Casoria
è un comune in provincia di Napoli. La
sua popolazione è distribuita tra il centro
abitato che dà il nome al comune, che costituisce
un'unica conurbazione con Afragola (con il cui comune
infatti doveva essere fusa secondo il progetto fascista
della grande Afragola), e l'unica frazione, denominata
Arpino, con un rapporto di 3 a 1. Il comune comprende
inoltre anche alcune aree geograficamente ricomprese
nella città di Afragola, le maggiori delle
quali sono contrada Casamerola e contrada Arcopinto.
Tra gli anni `70 e gli `80 la città di Casoria
era detta «la Sesto San Giovanni del Sud»
per la presenza di molte industrie di rilievo nazionale,
tra cui spiccavano la Rhodiatoce, che vi produceva
il terital, e la Calcobit. Gli stabilimenti non erano
situati in una zona industriale (il Comune di Casoria
ha aderito al consorzio ASI della provincia di Napoli
successivamente, realizzando una zona industriale
con i vicini comuni di Arzano e Casavatore). Dagli
anni `90 viene spesso appellata, dai giornali, come
«l'ex Varese del Sud».
ETIMOLOGIA
Secondo alcuni il nome ha origine dalla definizione
Casa Aurea, poi diventata Casaurea e quindi Casoria.
Secondo altri Casoria deriverebbe invece da "Casa
Mauri". La prima traccia del nome è in
una cronaca dei Duchi di Capua scritta da un anonimo
nel 948-949.
DA
VEDERE
Il
nucleo storico della città è costituito
da tre piazze (piazza Cirillo, piazza Trieste e Trento
e piazza Santa Croce), collegate per mezzo della via
Santa Croce al largo della chiesa di San Mauro.
Chiesa
di San Benedetto. Iniziata nel 1605 e terminata nel
1694, fu probabilmente preceduta da una cappella.
come sembra attestare la lapide funeraria di Giacomo
Torello da Fano, che partecipò alla spedizione
di papa Innocenzo IV contro Corrado IV nel 1254 e
morì a Casoria nel 1281. L'attuale struttura
è diversa da quella originaria che, a causa
di un incendio divampato durante i lavori e per la
mancanza di ulteriori fondi, fu drasticamente accorciata
assumendo così l'attuale forma (Il limite della
struttura originaria è segnalata sulla via
adiacente da una lapide marmorea).La chiesa, a croce
greca ha un'unica navata e una cupola rivestita di
maioliche. Il campanile seicentesco - la cui prima
sezione sembra risalire addirittura ai secoli XI-XII
- fu ricostruito nel 1930 e, a causa dei gravi danni
riportati durante il sisma del 1980, è stato
completamente ristrutturato nel 2004. Il complesso,
inoltre, è composto dall'antica Congrega del
Santissimo Sacramento (dismessa negli anni '60 del
XX secolo) e, nella parte retrostante, dalle strutture
nelle quali abitavano i monaci (ora abitati da gente
comune).
Chiesa di Santa Maria delle Grazie o dell'Assunta.
Già esistente alla metà del XV secolo
(le prime notizie storiche fanno rifeimento all'anno
1459) come ospedale avente la funzione di rifugio
dei poveri, infermi e pellegrini fu ricostruita nel
1737. L'abbassamento di livello della strada rese
necessaria la costruzione di una scala di accesso,
realizzata nel 1857. Al suo interno, a navata unica,
è apprezzabile una splendida pala del Solimene
posta alle spalle dell'altare maggiore e raffigurante
l'Assunta e un organo a canne, restaurato a metà
degli anni novanta. Dopo anni di lavori di consolidamento
e restauro la chiesa è stata riaperta al culto
il 31 maggio 2008.
Chiesa di San Mauro. Ricostruita sul sito di un'antica
cappella a partire dal 1606, di stile barocco, conserva
un pregevole soffitto a cassettoni in foglia d'oro
della seconda metà del XVII secolo e diverse
tele di Domenico Antonio Vaccaro, tra le quali la
Visitazione (1741), l'Immacolata Concezione (1741),
la Madonna col Bambino e i Santi Mauro e Gennaro.
