Ceccano
Lazio

Ceccano è un comune della provincia di Frosinone. Il Comune è stato insignito della Medaglia d’argento al merito civile per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale. A testimonianza di tali atti, nel 2003, in occasione del sessantesimo anniversario del primo bombardamento subito dalla città (3 novembre 1943), venne realizzato il documentario "Ore dieci e quaranta, i testimoni raccontano", ideato e prodotto dall'Associazione culturale IndieGesta e patrocinato dall'Amministrazione comunale. Ceccano ebbe un notevole sviluppo verso la fine del diciannovesimo secolo grazie anche al completamento della ferrovia Roma - Napoli che permise ai lavoratori di raggiungere con più facilità la capitale. Paese di artigiani, i ceccanesi si sono fatti valere soprattutto nel campo della sartoria e dell'ebanisteria e nel settore delle calzature. Molti sono stati i sarti ceccanesi che hanno lavorato in Francia e nelle più importanti sartorie romane nel XX secolo, così come non sono mancati ebanisti di Ceccano nelle più prestigiose "botteghe" di Roma. L'enorme sviluppo industriale, concretizzatosi con la nascita di numerosi siti industriali nel territorio, ha inciso sul resto dell'economia ceccanese, trasformando i piccoli agricoltori in operai semplici e specializzati. Parallelamente alla crescita del livello di istruzione è enormemente cresciuto il numero dei professionisti. Ceccano é medaglia d'argento al merito civile con la seguente motivazione: «Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l'ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e continui e devastanti bombardamenti alleati che causarono la morte di numerosissimi cittadini e la quasi totale distruzione dell'abitato. Splendido esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio».

ETIMOLOGIA
Non ci sono documenti che attestano le sue origini; si suppone derivi da un nome latino di persona.

DA VEDERE
Santuario di Santa Maria a Fiume: risalente al XII secolo, monumento nazionale, edificata sui resti di un tempio romano dedicato a Faustina, moglie dell'Imperatore Antonino Pio, venne distrutta dai bombardamenti angloamericani nella Seconda guerra mondiale e poi ricostruita fedelmente negli anni cinquanta
Chiesa di San Nicola (XII secolo):, vi sono conservate colonne con iscrizioni in stile longobardo che attestano la data dei lavori e il nome del conte che li commissionò
Castello dei Conti: domina la Valle del Sacco, recentemente ristrutturato non senza polemiche per la mancata ricostruzione della merlatura in stile neo-gotico posta sulle mura e sulla torre alla fine dell'800. Tra l'altro alcune parti della antica merlatura medievale sono tuttora visibili incastonate nei muri posticci.
Castel Sindici: di proprietà comunale, è un edificio risalente all’inizio del secolo e dispone di un vasto parco.
Ma vi sono anche resti di età romana. Durante i lavori per la TAV in un sito archeologico già conosciuto (noto ai ceccanesi ma sempre ignorato dalle autorità) sono venuti alla luce ulteriori resti dai quali si è desunto che sul luogo esisteva un'antica grande villa patrizia romana addirittura appartenuta, (ma non vi è certezza su questo) all'Imperatore Antonino Pio. Impressionante la grande conduttura in pietra che fungeva da acquedotto a servizio della villa.

Nell'Abbazia dei Padri Passionisti, dedicata a Santa Maria de Corniano, fondata da San Paolo della Croce, sono conservate le spoglie del Beato Grimoaldo Santamaria. Molto cara ai ceccanesi per l'aiuto che i Padri passionisti offrirono alla popolazione durante la seconda guerra mondiale, l'Abbazia è oggi meta di pellegrini che da ogni parte d'Italia vi si recano per pregare davanti al corpo del Beato.

