Montefiascone
è una cittadina dell'alta Tuscia, costruita
sul ciglio di un cratere a 639 metri di altitudinee
dista dal Capoluogo circa 15 km. Dalla
Rocca lo sguardo spazia dagli Appennini all'Argentario
e all'isola del Giglio; dal monte Amiata al Cimino,
dal Cetona alla valle del Tevere. Si specchia nel
sottostante lago di Bolsena, abbellito dalle due isole
e circondato dai paesi rivieraschi. E' un centro turistico,
frequentato soprattutto da tedeschi, attirati dalla
bellezza del luogo e dalla legenda del loro connazionale
(Deuc o Defuk), rievocata ogni anno in agosto durante
la tradizionale fiera dell'ottimo vino Est, Est, Est.
ETIMOLOGIA
Le radici del toponimo Monte Fiascone (dovuto al fatto
che si trova a 600 m s.l.d.m. e per via dell'Est!
Est!! Est!!!) sono ammesse ad ammettere un mons faliscorum,
con riferimento ai falisci, che sarebbero approdati
da queste parti dopo la distruzione dei vari centri
dell'ager faliscus ad opera dei romani. Cè
anche l'improbabile ipotesi di mons phisconis, dal
nome di una popolazione di origine greca, ma ciò
è soltanto una pura casualità.
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario di Santa Lucia Filippini
Cattedrale di Santa Margherita
Tra
i monumenti, notevoli il duomo del Sanmicheli e C.
Fontana con prospetto neo classico, San Flaviano (secc.
XII-XIV), singolare esempio di doppia chiesa sovrapposta
di origine renana chcl conserva interessanti affreschi
dei secc. XIV-XV.
MANIFESTAZIONI
Sfilata del Corteo Storico (prima quindicina di agosto).
ORIGINI
E CENNI STORICI
Al periodo etrusco risalgono due aree sacre templari
a Cornos (in riva al lago) e alla Rocca. Tracce di
civiltà più antiche sono state rinvenute
nella zona tra Montefiascone e Viterbo, dove fiorì
la civiltà eneolitica di Rinaldone. Montefiascone
conobbe migliori fortune nel periodo romano, grazie
ad un efficiente sistema viario(un esempio è
la via Cassia, costruita tra il 170 e il 150 a.C.),
facilitato proprio dalla carenza di fenomeni urbani
rilevanti da parte degli etruschi. Alcuni ritrovamenti
nella zona della basilica di San Flaviano ci fanno
pensare che il nucleo iniziale romano si trovasse
proprio in questa area. Sono stati trovati mausolei,
necropoli e numerose lapidi. I primi documenti che
citano Montefiascone, allora mons flasconis, risalgono
all'853, quando pare che Leone IV confermava al vescovo
di Tuscanica Virobono i possedimenti della diocesi
alla quale il nostro territorio apparteneva. Abbiamo
così notizie del convento di San Pietro "in
Vico pergulata", sulla riva del lago di cui rimangono
le tracce di fondamenta delle scomparse chiese di
Santa Maria e Sant'Agnese, della chiesa di San Pancrazio
in Nocerina e di Sant'Andrea, prima posta all'interno
delle mura cittadine. Nel medioevo la piccola fortezza
inizia ad avere importanza strategica. Nel 1058 vi
si fermò il papa Stefano IX (per maggiori informazioni
consultare l'apposita pagina sui papi a Montefiascone),
e nel 1065 vi si stanzia l'esercito della contessa
Matilde. Il 15 giugno 1074 Papa Gregorio VII incontrò
la stessa contessa Matilde e la madre Beatrice, sue
preziose alleate, a San Flaviano (vedi notizie sulle
due chiese più importanti a Montefiascone).
La fortezza venne messa sotto assedio nel 1093 da
Enrico IV, ma i conti Farnese, Ildibrandini e di Bisenzio
la difesero energicamente. Nel 1111 Enrico V passò
con la sua corte al seguito mentre andava a Roma per
la consacrazione della sua sovranità; secondo
la leggenda Johannes Defuk era venuto con lui in Italia.
L'imperatore Francesco Barbarossa venne a Montefiascone
nel 1185, poiché aveva intuito l'importanza
strategica della fortezza. Negli anni seguenti Montefiascone
divenne uno dei più importanti centri della
chiesa. Papa Innocenzo III costruì nel XIII
secolo il patrimonio di San Pietro, facendosi forte
delle promesse incompiute di Pipino e Carlo Magno.
