Tolmezzo 
Friuli - Venezia Giulia

Tolmezzo è un comune della provincia di Udine, è il centro più importante della Carnia e ne è quindi considerato il capoluogo. Tolmezzo si trova ai piedi del monte Strabut a 323 m s.l.m., tra il Tagliamento e il torrente Bût, alla confluenza delle sette valli carniche, circondata dalle Alpi Orientali. La posizione in cui sorge Tolmezzo è, ed era soprattutto in passato, molto favorevole: la valle è infatti attraversata dalla strada, già esistente in epoca romana, che attraverso il Passo di Monte Croce Carnico porta in Austria.

FRAZIONI
Il comune comprende 8 frazioni che hanno costituito le consulte frazionali:

Cadunea (Cjadugnee)
È localizzata alle pendici del monte Cimons, in prossimità della confluenza del torrente Chiarsò con il Bût. Le sue origini storiche (I millennio d.C.) sono da collegare all'antica strada commerciale del Norico. Il nucleo storico, a Nord del rio Aip, si sviluppa su una via che si dirige a est verso i campi e i pascoli e che nell'ultimo tratto termina con una scalinata che conserva ancora la pavimentazione in ciottoli. Interessante la lunga cortina a schiera, risalente al XV secolo ma ristrutturata dopo il terremoto del 1976, denominata Ginnasio.

Caneva (Cjanive)
Si trova in una zona pianeggiante tra il monte Dobis e i fiumi Bût e Tagliamento, ed è collegata al capoluogo attraverso un ponte in pieta realizzato all'inizio del del XX secolo con la costruzione della linea ferroviaria. Il nucleo storico si svilppa intorno alla piazza con la chiesa di Nicola Vescovo lungo la vecchia strada che collegava Tolmezzo a Villa Santina; gli edifici sulla piazza hanno delle corti interne che si aprono verso la campagna, mentre il nucleo che si sviluppa lungo l'asse viario è caratterizzato da isolati compatti con corti chiuse, a cui si accede attraverso passaggi coperti segnati da portali in pietra e da edifici di un certo rilievo, soprattutto nel tratto iniziale di Via Monte Grappa.

Casanova (Cjasegnove)
Localizzato alla destra del Bût, su di un terreno in pendio, l'abitato dista circa 2 km da Tolmezzo sulla strada che conduce a Terzo. È costiuita da due nuclei delimitati da un alto muro in pietra, uno localizzato nei pressi del rio Velon, l'altro sorto intorno alla chiesa di San Bartolomeo e lungo la strada che porta alla pieve di Santa Maria Oltrebût. La chiesa conserva un'antica ancona lignea scolpita e dorata che portebbe trattarsi di un'opera della bottega del Mioni. La struttura urbanistica originaria, costituita da case in linea lungo le vie dotate di corti interne, si conserva ancora. Dei precedenti edifici di culto la pieve di Santa Maria Oltrebût risale al XVI secolo e conserva al suo interno altari lignei seicenteschi della bottega del Comuzzo oltre che resti di un cibario scolpito da Antoni Pilacorte nel 1505 all'esterno dell'edificio. Situata sulla cima di un promontorio, è raggiungibile tramite una strada secondaria alla comunale che dall'abitato conduce a Fusea. Sul lato opposto del promontorio e alla sinistra dell'ingreso alla galleria Clapus, un suggestivo percorso pedonale chiamato il troi das poises o il calvario, conduce alla pieve. Lungo il suo percorso sono dislocate 13 ancone che formano le stazioni della Via Crucis. Altro sentiero molto interessante che parte da questo abitato, è chiamato il troi dal pelegrin che costeggiando il fianco della montagna conduce alla frazione di Cazzaso. Lungo il sentiero, in località Velon, vi è la presenza di una maina recentemente ristrutturata, di rilevante pregio artistico.

Cazzaso (Cjaças)
Di origine celtica e localizzato a est del monte Diverdalce, Cazzaso è raggiungibile imboccando la strada secondaria che si biforca dalla viabilità per Fusea in località Longiarins, in prossimità di un una antica maina sacrale oggi ristrutturata. L'edificato è caratterizzato da un sistema viario ad anello, con strade strette che seguendo la morfologia in leggera pendenza del terreno formano grandi isolati, mentre la Chiesa dello Spirito Santo sorge in posizione elevata rispetto al centro abitato. Un sentiero che lambisce ad ovest la chiesa e che conduce ai prati e pascoli conserva l'antica pavimentazione in ciottoli.

