle prospiciente
il mare, circondata da un ampio parco-giardino, disegnato
nel 1840, con giardino all'italiana, giardino degli
aranci e bosco. Interessanti le gallerie scavate sotto
la villa ed utilizzate durante lo sbarco degli alleati
nel corso della seconda guerra mondiale. Il parco
presenta una rigogliosa macchia mediterranea con numerose
piante di essenze tipiche autoctone di Farnia, Leccio,
Sughera e Pino domestico. Oggi la villa è conosciuta
come Villa Borghese.
Cimitero
dei caduti americani
Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne stanziato per
i caduti americani, nella periferia di Nettuno, un
vasto parco in cui i soldati periti durante le operazioni
vennero sepolti in corrispondenza delle caratteristiche
croci bianche (senza lapidi) e delle Stelle di David.
Riposano 7862 caduti. Al fondo del parco vi è
un monumento e uno spazio suddiviso in due parti:
la zona ovest in cui vi sono i nomi dei caduti e la
zona est in cui viene mostrato l'arrivo degli alleati
in Italia. Sono giunti a commemorare i loro caduti,
due presidenti degli Stati Uniti d'America, George
H. W. Bush, nel 1989, in occasione del Memorial Day,
e Bill Clinton, nel 1994, per il 50°anniversario
dello sbarco.
Santuario
di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti
Il Santuario sorge alla fine del Lungomare Giacomo
Matteotti, sulla costa, in prossimità della
foce del fiume Loricina. È situato dove una
volta c'era la chiesina dell'Annunziata. Fu costruito
per volere dei padri passionisti nel 1914, grazie
all'aiuto del Papa Pio X. Il santuario che ospita,
soprattutto, la cripta della Santa Maria Goretti,
ha anche l'onore di avere esposta la statua lignea
della Nostra Signora delle Grazie: la tradizione vuole
che la statua lignea, aprrodò sulle coste di
Nettuno, nel 1550 dall'Inghilterra, dopo lo scisma
anglicano. In Inghilterra in quel periodo le chiese
vennero confiscate e le statue dei santi distrutte.
Così dei marinai imbarcarono le statue della
Madonna delle grazie e di altri santi su una nave
diretta a Napoli; la nave però, a causa di
un violento temporale, approdò a Nettuno. Così
le statue della Madonna delle Grazie, San Rocco, e
San Sebastiano, vennero riposte nell'allora chiesina
dell'Annunziata. Questo approdo fu interpretato come
un gesto della Madonna, così le tre statue
rimasero lì, dove sono tutt'ora conservate.
Altre
chiese:
San Giovanni
San Francesco
Sant'Anna
Sacro Cuore
Chiesa della Divina Provvidenza
Chiesa del Perdono
Forte
Sangallo
Fortezza costruita tra il 1501 ed il 1503 da Antonio
da Sangallo, per volere di Cesare Borgia. Fu edificata
per proteggere la città, definita il granaio
del Lazio, dagli attacchi del mare. Il forte è
a picco sul mare di Nettuno, ha una struttura quadrangolare
di 320 metri quadrati, ed ha quattro baluardi, con
mura dallo spessore di 5 metri. Al centro sorge un
imponente mastio, ampiato successivamente con nuovi
piani. Dopo i Borgia, il forte passa ai Colonna, fino
al 1594, quando venne ceduto alla Camera Apostolica.
Nel 1831, è il turno dei Borghese. il 20 luglio
1925, venne stipulata qui la convenzione di Nettuno,
tra Italia e Jugoslavia. Oggi l'edificio ospita il
bellissimo Museo dello sbarco alleato e l'Antiquarium,
museo che contiene materiale archeologico, storico
ed artistico del territorio nettunese.
