Formia
è un comune della provincia di Latina, nel
sud Lazio. È situata lungo la tratta ferroviaria
Roma-Napoli, nonché lungo l'antico itinerario
della Via Appia. La struttura della sede decentrata
di Formia, aperta all'inizio del 1999 ed ubicata in
Via Olivastro Spaventola, si concretizza fondamentalmente
nell'attività dintermediazione fra il
territorio del Sud pontino e la Sede Centrale della
Provincia. È costituita da: Distaccamento delle
Guardie Provinciali, Ufficio Viabilità composto
da 26 unità, incaricate della manutenzione
delle strade del Distretto Sud della Provincia, Squadra
del Settore Edilizia Scolastica, composta da n°
3 unità, incaricate della manutenzione degli
edifici scolastici di competenza provinciale, Ufficio
Decentramento, incaricato dello svolgimento dei compiti
relativi alle attività di tutti i Settori dell'
Amministrazione ed in collaborazione con essi
IL
BORGO DI MOLA
Il borgo di Mola è caratterizzato dalla possente
Torre cilindrica, residuo, insieme a poche altre strutture,
del castello tardo-medievale, quasi completamente
distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Caratteristico il portale di accesso, che ripropone
il gusto architettonico degli archi trionfali di epoca
romana. Al fianco del castello, lungo la caratteristica
via Abate Tosti, già via Tullia, sorgeva la
chiesa binavata dei Santi Lorenzo e Giovanni
che custodiva una tela di Antoniazzo Romano, salvata
e, recentemente, restaurata e custodita presso la
nuova Chiesa di San Giovanni Battista unitamente ai
preziosi simulacri lignei dei Santi Lorenzo e Giovanni,
questultimo nominato (sul finire degli anni
30 del secolo scorso) compatrono della città
di Formia insieme a S. Erasmo. Pochi ma significativi
i resti dellAcquedotto Romano, le cui arcate
superstiti si sta cercando pian piano di sottrarre
al degrado in cui erano sprofondate negli ultimi decenni.
Il borgo si veste a festa, il 24 giugno, per la solenne
processione di San Giovanni e, nel mese di agosto,
per il giusto riconoscimento a San Lorenzo, protettore
di Mola ancor prima che vi si radicasse il culto per
il Battista.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Dal Basso Medioevo, parte della provincia di Terra
di Lavoro in Campania, in epoca classica parte del
Latium, nasce dopo l'unità d'Italia sui resti
della romana Formiae dall'unione di tre comuni: Castellone,
Maranola e Mola. Adagiata proprio al centro del Golfo
di Gaeta, Formia (dal greco hormiai - approdo) ha
origini che si perdono nel mito e si riallacciano
alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse
sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione
ricorda questa zona come terra dei Lestrigoni, popoli
rudi e primitivi, e alla città di questi giganti
cannibali vi approdarono le navi di Ulisse e dalla
quale solo la sua riuscì a salvarsi. Il nome
Formia viene fatto derivare dal greco Hormiai, approdo,
ad indicare la tranquillità del riparo fornito
dal golfo. Di formazione preitalica e aurunca come
dimostra la lunga e poderosa cinta di mura poligonali,
in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere
di Castellone, dopo la conquista del territorio da
parte dei romani tra il V e IV secolo a.C., entra
a far parte del Latium adjectum. Nell'ordinamento
romano, Formia diventa civitas sine suffragio nel
338 a.C. (o forse 332 a.C.), perché il passaggio
attraverso il suo territorio era sempre stato sicuro.
Tale passaggio è stato strategicamente importante
per i Romani, tanto che per la città viene
fatta passare la via Appia nel 312 a.C.. Nel 188 a.C.,
Formia riceve la piena cittadinanza romana. Formia
è stata una località turistica molto
apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi
resti di ville, tra le quali celebri erano quelle
di Mamurra e Mecenate. Su questo tratto del golfo
venne a realizzare una delle sue predilette case di
campagna, anche Cicerone. Proprio a Formia Cicerone
ebbe la morte dai sicari di Antonio nel dicembre 43
a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni.
