Cimitile
è un comune della provincia di Napoli. Notevole
il complesso di basiliche paleocristiane. Sorge nell'agro
nolano, alla sinistra dei lagni Frezza e Campagna,
ai piedi del monte Avella.
ETIMOLOGIA
Il termine deriva da Coemeterium. La storia di questo
paese ci racconta che nei tempi antichi questo luogo
fu un Coemeterium (cimitero) dove i nolani seppellirono
il loro primo vescovo ed altri martiri. Questo luogo
divenne presto sede di pellegrinaggi e quindi tutt'intorno
si realizzarono delle case per ospitare i pellegrini.
Con il tempo poi si sviluppò il paese che prese
il nome appunto da Coemeterium e fu chiamato anche
Cimitero Nolano.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il luogo dove oggi sorge Cimitile, non distante dal
centro dellantica città di Nola ospitò
anticamente un tempio di Ercole, forse identificabile
con quello oggetto del trattato fra la stessa Nola
e Avella riportato nel Cippus Abellanus, il più
importante documento della lingua osca e sannita.
In epoca romana il territorio fu occupato da ville
rurali e da una necropoli, che fu luogo di sepoltura
di un santo molto venerato, Felice, morto il 14 gennaio
di un anno imprecisato verso la fine del III secolo.
Sulla tomba di san Felice, fu realizzata una delle
prime memorie cristiane con l'erezione in onore del
santo di un mausoleo quadrato, intorno al 303-305.
Dalla funzione cimiteriale deriva quindi il nome di
Coemeterium Nolanum (odierna Cimitile).
In seguito il termine Coemeterium divenne Cimitino
ed infine Cimitile. La primitiva basilica di San Felice
era insufficiente per raccogliere l'immensa folla
di fedeli che quotidianamente si recava a pregare
sulla tomba del santo (tra cui forse anche papa Damaso),
per cui nei primi anni del V secolo il nobile gallo-romano
Ponzio Meropio Paolino(san Paolino di Nola) gettò
le fondamenta della nuova basilica in onore di san
Felice. La fabbrica presentava tre porte, simbolo
della Santissima Trinità, quella centrale fu
realizzata di fronte alla tomba di San Felice, legata
all'antica per mezzo di un atrio. In questo modo i
fedeli potevano assistere, dalla nuova basilica, alle
cerimonie che si svolgevano nellantica. Luogo
di culto e di pellegrinaggio fra i più importanti
del Medioevo, Cimitile decadde fra il XII e il XVI
secolo, perdendo la funzione di sede vescovile di
Nola, trascurando i suoi monumenti religiosi e divenendo
uno dei casali rurali di Nola. Nel XVII secolo il
cimitilese Cesare Riccardi divenne uno dei più
temuti banditi del Vicereame spagnolo di Napoli, venendo
alla fine ucciso dalle truppe che gli davano la caccia.
Pochi anni dopo il preposito Carlo Guadagni avviò
unopera di recupero del sito monumentale cimitilese,
scrivendo anche un'importante opera di storia religiosa,
Nola Sacra, fonte per la conoscenza della
storia locale. Già parte della Contea nolana
degli Orsini de Montfort, nobilissima famiglia discendente
dai re dInghilterra, Cimitile divenne feudo
della famiglia nolana degli Albertini, anchessa
di antiche origini e imparentata con gli stessi Orsini.
Durante la Repubblica Napoletana del 1799 Cimitile
aderì agli ideali rivoluzionari, subendo successivamente
la dura reazione sanfedista. Nel periodo napoleonico
furono espropriati molti beni ecclesiastici e aboliti
i diritti feudali. In tal modo nel 1808 Cimitile divenne
comune autonomo, come risulta da una convenzione sottoscritta
dal principe Fabio Albertini innanzi alla Commissione
Feudale. L8 dicembre 1816 un decreto stabiliva
che il titolo di Ferdinando IV re di Napoli e di Sicilia
veniva mutato con quello di Ferdinando I re delle
due Sicilie, così Cimitile entrò a far
parte del Regno delle due Sicilie. Nel 1820 i moti
di Nola segnarono linizio del Risorgimento italiano.
Gli insorti passarono anche da Cimitile (località
Galluccio) per raggiungere Avellino. Il principe Fabio
Albertini di Cimitile svolse un importante ruolo durante
il governo costituzionale in qualità di diplomatico,
opponendosi alla Santa Alleanza. La repressione del
governo costituzionale lo costrinse allesilio
in Inghilterra, dove conobbe il grande poeta Ugo Foscolo.
Il 1° ottobre 1860 i garibaldini decretarono,
con la vittoria sulle truppe borboniche nella battaglia
del Volturno il crollo della monarchia Borbonica.
Il 21 ottobre in Cimitile si tenne il plebiscito.
Nel 1884 per volontà della marchesa di Rende,
Angelica Caraccido, madre dellarcivescovo di
Benevento e nunzio a Parigi Camillo Siciliano, legata
agli ambienti del tradizionalismo religioso e politico
francese che, comunque, stimolarono gli studi di arte
ed antichità cristiane, si intrapresero i lavori
di pulizia, di rilevamento e restauro delle Basiliche
paleocristiane di Cimitile, che fu visitata dallo
studioso francese Rohault de Fleury e da altri studiosi
stranieri, fra i quali Theodor Mommsen. Nel 1906 l'ennesima
eruzione del Vesuvio costrinse ad evacuare l'abitato.