Borgo
Medievale
A picco sul mare, si trova la parte vecchia di Nettuno,
il vero centro storico della città. Costruito
all'interno delle mura con torrioni cilindrici. Le
torri sono del 1300, quando Nettuno era sotto la Signoria
degli Orsini. Oltre alle case di molti residenti,
tra i vicoletti e le piazze suggestive si trovano
anche palazzi storici, come il Palazzo Baronale, il
cui ingresso è in Piazza Marconi. Il palazzo,
un tempo della famiglia Colonna, fu il simbolo del
potere feudale. Il Palazzo Doria-Pamphilj, del 1600.
La chiesa colleggiata di San Giovanni Battista, di
origine medievale( anche se costruita sulle antiche
rovine del tempio del Dio Nettuno), ma completamente
ricostruita tra il 1738 ed il 1748. Il borgo medievale
è attualmente il centro della vita notturna,
dove si concentra la maggior parte dei pub e dei locali.
Porto
turistico
Tra il borgo, ed il Lungomare, si trova il porto di
Nettuno. Inaugurato nel 1986, con i suoi 800 posti
barca, 14 pontili e 3000 metri di molo, ha raggiunto
l'obiettivo di essere uno dei maggiori porti del Tirreno.
MANIFESTAZIONI
Festa
della Madonna delle Grazie
La solenne processione, che si svolge il primo sabato
di Maggio, per le vie centrali di Nettuno. La Madonna
delle Grazie viene portata e accompagnata dai Nettunesi
dal Santuario di Santa Maria Goretti e Nostra Signora
delle Grazie alla Chiesa di San Giovanni, nel borgo
medioevale. Sfilano tutte le confraternite delle parrocchie
della città, e anche rappresentanti dei comuni
limitrofi, i bambini vestiti da pargoletti e le bambine
da angeli, le associazioni educative, come gli scout,
la banda di Nettuno, le priore, l'amministrazione
comunale, e i cittadini. Come tutte le feste, c'è
anche il lato profano: infatti durante la settimana,
ci sono i festeggiamenti del Maggio Nettunese, con
concerti, sagre, e la città da così
il via all'estate, accogliendo migliaia di persone,
che accorrono da tutti i comuni vicini.
La
Priora
La Priora era anticamente una donna nettunese appartenente
al clero, aristocratica e nubile. Il costume della
donna nettunese è molto sfarzoso ed elegante:
prima di arrivare alla decadenza alla fine dell'800,
il costume era con camicie aperte sul petto, orlate
con un merletto; la veste senza maniche, chiamata
guarnaccia, è lunga, stretta ai fianchi, e
ricca di pieghe sulla gonna; sopra la veste, indossavano
un corsaletto anch'esso aperto sul petto, e chiuso
con una pezza di drappo ricamato con due file di trine
d'oro per le maritate, ed una per le nubili. Il costume
ora è possibile ammirarlo durante la solenne
processione della Madonna delle Grazie, nel mese di
maggio, dove delle ragazze nettunesi, secondo la tradizione
illibate, sfilano con il costume da priora. La tradizione
vuole anche che la capo priora, prepari un grande
buffet per tutti i concittadini che vogliano unirsi
ai festeggiamenti, presso la sua dimora.
Le
feste dei quartieri e frazioni
Festa di Sant'Anna (Cretarossa, Scacciapensieri):
il 26 luglio
Festa di Santa Lucia (Cadolino): prima settimana di
Luglio
Festa di San Giuseppe (Piscina Cardillo): prima settimana
di Agosto
Festa di Tre Cancelli
Festa dell'Immacolata: prime settimane di Agosto
Il
bagno di capodanno
A mezzogiorno del primo dell'anno, vi è l'ormai
tradizionale tuffo di capodanno, dove i nettunesi
più temerari, di tutte le età, si cimentano
in tuffi e nuotate, in acque, le cui temperature non
sono proprio estive. Tradizione che si sta affermando
negli ultimi anni, e che sta riscuotendo sempre più
successo, decretando di anno in anno un nuovo record
di presenze.
