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Piacenza
è una città dell'Emilia-Romagna, capoluogo
della omonima provincia. Posta fra Emilia e Lombardia,
la città e la sua provincia risentono in maniera
assai notevole dell'influenza di Milano, alla cui
regione economica appartengono per molti aspetti e
alla quale hanno spesso legato i propri destini. Piacenza
è situata nella Pianura Padana ad un'altitudine
di 61 metri s.l.m. e sorge sulla riva destra del Po,
dove in esso confluiscono il fiume Trebbia a ovest
e il torrente Nure ad est della città. Ad una
quindicina di chilometri in direzione sud, compaiono
i declivi dei Colli Piacentini, prime propaggini dell'Appennino
Ligure. La posizione geografica ne ha da sempre determinato
le sorti strategico-militari e ne ha fatto un importante
nodo autostradale e ferroviario. Piacenza è
la città della Emilia Romagna con il clima
più continentale, di conseguenza gli inverni
sono leggermente più rigidi rispetto alle le
altre città della regione e le precipitazioni
risultano maggiori. La vicinanza della città
al fiume Po porta come conseguenza che, in tutti i
periodi dell'anno, il clima sia caratterizzato da
una forte umidità: d'inverno si manifesta con
grande frequenza il fenomeno della nebbia, d'estate
le condizioni meteorologiche sono spesso di afa opprimente.
Sino alla fine degli anni '80 sono state registrate
nevicate record. Nei giorni della nevicata del secolo
del 1985 che colpì il nord Italia si superò
il metro e mezzo. La neve a Piacenza è sempre
caduta durante il periodo invernale, fenomeno alquanto
naturale, ma da diversi anni a questa parte; probabilmente
a causa dei cambiamenti climatici il fenomeno si è
rarefatto e la neve fa la sua comparsa solo in occasioni
sporadiche, peraltro di lievi entità. La temperatura
massima media in gennaio è 3-4 gradi mentre
in luglio raggiunge i 33 gradi. Per merito della vicinaza
strategica con le aree industriali della Pianura padana,
hanno trovato sede moltissime attività legate
alla logistica. Si inserisce in questa ottica il nuovo
padiglione fieristico di Piacenza e il settore è
suscettibile di notevole espansione grazie alle vie
di comunicazione che si intersecano.
ETIMOLOGIA
Deriva da Placentia, dal verbo latino "placere",
cioè "piacere". E' evidente la funzione
augurale del nome.
IL
DUOMO
Edificato
tra il 1122 e il 1233, è un esempio importantissimo
di architettura romanica. I lavori furono iniziati
nel 1122 e si conclusero nel 1233 e furono sostenuti
dall'intera cittadinanza. La cattedrale è dedicata
a santa Giustina e a santa Maria Assunta. Sulla facciata
di marmo rosa e arenaria sono presenti due contrafforti
e alcune gallerie cieche con sottili colonnine. I
portali sono tre, sormontati da protiri e ornati da
capitelli, architravi, formelle e cariatidi. L'interno
è decorato da sontuosi affreschi, realizzati
tra i secoli XIV e XVI, da Camillo Procaccini e da
Ludovico Carracci. Quelli seicenteschi che impreziosiscono
la cupola sono opera di Pier Francesco Mazzucchelli,
detto il Morazzone e di Giovanni Francesco Barbieri
detto il Guercino. Nella navatella sinistra del presbiterio
ospita un'edicola amadeesca con candelabre, una scultura
in legno del 1479, un coro ligneo di Giangiacomo da
Genova (1471) e statue di scuola lombarda del secolo
XV. La cripta ha la forma a croce greca con 108 colonnine
romaniche e raccoglie le reliquie di Santa Giustina,
santa alla quale era dedicata la prima cattedrale
cittadina, crollata in seguito ad un terremoto nel
1117. Il duomo fu proprio costruito sulle macerie
del preesistente luogo di culto.
