Massa di Somma
Campania

Massa di Somma è un comune della provincia di Napoli. Sorge alle falde del monte Somma, all'estremità meridionale della pianura Campana, di fronte al Fosso della Vetrana. Il comune è a pochi chilometri da Napoli. Fa parte del Parco del Vesuvio. Il comune è costituito da un unico centro abitato, già capoluogo del soppresso comune omonimo, comprendente anche le località di Caravita e Cercola. Durante il ventennio fascista il comune di Massa di Somma mutò denominazione in Cercola e Cercola ne assunse le funzioni di capoluogo. Successivamente, Massa di Somma fu costituita in comune autonomo. Nel 1944 il villaggio fu quasi completamente distrutta dall'eruzione del Vesuvio, e oggi si presenta con un aspetto quasi completamente moderno. La vecchiachiesa dell'Assunta, molto antica, è in rovina, ma il centro è ricco di masserie vesuviane ben conservate, la più importante delle quali è masseria Rendita. Oggi la cittadina è parte dell'agglomerato urbano di Napoli.

ETIMOLOGIA
Con molta probabilità il nome deriva dal latino massa (ammasso), che nel medioevo veniva usato per indicare i grandi possedimenti terrieri coltivati. La specifica di Somma viene attribuita dalla vicinanza a "Somma Vesuviana" o perché il paese è posto ai piedi del monte Somma.

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA IN CIELO
La chiesa, probabilmente costruita in età angioina, fu più volte danneggiata a causa delle eruzioni del Vesuvio. Venne riedificata una prima volta nel XVI secolo e ampliata e modificata nel corso dei successivi secoli. In seguito ai danni provocati dall'eruzione del Vesuvio del 1631, furono eseguiti lavori di consolidamento che comportarono ulteriori trasformazioni. Nel 1794 la chiesa venne distrutta da una nuova orribile eruzione, e fu di nuovo ricostruita. I lavori durarono molti anni, come risulta da alcuni atti del 1819 relativi alla Santa Visita dove è descritta ancora incompleta, seppur funzionante da diversi anni. Nel marzo del 1944 la lava distrusse quasi completamente i centri di Massa di Somma e della vicina San Sebastiano al Vesuvio, inghiottendo anche la nuova chiesa. Le autorità fecero ben poco per recuperare l’antica costruzione, preferendo edificarne una nuova,in luogo più sicuro. L’antico edificio venne demolito nelle sue parti pericolanti e definitivamente abbandonato. L’antica chiesa, distrutta dalla lava nel 1944, presentava un impianto a croce greca, con probabile copertura a tetto lungo il braccio principale e volte a vela sull’altare maggiore e le cappelle laterali. Una cupola sormontata da una lanterna si innalzava sull’intersezione tra i due bracci. Dai pochi resti si presuppone che l’interno fosse tipicamente barocco, con ricche decorazioni in stucco. All’esterno le tipiche volte estradossate e un campanile di cui, oggi, rimangono solo i primi tre ordini. Il primo, attualmente adibito a cantina, presenta due aperture, un accesso e una finestrella, ricavate entrambe nello spessore della muratura aggiunta alla base per consolidare la struttura. Il secondo ordine presenta ancora due aperture, mentre il terzo risulta fosse adibito a torre campanaria. La facciata principale, articolata su due ordini, presentava un portale ornato da cornici con timpano semicircolare, sormontati da una finestra rettangolare centrale con timpano arcuato. Concludeva la facciata un timpano triangolare sormontato da una croce di impostazione tipicamente barocca.

PALAZZO MARINI
La cittadina di Massa fu, nel corso del XVIII secolo, luogo delle ville e dei casini di campagna per le vacanze estive del più ricco patriziato napoletano. Palazzo Marini, appartenuto ad una famiglia di ricchi commercianti, rappresenta una testimonianza di quelle antiche costruzioni, pur avendo subito notevoli danni, per il terremoto del 1980 e per le modifiche apportate. Il palazzo, su tre livelli e con un sottostante cellaio dotato di vasca per la raccolta dell’acqua piovana, è oggi fortemente degradato. Pochi sono gli elementi che ricordano l’antica costruzione. L’ingresso avviene attraverso un arco a tutto sesto decorato sino a metà altezza con pietra lavica, e un successivo androne con volta a padiglione. La corte interna è caratterizzata da un muro in pietra lavica, a sostegno di un terreno soprelevato. Ancora in pietra lavica è la pavimentazione sia dell’androne che del cortile, dove due grosse aperture rettangolari consentono l’illuminazione del sottostante cellaio. Le stalle e i depositi del piano terra recano ancora segni della decorazione del periodo neoclassico. Profondamente alterati da strutture in cemento armato sono invece gli ambienti ai piani superiori. La scala di accesso, posta a destra dell’androne, presenta le rampe e le volte originarie, con un’edicola sacra decorata in stucco e sormontata dalla lettera M, iniziale della famiglia Marini. Al centro della facciata, al di sopra dell’antico portone d’ingresso, il balcone del piano nobile è sorretto da due grossi elementi in pietra lavica, con pietre ricurve a forma di mezzo arco. Dei balconi, un tempo realizzati in pietra di porfido con semplici balaustre in ferro, rimangono tracce della decorazione in stucco. Un cornicione e un parapetto in tufo chiudono la facciata.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.908 (M 2.896, F 3.012)
Densità per Kmq: 1.702,6

Numero Famiglie 1.741
Numero Abitazioni 1.856

CAP 80040
Prefisso Telefonico 081
Codice Istat 063092
Codice Catastale M289

Denominazione Abitanti massesi
Santo Patrono Santa Maria Assunta
Festa Patronale 15 agosto

Il Comune di Massa di Somma fa parte di:
Area Geografica: Area Vesuviana
Regione Agraria n. 2 - Colline Litoranee di Napoli
Parco Nazionale del Vesuvio

Comuni Confinanti
Cercola, Ercolano, Pollena Trocchia, San Sebastiano al Vesuvio.

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