La
sagra del fungo porcino
Ogni anno, le prime due settimane di settembre, chiudono
la stagione estiva, con la sagra dei funghi porcini.
Nel Parco Palatucci, decine di persone si impegnano
a cucinare chili e chili di funghi, per allietare
il palato fine dei nettunesi e non.
ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini di Nettuno sono accomunate a quelle della
gloriosa Antium, odierne Anzio e Nettuno,città
popolata dagli antichi Volsci. È assai probabile
che i Volsci abbiano occupato questa regione tra il
IX e l'VIII secolo a.C. L'Antium volsca occupava gran
parte del territorio di Nettuno: nella parte più
alta della riviera nettunese, oggi Villa Borghese,
sorgeva l'acropoli. C'era anche un porto, con funzioni
anche di foro per il mercato e di deposito dei viveri,
chiamato Cenone, sito nell'attuale Borgo Medievale.
Nell'anno 285, il console Numicio marciò contro
Antium, attaccando, con il suo esercito, il porto,
ed incendiando case. Presso l'attuale Nettuno, fu
rinvenuta un'iscrizione marmorea, risalente, forse,
al II secolo dopo Cristo, nella quale si accenna all'esistenza
di un tempio di Apollo, di una sorgente di acqua,
di un foro per il mercato di erbe e di bestiame, di
depositi di grano e di vestigia del porto di Nettuno.
Del resto l'esistenza in Nettuno, di un grandioso
tempio al dio del mare fa supporre che vi fosse pure
un porto. Anche Nerone fece erigere un piccolo tempio
al dio Nettuno sul ripiano che dominava il suo splendido
porto in Antium.
Tito Livio scrive che il pretore romano Caio Lucrezio,
nel 583, si fece costruire una villa, nei pressi del
fiume Loracina, oggi Loricina, che scorre a levante
del borgo. Il questore di Antium Lucio Verazio Afro,
abitava, invece, nell'antica zona chiamata San Biagio,
poco distante dall'attuale centralissima Piazza Mazzini.
L'antica strada che univa Roma ad Antium, via Romana,
sbocca tra le vecchie mura dell'attuale Nettuno. Antium
aveva molti templi, molti dei quali erano situati
in varie località dell'attuale Nettuno: il
tempio della dea Fortuna sorgeva quasi certamente
nell'area della Chiesa di San Francesco; il tempio
di Ercole, nei pressi dell'attuale Forte Sangallo,
dove nel 1863 fu rinvenuta una statua di questo dio,
mancante della gamba che pochi anni prima era stata
trovata più a ponente; il grandioso tempio
del dio Nettuno si levava nell'area ora occupata dal
castello medioevale. Essendo destinata allo svago
e al riposo dei nobili romani, Antium si estese ad
occidente e ad oriente fino ad Astura, su tutto il
territorio ora occupato dalle due cittadine di Nettuno
e di Anzio.
L'Antium romana era già quasi tutta in rovina
meno di dieci anni dopo la morte di Nerone, avvenuta
il 9 giugno dell'anno 68. All'inizio del VI secolo,
la città di Antium, come tante altre, fu saccheggiata
e distrutta dai Goti, che scorrazzavano per il Lazio
e per il litorale romano seminando distruzione e morte.
Fu così il quartiere di Nettuno a continuare
la storia dell'antica Antium. Antium, prima volsca,
poi romana: il porto di Antium venne abbandonato,
e tutti i sopravissuti si spostarono in un piccolo
gruppo di case intorno al Tempio del Dio Nettuno,che
dopo poco tempo sarebbe diventato l'attuale Borgo
medioevale di Nettuno. il nome di Antium (italianizzato
Anzio) riaffiorò dall'oblio solo nel 1827 con
la nascita del Comune di Nettuno e del Porto d'Anzio.