LA
BASILICA DI SANT'ANTONINO
La basilica di Sant'Antonino, patrono di Piacenza,
è un esempio di architettura romanica ed è
caratterizzata da una grossa torre ottagonale. Fu
voluta da san Vittore, il primo vescovo della città,
intorno al 350 e fu ultimata nel 375; conserva le
reliquie di Antonino, martire cristiano ucciso presso
Travo, in Val Trebbia. Fu sottoposta a varie opere
di ristrutturazione in seguito ai danneggiamenti delle
popolazioni barbariche calate nel Nord Italia. A lato
vi è un chiostro edificato nel tardo Quattrocento.
Tra i dipinti e gli affreschi, sono da menzionare
quelli di Camillo Gervasetti del 1622 nonché
le 5 tele con "Scene della vita di Sant'Antonino"
del De Longe (1693). Nel 1183 ospitò i delegati
della Lega Lombarda e l'imperatore Federico Barbarossa
che vi si riunirono per firmare i preliminari della
pace di Costanza.
BASILICA DI
SAN FRANCESCO D'ASSISI
La chiesa di San Francesco si trova in Piazza Cavalli
all'incrocio con via XX Settembre. È realizzata
in stile gotico lombardo del XII secolo (1278-1373).
Sulla facciata sono visibili due contrafforti, un rosone,
una cuspide e alcune guglie, mentre archi rampanti sono
presenti sui lati; su quello destro è ancora
esistente parte dei chiostri di cui rimane un porticato.
Al suo interno, ornato di affreschi del XV e XVI secolo,
venne proclamata l'annessione della città al
Regno del Piemonte nel 1848. Il "portale mediano" della
basilica reca al sommo una lunetta con il rilievo di
"San Francesco stigmatizzato", e all'interno, sulla
parete destra del deambulatorio, v'è un bassorilievo
con "Rettore in cattedra e frati", eseguiti nella bottega
dell'Amadeo intorno al (1490). San Giovanni in Canale
è un tempio fondato nel 1220 dai Domenicani.
Tre campate ampliarono a metà del secolo XVI
gli internigotici di questo complesso; nella stessa
epoca venne anche ampliato il coro. Tra i vari monumenti
sepolcrali che vi si conservano vi è una tomba
dipinta, unica a Piacenza, ed il grande sarcofago della
famiglia Scotti. Il "sepolcro" di Guglielmo da Saliceto
del 1501), posto nel chiostro denota i caratterei dello
stile dell'Amadeo.
SANTA
MARIA DI CAMPAGNA
La
rinascimentale Santa Maria di Campagna si trova in
Piazzale delle Crociate, così chiamato perché
in questo luogo papa Urbano II bandì la prima
crociata nel 1095. Fu edificata tra il 1522 ed il
1528 per poter conservare più degnamente una
Madonna lignea policroma, detta "della Campagnola"
venerata come miracolosa. La pianta aveva inizialmente
forma greca, ma in seguito assunse una forma a croce
latina rovesciata in seguito all'allungamento del
presbiterio. La chiesa è facilmente riconoscibile
grazie all'imponente tiburio ottagonale e alla lanterna.
Splendidi gli affreschi opera del Il Pordenone (Giovanni
Antonio Sacchi) che abbelliscono la cupola e due cappelle
poste sul lato sinistro. Altre opere sono di Galeazzo,
Antonio, Giulio e Bernardino Campi, Camillo Procaccini,
Guercino, Malosso, De Longe, Bibbiena, Stern e Avanzini.
La chiesa rappresenta forse il maggior capolavoro
raggiunto dall'architetto piacentino Alessio Tramello.
Contiene inoltre due pregevoli organi a canne fabbricati
dai Serassi di Bergamo. Quello più grande è
collocato in cornu Epistolae, costruito tra nel 1825
e nel 1838, consta di due tastiere, ciascuna di 69
tasti (Do-1/Do6) corrispondenti la prima all'Organo
Eco e la seconda al Garnd'Organo. Le sue particolarità
lo rendono quasi unico in Italia perché possiede
il meccanismo della Banda Turca (piatti, grancassa,
campanelli, rullante, sistro, ecc), il registro dei
campanelli, delle campane d'armonia ai tasti e delle
campana al pedale. Lo strumento è stato progettato
del famoso organista e compositore dell'Ottocento
Musicale Organistico Italiano Padre Davide da Bergamo
il quale compose moltissime sonate, sinfonie, elevazioni
su quest'organo. Invece l'organo più piccolo,
collocato nella navata sul pavimento, è stato
costruito nel 1836 ed era in origine strumento di
"casa" dei Serassi collocato nella basilica nel 1991
dal Teatro Municipale.
