Frattamaggiore 
Campania

Frattamaggiore è un comune in provincia di Napoli. Oggi Frattamaggiore fa parte dell'agglomerato urbano di Napoli. Oggi Fratta è particolarmente famosa per la produzione di corde e gomene per le navi. Famosa anche per la produzione di asparagi e fragole. Sviluppato è anche il settore tessile e la produzione di oggettistica in vimini.

ETIMOLOGIA
Il termine deriva dal latino fracta, ossia bosco (luogo boscoso), il termine latino fracta però deriva dal verbo frangere, ossia abbattere, quindi fratta può essere inteso anche come luogo disboscato. In un senso o nell'altro, il termine indica la presenza di un bosco e da questo deriva la parola fratta, l'aggiunta "maggiore" è successiva e testimoniata in un documento del 1282.

EDIFICI RELIGIOSI
Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Sossio; Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Purgatorio (XV secolo); Chiesa di San Giovanni Battista (XV secolo);
Chiesa di Sant'Ingenuino (XVII secolo); Chiesa di SS. Annunziata e Sant'Antonio (XVII secolo).

EDIFICI STORICI
Torre dell'Orologio (costruita nel 1763), in Piazza Umberto I.

PRESENZA STRANIERA
Al 1° gennaio 2006 la popolazione straniera residente nel territorio del comune di Frattamaggiore era pari a 325 persone, di cui 123 maschi ed 202 femmine; al 31 dicembre 2006 invece la popolazione straniera residente era aumentata fino a 336 unità, 126 maschi e 210 femmine.
Nel corso dell'anno 2006 gli iscritti di provenienza straniera all'anagrafe comunale di Frattamaggiore sono stati 81, i cancellati stranieri 68, più due (donne) in seguito ad acquisizione della cittadinanza italiana. I minorenni stranieri residenti risultano essere 44, di cui 33 nati sul suolo italiano. Alla data del 31 dicembre 2006 a Frattamaggiore risultano residenti 336 cittadini stranieri.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il primo documento in cui si cita Frattamaggiore è dell’anno 921 d.C. , ma nei documenti R.N.A.M. la zona risultava nell’820 d.C. già abitata da contadini e piccoli proprietari. L’ipotesi più accreditata è che il territorio già dai primi secoli a.C. sia stato abitato da piccoli insediamenti umani dipendenti da Atella e che sia stato gradualmente disboscato. Dopo la devastazione vandalica del 455 d.C., i maggiorenti atellani, per ripararsi dalle incursioni, non solo edificarono il borgo chiamato oggi Sant'Arpino, ma costruirono come vedetta un castello antemurale, che ospitava una guarnigione di soldati in difesa della città di Atella, sito appunto in via Castello, ora via Genoino dell’odierna Frattamaggiore. Proprio intorno al castello, agli autoctoni abitatori della Fracta, per lo più boscaioli, nell’ 850 d.C. si aggregò una colonia di profughi di Miseno fuggiti dalla loro città costiera distrutta dai saraceni. A Frattamaggiore si trasferirono, nel XIII secolo, gli abitanti di Cuma. Successivamente Federico II di Svevia inglobò Fratta agli altri paesi del Demanio regio e quindi estese al paese i privilegi di Napoli. Nel Cinquecento il paese fu eletto a luogo di villeggiatura per la nobiltà delle zone limitrofe grazie alla sua aria salubre ed i baroni napoletani si interessarono alle campagne frattesi, molto fertili. Con l'aggravarsi della situazione napoletana, nel 1630 Frattamaggiore fu ceduta ad Alessandro di Sangro, patriarca di Alessandria. I frattesi, che molto si erano opposti a questa donazione, si organizzarono per "riscattare" il paese acquistandolo a loro volta. Si organizzarono autotassandosi pur di poterne ottenere la proprietà ed addirittura fecero voto a Sant'Antonio, di edificare una chiesa a lui dedicata se fossero riusciti ad ottenere il casale, cosa che accadde nel 1633. Una nuova battaglia vide protagonista Frattamaggiore, quella avvenuta nel 1647 contro il vicerè Rodrigo Ponce de Leon duca d'Arcos. Quest'ultimo impose una tassa sulla frutta, colpendo soprattutto i ceti poveri; decisione che portò ad una dura ed aspra rivolta. Nel 1656 Frattamaggiore fu decimata dalla peste. Nei primi anni del Settecento visse momenti di prosperità legati alla produzione agricola particolarmente ricca ma questo periodo prospero ebbe ben presto fine con il dominio austriaco. Ferdinando IV ordinò la confisca dei beni ecclesiastici per far fronte all'imminente guerra contro i francesi e Fratta ne subì le conseguenze in maniera disastrosa. Frattamaggiore trovò il suo spazio nella repubblica napoletana del 1799 e nel 1806 visse un periodo florido a seguito del ritorno in Italia dei francesi, con Napoleone Bonaparte. Nel XIX secolo furono realizzate importanti opere pubbliche, come la rete tramviaria e la canalizzazione delle acque del Serino.

I SANTI PATRONI
Sono San Sossio, al quale la città di Frattamaggiore ha eretto una chiesa (oggi Basilica Pontificia) in suo nome risalente al XII secolo, con facciata rimaneggiata in stile gotico e barocco, e Santa Maria degli Angeli.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 32.731 (M 15.864, F 16.867)
Densità per Kmq: 6.152,4

CAP 80027
Prefisso Telefonico 081
Codice Istat 063032
Codice Catastale D789

Denominazione Abitanti frattesi
Santo Patrono San Sosio Martire
Festa Patronale 23 settembre

Numero Famiglie 9.938
Numero Abitazioni 10.983

Il Comune di Frattamaggiore fa parte di:
Regione Agraria n. 5 - Piano Campano sud-occidentale

Comuni Confinanti
Arzano, Cardito, Casoria, Crispano, Frattaminore, Grumo Nevano, Sant'Arpino (CE).

.
SCUOLE PARITARIE DON BOSCO - SANT'ANTIMO - FRATTAMAGGIORE - CRISPANO - NA
ISTITUTO SCOLASTICO PARITARIO P. PASQUALE LANZANO - Crispano (NA)
LINEA ITALIA - Pentole antiaderenti - Frattamaggiore (NA)
TRATTORIA PIZZERIA FORNITO - Frattamaggiore (NA)
CONSERVATORIO DI MUSICA SAN PIETRO A MAJELLA - NAPOLI
ASSOCIAZIONE TERMALISTI ISOLA DI ISCHIA
HELEN DORON EARLY ENGLISH TEEN ENGLISH - NAPOLI
ITER - ISTITUTO DI TERAPIA RELAZIONALE - CASERTA (CE) - NAPOLI (NA)
FONDAZIONE IDIS CITTA' DELLA SCIENZA - NAPOLI (NA)