Fabrica
di Roma è un comune in provincia di Viterbo,
distante dal capoluogo circa 25 km.
ETIMOLOGIA
"Fabbrica" (nome risalente al 1873) è
di provenienza ignota, forse identificabile con il
significato di "costruzione". La specifica
"di Roma" si riferisce al periodo in cui
la zona era provincia di Roma.
DA
VEDERE
La collegiata di San Silvestro, ingrandita e rimaneggiata
nel XVI secolo, si presenta oggi nelle linee dell'ultimo
consolidamento risalente al Settecento. L'interno
propone, nella parte absidale, un vasto affresco cinquecentesco,
attribuito ai fratelli Lorenzo e Bartolomeo Torresani,
raffigurante l'Ultima Cena, la Crocifissione, la Flagellazione
e il Paradiso. Negli altari laterali: l'Assunzione,
Santa Elisabetta d'Ungheria, San Gaetano, San Francesco
d'Assisi, Santa Rosa da Viterbo, le anime purganti
e l'Assunta. Sotto l'altare centrale è custodito
il corpo di San Giustino martire.
La
Chiesa S. Maria della Pietà, origine molto
antica tardo '400, impianto ottagonale che doveva
essere coperto da una cupola (mai realizzata) e un
corpo longitudinale che ne costituisce la navata.
Il
castello Farnese, situato nella parte più alta
del centro storico, venne ristrutturato nel 1539 da
Pierluigi Farnese che lo annesse al ducato di Castro.
È stato completamente restaurato alcuni decenni
fa dalla contessa Lia Mariani Bianchi-Ninni.
EDIFICI
STORICI
Palazzo dei prefetti De Vico (XIII secolo)
Palazzo Jannoni Sebastianini
MANIFESTAZIONI
Festa di San Matteo e San Giustino Martire (19-22
settembre), con una fiera e il Palio di San Matteo
FALERII
NOVI
Falerii Novi, la città romana, si trova sull'attuale
territorio comunale di Fabrica di Roma a circa metà
strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana. Qui
sono presenti le mura dell'antica città contenenti
all'interno la chiesa di S. Maria in Falerii, nelle
vicinanze si trovano scavate nel tufo le catacombe
di San Gratiliano e Santa Felicissima. Il sito archeologico
della città romana dipende ora dalla Soprintendenza
per i Beni Archeologici per l'Etruria meridionale.
È su una strada che forse potrebbe essere la
via Annia, una deviazione della via Cassia; questa
strada si avvicina da sud venendo da Nepet (ora Nepi),
mentre il suo proseguimento a nord certamente prende
il nome di via Amerina, la via che conduceva ad Amelia.
Il circuito della città era di 2108 metri,
la sua forma è approssimativamente triangolare
e le mura sono un esemplare notevolmente fine e ben
conservato di architettura militare romana. C'erano
circa 80 torrette, di cui circa 50 sono ancora conservate.
Inoltre due delle porte, che erano otto, sono notevoli.
Delle costruzioni all'interno delle mura appena qualche
cosa è conservato sopra terra, comunque il
foro ed il teatro (come anche fuori delle mura l'anfiteatro
e l'arena che misurava 55 per 33 metri) sono stati
del tutto scavati nel XIX secolo. Quasi l'unica struttura
ora che si leva in piedi è la chiesa abbaziale
cistercense di Santa Maria costruita alla fine del
XII secolo per iniziativa di monaci provenienti dalla
Savoia. Al portale lavorarono anche alcuni marmorari
"cosmati" che probabilmente si ispirarono
ad antichi monumenti già in zona. La storia
di Falerii è legata anche agli inizi della
storia di Roma. Inizialmente l'antica Faleri era costruita
su una rocca. Inizialmente Faleri aveva stretto degli
accordi commerciali ed economici con gli Etruschi
in guerra contro Roma. Ci furono 3 guerre e Roma ebbe
la meglio in entrambe. In entrambe Falerii fu distrutta
e ricostruita tranne dopo la terza che fu ricostruita
in pianura e fu battezzata faleri novii e da qui sottomessa
definitivamente a Roma.