SAN SISTO
San Sisto è un'altra opera rinascimentale che
vanta un prezioso coro ligneo del 1514. I lavori iniziarono
intorno al XIV secolo dove antecedentemente si trovava
un tempio edificato nell'874 per volere dell'imperatrice
Angilberga ed è la prima opera religiosa dell'architetto
Alessio Tramello nella sua maturità. Ospita
la copia del capolavoro di Raffaello Sanzio, la Madonna
Sistina: l'originale, eseguito per la chiesa piacentina,
venne venduto dai benedettini nel 1754 ad Augusto
III Re di Polonia ed elettore di Sassonia. Ancora
oggi la "Madonna Sistina", con i suoi angioletti,
è l'ambasciatrice più conosciuta della
pinacoteca di Dresda "Alte Meister" ove rappresenta
il pezzo più pregiato. La basilica di San Sisto,
per secoli il principale monastero benedettino della
città prima che le soppressioni decretassero
l'allontanamento definitivo dei religiosi, sta tornando
ad appropriarsi di capitoli importanti della sua storia,
trascurati in passato a causa delle traversie, prima
napoleoniche e poi post-unitarie, dalle quali il monumentale
complesso ne è uscito separato in due. La quasi
totalità del monastero risulta oggi occupata
dai militari del Secondo Reggimento Genio Pontieri
e gli spazi in uso a San Sisto, trasformata in parrocchia,
comprendono la chiesa e una piccola parte dell'edificio
un tempo dimora dei benedettini. In quest'ala si stanno
concentrando i restauri. Ingresso gratuito.
BASILICA
DI SAN SAVINO
La Basilica di San Savino, dedicata al secondo vescovo
cittadino dopo San Vittore si trova in Via Alberoni
a Piacenza. In un'urna all'interno dell'altare principale
riposano le spoglie del Santo. Fu edificata nel 903,
ma subì alcune distruzioni dopo l'invasione
degli Ungari, per cui venne ricostruita. Il prospetto
ed il portico sono infatti risalenti al XVII e XVIII
secolo. Nel presbiterio si trova un mosaico policromo
del XII secolo, un altro della stessa epoca è
presente nella cripta e uno ancora nella navata sinistra.
Lo stile romanico lombardo caratterizza gli interni
ornati da raffinati capitelli antropomorfi, zoomorfi,
con figure mostruose e vegetali. Sopra l'altare è
collocato un crocefisso ligneo del XII secolo, il
sui autore è ignoto. Nella cripta, ai lati,
entro nicchie, quattro santi scolpiti nel 1481 denotano
chiari influssi della scuola dell'Amadeo. Sono presenti
inoltre numerosi mosaici riguardanti i segni zodiacali.
ALTRI EDIFICI RELIGIOSI
San Sepolcro è un altro importante tempio realizzato
da Alessio Tramello tra il XV e il XVI secolo. La
verticalità della facciata è accentuata
dalla presenza di contrafforti, mentre un portale
barocco contribuisce ad arricchirla. il nome forse
deriva da un pellegrino piacentino che, tornato dalla
visita del Santo Sepolcro a Gerusalemme, nel 938 fece
edificare un luogo di culto che poi andò distrutto.
In epoca napoleonica fu riadattata come ospedale militare
e solo nel 1903 fu nuovamente riconsacrata alla preghiera.
Del
XVI secolo è la chiesa di Sant'Agostino; sconsacrata,
ora ospita varie mostre. La facciata granitica è
in stile neoclassico,realizzata da Camillo Morigi.
È l'unica chiesa della città i cui interni,
ampi ed armoniosi, presentano cinque navate. Frammenti
di affreschi del Malosso sono visibili sulle pareti
del transetto.
La
Chiesa delle Benedettine fu opera di Domenico Valmagini.
Un convento è annesso all'edificio.
La
Chiesa di San Lorenzo del XIV secolo. Al suo interno
si potevano ammirare gli affreschi del Ciclo di S.Caterina,
oggi conservati nel Museo Civico.