MANIFESTAZIONI
Caratteristica a Ceccano è la processione del Venerdì Santo, molto suggestiva, che ogni anno percorre le strade del paese. Il corteo, alla cui testa figurano Cristo Morto e la Madonna Addolorata, esce dalla Chiesa di San Giovanni Battista alle ore 20.30 e si snoda tra le stradine del centro storico. Lo spettacolo è molto suggestivo con la fila interminabile di candele portate dai fedeli provenienti anche dai paesi vicini.
Celebrazioni molto importanti si hanno nel periodo 23-24 giugno giorno in cui cade la festa patronale di San Giovanni Battista: la sera del 23 dopo i solenni primi Vespri si effettua la processione con il reliquario del Santo: per tutti gli altri giorni nelle strade principali si svolgono manifestazioni di vario genere tra cui la fiera.
Ogni 13 giugno, invece, si festeggia Sant'Antonio da Padova. Al termine della processione è caratteristico dare le cosiddette "ciambelle di Sant'Antonio" come segno di pace.
L'ultima domenica di maggio il Santuario di Santa Maria a Fiume, posto presso il Fiume Sacco, festeggia con una solenne processione la Madonna in ricordo del miracolo del 1944, quando si salvò dal bombardamento.
Il 16 agosto si festeggia San Rocco. La mattina alle ore 6.00 parte la processione che giunge fino alla Collegiata di San Giovanni dove la statua del santo rimane fino all'ultima domenica di settembre quando, con un'altra processione, viene riportata nella propria chiesa.
Durante la solennità del Corpus Domini (che in Ceccano viene festeggiata la domenica successiva) la sera si svolge la solenne processione eucaristica a cui partecipa non solo il popolo ma anche le autorità civili e religiose.

Fiera di San Giacomo (23 agosto): degustazioni di piatti tipici e mercato
Fiera della Madonna della Pace (1° domenica di ottobre): mercato con vendita di prodotti in legno
Fiera dell'Immacolata Concezione (8 dicembre)