La città si contende i natali di Vitruvio Pollione,
vissuto all'età di Tito, autore di un poderoso
e apprezzato trattato sull'architettura. Con la caduta
dell'impero romano Formia fu depredata ed i suoi abitanti
dopo la calata dei barbari e la guerra greco-gotica,
fuggirono sulle vicine colline, spopolando la cittadina
e dividendosi poi in due nuclei, divenuti poi sobborghi
di Gaeta: quello marittimo di Mola di Gaeta, che prendeva
nome dai mulini che vi erano in attività, presso
i quali fu eretta alla fine del XIII secolo da Carlo
II d'Angiò un fortilizio e, nella zona collinare
quello di Castellone. Il nome Castellone deriva dal
castello costruito da Onorato I Caetani, conte di
Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo.
Giardini con ricchi agrumeti hanno separato per secoli
i due rioni, come mostrano anche carte corografiche
dei secoli XVI e XVIII. Nel 1863 i borghi furono riuniti
col nome di Formia. "O temperate dulce Formiae
litus..", la mitezza del clima declamata da Marziale
nell'epigramma dedicato all'amico Apollinare e alla
sua villa formina non è una semplice espressione
poetica ma una realtà; grazie alla sua posizione
sul mare, protetta da Gaeta ad ovest e dalle colline
alle spalle, Formia vanta una invidiabile condizione
climatica, che insieme agli arenili di Vindicio, Acquatraversa,
S. Janni e Gianola la rendono una ricercata meta turistica.
La città, durante il secondo conflitto mondiale,
ha subìto pesantissimi danni nel gennaio del
1944 e nei mesi successivi, in quanto posta ai margini
della 'famigerata' Linea Gustav (nota soprattutto
per i drammatici eventi della distruzione di Montecassino
e per le sanguinose battaglie tra le montagne di Mignano
Monte Lungo).
DA
VEDERE
Gran parte del patrimonio storico ed artistico di
Formia è andato perduto; pur tuttavia quanto
rimasto è degno di nota. Il Castellone medievale
mantiene inalterato il fascino di un tempo, nonostante
abbia perduto la turrita cinta muraria. Delle dodici
torri originarie, ne sono rimaste soltanto due, una
dalla caratteristica forma ottagonale, sulla sommità
dell'antica Rocca romana, e quella definita 'dell'Orologio',
per la presenza di un orologio maiolicato settecentesco,
di recente ripristinato nelle sue funzioni. Le chiesuole
di Sant'Anna (nel borgo)- già Santa Maria del
Forno, perché eretta nelle vicinanze di un
forno - e di San Rocco - o San Sebastiano - (fuori
la cinta muraria) conservano, rispettivamente, un
affresco absidale cinquecentesco di scuola napoletana
ad oggetto la nascita della Vergine, ed un trittico
seicentesco raffigurante la Madonna tra i Santi Rocco
e Sebastiano. Una grande cisterna di epoca imperiale
romana, da poco risanata ed aperta al pubblico, fa
bella mostra di sé nel cuore del borgo. È
una monumentale opera idraulica interrata nell'Arce,
con murature talmente robuste ed imponenti da sorreggere
case e vicoli soprastanti. Sulle rovine del Teatro
romano, nel settecento fu edificata una casa. Il luogo,
molto suggestivo, è quello dove, secondo la
leggenda popolare, fu perpetrato il martirio, durante
le feroci persecuzioni cristiane, del Vescovo Erasmo
di Antiochia, il 2 giugno del 303 d.C. In tutto il
rione, sono evidenti, inoltre, le tracce dell'antica
struttura preromana e romana, con murature in opus
reticolatum ed incertum. Da come si può capire,
la storia di Castellone non può non unirsi
a quella, affascinante e misteriosa, delle vicende
terrene di un Vescovo cristiano giunto da Antiochia,
Erasmo, che subì un feroce martirio per eviscerazione
nel 303 d.C. nei locali del Teatro. La sua storia
(La Passio S. Erasmi) è stata scritta,
tra il 1078 ed il 1088, da un monaco benedettino dellabbazia