In stile romanico è la Chiesa di San Donnino,
la cui facciata fu rifatta nel 1889 da Camillo Guidotti.
Sempre Camillo Guidotti restaurò tra il 1924
e il 1925 la Chiesa di Sant'Anna, originaria del XII
secolo e ricostruita nel 1334.
La Chiesa della Santissima Trinità, edificata
nel 1951 per volere del parroco mons. Antonio Tagliaferri
che prima di realizzare l'impresa andò a colloquio
da Padre Pio da Pietrelcina che gli disse: "Questa
chiesa darà grande lode a Dio, va' e fa' questa
chiesa". Particolare è l'abside, che comprende
un grande affresco di circa 500 mq., su fondo dorato,
realizzato da Kiko Argüello in occasione del
grande Giubileo del 2000. Il dipinto è in stile
bizantino (ovvero dell'arte bizantina) e raffigura
eventi caratterizzanti della vita di Gesù Cristo.
La Chiesa di Sant'Eufemia, anch'essa in stile romanico.
In questa chiesa sono state sepolte le spoglie del
vescovo Aldo Gabrieli da Gubbio, colui che consacrò
l'edificio.
La Chiesa di San Pietro un tempo dei gesuiti.
La Chiesa di Santa Brigida risalente alla metà
del IX secolo.
IL
GOTICO
Il
Palazzo Comunale, anche detto il Gotico, fu edificato
nel 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente guelfo
della città. Avrebbe dovuto essere quadrangolare
secondo il progetto, ma l'opera rimase incompiuta
per lo scoppio di una grave pestilenza. A causa della
depressione economica causata dalla peste il progetto
fu interrotto e venne realizzato solo il lato nord.
Grande esempio di architettura civile dell'epoca,
ricalca lo stile dei broletti lombardi e si caratterizza
per la merlatura a coda di rondine, la cornice ornata
da archetti, la torretta centrale che racchiude il
campanone oltre a due torrette laterali. Il lato lungo
è provvisto di cinque arcate i cui archi sono
a sesto acuto. È finemente ornato in marmo
rosa nella parte inferiore ed in cotto decorato a
motivi geometrici in quella superiore. Archi a pieno
centro con snelle trifore caratterizzano il piano
superiore. Il rosone sovrasta il lato corto, a tre
arcate. Nel salone architravato, abbellito da raffigurazioni
pittoriche, si tengono conferenze o eventi particolari
quali le mostre.
PALAZZO FARNESE
Palazzo Farnese, importante edificio la cui costruzione
venne iniziata nel 1568 su desiderio di Ottavio Farnese
(secondo duca di Parma e Piacenza) e di sua moglie,
Margherita d'Austria, figlia di Carlo V di Spagna.
Il progetto iniziale venne elaborato da Francesco
Paciotto da Urbino e il cantiere fu affidato ai maestri
murari Giovanni Bernardo Dalla Valle, Giovanni Lavezzari
e Bernardo Panizzari detto il Caramosino. Il progetto
venne poi modificato nel 1589, quando l'architetto
Jacopo Barozzi detto Il Vignola, ne prese parte, modificandone
l'alzata. Il palazzo non venne terminato poiché
i lavori subirono una lunga pausa nel 1568 per mancanza
di fondi e per assenza di una direzione competente
ma anche per il disinteressamento di Margherita d'Austria.
Soltanto nel 1588 riaprirono i cantieri su interesse
di Alessandro Farnese e dei figli Ranuccio I Farnese
(1670), e Ranuccio II Farnese (1690) che si adoperarono
ad ornare sale con splendide decorazioni e arredamenti
preziosi. Dal 1731, anno di decesso dell'ultimo duca
della dinastia Farnese, inizia un lungo periodo di
decadenza che terminerà solo nel 1909 quando
iniziarono le prime opere di restauro. Oggi ospita
varie rassegne culturali ed è sede del Museo
Civico.
Altri da menzionare sono
PALAZZO
DEL GOVERNATORE
Edificio del XVIII secolo, in stile neoclassico opera
di Lotario Tomba. Sulla facciata presenta un orologio
ai cui lati sono posti una meridiana solare e un calendario
perpetuo. È inoltre la sede della Camera del
Commercio.