Interessante è anche il Fonte battesimale in
marmo del 1794.
Cappella della congrega del Carmine. Era la cappella
ufficiale della municipalità e sorgeva proprio
accanto all'antico Comune (ora demolito).Risale al
1651, successivamente ingrandita, costituita da un'unica
navata.
Chiesa del Santissimo Sacramento (con monastero annesso).
Costruita tra il 1893 e il 1899 presso il municipio
dall'ordine delle "Vittime Espiatrici di Gesù
Sacramento" ad opera di Francesco Orefice. Di
stile neogotico presenta pianta a croce latina a tre
navate.
Chiesa della Madonna della Mercede. Era anticamente
conosciuta come la cappella di "Porziano"
ed è nella zona del Campanariello. Da alcuni
documenti si può ricavare che essa era dedicata
a "Santa Maria la nova" e sorgeva nei pressi
della "masseria di un tal sig. Comite",
una sorta di locanda ad uso osteria. Oggi è
quasi completamente priva dei fregi e dei marmi che
la ornavano a causa dei vari furti dei quali è
stata oggetto.
Nel 2005 è stato inaugurato il Casoria international
contemporary art museum. La sede definitiva del museo
è istituita in via Duca dAosta (rettifilo
di Afragola), 63/a.
PERSONAGGI
FAMOSI
Carlo Alberto Dalla Chiesa (n. 1920 - m.1982), che
, col grado di capitano, comandò la locale
compagnia dei Carabinieri dal 1944 al 1949.
Rita Dalla Chiesa,Condutrice televisiva nata 1947.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il nome di Casoria viene citato per la prima volta
in in alcuni documenti degli anni 993-998, ma va certamente
ricollegato alla "casa aurea raviosa" che
compare in alcuni documenti degli anni 952-988. Il
toponimo, infatti, deriva dal latino "casa aurea"
(dizione utilizzata insieme a "Casoria"
fino al Trecento), che vuol dire letteralmente "casa
d'oro": casa, abitazione rurale; e oro, riferito
forse alla fertilità del territorio. Una casa
d'oro compare anche nei più antichi stemmi
del comune, della prima metà del Settecento,
che campeggiano nella chiesa di San Mauro. Proprio
al santo protettore è legata un'altra ipotesi
sull'origine del toponimo, che potrebbe derivare dalla
"Casa Mauri" che compare in un paio di documenti
stilati intorno al Mille tra Napoli e Aversa. Un'ipotesi
suggestiva quanto problematica, come quella meramente
linguistica, che guarda al greco ?as????? (kasáuron,
letteralmente postribolo, bordello). Numerosi ritrovamenti
archeologici attestano che il territorio era abitato
già nel III secolo prima di Cristo. Era un
territorio agricolo di confine, tra l'area Atellana
e l'Ager Neapolitanus, sul quale nei secoli sono sorti
e sviluppati diversi villaggi. E spesso anche scomparsi:
una epigrafe greco-latina del 198 d.C., ritrovata
in località Carbonella, testimonia proprio
la grave crisi in cui versava l'agricoltura in quel
periodo. La ripresa arrivò solo dopo il VI
secolo, con l'azione dei monaci Cassinensi, ovvero
dei Benedettini. Secondo la tradizione popolare, Casoria
sarebbe addirittura il "territorium gentianum"
donato nel 529 dal padre di San Mauro al maestro Benedetto.
Ma questa, benchè confortata da tanto di falsi
atti di donazione, è solo una leggenda. Il
territorio di Casoria, infatti, fa parte di una vastissima
zona compresa tra l'area aversana e le pendici del
Vesuvio sviluppatasi certamente sotto la spinta dei
Benedettini a partire dal IX secolo. Il villaggio
di Casoria, tuttavia, si è sviluppato in modo
determinante intorno al Mille, ad opera del monastero
benedettino napoletano di San Gregorio Armeno, che
ha rinverdito o addirittura introdotto il culto di
San Mauro. Del XIII secolo Casoria era feudo dell'arcivescovo
di Napoli e nel XV secolo costituiva un feudo insieme
ai villaggi oggi non più esistenti di "Casignano"e
"Olivola". Nel 1580 il feudo fu aggregato
al demanio regio e nel 1631 venne messo all'asta e
fu riscattato dagli stessi abitanti (all'epoca circa
300 famiglie), ad opera del sindaco Giovanni Pisa.