Fusea (Fusee)
Situata in una conca in leggera pendenza, tra il monte Dobis e il monte Diverdalce, Fusea è raggiungibile da Tolmezzo attraverso una strada di rilevante contenuto naturalistico, che si stacca dalla provinciale Tre Croci nei pressi della galleria Clapus. A partire dalla vecchia strada di accesso il paese si sviuluppa attorno alla chiesa di San Pietro Apostolo, ubicata in posizione elevata, attraverso strade molto strette che conservano l'originaria pavimentazione in ciottoli. Poco più a nord l'abitato si sviluppa intorno alla piazza della fontana con un nuceo centrale costituito da un isolato chiuso dotato di piccole corti. A monte del nucleo centrale, presso il rio Luchiat, vicino alle gallerie abbandonate della ex miniera di carbone, si trova un piccolo nucleo di particolare valore architettonico denominato Borgo Val. Fusea è anche punto di partenza per una visita all'altopiano di Curiedi, località molto interessante dal punto di vista naturalistico.

Illegio (Dieç)
È un pianoro posto a sette chilometri da Tolmezzo, si apre all'improvviso, dopo avere superato una ripida strada tagliata artificialmente nella roccia. La conca, protetta dai crinali montuosi che la circondano rendendola completamente invisibile dalla valle del But, è dotata di spazi coltivabili, è una zona di rifugio con testimonianze archeologiche oggetto di studio dal 2002 e di campagne di scavo tuttora in corso. Dal 2002 il paese ospita ogni anno una mostra a tema riguardante l'arte cristiana. A 750 metri di quota sorge la Pieve di San Floriano, medioevale, dell’inizio del IX secolo, visitabile percorrendo per 30 minuti un sentiero.

Imponzo (Dimponç)
Terzo - Lorenzaso 411 abitanti
Il simbolo di Tolmezzo è l'Amariana (1906 m), splendido monte che con la sua forma piramidale si erge sopra la città.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime notizie storiche di Tolmezzo si hanno verso la fine del primo millennio, in un documento compare col nome Tulmentium ed è inclusa tra i feudi del Patriarcato di Aquileia. Molto probabilmente però la cittadina è più antica, si pensa abbia avuto origine da un piccolo borgo risalente all'epoca preromana. Sotto il Patriarcato di Aquileia tra il 1077 ed il 1420, Tolmezzo visse anni prosperi all'insegna dello sviluppo non solo economico ma anche sociale. I Patriarchi fecero costruire un castello (di cui ancora oggi si possono ammirare alcuni resti) che dominava la valle, da qui si controllavano i traffici commerciali e si dava protezione agli abitanti. Sempre nel periodo patriarcale la città fu dotata di un mercato (intorno al 1200) che contribuì all’aumento della popolazione migliorandone le condizioni di vita e fu concesso lo status di Terra che prevedeva una certa autonomia amministrativa. Nel 1356, Tolmezzo divenne la capitale della Carnia ad opera del Patriarca Nicolò di Lussemburgo che suddivise il territorio in quattro quartieri amministrativi: Gorto, Socchieve, Tolmezzo e San Pietro. A questo periodo risale lo stemma di Tolmezzo: una croce bianca bordata di rosso in campo azzurro. Nel medioevo, intorno al 1400, Tolmezzo è una attiva cittadina fortificata, le alte mura che la circondano sono dotate di 18 torri e quattro porte, intorno alla cinta muraria scorre un fossato, domina su tutto l'imponente castello patriarcale. Il florido periodo feudale termina nel 1420 quando Tolmezzo, come tutto il Friuli, è annessa alla Repubblica di Venezia, mantenendo però gli ordinamenti ed i privilegi patriarcali senza importanti ripercussioni sull'economia e sulla societá. L'assetto economico di Tolmezzo iniziò a cambiare nel '700 con lo sviluppo industriale. Jacopo Linussio era il maggiore imprenditore della zona e operava in ambito tessile, dando lavoro sia nelle fabbriche che nel settore commerciale a centinaia di abitanti non solo di Tolmezzo ma anche delle valli limitrofe. Il 1797 segnò la caduta della Repubblica di Venezia ad opera di Napoleone; con il trattato di Campoformio il Friuli e la Carnia passarono all’Impero Austriaco. Nel 1805, in seguito alla vittoria di Napoleone ad Austerlitz, la Carnia fu annessa al regno Italico sotto il dominio francese, Tolmezzo era ancora la capitale. In seguito alla sconfitta definitiva di Napoleone, la Carnia fu annessa al Regno Lombardo Veneto. Nel 1866, dopo la terza guerra d'indipendenza, la Carnia ed una parte del Friuli entrarono a far parte del Regno d'Italia e Tolmezzo dette il suo contributo alla storia e alla nascita dell'attuale repubblica. Durante la prima guerra mondiale sul fronte carnico gli alpini furono impegnati contro gli austriaci. La seconda guerra mondiale vide impegnati i carnici contro i cosacchi e l'occupazione tedesca. Sulle montagne che circondano Tolmezzo e in tutte le alpi carniche, che segnano in gran parte il confine con l'Austria, si scorgono ancora i resti e le rovine di trincee e fortini; anche la maggior parte dei sentieri, attualmente gestiti dal CAI e che i turisti percorrono abitualmente per raggiungere i numerosi rifugi, sono in realtà tracciati di guerra utilizzati dagli alpini nella prima guerra mondiale.

