Arnara
è un comune della provincia di Frosinone nel
Lazio.
ETIMOLOGIA
Secondo alcuni il nome deriva dalla natura rocciosa
del luogo, secondo altri si riferisce al nome latino
di pianta alnus, ossia ontano, forse per la presenza
in zona della pianta. Più probabilmente deriva
da arnaro, ossia "luogo chiuso" come una
grotta oppure cava di terra. Altre ipotesi raccontano
che deriva dal nome longobardo di persona Arnhari
o latino Arnarius.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Arnara fu un feudo dei conti di Ceccano, ma nel 1121
il papa Callisto II attaccò la città
per punire i conti per il favoritismo che facevano
all'imperatore. Nel XV secolo il feudo fu un possesso
della famiglia Colonna, fino a quando furono soppressi
tutti i sistemi feudali in Italia. Il piccolo paese
di Arnara sorge su una collina appartenente alla catena
degli Ernici, a circa 265 m. s.l.m., da cui domina
un territorio di circa 1233 ettari. Benché
sorga su una collina tufacea, letimologia del
nome di Arnara deve essere fatta risalire al sostantivo
harena, con cui si identificava la sabbia. Il termine
le derivava dalle cave di tufo su cui sorse il primitivo
agglomerato di case. Secondo alcuni studi il nome
deriverebbe dal longobardo Arnhari, latinizzato in
Arnarius, da cui Arnara. È difficile datare
loriginario nucleo della città, ma secondo
alcuni studiosi, sulla base di quanto affermava Svetonio,
sembra che debba essere fatto risalire alla tarda
età repubblicana, quando Cesare distribuì
le terre dellattuale Arnara, tra il suoi 2000?0
veterani. In realtà il territorio arnarese
è stato interessato da vari ritrovamenti archeologici
attribuiti alla presenza di piccole comunità
in periodo romano e dalla frequentazione della zona
per la vicinanza della Via Casilina (lantica
via Latina). Nella contrada Colle Romano sembra, infatti,
da dover identificare una stazione di posta per il
cambio dei cavalli. Il vero e proprio nucleo urbano
sembra risalire allarrivo dei Longobardi nella
zona, verso la metà dellVIII secolo,
ma secondo alcuni studiosi la presenza di un insediamento
nella zona dovrebbe essere messa in collegamento con
lo sfruttamento delle cave di tufo per la costruzione
delle mura di Ceccano per opera di papa Silverio nel
536. È probabile che la prima fortificazione
dellinsediamento debba essere attribuita al
756 con la costruzione della Torre.
Difficilmente si può accettare lipotesi
che la costruzione del castello debba risalire al
600 per opera di Petronio Ceccano, Conte di Campagna,
il quale impose il proprio gentilizio allantica
Fabrateria. Benché il Castello debba avere
unorigine più antica, forse proprio longobarda,
le prime notizie relative al Borgo di Arnara risalgono
al 1121. Nella Cronaca di Fossanova si racconta, infatti,
che questo feudo, che rientrava nella contea di Ceccano,
fu assediato dalle truppe di papa Callisto II e dei
Normanni. La Cronaca di Fossanova ricorda per il 1143
la caduta del Mastio, attribuibile o alla contesa
tra il re Ruggero II dAltavilla ed il papa Innocenzo
II, oppure ad un terremoto. Alla morte del papa, Ruggero
II conquistò Ceprano ed invase la Campagna
facilmente. Nel 1165 il castello subì un nuovo
e duro attacco da parte delle truppe normanne, le
quali avevano invaso la città Ceccano. La resistenza
di Arnara costrinse gli alleati del papa a ritirarsi
e, lanno seguente, fornì ai ceccanesi
loccasione di contrattaccare. Per il 1167 la
Cronaca di Fossanova registra un nuovo incendio della
città di Arnara ma non ne spiega il motivo.
Arnara ricompare in alcuni documenti del primo ventennio
del Duecento, conservati nellarchivio Colonna:
nel testamento del Conte Giovanni, datato al 5 aprile
del 1224, la città risulta essere tra i lasciti
al figlio primogenito Landolfo, assieme ad altri feudi,
tra cui Ceccano, Patrica, Santo Stefano e Pisterzo.
Dagli archivi del Vaticano risulta che Landolfo si
sposò con una certa Maccalona da cui ebbe dei
figli. Nel testamento del 1264 egli dispose che la
consorte disponesse a suo piacimento dei beni che
le lasciava, trasmettendoli a quello dei figli che
meglio le piacerà (secundum quod ipsa voluerit).
Morendo, Maccalona lasciò alcuni beni, tra
cui Arnara, ad uno dei suoi figli Annibaldo, capostipite
di quel ramo dei conti di Ceccano che assunse in seguito
il nome di Annibaleschi. In realtà, secondo
Gregorovius, le proprietà di Landolfo furono
lasciate ai figli Giovanni, fino al 1286, e poi ad
Annibaldo fino al 1291. Il figlio di questultimo,
Giovanni, congiurò contro papa Bonifacio VIII
con lappoggio dei Colonna. Antonio da Ceccano,
sotto il pontificato di Eugenio IV (1431-1437), fu
lultimo proprietario appartenente a questa famiglia.
Dai documenti il castello già dal 1466 rientrò
tra le proprietà dei Colonna, i quali ne saranno
i proprietari fino agli inizi del XX secolo. Durante
la seconda guerra mondiale il paese fu gravemente
distrutto dalla violenza bellica.