Morlupo
è un comune della provincia di Roma. Il paese
si trova lungo la Strada Statale 3 Via Flaminia, tra
il 31° e 32° Km. Un particolare curioso è
che Morlupo si trova all'esatto Nord geografico di
Roma in quanto le loro Longitudini coincidono esattamente
(12° 30' 0'' Est), venendosi quindi Morlupo a
trovare a +15' di grado di Latitudine a Nord rispetto
a Roma. La parte più antica del paese (rione
Mazzocca) si è sviluppata su una altura dominante
il Tevere (sul luogo ove era situata in epoca romana
la "statio" (cioè la caserma) del
XX miglio della via Flaminia) ed è costituita
da un terrazzo roccioso di tufo a forma di ferro di
cavallo, cinto da rupi a strapiombo sulla valle. Morlupo
è stato fino ai primi anni 60 un centro prevalentemente
agricolo basato principalmente sulla produzione vinicola
e olicola. Da allora ad oggi si è passati progressivamente
ad una economia di tipo artigianale ed anche industriale.
Vi sono pertanto caseifici, salumifici, tipografie,
laboratori per la lavorazione del ferro e del legno,
ed esistono anche alcune industrie. Inoltre a partire
dalla fine degli anno 70 la vicinanza con la capitale
a portato molti romani a stabilirsi in paese per sfuggire
al caos della città, come ben testimoniato
dall'incremento dei residenti mostrato nel grafico
riportato. La gastronomia tradizionale di Morlupo
ha nella lavorazione della carne suina, ed in particolare
delle salsicce, il suo punto di forza. Rinomata la
salsiccia Baciona in onore della quale si tiene ormai
da molti anni la omonima Sagra nell'ultima domenica
di ottobre.
La
zona di Morlupo e dintorni è una delle più
belle della campagna a Nord di Roma. Il paesaggio
collinare e sempre vario in tutte le stagioni concede
alla vista di spaziare "all'infinito" ammirando
paesaggi e colori della natura. Nelle immediate vicinanze
del paese vi sono riserve e parchi naturali. Fra i
più significativi si citano:
Parco
di Veio: a 2 km dal paese lungo la Via Flaminia. Costituito
nel 1997 il Parco si estende su circa 15.000 ettari
comprendenti parte del territorio di Morlupo. Al suo
interno si trovano i resti archeologici dell'antica
città etrusca di Veio, L'area del Parco risulta
di notevole interesse anche dal punto di vista faunistico.
Sono state censite 145 specie animali presenti nel
territorio, alcune delle quali estremamente rare,
come la farfalla Poecilocampa canensis. Ampiamente
rappresentati sono gli uccelli, sia stanziali che
di passo, in particolare i rapaci come il nibbio bruno,
la poiana ed il gheppio. Tra i mammiferi sono diffusi
il riccio, l'istrice, il tasso, il cinghiale e la
volpe. Per quanto riguarda gli anfibi ed i rettili,
sono diffusi il tritone crestato ed il tritone punteggiato,
la rana verde, la rana greca, la rana agile, la testuggine
d'acqua dolce, il cervone, il saettone. Monte Soratte:
si trova a 14 km da Morlupo, sulla Flaminia direzione
Nord, nel comune di Sant'Oreste. Il Monte Soratte
(altezza 691 m.) si erge solitario tra le colline
della Tuscia romana di cui costituisce la cima più
elevata. È costituito da rocce calcaree formatesi
nel Pleistocene. Caratteristica del luogo sono i "Meri",
tre grandi voragini, che si trovano sulla alla base
orientale della montagna. Questi pozzi, comunicanti
fra loro e profondi circa 115 m, rivestono un notevole
interesse speleologico. In particolare il Mero Grande
è costituito da un pozzo verticale profondo
diverse decine di metri e con un diametro di 20m.
Dalla cima del monte, raggiungibile a piedi dal paese
di Sant'Oreste, si ammira un panorama spettacolare
di tutta la Valle del Tevere. Sul monte sono stati
eretti nei tempi vari edifici di culto sia pagano,
che cristiano e numerosi eremi medievali: S. Lucia,
S. Antonio, Madonna delle Grazie, S. Sebastiano fino
a giungere alla vetta con l'antica abbazia di S. Silvestro.