di Montecassino, nato a Gaeta, divenuto papa col nome
di Gelasio II. Dopo sette giorni di evangelizzazione
del territorio formiano, il Vescovo fu imprigionato
dai sicari di Massimiano e Diocleziano e torturato
fino alla morte. Fondamentali i ritrovamenti archeologici
nel sottosuolo della chiesa. ex-cattedrale di S. Erasmo,
che hanno permesso di convalidare molti momenti del
racconto gelasiano e della tradizione, con lunica
eccezione dellerrore, commesso dal narratore,
del sito del martirio. Non lAnfiteatro
situato nella parte centrale della città
bensì il Teatro. Lerrore per molto tempo
si è perpetuato nella toponomastica cittadina
che, fino al secondo dopoguerra, ha continuato a considerare
Vico Anfiteatro quello che era
ed è tuttoggi, giustamente, Vico
del Teatro. Alla morte del Santo, gli fu data
degna sepoltura da parte del Vescovo cristiano di
Formia, Probo (anchegli fatto Santo alla sua
morte) e, in seguito alla liberalizzazione
del culto cristiano con leditto di Milano del
313 d.C., fu edificata una chiesetta sulla tomba del
martire. Successivamente, in epoca paleocristiana,
fu costruita una chiesa più grande (ampliata
intorno allanno mille) che divenne Cattedrale
della diocesi formiana, fino a quando il clero e le
massime cariche cittadine non fuggirono nella vicina
e quasi inespugnabile Gaeta per scampare alle invasioni
turche e mettere in salvo le reliquie dei Santi. Così
facendo, trasportandosi a Gaeta le spoglie del Martire
Erasmo (anno 760 d.C.), ebbero inizio, nel contempo,
la fioritura della sede vescovile gaetana, la nascita
di un fiorente borgo, destinato in seguito a divenire
Ducato e a sottomettere i comuni limitrofi, e la decadenza
della cattedrale formiana, divenuta intorno allanno
mille abbazia benedettina (ancora potente, in verità)
e poi olivetana, fino alla soppressione del monastero
dopo secoli di decadenza. La chiesa attuale risale
al restauro olivetano del cinquecento e possiede tre
navate voltate a crociera, senza transetto. Nei sotterranei,
durante i lavori di restauro iniziati nel 1970 e durati
circa venti anni, sono stati rinvenuti molti reperti
di epoca longobarda e carolingia nonché una
vasta area cimiteriale. Il culto del vescovo Erasmo
è profondamente radicato nella realtà
formiana (e castellonese in particolare) come si evince
dalla grande partecipazione popolare che ogni anno,
nel pomeriggio del 2 giugno, caratterizza la processione
del Santo per le vie del borgo antico e della parte
centrale di Formia. Sulla via Appia, in direzione
Itri/Roma, una fonte di epoca romana è in buono
stato di conservazione. Appoggiata ad una robusta
parete di blocchi calcarei, è lunga circa sette
metri e larga uno e mezzo. Possedeva nel retro una
cisterna per lapprovvigionamento idrico. Lacqua
fuoriusciva da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti
il sole e la luna. Di uno di essi sono ancora visibili
le tracce. Più lontano, un mausoleo monumentale
di età imperiale detto comunemente Tomba
di Cicerone. La vicinanza al sito in cui la
tradizione colloca la sontuosa villa che loratore
abitò frequentemente, le fonti storiche che
riferiscono del suo assassinio proprio nei pressi
di questa e la grandezza dell'edificio, senzaltro
costruito per accogliere le spoglie di un uomo illustre,
fanno ragionevolmente presumere che esso sia proprio
il monumento funerario dellarpinate. Sulla collina
vicina, un sepolcro più piccolo è, dalla
tradizione, ritenuto la tomba della figlia Tulliola.
Però, mentre si sa con certezza che le spoglie
di Cicerone non giacciono a Formia, bensì a
Roma, è noto che le spoglie della figlia si
trovano effettivamente nel mausoleo a lei dedicato.
