Villamaina
è un comune italiano della provincia di Avellino
in Campania. È ubicato su una collina a circa
500/550 m s.l.m.. Molte case sono state ricostruite
dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980 in conseguenza
del quale sono crollate anche due chiese ed una è
rimasta gravemente lesionata. Villamaina è
anche una località "termale" grazie
alla presenza, nelle immediate vicinanze, delle Terme
di San Teodoro. Nei pressi di Villamaina è
visitabile un luogo mitologico, la Valle d'Ansanto,
cantata da Virgilio nell'Eneide. Tra i prodotti tipici
più rinomati si annoverano le olive, destinate
all`estrazione di olio extravergine DOP "Irpinia
- Colline dell'Ufita". Da Villamaina è
visibile una centrale eolica avente un discreto numero
di "pale" alte anche 30 m; la stessa è
ubicata a Est del paese, sopra una collina nelle vicinanze
di Frigento. Secondo indiscrezioni sarebbe in fase
di progettazione un ampliamento di questa centrale,
anche se sembra che alcuni comuni limitrofi siano
contrari a questo progetto per motivi paesaggistici.
ETIMOLOGIA
Il nome deriva probabilmente da villa nel senso di
latifondo e magna, ossia grande. Con il tempo la parola
magna si è trasformata in maina.
MANIFESTAZIONI
San Giuseppe, 19 marzo. Accensione dei falò
dove si riunisce la gente cantando e mangiando (le
zeppole di San Giuseppe, dolce tipico).
Pellegrinaggio alla Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo,
fine maggio. Detta chiesa è ubicata a pochi
chilometri dal bosco di Girifalco, Torella dei Lombardi.
"Festa dell'Arciprete", domenica dopo Pasqua.
Festa di sant'Antonio[non chiaro] e san Paolino, 21
e 22 giugno. II santo patrono di Villamaina è
san Paolino di Nola, festeggiato insieme a Sant'Antonio.
Viene svolta anche la processione per il paese con
le statue dei Santi e la banda musicale. Alla sera
si tiene un concerto di musica classica.
Festa della Madonna Assunta e di San Rocco, 15 e 16
agosto. Funzione religiosa, processione con le statue
dei Santi ed evento del "Palo della Cuccagna",
che consiste nell'arrampicata su di un palo di pioppo
alto svariati metri e cosparso di grasso, sulla cui
cima, fino alla prima metà degli anni '90,
venivano appesi alcuni prodotti tipici come prosciutti,
formaggi ed altro.
Fonte di Formulano
Alle pendici della collina di Villamaina (dir. Sud)
è sita la cosiddetta località Formulano
in cui v'è un'antica fonte; elevato il suo
valore storico, risalente all'epoca romana. Nell'Ottocento
furono ritrovati resti di edifici romani con pavimenti
di mosaico. La fontana è stata adoperata per
secoli dagli abitanti di Villamaina e dai contadini
quale luogo di approvvigionamento idrico, irrigazione
per i campi ed abbeveramento del bestiame.
Terme
Poco lontano vi sono le Terme di San Teodoro, note
fin dall'antichità per le proprietà
terapeutiche dell'acqua. Le Terme sono state restaurate
e riaperte dopo un lungo lasso di tempo in cui versavano
in totale abbandono. Sul lato destro del complesso
termale è presente una piccolissima ed antica
chiesetta che è stata consacrata di recente.
Pertanto Villamaina viene considerata una vera e propria
località termale e tale appellativo è
riportato anche su alcuni cartelli stradali.
Parco comunale "Giovanni
Gussone"
Nel luogo dove erano ubicati i "prefabbricati"
per gli sfollati del terremoto del 1980 (a tutt'oggi
completamente smantellati), sorge un parco comunale
di recente realizzazione e dedicato al botanico villamainese
Giovanni Gussone (1787 – 1866), che comprende
campo da calcetto o basket, campo da bocce, viali
alberati (per lo più con ulivi di medio e grosso
fusto) nonché un piccolo anfiteatro all'aperto.