Nel 1857 papa Pio IX istituì il Comune di Anzio,
cedendogli circa 1/3 di Nettuno. Anche se non è
corretto affermare che Antium riaffiorò dall'oblio
con la nascità del Comune di Anzio, in quanto
l'unica cosa che Anzio ha in comune più di
Nettuno con Antium è solo il nome; difatti
come affermato prima fu Nettuno a continuare la storia
di Antium, ed Anzio è nata solo nel 1857, dal
punto di vista storico e di reperti l'attuale Nettuno
possiede la maggior parte dell'antico territorio di
Antium.
Nel
Medioevo Nettuno era ciò che rimaneva dell'antica
Antium,ridotta dagli invasori ad una piccola borgata
oggi il Borgo Di Nettuno. Furono i conti Tuscolo i
feudatari di Nettuno, prima, i monaci di Grottaferrata
ed i Frangipane, poi. Nel IX secolo, il paese subì
l'occupazione da parte dei Saraceni, arrivati con
centotrenta navi, tredicimila uomini, cinquecento
cavalli: gli abitanti scapparono verso i monti, nelle
foreste, e le truppe di papa Benedetto VIII, decimarono
i Saraceni, salvando donne e bambini, che formarono
il nuovo nucleo di Nettuno. Le nettunesi per praticità
o per civetteria adottarono subito il vestito saraceno
corto al ginocchio (alla saracena), accaparrandosi
la fama di donne dalle cosce come colonne. Il Papa
scaccia i Tuscolo, fortifica un castello, fortificato
con torri e bastioni, l'attuale borgo medievale. Nel
1427 Antonio Colonna divenne signore di Nettuno e
di Astura, grazie a papa Martino V, dopo la morte
di Rinaldo Orsini, viceré degli Abruzzi. In
questo periodo a Nettuno vennero costruite molte ville
medioevali come villa Borghese o Bell'Aspetto, Villa
Albani(oggi nel Territorio comunale di Anzio); in
questo periodo è stata costruita anche la Fortezza
San Gallo e Torre Astura.
Nel
XVI secolo Nettuno non era altro che un piccolo centro
abitato, circondato di mura e di torri. Al suo centro
sorgeva la chiesa Collegiata di San Giovanni, poco
più avanti del castello c'era la fortezza,
fatta costruire proprio all'inizio del secolo, tra
1501 e 1503, dal papa Alessandro VI Borgia, per difendere
lo Stato Pontificio dagli assalti di predoni, corsari,
pirati arabi e africani. Di fronte alla fortezza c'era
il convento di San Francesco. E poi una vasta campagna
di circa 70 chilometri quadrati.
Poche
centinaia i residenti. Molti altri migravano a Nettuno,
dall'Abruzzo e dal napoletano per la coltivazione
del grano, la raccolta dell'uva, il taglio della legna,
la produzione del carbone e la pesca. C'era una discreta
economia, tale da assicurare ai suoi feudatari rendite
ragguardevoli: grano, vino, orzo, legna e carbone,
minerali, pelli conciate, lana, che venivano imbarcati
dal porto di Astura, per andare verso Napoli o Pisa.
Le vicende del feudo di Nettuno durante il XVI secolo
riflettono da vicino quelle dello Stato Pontificio:
per la sua vicinanza a Roma; per la sua collocazione
geografica e per le postazioni difensive poste a guardia
sul mare; per la sua appartenenza alla potente famiglia
dei Colonna durante quasi tutti i cento anni di questo
secolo.