La zona in cui si trova il Mausoleo di Tulliola prende
il nome di Acerbara con riferimento proprio alla ragazza
(acerbam in quanto morì molto giovane e ara
per indicare il luogo effettivo) Nella parte centrale
di Formia, a diretto contatto con il mare o nel sottosuolo,
sono testimonianze dei fasti dellantichità,
i resti monumentali di criptoportici, botteghe e magazzini
di sontuose ville patrizie (sotto lattuale Villa
comunale, sotto la centralissima Piazza della Vittoria,
nei pressi del nuovo porto e nella zona del Porticciolo
Romano, detto anche Porticciolo Caposele, dal nome
della villa limitrofa, probabile Villa di Cicerone
il Formianum divenuta poi
proprietà dei Principi di Caposele e, da ultimo,
della famiglia Rubino).
CENTRO
PREPARAZIONE OLIMPICA DEL CONI
Nel 1955, su idea di Bruno Zauli, nasce la Scuola
Nazionale di Atletica Leggera di Formia, con l'ambizioso
e lungimirante obiettivo di sviluppare il talento
e la formazione dei quadri tecnici sportivi.
Sorge
sull'antico Parco Reale posizionato nelle strette
vicinanze di borghi marinari dove l'azzurro mare e
le spiagge possono essere meta per soggiorni non solo
di discipline sportive acquatiche (Vela, Surf, ecc.)
ma anche per tutte le altre, che possono utilizzare
in tutti i mesi dell'anno la spiaggia come sede di
allenamento differenziato. I monti, con i loro 1300
m. di altezza, incombono sul mare in un punto più
vicino che in qualsiasi parte d'Italia, stimolo aggiuntivo
per il miglioramento del microclima e per godere contemporaneamente
dei benefici effetti del mare e della montagna e,
perché no, dello straordinario paesaggio: il
Golfo di Gaeta, le isole pontine, l'isola di Ischia
e di Capri, e l'inconfondibile sagoma del Vesuvio.
Grazie
agli Stages ed ai Convegni Tecnici, nazionali ed internazionali,
contestualmente ad un'Impiantistica (outdoor e indoor)
di elevato livello ed alla dotazione di Servizi sofisticati
per l'Alta Prestazione, la IAAF ha ufficialmente certificato
e riconosciuto la Scuola Nazionale di Atletica Leggera
di Formia quale Centro di Preparazione Olimpica Internazionale.
Oltre
all'impianto principale per l'Atletica Leggera, costituito
da una pista di 400m a 6 corsie (diventano 8 sul rettilineo
d'arrivo), nella zona indor troviamo un pistino di
200 m ed una zona salti che comprende anche uno spazio
coperto dedicato completamente al salto con l'asta,
inoltre, 2 campi da Tennis, una palestra di Scherma,
una palestra di Pugilato con 2 ring, campo polivalente
Basket-Pallavolo, percorso di Cross di 1 km, 2 sale
muscolazione e 4 spogliatoi con servizi igienici e
docce.
Il
Centro si completa con 2 blocchi residenziali, un
Ristorante, Sala ritrovo, Aula Magna da 200 posti,
Biblioteca e altre Aule Didattiche tutte dotate di
sistemi audiovisivi, oltre ad un numero sufficiente
di uffici, locali e magazzini, nonché Centro
Medico Fisioterapico, un Service per Audiovisivi (comprende
2 telecamere digitali ed un sistema di post-produzione
per la ripresa di allenamenti ed eventi sportivi e
il montaggio professionale delle immagini, oltre a
l'analisi del movimento), un Servizio di test e Valutazione
motoria (dispone di strumentazioni sofisticate che
danno indicazioni biomeccaniche e fisiologiche del
gesto atletico come il Muscle-Lab, Biorobot, Ergo-jump,
Ergo-Runner, fotocellule in telemetria) e un'area
convegnistica (Aula Magna con 200 posti, impianto
per la traduzione simultanea in 4 lingue, vero gioiello
per questi scopi con una dotazione di strumentazione
audiovisiva di altissimo livello).
Dal
28 aprile 2008 il CPO di Formia diventa anche Centro
Mondiale della IAAF di Salto con lAsta, proprio
per le condizioni ideali per realizzare progetti di
altissimo livello, grazie alle strutture e tecnologie,
spesso uniche al mondo, di cui il Salto con lAsta
può godere in questa sede.