Ercolano
Campania

Ercolano (fino al 1969 Resìna) è un comune della provincia di Napoli. Città famosa per le sue origini leggendarie e per i suoi scavi archeologici, che, con quelli di Pompei e Oplontis, dal 1997 fanno parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. La leggenda narra che Ercole, tornato dall'uccisione del mostro Gerione (la decima delle sue dodici fatiche), si fosse fermato a Roma, dove chiese alla dea Fauna di dissetarlo, ma questa rifiutò, poiché la sua acqua sacra era riservata alle sole donne. In preda alla rabbia, Ercole si costruì un tempio in onore di sé stesso, e vietò alle donne di partecipare alle sue cerimonie. Intanto, un figlio di Vulcano, il demone Caco, rubò una parte della mandria di buoi che Ercole aveva a sua volta preso al mostro Gerione, e che erano destinati alla città di Argo. L'eroe si adirò molto e si mise alla ricerca dei buoi, che però si rivelò molto ardua perché il demone Caco aveva portato le bestie nella sua grotta trascinandole per la coda, in modo che le orme rovesciate indicassero la direzione opposta. Proprio quando stava per rinunciare, uno dei bovini rispose al richiamo di Ercole, che così scoprì dove si fosse nascosto il ladro: una volta raggiunto, scoprì che i suoni provenivano da una caverna che era stata però chiusa dall'interno con un enorme masso. Ercole allora prese una rupe appuntita e riuscì ad aprirsi un varco all'interno della spelonca. Caco cercò di difendersi vomitando dalle fauci un'immensa nuvola di fumo che avvolse la grotta, ma Ercole balzò attraverso il fumo, afferrò Caco e lo strinse tanto da fargli uscire gli occhi dalle orbite, uccidendolo. Poi, recuperato il bestiame, decise di tornare ad Argo, e continuare le ultime due fatiche rimaste, ma prima volle edificare una città nel luogo dove aveva recuperato il bestiame, che gli era necessario per il compimento della decima impresa; fondò così una cittadina e le diede il suo nome: Herculaneum.

ORIGINI
In tempi antichi, Ercolano era una piccola città greca ai piedi del Vesuvio, distante appena quattro miglia da Neapolis.Circa le sue origini, poco note, Dionigi d'Alicarnasso la voleva fondata da Eracle e, quindi, al di là d'ogni implicazione leggendaria, la riteneva d'origine greca, mentre Strabone – poco attendibilmente – la riteneva una città osca in seguito conquistata dagli Etruschi e dai Pelasgi e quindi dai Sanniti, prima di diventare cittadina romana. Certo è che la città, almeno fin dal VI secolo a.C., dovette cadere sotto il dominio greco, fortemente attestato in tutta la Campania, e passare nelle mani dei Sanniti sulla fine del V secolo a.C.. Incerto è il ruolo svolto da Ercolano nella seconda guerra sannitica; sappiamo, invece, che partecipò alla guerra sociale, ma che fu vinta ed espugnata nell'89 a.C. da un legato di Silla, Tito Didio, divenendo municipio romano. La vita della città continuò fino alla prima età imperiale senza avvenimenti di rilievo, ed Ercolano rimase un piccolo e colto centro di provincia, favorito da un clima e da un paesaggio incantevoli, che ne fecero il luogo di villeggiatura di romani benestanti e, addirittura, di membri della famiglia imperiale.

STORIA
Già gravemente danneggiata dal terremoto del 62, la città venne poi distrutta dall'eruzione del Vesuvio (79), che la coprì con un'ingente massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati dall'acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò in uno strato compatto e duro di 15-20 metri. L'eruzione del Vesuvio si articolò in due fasi: la prima fu della durata complessiva di 12 ore, con caduta di pomici bianche e grigie; la seconda della durata di sette ore costituita dall'alternarsi di nubi ardenti e di colate piroclastiche. E fu questa seconda fase che colpì principalmente Ercolano, seppellendola sotto una coltre di oltre 20 metri. Analisi termogravimentriche hanno permesso di scoprire che la temperatura era di circa 300-320°C. Questa temperatura ha permesso la conservazione dei Papiri, ritrovati nella villa conosciuta come Villa dei Papiri, che si sono conservati in condizioni più o meno buone poiché hanno subito un processo di carbonizzazione. Ercolano, come città, non scomparì: anzi, fu in seguito costruita una nuova città sullo stesso sito che ospitava quella greco-romana, anche se non rivestì più l'importanza precedente. Col trascorrere del tempo, la memoria dell'esistenza della città antica si perse, e fu dimenticata per molti secoli. Finché, nel XVIII secolo, per puro caso, se ne riscoprì l'esistenza: durante i lavori per un pozzo, infatti, vennero alla luce diversi oggetti d'epoca romana. Iniziarono così i lavori di scavo, ancora oggi in corso, e resi difficili dallo sviluppo della cittadina moderna, sotto cui probabilmente ci sono ancora importanti reperti. Solo nella seconda metà degli anni '60, il nome Resina, dato alla nuova città, fu sostituito da quello antico, italianizzato, tornando ad essere chiamata Ercolano. Dal 1997, l'area archeologica di Ercolano fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

DA VEDERE
Gli Scavi archeologici di Ercolano, di gran lunga più rinomati di quelli delle vicine Pompei e Torre Annunziata, sono da sempre meta fissa di migliaia di turisti all'anno, grazie anche al nuovo sito di accesso agli scavi, nonché la nuova area in fase di sviluppo adiacente il nuovo ingresso che già comprende un parcheggio su due livelli all'avanguardia. Non mancano luoghi di interesse nella città moderna: il corso principale della città, corso Resina, che collega Ercolano a Napoli, possiede un tratto denominato Miglio d'Oro, per la presenza di rilevanti opere architettoniche: le Ville Vesuviane (alcune ristrutturate anche da famosi scultori o architetti come il Vanvitelli), Villa Aprile (oggi lussuoso Hotel Miglio d'Oro), Villa Battisti, Villa e Parco della Favorita e Villa Campolieto, sedi di eventi culturali, spettacoli e concerti. Altro luogo d'interesse artistico è la Basilica di Pugliano, disposta all'estremità più alta di via Pugliano, famosa per l'antico mercato di indumenti usati, tra i più antichi d'Italia. Inoltre da Ercolano è possibile raggiungere il Parco Nazionale del Vesuvio: la strada che porta al cratere ospita un museo permanente (a tappe) di sculture in pietra lavica realizzate da scultori di fama mondiale.

EDIFICI RELIGIOSI
Basilica di Santa Maria a Pugliano
Chiesa di Santa Maria del Pilar
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di Santa Caterina
Chiesa del Santissimo Rosario
Chiesa di San Vito
Chiesa del Genovese
Chiesa del Santissimo Redentore
Chiesa del Santissimo Salvatore
Chiesa di Santa Maria di Loreto
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Chiesa "Don Luigi Orione".

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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CDS - CENTRO DIAGNOSTICO SANCIRO - PORTICI - NA
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ITER - ISTITUTO DI TERAPIA RELAZIONALE - CASERTA (CE) - NAPOLI (NA)
FONDAZIONE IDIS CITTA' DELLA SCIENZA - NAPOLI (NA)