San
Sebastiano al Vesuvio è un comune in provincia
di Napoli. Sorge sulle pendici del Vesuvio in panoramico
affaccio sul golfo di Napoli. Il territorio comunale
confina con quello di Napoli. Fa parte del Parco del
Vesuvio. Oggi fa parte dell'area metropolitana di
Napoli. Domina il centro del paese la cupola della
chiesa di San Sebastiano Martire risalente al XVII
secolo. Il vecchio edificio del Comune, sito in via
Roma, attualmente ospita la sede dell'Ente Parco Nazionale
del Vesuvio.Il comune di San Sebastiano al Vesuvio
ha fatto registrare al censimento del 1991 una popolazione
pari a 9.486 abitanti. Al censimento del 2001 ha fatto
registrare una popolazione pari a 9.849 abitanti,
mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione
percentuale di abitanti pari al 3,83%. Gli abitanti
sono distribuiti in 2.973 nuclei familiari con una
media per nucleo familiare di 3,31 componenti.
ETIMOLOGIA
Il nome è ispirato e riflette il culto del
Santo patrono del paese: San Sebastiano appunto. La
specifica "al Vesuvio" si riferisce alla
sua posizione geografica.
CENNI
STORICI
Il comune è sorto a 14 chilometri da Napoli,
alle pendici del Vesuvio, in panoramico affaccio sul
golfo di Napoli (da qui la specifica geografica riferita
proprio al vulcano). Fu colpito dall'eruzione del
Vesuvio del 1944. Ricostruito successivamente presenta
un aspetto ordinato e moderno.
DA
VEDERE
Villa
Figliola
La villa si presenta oggi nellassetto che le
fu dato dai lavori di ristrutturazione iniziati nel
1745, tradizionalmente attribuiti al Vanvitelli e
voluti dal proprietario Antonio Figliola, Magistrato
Presidente della Regia Camera della corte borbonica,
che trasformò una preesistente villa rustica
della seconda metà del seicento.
Santuario
San Sebastiano Martire
La chiesa, dopo leruzione del Vesuvio avvenuta
nel 1500, fu ricostruita dagli abitanti del casale
di San Sebastiano che si accollarono completamente
le spese per i lavori. Non sappiamo se la chiesa fu
riedificata sullo stesso sito di quella precedente.
I lavori si protrassero fino al 1580, secondo alcuni
documenti dellArchivio diocesano di Napoli,
e diedero vita ad un edificio molto scarno, privo
anche del campanile. Fu dedicata a San Sebastiano
Martire, forse perché sorta sui resti di un
edicola dedicata al santo. Nei locali della chiesa,
come riportato da alcuni documenti del settecento,
si riuniva l"Università", ovvero
la comunità amministrativa. Nel 1743 terminarono
lavori di abbellimento e ristrutturazione, che videro
la realizzazione di una fonte battesimale in marmo,
un nuovo altare maggiore, due nuove cappelle. La chiesa,
posta su unalta gradinata in pietra lavica,
ha una facciata in stile neoclassico, con due coppie
di lesene corinzie che si ripetono anche nellordine
superiore. Linterno, cun ununica navata,
presenta sei cappelle laterali con altari in marmo.
Pilastri decorati con capitelli corinzi sorreggono
gli archi di accesso alle cappelle e larco terminale
della navata. Di notevole pregio lorgano in
legno dipinto e dorato, risalente al 700, posto al
centro della cantoria sul portale dingresso.
Opera di Domenico Antonio Rossi, noto costruttore
di organi al servizio dei sovrani napoletani, è
diviso in tre scomparti con 19 canne cilindriche in
stagno. Numerose opere arricchivano la chiesa tra
cui una tela del settecento di scuola napoletana raffigurante
la Madonna con Bambino e San Sebastiano e una statua
in legno della Vergine, opera del settecento di un
artista locale, rubata dopo il terremoto del 1980.
Nellipogeo è situata la cripta, risalente
a qualche secolo prima della costruzione della Chiesa
Madre.
Cappella
Cianciulli
La semplice costruzione, sita in uno dei punti più
alti del paese, era la cappella gentilizia del palazzo
dei marchesi Cianciulli, ormai abbattuto. Anche la
cappella rischiò lo stesso destino per volontà
di un suo proprietario: le accese proteste della popolazione
locale fecero si che la Curia Arcivescovile di Napoli
ne acquisisse la proprietà.
Masseria
Caggiano
Il nucleo originario della masseria risalirebbe alla
seconda metà del XVI secolo e appartenne ai
Caggiano, ricchi signori napoletani.
La masseria presenta una pianta ad "U" con
due accessi, in asse, che si aprono su due strade
differenti. Come molte masserie della zona, presenta
a nord la cantina e a sud gli ammbienti destinati
ad abitazione.
Sede
del Parco Nazionale del Vesuvio
È uno dei primi municipi eretti nella zona
vesuviana a seguito della riforma della pubblica amministrazione
varata da Giuseppe Bonaparte, re di Napoli (1806-1809)
e fratello di Napoleone, proseguita poi dal suo successore
Gioacchino Murat. La sua costruzione risale intorno
al 1820. Allepoca il territorio comunale, era
molto più vasto, poichè comprendeva
i comuni di Volla e parte di quello di Cercola.
Villa
Flauti
Classico esempio di villa-masseria della zona vesuviana,
la villa è stata edificata nei primi decenni
del '700 probabilmente come ampliamento di una preesistente
struttura seicentesca; ha subito negli anni alcune
trasformazioni.
Villa
Tufarelli
Residenza rustica risalente al XVII-XVIII secolo,
costituiva con la gemella villa Tufarelli di sotto,
nel comune di San Giorgio a Cremano, un insieme denominato
Le Bolini. Con questo nome appare, infatti,
nella mappa del Duca di Noja (1775). La denominazione
deriva dal nome dei proprietari, i Bolino-Capece,
che nel 1745 cedettero la proprietà ai Tufarelli.
ECONOMIA
Risultano insistere sul territorio del comune 146
attività industriali con 664 addetti pari al
31,66% della forza lavoro occupata, 213 attività
di servizio con 332 addetti pari al 15,83% della forza
lavoro occupata, altre 178 attività di servizio
con 516 addetti pari al 24,61% della forza lavoro
occupata e 41 attività amministrative con 585
addetti pari al 27,90% della forza lavoro occupata.
Risultano occupati complessivamente 2.097 individui,
pari al 21,29% del numero complessivo di abitanti
del comune.