Fece quindi parte dei casali demaniali, più
tardi divenuti comuni. Nel 1815 divenne capoluogo
di un circondario del Regno delle Due Sicilie nel
quale erano ricompresi 19 comuni. Nell'organizzazione
ecclesiastica apparteneva alla diocesi di Napoli e
dipendeva dall'arciprete di Afragola. Il territorio
paludoso venne bonificato agli inizi del XIX secolo.
Quella che era stata una landa malsana divenne terra
fertilissima, in grado di fornire fino a 5 raccolti
l'anno, grazie alla fertilità della terra vulcanica,
della superficialità e abbondanza della falda
freatica e della laboriosità dei contadini.
Fino agli anni 1950 fu un centro prevalentemente agricolo,
con un'economia fondata principalmente sulla produzione
del vino e della canapa. L'abitato presentava un nucleo
storico, riconducibile alle attuali Via San Benedetto
e Via San Mauro, da cui dipendevano masserie e casali,
in particolare sulle strade di collegamento verso
la vicina Napoli. Il centro abitato, oggi è
uno dei maggiori della Campania (la popolazione è
quasi quadruplicata tra il censimento del 1951 e quello
del 1991), ha conosciuto la maggiore espansione demografica
negli anni anni 1960, quando divenne il principale
polo industriale del Mezzogiorno, oggi interamente
dismesso. Il
centro di Casoria è situato tra Afragola e
Casavatore, già frazione del comune, nonché
i quartieri napoletani di San Pietro a Patierno, Scampìa
e Secondigliano. Alcune lingue di territorio si insinuano
tra Afragola, Carditello e Frattamaggiore.
FRAZIONI
ARPINO
Arpino (nome degli abitanti arpinesi, patrono sant'Agrippino
che si festeggia il 9 novembre) è una frazione
del comune di Casoria.
La
frazione nacque per scorporo dai comuni di Afragola
e di San Sebastiano al Vesuvio, da cui nacque anche
il comune di Volla: la località di "San
Salvadore delle Monache", benché fosse
uno dei villaggi dalla cui riunione ebbe origine Afragola,
costituisce ricade oggi nella frazione di Arpino.
Per essere esatti, la località Cittadella di
Arpino è costituita in parte dell'antico villaggio
di San Salvadore delle Monache (contrada San Salvatore)
e in parte dall'antico casale del Salice, suddiviso
con i comuni di Casoria e Casalnuovo di Napoli (frazione
Tavernanova).
Oggi
la contrada di San Salvatore di Arpino, presso cui
è situato il primo grande insediamento commerciale
della zona (il "Carrefour", sorto con il
nome di "Euromercato" negli anni '80), si
avvia a costituire un'unica zona commerciale con la
località Cantariello di Afragola (che comprende
IKEA, Leroy Merlin, centro direzionale, Gran shopping
Le fragole) ed è separata dal resto di Arpino
dalla strada provinciale 1 (circumvallazione esterna
di Napoli), che allontana Arpino dalla stessa Casoria,
rendendola maggiormente legata alla periferia orientale
di Napoli. La zona non ha una popolazione significativa;
quando fu trasferita al comune di Casoria era disabitata
e non aveva neanche gli odierni insediamenti di tipo
commerciale o industriale.
Due
gruppi politici si battono per l'autonomia della frazione
e per il completamento del decentramento amministrativo
in relazione alla circoscrizione comunale creata nel
2002. Alle elezioni amministrative del 2008 si è
presentata solo la lista relativa all'associazione
"Noi d'Arpino", che, sebbene in passato
legata al centro-destra, ha questa volta appoggiato
il candidato del centro-sinistra, già senatore
e sottosegretario Tommaso Casillo.