Con il fascismo lamministrazione democratica
di Cimitile fu sostituita da podestà di nomina
governativa. Fino allanno 1927 il territorio
del Comune di Cimitile appartenne alla Provincia di
Caserta, detta Terra di Lavoro,divisa
in cinque distretti (Cimitile appartenne a quello
di Nola), per passare poi, con latto deliberativo
ufficiale del 29 aprile dello stesso anno tra le due
giurisdizioni, in provincia di Napoli. Negli anni
30 il Soprintendente Professor Gino Chierici
iniziò gli scavi che portarono alla luce una
parte dellinestimabile patrimonio monumentale
di Cimitile, privilegiando le opere antiche rispetto
a quelle tardomedievali e di età moderna, che
furono quasi interamente distrutte. Nel 1943 il cavalcavia
settecentesco in località Santa Maria in Cimitile
fu minato dai tedeschi per rallentare il cammino delle
truppe alleate provenienti da Napoli, ma cittadini
cimitilesi si opposero impedendo la distruzione della
struttura architettonica. Nel dopoguerra (anno 1950
circa) il professor Gino Chierici, riprese e diresse
i lavori di scavo archeologico e restauro nellarea
del complesso basilicale di Cimitile. Dopo la sua
morte, avvenuta nel 1961, i lavori proseguirono saltuariamente
e ai danni prodotti durante le precedenti operazioni
di scavo si aggiunse la scomparsa di numerosi reperti.
Successivamente fu la Sovrintendenza ai Monumenti
della Campania ad occuparsi di ulteriori lavori di
sistemazione, Il 23 maggio 1992 Giovanni Paolo II
giunse in pellegrinaggio alla tomba di San Felice,
rimanendovi in mistica concentrazione e preghiera.
Molti studiosi italiani e stranieri si sono interessati
a Cimitile, fornendo contributi fondamentali alla
conoscenza del sito. Nel 2002 è stata lanciata
la proposta di inserire Cimitile nella lista del Patrimonio
dellUmanità dellUNESCO. Vari cimitilesi
sonostati deputati al Parlamento italiano: Michele
Rossi nel secolo XIX, D'Antonio e Franco Manganelli.
La famiglia del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano è originaria della località
Gallo, al limite fra il comune di Comiziano e quello
di Cimitile, dove pure possedeva proprietà.
MUSEI
Antiquarium
EDIFICI
STORICI
Villa Lenzi
Palazzo Albertini
EDIFICI
RELIGIOSI
Parrocchiale della Sacra Famiglia
Chiesa Parrocchiale di San Felice in Pincis
Chiesa della SS. Addolorata
MANIFESTAZIONI
5
gennaio
Al santo patrono "Felice" vengono dedicati
solenni festeggiamenti che richiamano una gran folla
di persone. Il 5 gennaio inizio del novenario predicato:
è caratterizzato una breve processione per
il centro storico del paese (a sagliuta
e san Felice) che rievoca la salita della statua
(situata nella basilica maggiore di San Felice in
Pincis) in parrocchia. La sera del 13 gennaio i bambini
di III^, IV^ e V^ elementare cantano durante la celebrazione
eucaristica in chiesa. Dopo la Messa serale, anche
agli adulti hanno la possibilità di cantare
l'inno di San Felice nelle basiliche paleocristiane
dove ha inizio una fiaccolata che si conclude in parrocchia
per la veglia. Ma i festeggiamenti da tutti più
attesi avvengono il 14 gennaio di ogni anno. Fin dal
primo mattino i rintocchi delle campane annunciano
il giorno di festa con grande emozione nel cuore del
popolo cimitilese, già desto dalle ore 4.00
per le note gioiose della banda musicale che percorre
le vie del paese, accompagnata dagli spari di petardi
nella tradizionale "ariana" che rievoca
larrivo dei pellegrini da ogni parte della campania
e non solo. Alle 6.00 la prima messa annunciata dal
suono dellantica campana usata solo in questa
occasione, alla messa delle 6.00 segue quella delle
7.00, delle 8.00 e quella delle 9.00 celebrata generalmente
da un vescovo. Verso le 10.00 tutto è pronto
per processione che si avvia e si snoda per le strade
del paese, tra la folla ,mentre si innalzano le note
di un inno cantato da bambini. E la festa continua
la prima domenica, dopo otto giorni dal 14, la cosiddetta
"ottava". È un intero giorno che
viene dedicato a San Felice portandolo in tutte le
strade e vicoli dove hanno luogo spettacoli di fuochi
pirotecnici che vengono sparati per salutare il Santo.
14
gennaio
I cimitilesi portano in processione la statua del
santo, accompagnati da canti e lodi.
Festa
dell'Ottava
Si svolge la prima domenica dopo il 14 gennaio. La
statua del Santo viene portata in processione per
le vie del paese. La festa si conclude con uno spettacolo
pirotecnico.
Processioni
dell'Addolorata e di Gesù morto
D'origine antichissima, si svolgono durante la settimana
santa
Festa
in onore di Sant'Anna e della Madonna del Carmine
Vengono svolte a luglio
Festa
di ringraziamento per il raccolto
Si svolge a settembre in piazza.