ALTRI EDIFICI STORICI
Palazzo
dei Mercanti, di origine seicentesca, attuale sede
del comune.
Il Palazzo Comunale, il Palazzo del Governatore e
il Palazzo dei Mercanti sono ubicati ai lati della
Piazza denominata dei Cavalli, (Piasa Caväi o,
più semplicemente, la Piasa per i piacentini),
da sempre il centro della città e della sua
vita, ricalca, probabilmente,l'originario impianto
dell'accampamento romano nella fattispcie il foro
con le vie che si dipartono rettilinee e con incroci
ad angolo retto. Prende il nome dalle due statue equestri
raffiguranti Ranuccio e Alessandro Farnese, realizzate
da Francesco Mochi da Montevarchi tra il 1612 e il
1628.
Numerosi
sono i palazzi di origine aristocratica e borghese,
di notevole pregio caratterizzati da bellissimi giardini.
Piacenza risulta appunto "città di palazzi"
come nessun altro centro della Val
Padana. Mancando una corte fissa (il Palazzo Farnese
non fu sempre sede della famiglia dal momento che
dopo un certo periodo la capitale ducale fu trasferita
a Parma), i nobili ebbero la possibilità di
ostentare il proprio rango con lussuose opere architettoniche.
Tra i vari, si ricordano:
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Palazzo Mulazzani |
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Palazzo Mandelli, eretto verso la metà
del XVIII secolo odierna sede della Banca d'Italia. |
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Palazzo Scotti da Fombio (noto anche come Collegio
Morigi) opera di Giuseppe Marione del 1780 con
fronte posteriore a loggiato aperto a "U". Stucchi,
tempere e affreschi pregiati adornano lo scalone
e il salone d'onore. |
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Palazzo Landi si trova all'angolo di via Roma
con via Giordano Bruno e fu edificato nel Medio
Evo, ma la sua ricostruzione, da parte di maestri
lombardi, è di fine XV secolo. Il pregevole
portale rinascimentale, in marmo, è di
Giovan Pietro da Rho. Oggigiorno è sede
del Tribunale. |
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Palazzo Costa |
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Palazzo Rota Pisaroni |
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Palazzo Somaglia |
Splendidi
sono, inoltre, i giardini pubblici e privati del centro
storico, racchiusi fra i palazzi ai quali donano ulteriore
bellezza, quasi nascosti alla vista dei passanti i
secondi visibili attraverso raffinate cancellate in
ferro battuto, conferendo particolare suggestione
alla città.
MUSEI
Palazzo Farnese oggi ospita i Musei Civici di Palazzo
Farnese, divisi in sezioni dedicate al Medioevo, al
Rinascimento, ai FastiFarnesiani, ai Vetri e alle
Ceramiche, oltre alla Pinacoteca, all'Armeria, al
Museo delle Carrozze, al Museo Archologico e al Museo
del Risorgimento. Il Museo di Storia Naturale ha cambiato
sede e da Palazzo Scotti è stato traferito
allo "Urban Center" (area nata dallariqualificazione
dell'ex macello cittadino che ospita anche il Politecnico
di Milano). E' suddiviso nelle sezioni Botanica, Zoologia
e Scienze della Terra. Importanti sono l'erbario ottocentesco
e la collezione ornitologica. In città è
presente anche la Galleria d'Arte Moderna "Ricci Oddi",
una delle principali d'Italia. Raccoglie più
di settecento opere dall'Ottocento ai giorni nostri.
Importanti sono anche la Biblioteca Comunale Passerini-Landi
e soprattutto il Collegio Alberoni. Quest'ultimo,
un vasto complesso architettonico, è dotato
di una Pinacoteca, un Osservatorio Astronomico, un
Museo di Scienze Naturali, una biblioteca e la chiesa
di San Lazzaro.