Suggestiva la chiesa rupestre dedicata a Santa Romana
raggiungibile con un percorso separato.
Riserva naturale di Tevere Farfa: si trova a circa
20 km da Morlupo sulla via Tiberina. La riserva si
estende su un'area di 700 ettari lungo il corso del
Tevere a nord di Roma. La Riserva Naturale Regionale
Tevere Farfa, fu la prima ad essere istituita nella
Regione Lazio(1979). Essa nasce in corrispondenza
di uno sbarramento sul fiume (diga Enel) che, col
tempo, ha portato alla formazione di un laghetto.
Paradiso di birdwatcher e di fotografi naturalisti,
in grado di avvistare anatre selvatiche, gru e cicogne,
aironi e falchi pescatori, nella riserva si alternano
diversi tipi di ambienti: dai canneti al bosco umido
e ripariale, dal fiume ai campi coltivati, che rendono
il paesaggio straordinariamente vario e popolato da
una fauna d'eccezione.
ETIMOLOGIA
Il nome potrebbe derivare dall'unione di Morro e lupo,
il secondo sarebbe un nome di persona. Secondo la
tradizione gli abitanti vissero, a causa di un'epidemia,
more luporum, ossia "secondo il costume dei lupi"
(bestialmente).
CASTELLO
DEGLI ORSINI
Il Castello degli Orsini si trova in fondo alla Via
del Corso ed è posto come sbarramento di protezione
dell'ingresso al Rione Mazzocca. Il castello originale
andò distrutto nel 1433. Quello attuale fu
costruito da Antimo Orsini nel 1598.
PALAZZETTO
BORGHESE
Il Palazzetto Borghese fu costruito agli inizi del
1600. Si trova all'incrocio di quelle che allora erano
le due strade più importanti, la via verso
la Flaminia per Roma (attuale Corso Umberto I) e la
via per Capena che conduce sulla Via Tiberina nella
valle del Tevere (attuale Via Cesare Battisti). La
costruzione è addossata alla retrostante collina,
ha una planimetria irregolare e i due prospetti d'angolo
conservano un aspetto severo per il rigore compositivo
e la compattezza delle partizioni. L'unico elemento
decorativo è rappresentato dalle modanature
che incorniciano l'ingresso e il soprastante balcone.
L'edificio era di proprietà della famiglia
Mattei come testimoniano lo stemma, esistente all'interno.
Nel 1624 l'edificio diventa di proprietà del
Principe Borghese. Alla fine dell'Ottocento esso era
utilizzato come sede comunale. Attualmente è
di proprietà privata ed è stato completamente
restaurato. È utilizzato per organizzazione
di mostre e convegni.
CHIESA
DI SAN GIOVANNI BATTISTA
La chiesa si trova in P.zza Giovanni XXIII (Rione
Mazzocca). La sua fondazione risale al IX secolo;
fu completamente ristrutturata nel '500 ad opera di
Antimo Orsini. L'impianto planimetrico, ad unica navata
con cappelle quadrilatere, transetto non emergente
e presbiterio quadrato, si ritiene derivato dagli
schemi del gotico francese adottati in Spagna nella
prima metà del XVI secolo. Tuttavia agli inizi
del XIX secolo la Chiesa è nuovamente in condizioni
precarie e nel 1819 il vescovo ne decreta l'ampliamento
con lo sfondo dell'altare maggiore e la creazione
di una cappella. Nel 1905 vengono eseguiti i lavori
di ristrutturazione, la realizzazione della scalinata
esterna risale al 1922 e gli ultimi interventi di
restauro sono del 1962, durante i quali viene rimosso
il controsoffitto ligneo ottocentesco.
CHIESA
DI SANTA MARIA ASSUNTA
Fu realizzata nel XIV secolo su un'altura all'esterno
del Castrum. Attorno ad essa, sulle pendici del colle,
si trova un piccolo "borgo" che da il nome
all'omonimo rione, oggi completamente inglobato dalla
ristrutturazione ottocentesca dell'area.
CONVENTO
DI S. MARIA SECONDA
Il convento, il cui nome ufficiale è santa
Maria delle Grazie, si trova in via Frà Carlo
da Sezze, traversa di via San Michele, poco oltre
il Cimitero Comunale. La costruzione del Convento
risale alla fine del XIII secolo. Esso fu edificato
dai Francescani sul luogo di un antico romitorio dei
Frati Clareni, del quale rimane traccia dell'affresco
ancora esistente nella parete destra della Chiesa.