ORIGINI E CENNI STORICI
Ceccano è l'antica Fabrateria Vetus, città volsca, già esistente nel 330 a.C., situata lungo le rive del fiume Sacco denominato, dai Romani, Trerus o Tolerus. Il collegamento tra l'odierna Ceccano e l'antica Fabrateria si fonda su antiche iscrizioni rinvenute tra il 1700 e la fine del 1800 nel territorio comunale. Il mutamento del nome, secondo lo storico locale Michelangelo Sindici (M. Sindici " Ceccano l'Antica Fabrateria" casa editrice Atesa) avvenne nel VII secolo in onore di Petronio Ceccano Console di Campagna, discendente di Tito imperatore e padre di Papa Onorio I. Nel Martirologio Romano del 2001, Fabrateria Vetus viene citata in riferimento a San Magno, patrono di Anagni. Questo comporta la necessità di riscrivere la storia del grande santo che, fino ad oggi, si credeva martirizzato a Fondi. La citazione del Martirologio conferma ancora una volta quanto fossero giuste le intuizioni di Michelangelo Sindici il quale aveva, già nel 1893, scritto di martirologi antichissimi che collegavano San Magno a Ceccano. Resta da chiarire se Fabrateria Vetus era la sede vescovile, come Sindici presupponeva, oppure San Magno si trovava in Fabrateria, quando fu ucciso, per altri motivi. Patria di San Silverio I Papa, (come scritto da Papa Gregorio XVI nella Bolla in cui elevava a Collegiata la Chiesa di San Giovanni Battista in Ceccano) che nacque nella contrada di Campo Troiano, odierna Cantinella, la città fu, per ordine dello stesso Pontefice, cinta di mura difensive, in minima parte ancora visibili (così Michelangelo Sindici nell'opera citata, il quale cita numerose fonti antiche e numerosi storici come Pierantonio da Trevi, il Marrocco e l'Aretino). Conquistata dai Longobardi al tempo di Astolfo, intorno al 750 la rocca di Ceccano ebbe nel Medioevo una grande importanza strategica in quanto posta ai margini dei possedimenti della Chiesa. Tra il 900 e il 1450 circa Ceccano fu dominata da una potente famiglia detta dei Conti de Ceccano di probabile provenienza germanica, imparentata con le più importanti famiglie della nobiltà romana. La contea ceccanese comprendeva i territori di Amaseno, Giuliano di Roma, Prossedi, Pisterzo, Villa Santo Stefano, Carpineto, Patrica, Morolo, Supino, Maenza,Ninfa, Monte Cacume, Monteacuto, fino a raggiungere, per un periodo, Terracina. I conti de Ceccano vantavano possedimenti anche in Frosinone, in Ceprano e in Alatri. Nel 915 i ceccanesi ebbero un importantissimo ruolo nella battaglia del Garigliano, quando le truppe alleate del Papa sconfissero i saraceni che minacciavano Roma. I conti de Ceccano furono protagonisti delle vicende storiche ciociare fino alla seconda metà del XV secolo quando la famiglia si estinse e i possedimenti della vecchia contea furono assegnati da Papa Alessandro VI a Rodrigo Borgia e, in seguito, furono feudo della famiglia Colonna. Già nel X secolo la contea ceccanese era tenuta in gran conto nella Chiesa. Il conte Amato è citato come potente benefattore dell'abbazia di Montecassino e, in seguito, (1099) Gregorio de Ceccano fu uno dei più potenti cardinali della Chiesa del tempo, mentre il conte Gregorio, omonimo del primo, influente personaggio, scortò con i suoi uomini, nel 1104, papa Pasquale II nel suo viaggio nel sorano. Tra gli uomini illustri dei de Ceccano, che nella loro storia vantano importanti personaggi nell'Ordine dei Cavalieri di Malta, oltre a ben sei cardinali non può non essere citato il Cardinale Annibaldo, potentissimo personaggio della Chiesa del XIV secolo, il quale, durante la cattività avignonese, fu inviato dal papa a Roma per aprire il Giubileo del 1350. Già arcivescovo di Napoli, ottimo diplomatico, venne spesso inviato dal Papa in missione con il compito di dirimere importanti controversie tra i sovrani d'Europa. Fu protagonista di un tentativo di mediazione tra Inghilterra e Francia durante la Guerra dei cent'anni, in un conflitto che risulterà decisivo per la storia dell'umanità. Nonostante le difficoltà, Annibaldo riuscì ad ottenere una, seppur breve, tregua. Inviato in Ungheria fu mediatore di un accordo tra il sovrano di quel paese e la regina di Napoli. Gli fu inoltre affidato l'incarico di risolvere "il problema" Cola di Rienzo. Ma prima di Annibaldo, che ebbe contatti frequenti con il Petrarca e il grande Giotto, al quale commissionò lavori per la chiesa di Santa Maria a Fiume, Ceccano