Nel 1501 subentrano i Borgia, con papa Alessandro
VI, dopo che quest'ultimo confiscò il feudo
ai Colonna per la loro amicizia con i francesi. I
Borgia in quell'anno affidano ad Antonio da Sangallo
la costruzione della fortezza, ma i Colonna se ne
riappropriano nel 1503, anno della morte del papa.
e grazie all'ascesa al soglio pontificio di Giulio
II Della Rovere, alleato dei Colonna. Giulio II Della
Rovere, d'intesa con i Colonna, ordinò di esplorare
il territorio nettunese, asportando immensi tesori
d'arte, quali la statua di Apollo, ora nel Museo Vaticano;
il gladiatore combattente che portava scolpito il
nome dello scultore Agasia; il Dositheo da Efeso,
che si trova nel museo del Louvre, a Parigi; il gladiatore
moribondo, ora al museo capitolino; Nettuno, si trova
al museo Laterano; Cibale, nella villa Panphilj al
Gianicolo, ed altre apere d'arte pregevolissime. Nel
1535 nasce Marcantonio Colonna, che nel 1571, al comando
della flotta pontificia, sconfigge i Turchi nella
battaglia di Lepanto. Secondo la tradizione, nel 1550
approda alla foce del fiume Loracina la statua di
legno della Madonna col Bambino, la Madonna delle
Grazie, che veniva trasportata dall'Inghilterra a
Napoli, per sottrarla alle persecuzioni di Enrico
VIII contro i cattolici, in seguito allo Scisma anglicano.
Nel 1575 papa Gregorio XII, in occasione del Giubileo,
notati gli sguardi dei pellegrini alle vesti saracene
delle ragazze di Nettuno, ordinò loro d'indossare
delle vesti più lunghe: la Camera Apostolica
pagò di suo pugno le modifiche alle vesti delle
nettunesi, e le minacciò per fargliele indossare.
Nel 1584 la vedova di Marcantonio Colonna, Felicia
Orsini vende il feudo a papa Clemente VIII Aldobrandini.
Nel 1594 Marcantonio Colonna III vendette Nettuno,
Astura e tutte le terre, alla Camera Apostolica per
quattrocentomila scudi. Papa Clemente VIII informò
i nettunesi di questo acquisto tramite una lettera,
nella quale promise anche di disboscare e ridurre
a cultura tutto il territorio. Nel biennio 1625/26
lo Stato Pontificio restaurò il borgo e ricostruì
il baluardo S. Rocco. Nel 1656 l'epidemia della peste
decimò più di mille nettunesi. Viene
istituito il Monte Frumentario, per la distribuzione
del grano, per i più poveri. Nel 1661, il vescovo
di Albano Laziale dà il via alla tradizione
della solenne processione della Madonna delle Grazie,
inizialmente la prima domenica di maggio (ora è
il sabato). Tra il 1697 e il 1700 il pontefice Innocenzo
XII fa costruire il nuovo Porto di Anzio, abbandonando
quello che restava del Porto Neroniano. Nel 1700 il
Papa acquista dal principe Giovanni Pamphilj tutta
la valle intorno al nuovo porto, allo scopo di consentire
ai nettunesi di costruirvi le loro abitazioni ed agevolarli
nei loro commerci marittimi. Ma alla fine dopo l'inaugurazione
del porto, i beneficiari ovvero i nettunesi, furono
esclusi dalle attività marittime.
Nel
1900 arrivò nelle strade del centro cittadino
la corrente elettrica, che solo negli anni successivi
andrà via via estendendosi anche alle zone
periferiche del paese.
Un
incendio nella chiesa di san Rocco distrusse il trono
della statua di Nostra Signora delle Grazie e lo stesso
anno venne benedetta la prima pietra per il nuovo
santuario. Venne costruito l'attuale Palazzo del Municipio,
sito in via San Rocco, ora viale Matteotti. Ma allora
si trovava in aperta campagna. Nel 1901 il ministro
dell'Interno Giovanni Giolitti concesse al comune
di Nettuno l'uso della bandiera: un telo quadrato
di seta celeste e verdemare, con l'asta blu, sormontata
dal dio Nettuno. Il 6 luglio 1902 morì nell'Ospedale
Fatebenefratelli la piccola Maria Goretti, colpita
a morte il giorno prima da Alessandro Serenelli, nella
masseria di Conca. Nell'estate-autunno del 1903, Gabriele
D'Annunzio fu ospite dei Borghese nella villa di Bell'Aspetto.