Uno dei pilastri del chiostro conserva incisa la data
del 1525, anno in cui terminarono sostanziosi lavori
di ampliamento. L'impianto classico si sviluppa intorno
al chiostro; uno dei lati è addossato alla
Chiesa, mentre quello opposto ospita il refettorio.
L'impianto originario del Convento subì modifiche
e ampliamenti fra il 1628 ed il 1633. Alla fine dell'1800
il convento fu incamerato dallo Stato unitario e da
lì iniziò un lento processo di decadimento:
i frati furono costretti a lasciare il convento, con
le politiche di spoliazione dei terreni e degli spazi
necessari alla loro vita.
MANIFESTAZIONI
Durante tutto il corso dell'anno vi sono varie diverse
manifestazioni. Di seguito un riepilogo per mese di
effettuazione dell'evento.
GENNAIO:
Festa di Sant'Antonio Abate. Si svolge una grande
sfilata di carri e trattori con animali, cavalieri,
e popolo. Dopo la Messa solenne nella Chiesa di S.Giovanni
Battista (Piazza Giovanni XXIII) ha luogo la tradizionale
benedizione degli animali e la distribuzione delle
tradizionali pagnottelle (dolce tipico.
FEBBRAIO: Settimana di Carnevale. Sfilata di carri
allegorici e maschere (giovedì,domenica e martedì
grasso), premiazione dei carri.
GIUGNO: Festa della gnoccata. Nel rione Monte Grugnanello
viene organizzata una sagra con degustazione gnocchi,
tombola, balli e spettacolo pirotecnico.
LUGLIO: Festa della Madonna del Carmine. Tradizionale
processione e S. Messa nella Chiesetta della Madonna
del Carmine (Morlupo scalo, Padri Teatini).
AGOSTO: Ferragosto Morlupese. Il 14 ha luogo la Processione
con benedizione del Palio dell'Assunta. Il 15 corsa
di cavalli con fantino che gareggiano per l'assegnazione
del Palio. Concerto serale in piazza A. Diaz. La festa
si conclude il 16 con giochi popolari, concerti in
piazza, tombola e spettacolo pirotecnico
SETTEMBRE: Festa della Madonna di Costantinopoli.
Processione nelle stradine del borgo medioevale ,
S.Messa nella chiesetta della Madonna di Costantinopoli,
balli in piazza e spettacolo pirotecnico
ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE: Sagra della salsiccia
"BACIONA". Corsa dei cavalli, grande grigliata
in Piazza Diaz, con salsicce arrostite su enormi graticole
e distribuite con pane casereccio e vino, spettacolo
musicale, tombola e fuochi d'artificio chiudono la
festa.
ORIGINI
Ritrovamenti avvenuti nel "Forum Morolupum"
di alcune catacombe cristiane risalenti al IV-V secolo
dimostrano che la zona era già in quei tempi
abitata o comunque vi erano presenti almeno dei nuclei
rurali e piccole fattorie agricole, di fede cristiana,
che sorgevano nel territorio di Monte la Guardia (attuale
Morlupo Stazione), di Fontana Vecchia, Sterpareti
e Fornelli. Una presenza piu consistente, che si può
in effetti considerare come la vera origine dell'abitato,
si può far risalire alla meta del IX secolo
ad opera di profughi e coloni scampati alle distruzioni
ed ai saccheggi di Monte la Guardia e delle fattorie
della zona, avvenuti in italia centrale tra l'850
ed il 900 d.C. a seguito delle incursioni di Saraceni
e Ungheri. Questi profughi, dopo aver ceduto le loro
terre alla Chiesa in cambio di protezione e assistenza,
si rifugiarono in un borgo abbandonato e quasi inaccessibile
che corrisponde all'attuale borgo medioevale morlupese
della Mazzocca, che essendo situato su uno sperone
roccioso circondato da tre lati da alti dirupi risultava
piu facilmente difendibile.