Innocenzo III venne per la prima volta a Montefiascone
nel 1207. Rinforzò la Rocca munendola di un
muro di cinta. Tre anni dopo la venuta del papa, Ottone
IV occupò Montefiascone e vi instaurò
il suo quartier generale. Nel 1222 passò di
qui San Francesco, e lasciò uno dei suoi seguaci
affinché iniziasse i cittadini al suo modo
di intendere e vivere il Vangelo. Nel 1267, per un
breve periodo il paese fu invaso dai ghibellini. Papa
Martino IV soggiornò ininterrottamente alla
Rocca, e la abbellì tanto da farla diventare
una reggia. Egli era ghiotto delle anguille del lago
di Bolsena, e per questo motivo Dante lo incluse nel
circolo dei golosi. Nel 1315 la fortezza fu messa
sotto assedio a causa di una disputa con un vicario
rettore di San Pietro. I ghibellini (sostenitori dell'imperatore)
vinsero, e derisero gli sconfitti. La vigilia di Natale
fu tenuto un processo a carico dei prigionieri, e
ci furono condanne pesanti. Nel 1321 papa Giovanni
XXII, da Avignone, ordinò che si coniasse nella
Rocca una nuova moneta, la "papalina" o
"paparina". Nel periodo della cattività
avignonese non abbiamo pontefici a Montefiascone,
ma vi soggiornano per anni e anni i loro legati, che
li sostituivano alla guida del governo. Uno di essi
fu il cardinale spagnolo Egidio Albornoz. Nelle sue
missioni in Italia nel 1353-57 e nel 1358-67 risedette
in prevalenza a Montefiascone. Passò il primo
inverno totalmente all'interno della rocca, predisponendo
i piani di battaglia ed accattivandosi più
alleati possibili. In questo periodo la fortezza si
poteva ritenere inespugnabile. Quando Urbano V salì
al soglio pontificio, l'Albornoz aveva quasi del tutto
restaurato lo stato pontificio. Il 30 aprile 1367
riportò la sede da Avignone a Roma. Furono
intrapresi dei lavori per abbellire ulteriormente
la Rocca, ed Urbano V vi risedette nelle estati del
1368, 69, 80. Il 9 ottobre 1368 ritornò a Roma
per incoronare Carlo IV. Nel 1463 la Rocca aveva ormai
perso il suo prestigio, poiché la sede del
regno pontificio era stata spostata prima a Viterbo,
e poi definitivamente a Roma. Nel 1534 Paolo III,
conosciuto come Alessandro Farnese, venne eletto papa.
Egli fu un abile diplomatico, e seguì una politica
di pacificazione, diretta alle autorità della
chiesa. Nel 1590 la rocca cadeva a pezzi, ma non fu
mai restaurata. I papi non vennero più se non
occasionalmente e per decenni Montefiascone rimase
nell'anonimato. Nel 1657 la città fu colta
dalla peste, ed ogni precauzione risultò vana.
Morirono in circa 1200: 1/3 della popolazione di allora.
Nel 1695 vi fu un grande terremoto, che atterrò
quasi totalmente la vicina Civita di Bagnoregio. I
danni furono notevoli, ma tuttavia non morì
nessuno. Fu provvidenziale la venuta nel 1687 del
cardinale Marco Antonio Barbarigo. Trovatovi un seminario,
lo riadattò fino a farlo diventare uno dei
più grandi centri di cultura in Italia. Lentamente
però anche il seminario perse importanza, e
il 26 maggio 1706 il cardinale morì. Il 1 settembre
1719 il vescovo cardinal Pompilio Bonaventura celebrò
le nozze tra la principessa polacca Clementina Sobiesky
e Giacomo Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra.
Non diverranno, tuttavia, sovrani. Nel 1731 la principessa
donò un parato con ricami d'oro. Nel 1797 Pio
VI passò a Montefiascone in veste d'esiliato.
Nel 1798 i repubblicani francesi invasero lo stato
pontificio, e, entrando a Montefiascone, manomisero
il giardino del vescovato, distruggendo le cento statue
di marmo che l'adornavano. Nel 1860 i "Cacciatori
del Tevere" la assalirono, ma le truppe papaline
ripresero immediatamente il controllo della città.
Gioacchino Rossini vi ambientò la sua cenerentola.
Nel 1870 Nino Bixio occupò la città
senza trovare resistenza. La votazione per l'annessione
al Regno D'Italia fu unanime: su 1473, 1469 furono
per l'annessione, 4 votarono contro e 491 si astennero.
Dopo otto secoli cessava di esistere il patrimonio
di San Pietro in Tuscia. Con i nuovi amministratori
venne ricostruita gran parte degli edifici e palazzi,
costruite fogne, strade e l'acquedotto del Cimino.
Montefiascone venne definita da molti la "perla
dell'Alto Lazio", e fu un'ambita meta di villeggiatura
per i primi decenni del nostro secolo. Pagò
il suo contributo di caduti nella prima Guerra Mondiale:
20 caduti, tra cui il sindaco Oreste Borghesi. Nel
1930 venne resa santa Lucia Filippini, nata nel 1672,
che aveva fatto da maestra in moltissime scuole che
nascevano nelle diocesi. La città venne visitata
da Mussolini negli anni trenta accompagnato da Italo
Balbo. Durante la seconda Guerra Mondiale la città
subì due bombardamenti aerei da parte delle
truppe alleate nel maggio del 1944. Vi furono numerose
vittime ed ingenti danni. Nel 1958 venne istituita
la Fiera del Vino, che ancora rimane la punta di diamante
del turismo locale.