La città si stava sviluppando verso levante,
con la ricostruzione del Santuario a San Rocco ed
il Municipio, poiché verso ponente c'erano
l'immensa Villa Borghese ed Anzio. Il 15 luglio 1904
morì fra Orsenigo, e l'ospedale Fatebenefratelli
entrò in un periodo di crisi: il Sanatorium
finì con il cessare delle attività,
sopravvisse però come Casa della Salute. Padre
Benedetto Menni, fondatore delle Suore Ospedaliere
del Sacro Cuore, continuò l'attività
di accoglienza. Nel 1921 l'ospedale fu venduto al
Vaticano. Da allora si chiamò Casa della Divina
Provvidenza e della sua gestione si occupò
il Comitato Romano di Previdenza e Assistenza Sanitaria,
che lo affidò alle suore del Piccolo Cottolengo.
Il 2 giugno 1943 papa Pio XII deciderà di ripristinare
l'ospedale, ma ciò non avvenne in realtà.
In Piazza San Francesco venne istituito un pronto
soccorso, proprio dove oggi si trova il poliambulatorio
Barberini. La Divina Provvidenza, verrà poi
abbandonata dal Vaticano e acquistata dal Comune di
Nettuno nel 1975/76, per alloggiarvi scuole, uffici
sanitari e associazioni locali. Nel 1910 entrò
in funzione una linea di tram elettrici, che collegava
Anzio e Nettuno, e la costa si andava popolando di
villini eleganti, con vista sul mare e le pinete alle
spalle. Nel 1939 sarà sostituita dalla filovia.
Nel 1914 i nettunesi inaugurarono il nuovo Santuario
di Nostra Signora delle Grazie, riedificato dai Padri
Passionisti. Cuore della cittadina era ancora il borgo,
intessuto di palazzi signorili e di case semplici,
intreccio di vicoli e piazzette, tutto intorno alla
Chiesa Collegiata, dedicata ai Santi Giovanni Battista
ed Evangelista. A un lato della Collegiata c'era l'Oratorio
del Carmine, all'altro la chiesa del SS. Sacramento,
di fronte il palazzo baronale già Colonna,
ora proprietà Borghese. Da una parte del borgo
il bel palazzo dei Segneri, dall'altra parte il maestoso
palazzo Pamphilj-Doria, anch'esso di proprietà
Borghese, con gli affreschi di Pier Francesco Mola,
nelle sale e specialmente nel salone delle feste.
II 20 luglio 1925, nel Forte Sangallo, Mussolini firmò
con i ministri della Jugoslavia, la convenzione di
Nettuno, una serie di accordi economici e giuridici
che interessavano specialmente le condizioni degli
italiani in Dalmazia e le relazioni fra Zara e il
retroterra dalmata. Dal 1901 al 1931 la popolazione
di Nettuno passò da 4.707 a oltre 9.000 abitanti.
Molti erano i nettunesi che vivevano nelle frazioni:
Poligono, Armellino, Tre Cancelli, Valmontorio, Conca
e Ferriere. Nel 1931 Conca e Ferriere furono trasferite
nella nuova provincia di Littoria, ora Latina. Tra
il 1939 ed il 1945, durante la guerra, Anzio e Nettuno
vennero riunite sotto lo stesso nome e comune: Nettunia.
Nel tratto di spiaggia a levante del paese dove ora
sorge un poligono di tiro delle Forze Armate, il 22
gennaio del 1944 mezzi da sbarco anglo-americani diedero
vita a quello che viene ricordato come lo Sbarco di
Anzio e Nettuno(Operazione Shingle). A ricordo dell'accaduto
venne edificato un monumento commemorativo all'interno
del bosco di Foglino nei pressi dell'entrata prospiciente
appunto il sopracitato poligono.