aveva dato i natali ad altri illustri personaggi. Tutti gli storici di san Domenico di Guzman citano questo miracolo. Fatto cardinale da Papa Innocenzo III nel 1206, Stefano de Ceccano fu tra i fondatori dell'Abbazia di San Galgano, nonché di quelle di San Domenico a Sora e Terracina ed ebbe importanti riconoscimenti dal Re d'Inghilterra, Giovanni Senza Terra. Altri cardinali della famiglia de Ceccano furono importantissimi nella storia della Chiesa: tra tutti Teobaldo, tra le cui braccia, in Fossanova, morì il grande San Tommaso d'Aquino, parente dei conti ceccanesi in quanto la sua nipote, Francesca, sposò il conte Annibaldo de Ceccano. Ma è opportuno ricordare la figura del Conte Giovanni che, nominato cavaliere dall'imperatore Enrico, giurò fedeltà a Papa Innocenzo III nel 1200. Tra le imprese di questo conte, fondatore della chiesa di Santa Maria a Fiume consacrata da suo zio il Cardinale Giordano, nonché ispiratore della celebre Cronaca di Fossanova, scritta dal suo "notaio" Benedetto, c'è la lotta contro Ruggero dell'Aquila, conte di Fondi, il quale, il 23 maggio del 1216, invase la Contea ceccanese. Inseguito e raggiunto nei pressi di Castro-Vallecorsa dalle truppe ceccanesi, Dell'Aquila fu definitivamente sconfitto e dovette rinunciare ai suoi propositi di espansione. Il 18 settembre dello stesso anno il Conte Giovanni guidò l'assalto alla fortezza di Morolo. L'azione fu decisa per i contrasti esistenti con la famiglia Colonna che aveva appoggiato il Conte Ruggiero. Morolo fu conquistata e bruciata, i membri della famiglia Colonna fatti prigionieri e ben 424 morolensi furono giustiziati. Una situazione così cruenta si ebbe soltanto nel 1324 quando il Conte Francesco De Ceccano, in piena cattività avignonese, conquistò Alatri occupandola per ben 35 anni e creando, di fatto, uno stato di guerra contro la Chiesa. L'ultimo dei De Ceccano può essere considerato il cavaliere dell'Ordine di Malta, Stefano, negli archivi vaticani ricordato come frater S. Ioannis de Hierusalem individuato recentemente come Gran Priore di Roma nei primi anni del XV secolo. Nell'ottocento il marchese Filippo Berardi acquistò i beni dei Colonna e divenne in poco tempo il vero "padrone" del paese. Nominato senatore del Regno, fu l'artefice del passaggio della ferrovia nonché promotore di stanziamenti di tipo industriale nel territorio. Nel XIX secolo Ceccano conferma i suoi stretti legami con la Chiesa grazie al cardinale Giuseppe Berardi, fratello del marchese, e al cardinale Tommaso Pasquale Gizzi, altro grande ceccanese, segretario di Stato di Pio IX, protagonista della diplomazia vaticana negli anni del Risorgimento. Durante il periodo fascista furono realizzate importanti opere pubbliche come l'acquedotto e il campo sportivo e nello stesso periodo vennero installate alcune fabbriche che daranno impulso decisivo all'economia del paese, come la Bombrini Parodi Delfino. Nel corso della Seconda guerra mondiale Ceccano fu pesantemente bombardata dagli angloamericani. Dal 3 novembre 1943 al 31 maggio 1944 il paese subì ben 38 incursioni aeree che ebbero come obiettivo, tra l'altro, la Chiesa di Santa Maria a Fiume, monumento nazionale, che fu completamente distrutta e la chiesa di San Pietro, anch'essa rasa al suolo. Anche la medievale Chiesa di San Nicola subì danneggiamenti. I bombardamenti risultarono particolarmente feroci visto che ebbero come obiettivi anche la popolazione inerme. Ci furono casi di donne e bambini colpiti con chirurgica precisione.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 22.334 (M 10.958, F 11.376)
Densità per Kmq: 369,2

CAP 03023
Prefisso Telefonico 0775
Codice Istat 060024
Codice Catastale C413

Denominazione Abitanti ceccanesi
Santo Patrono San Giovanni Battista
Festa Patronale 24 giugno

Numero Famiglie 7.796
Numero Abitazioni 8.695


Il Comune di Ceccano fa parte di:
Comprensorio del Consorzio di Bonifica Valle del Liri

Località e Frazioni di Ceccano
Colle Antico, Maiura, Colle Leo, Colle Alto, Colle San Paolo, Celleta, Peschiera, Acqua Santa, Casamarciano, Cardegna, Fiano, Cantinella, Faito

Comuni Confinanti
A est: Arnara, Pofi; a nord: Frosinone; a ovest: Giuliano di Roma, Patrica; a sud: Villa Santo Stefano; a sud e est: Castro dei Volsci

Il comune è gemellato con
Plouzanè (Bretagna, Francia)
Cancun (Messico)
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