CENNI
STORICI
La Chiesa, diventata così proprietaria delle
terre costituenti il "vicus della mazzocca"
e le terre "ad vicesimum" della Flaminia
(zona del Monte la Guardia) le assegnava (Papa Giovanni
VIII) al conte Giovanni di Leone. Questi fece costruire
la chiesa di S. Giovanni Battista ove fu sepolto il
16 luglio 898. In seguito il territorio fu assegnato
ai monaci benedettini di S. Paolo fuori le mura di
Roma, che lo tennero fino al pontificato di Papa Niccolò
III (al secolo Giovanni Gaetano Orsini) appartenente
all' Ordine di San Benedetto, che fu papa dal 1277
al 1280. Sotto il pontificato di Nicolò III
il castello di Morlupo fu ceduto al Conte Gentile
di Bertoldo Orsini il cui figlio Romano lo assegnava
nel 1293 in dote alla moglie Anastasia di Guido di
Monfort. In quel tempo la popolazione castellana era
di circa 650 anime come si deduce dai registri delle
tasse dell'epoca. Nel 1423, sotto il Papa Martino
V, durante le lotte fra i Capitani di Ventura Braccio
da Montone e Muzio Attendolo detto Sforza, il paese
fu posto sotto assedio in quanto diventato rifugio
del ribelle Nicola Orsini di Bertoldo. Dopo averlo
occupato con le truppe a lui fedeli Martino V fece
distruggere il castello nel 1425. Riabilitata la popolazione,
il castello di Morlupo "inhabitatum" passò
nel 1426 alla famiglia Colonna per 10 mila fiorini
d'oro. Nel 1432 Gentile Orsini, fratello del ribelle
Nicola recuperava Morlupo e Monte La Guardia. Negli
anni successivi vi furono varie lotte fra i Colonna
e gli Orsini in cui fu teatro la zona di Morlupo detta
"bastione di Monte La Guardia", ma il territorio
resto comunque agli Orsini. Nel 1463, Papa Pio II
concedeva al Popolo di Morlupo, la grazia sul debito
del sale arretrato e la riduzione delle imposte. Il
Conte di Pitigliano Nicolò III Orsini nel 1468
promulgò un nuovo Statuto di Morlupo e perorò
nel 1494 la fondazione del convento francescano di
S. Maria Seconda, incorporando l'antico romitorio
dei frati Clareni. Il feudo di Morlupo restò
agli Orsini fino al 1613 quando passò alla
famiglia Borghese in quanto l'allora proprietario
Antimorsini, barone romano dei conti di Pitigliano,
dopo aver ricostruito la facciata della chiesa di
S. Giovanni Battista nel 1593 e la porta del Castello
nel 1598, si vede costretto a vendere Morlupo per
96 mila scudi al cardinale Scipione Borghese, in data
2 aprile 1613. Questi a sua volta lo cedette al cugino
Marcantonio Borghese, principe di Sulmona. Il dominio
della Famiglia Borghese si protrarrà fino agli
inizi del XX secolo. Negli anni successivi sotto la
signoria Borghese si ebbero benefici e privilegi,
ma vi furono anche momenti di forte tensione economica
e sociale. Alla carestia del 1763-64 fece seguito
in Morlupo la carenza di grano, in questa situazione
in cui, al rialzo dei prezzi delle derrate alimentari,
non corrispondeva un aumento dei salari, l'equilibrio
economico e sociale divenne instabile. Parte del raccolto
agrario 1778-79 di Morlupo fu venduto dai maggiori
produttori locali all'Annona di Roma a prezzi elevati,
facendo nascere in paese una dura reazione. La Comunità
quindi chiese ed ottenne un prestito di 1500 scudi
per procurarsi del grano da distribuire ai poveri,
ma non si riuscivano a trovare dei venditori. Per
superare la situazione la Comunità di Morlupo
inoltrò all'allora Papa Pio VI un esposto per
ottenere l'acquisto di parte della produzione locale
già vendita all'Annona, pagando o rimborsando
l'Annona di eventuali spese. Alla mancanza di pane
si aggiunse una epidemia di malaria, che colpì
più di cento persone. In questa situazione
vi fu quindi nel settembre 1793 una sollevazione popolare
contro il Governo pontificio, che fu soffocata dalla
Forza pubblica, inviata dalla segreteria di Stato.
Nel 1798 a seguito della caduta dello Stato Pontificio
e la costituzione della Repubblica Romana, Morlupo
divenne Sede de un Cantone della Repubblica da cui
dipendevano 16 comuni limitrofi.