IL PROGETTO "PROVINCIA DELL'ALTO FIULI"
Essendo il territorio della Provincia di Udine abbastanza vasto e composito, andando da territori montani al mare adriatico, sono forti le istanze autonomiste soprattutto da parte della Carnia, che vede in Tolmezzo il suo naturale capoluogo. Pertanto nel 2004 si giunse alla proposta della creazione di una provincia regionale, in base alla nuova legislazione sugli enti locali, da sottoporre a referendum popolare consultivo svoltosi domenica 21 marzo 2004. La nuova provincia regionale avrebbe dovuto chiamarsi Provincia dell'Alto Friuli, derivando dall'unione dei territori della Carnia, del Tarvisiano e del Gemonese. Per ovviare alle diatribe campanilistiche sulla sede del capoluogo, tra Tolmezzo e Gemona del Friuli, si optò per Venzone. Il referendum ebbe esito negativo, in quanto sia il Gemonese che il Tarvisiano si opposero al distacco dalla provincia di Udine con percentuali elevate (83,3% di no), a differenza della Carnia che invece votò in favore del distacco (71,8% di si, con l'eccezione del comune di Rigolato, 53,7% no).

LUOGHI DI INTERESSE
La torre Picotta
Eretta nel 1477 per far fronte alle invasioni dei Turchi, venne distrutta durante il secondo conflitto mondiale (1944) dai tedeschi, ed è stata in seguito ricostruita grazie agli studi fatti su vecchi documenti e fotografie. Posta su una altura, una volta raggiunta a piedi attraverso un sentiero, vi si può ammirare tutto il paesaggio circostante e la città stessa.

Palazzo Linussio
Jacopo Linussio, industriale carnico del XVIII secolo, scelse di costruire un grandioso complesso architettonico che fungesse al tempo stesso da industria tessili e da residenza per la sua famiglia. Il complesso della fabbrica, ultimato nel 1741 su progetto dell'architetto tolmezzion Domenico Schiavi, risponde a un disegno essenziale nella sua funzionalità: i volumi si articolano da un corpo centrale affiancato da due barchesse; sul retro due ampie ali racchiudono una corte di vaste dimensioni. La facciata reca al centro un elegante bassorilievo con il tema dell'annunciazione e una lapide con il marchiodi fabbrica dei Linussio. All'interno della residenza che, nella modulazione degli ambienti, ripropone il modello veneziano dell'epoca, è visibile il salone centrale; il suo ruolo, dimostrativo per eccellenza, è sottolineato dagli affrschi che delle pareti che riflettono il gusto del tempo. Accanto al palazzo sorge la coeva Cappella gentilizia dedicata a Maria Annunziata.

Duomo
Risalente al 1764 sorge sul sito dell'antica chiesa di San Martino demolita per far posto alla nuova chiesa progettata dal tolmezzino Domenico Schiavi. Fu restaurato nel 1931 con il completamento della facciata; il campanile è coronato da un angelo anemometro.

Chiesa di Santa Caterina
Di origine quattrocentesca, ma interamente ricostruita nel '700, possiede una pregevole pala raffigurante lo Sposalizio di Santa Caterina del pittore pordenonese Pomponio Amalteo risalente al 1537.

La porta di sotto
Faceva parte dell'antica cinta muraria, oramai quasi del tutto scomparsa, che circondava e proteggeva la città in epoca medioevale.

Museo carnico delle arti e tradizioni popolari "Michele Gortani"
Ha sede a Palazzo Campeis. L'importante raccolta, che è la maggiore della regione, fu istituita nel 1921 da Michele Gortani; documenta diffusamente ed esaurientemente la vita, il costume, l'agricoltura, l'industria della Carnia attraverso i tempi, con notevoli raccolte di utensili, attrezzi, abiti, e con la ricostruzione di ambienti tipici (cucine, camere da letto e da soggiorno, antiche botteghe). Vi si conservano inoltre sculture, quadri, strumenti musicali, gli affreschi di Francesco Chiarottini staccati dal Palazzo Garzolini, alcuni dipinti, tra cui il Ritratto di Jacopo Linussio eseguito da Nicolò Grassi intorno al 1732, una serie di ritratti carnici del XVIII E XIX secolo, tre tele di Antono Schiavi con scene bibliche e varie miniature.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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FRATELLI ROSSITTI - LABORATORIO ARTISTICO - RESTAURO - LIUTERIA - ARREDAMENTI SU MISURA - Tolmezzo - UD
Conservatorio Statale di Musica Jacopo Tomadini - Udine (UD)
CENTRO STUDI ALESSANDRO VOLTA - ERSAS - UDINE (UD)
cONSORZIO SERVIZI TURISTICI - FORNI DI SOPRA (UD)