TEATRI
Fino
al 1798 esisteva il Teatro della Cittadella che venne
distrutto da un incendio e fu successivamente sostituito
con il Teatro Municipale, inaugurato nel 1804. Progettato
dall'architetto Lotario Tomba, ha una facciata ispirata
a quella del Teatro alla Scala di Milano. Alessandro
Sanquirico, scenografo presso il teatro milanese,
fu appunto il decoratore degli interni. I lavori di
ristrutturazione degli ultimi decenni hanno, fra l'altro,
trasformato l'ex Sala degli Scenografi (posizionata
al di sopra della Sala Grande) in un piccolo teatro
di 320 posti.
ALTRI
TEATRI
Teatro Plaza
Teatro San Matteo
Teatro Politeama
Teatro dei Filodrammatici.
MANIFESTAZIONI
Cena Bianca
In occasione del solstizio d'estate, il 21 giugno
2006, circa 250 persone hanno partecipato alla prima
"Cena Bianca" d'Italia. I partecipanti, ritrovatisi
attorno alla basilica di Sant'Antonino e tutti vestiti
di bianco, portavano un mazzo di fiori e una candela
ciascuno, dello stesso colore. L'evento si ispira
al "diner blanc" che si tiene ogni anno, lo stesso
giorno, a Parigi nei pressi della cattedrale di Notre
Dame. Da allora viene organizzato ogni anno.
Festa
del patrono
Il 4 luglio si festeggia il patrono della città,
Sant'Antonino. In questa occasione si incontrano l'autorità
politica rappresentata dal sindaco, e quella religiosa
rappresentata dal vescovo cattolico, con il tradizionale
dono del cero. Si tiene anche una fiera costituita
da un'imponente numero di bancarelle che occupano
il Viale del Pubblico Passeggio dalle prime luci dell'alba
sino a notte.
Festa
di Santa Rita da Cascia
Il 22 maggio è celebrata la festa di Santa
Rita da Cascia. L'importante evento per i piacentini
devotialla "Santa della Rosa", ècaratterizzato
da una Messa nella "Chiesa dei Cappuccini" (sul cui
sagrato vengono distribuite ai fedeli rose benedette
e gagliardetti raffiguranti la Santa in preghiera)
e da una lunga processione di auto per la benedizione,
che inizia al mattino e termina la sera tardi.
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Popolazione
Residente 102.191 (M 48.573, F 53.618)
Densità per Kmq: 862,7
Superficie: 118,46 Kmq
CAP 29121-29122
ex CAP (non valido) 29100
Prefisso Telefonico 0523
Codice Istat 033032
Codice Catastale G535
Denominazione Abitanti
piacentini
Santo Patrono Sant'Antonino di Piacenza
Festa Patronale 4 luglio
Il Comune di Piacenza fa
parte di:
Regione Agraria n. 5 - Pianura di Piacenza
Associazione Europea dei Comuni sulla Via Francigena
Rete delle Città Strategiche (RECS)
Circuito Città d'Arte della Pianura Padana
Associazione Italiana Città Ciclabili
Comuni Confinanti
Calendasco, Caorso, Caselle Landi (LO), Corno
Giovine (LO), Gossolengo, Gragnano Trebbiense,
Podenzano, Pontenure, Rottofreno, San Rocco al
Porto (LO), Santo Stefano Lodigiano (LO)
Riepilogo Musei
Musei di Palazzo Farnese: Museo delle Carrozze
Museo di Storia Naturale
Museo della Basilica di Sant'Antonino
Musei di Palazzo Farnese: Sezione Pinacoteca
Musei di Palazzo Farnese: Museo del Risorgimento
Musei di Palazzo Farnese: Sezione Medievale-Moderna
e Farnesiana
Musei di Palazzo Farnese: Museo Archeologico
Galleria Alberoni
Riepilogo edifici religiosi
Chiesa Abbaziale di San Sisto
Basilica di Sant'Antonino
Chiesa di San Paolo Apostolo
Chiesa di Santa Chiara
Chiesa di Santa Rita
Chiesa di Sant'Agostino (sconsacrata)
Duomo di Piacenza
Santuario Santa Maria di Campagna :: Frati Minori
Francescani
Basilica di San Savino
Riepilogo Teatri
Teatro dei Filodrammatici
Teatro Municipale
Teatro Plaza
Teatro Politeama
Teatro San Matteo. |
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