Il grande botanico di Villamaina, amico e discepolo
di Michele Tenore, oltre al pregevole lavoro scientifico
svolto per l'allora Real Casa Borbonica, individuò
nell'area della Mefite una pianta legnosa appartenente
alla famiglia delle Fabaceae, era una ginestra il
cui campione legnoso fu consegnato al Tenore e conservato
nell'Orto Botanico di Napoli. Il Tenore identificò
questa ginestra come Genista Anxantica Ten, con riferimento
alla Valle dell'Ansanto. Oggi questa ginestra giace
in sinonimia con Genista tinctoria L., rischiando
l'estinzione con grave danno della flora nazionale.
Un gruppo di associazioni attente al problema stanno
sollecitando la rielezione a specie dell'antica entità
gussoniana.
Bosco della "Rocca"
Si tratta di un bosco di piccole dimensioni ubicato
nei pressi della località Mefite[6], a metà
strada fra i comuni di Villamaina e di Rocca San Felice,
sul fianco di una collina, per lo più in forte
pendenza; la vegetazione è composta da rovi,
pungitopo, ginestre e da alberi ad alto fusto, in
prevalenza querce, olmi e pioppi. In alcuni punti
è praticabile con estrema difficoltà
a causa dell'elevata pendenza e della vegetazione
che in alcuni punti è estremamente fitta.
ORIGINI E CENNI STORICI
È un paese piccolo ma ricco di storia che va
dall'epoca romana, anche grazie alla sua vicinanza
alla via Appia Antica, al medioevo (es. dominazione
normanna e longobarda di paesi limitrofi come Gesualdo
e Frigento), fino all'epoca moderna.
Nel Quattrocento i territori
di Villamaina erano governati dalla famiglia Caracciolo.
Nel Cinquecento il conte di Conza, Luigi Gesualdo,
nominava Annibale Caracciolo quale padrone di Villamaina.
Quest'ultimo rese Villamaina una sorta di cittadella
fortificata. I Caracciolo erano prima "baroni",
poi divennero "duchi di San Teodoro", fino
all'Ottocento.
L'ultima famiglia importante è stata quella
dei Sanfelice che possedeva il titolo di "conti".
Villamaina ha affrontato nella
storia numerose emergenze che l'hanno segnata profondamente,
come l'epidemia di peste del 1656 che, pare, sterminò
gran parte della popolazione.
Oppure come i numerosi terremoti
nei vari secoli che hanno danneggiato ripetutamente
gli edifici. L'ultimo risale al 1980 e colpì
tutta l'Irpinia, in particolare paesi limitrofi alla
stessa Villamaina come ad esempio Sant'Angelo dei
Lombardi e Torella dei Lombardi; in conseguenza dell'elevata
magnitudo e della lunga durata della scossa, chiaramente
percepita in buona parte dell'Italia centro-meridionale,
vi furono diverse vittime e molte case furono seriamente
lesionate oppure crollarono del tutto e la chiesa
di San Rocco andò completamente distrutta.
Parte della popolazione rimase senza dimora e fu costretta
a trasferirsi in case prefabbricate in legno. Inizialmente
queste piccole dimore, appellate "prefabbricati",
dovevano costituire una sistemazione temporanea ma
molti nuclei familiari vi abitarono per una decade
abbondante ed in alcuni casi anche di più.
L'economia si è sempre
basata su un'agricoltura condotta a livello familiare,
anche in conseguenza del terreno collinare scosceso
e spesso roccioso che non si presta bene ad uno sfruttamento
meccanizzato.
Forte l'emigrazione, soprattutto
negli anni cinquanta e sessanta (prevalentemente verso
Argentina, Venezuela, Stati Uniti, Canada, Germania
e Svizzera). La popolazione residente è andata
diminuendo anche a causa dell'emigrazione verso il
centro e nord Italia.
Nel centro urbano, ovvero all'apice
della collina su cui sorge, non esistono sorgenti
e pertanto l'acqua, in passato, veniva trasportata
dalle sorgenti ubicate a valle (ad esempio, dalle
frazioni di Formulano e Vallipara) con animali da
soma oppure trasportata dalle stesse persone (tramite
grosse giare poggiate sulla testa).
Dopo l'arrivo dell'energia
elettrica (anni venti) fu installata una pompa elettrica
presso la sorgente di Formulano, grazie ad alcune
donazioni da parte di cittadini villamainesi residenti
in America; pertanto nel paese furono costruite tre
fontane pubbliche.