Rossano
Calabro è un comune della provincia di Cosenza.
La collocazione geografica di Rossano si individua
in quella fascia più ad est della Piana di
Sibari che si estende per 15 km circa in senso latitudinale,
dalle prime alture pre-silane a quella parte di costa
del medio ionio cosentino dell'antica Calabria Citra
che guarda il mare volgendo a nord, affacciandosi
sul Golfo di Taranto. Ricadendone buona parte dei
confini interni in ambiti di quota, Rossano fa parte
ed è sede dell'Ente Locale Comunità
Montana Sila Greca, pur essendo gli abitati sorti
prevalentemente in corrispondenza dei più ospitali
luoghi prossimi alla pianura. Il territorio comprende
dunque litologie differenti (rocce, argille, sabbie)
cui corrispondono tipi vegetazionali diversi anche
se dal punto di vista paesaggistico ciò che
colpisce l'osservatore è la dominante presenza
ambientale di culture arboree (uliveti secolari e
non, agrumeti e frutteti vari), ma in zone vicine
alle spiagge si notano pioppeti mentre in un particolare
areale spicca la presenza di ben due querce (robur
e virgiliana) già inserite nel catalogo degli
alberi monumentali d'Europa.
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome latino di persona Roscius con l'aggiunta
del suffisso -anus che indica possesso.
DA
VEDERE
Oltre ai numerosi palazzi gentilizi disseminati in
numerose proprietà private, nel Centro Storico
di Rossano è possibile visitare:
La
Cattedrale di Maria Santissima Achiropita: eretta
nell'XI secolo, con successivi interventi nel XVIII
e XIX, è il principale monumento architettonico
della città, con pianta a tre navate e tre
absidi. La torre campanaria e la fonte battesimale
risalgono al XIV secolo mentre gli altri decori datano
tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è
famosa per l'antica immagine della Madonna Acheropita,
ossia non dipinta da mano umana, di datazione probabile
tra il 580 la prima metà dell'VIII secolo.
All'interno della sacrestia nel 1879 fu ritrovato
il famoso "Codex Purpureus Rossanensis",
evangeliario greco del V-VI secolo di origine mediorientale
o alessandrina, portato a Rossano probabilmente da
qualche monaco in fuga dall'oriente durante l'invasione
degli arabi (secc. IX-X) e composto di 188 fogli di
pergamena contenenti i Vangeli di Matteo e Marco ed
una lettera di Eusebio a Carpiano. Il manoscritto,
mutilo ed anonimo, indubbiamente la testimonianza
più rappresentativa e preziosa di Rossano "la
Bizantina", riporta testi vergati in oro ed argento
ed è impreziosito da 15 miniature che illustrano
i momenti più significativi della vita e della
predicazione di Gesù.
L'Oratorio di S. Marco (IX-X secolo): originariamente
dedicato a Sant'Anastasia, è il monumento più
antico della città ed una delle chiese bizantine
meglio conservate d'Italia. Fu costruito su iniziativa
di San Nilo come luogo di ritiro ascetico per i monaci
eremiti che vivevano negli antichi insediamenti rupestri
sottostanti. Si tratta di un edificio in stile bizantino
con pianta a croce greca, caratterizzato da cinque
cupole a tamburo e dall'abside, che conserva inoltre
tracce di un antico affresco della Madonna del Bambino.
La Chiesa di S. Bernardino (XV secolo): in stile tardo-gotico,
fu la prima chiesa Cattolica della città ed
ospita il sepolcro di Oliverio di Somma (1536) con
la statua del defunto ed un Crocifisso ligneo del
XVII secolo.
La Chiesa della Panaghìa (X secolo): così
denominata in onore di "Maria Tutta Santa",
è un altro esempio di architettura religiosa
bizantina nel cui abside si conservano tracce di almeno
due fasi pittoriche, con un affresco più antico
raffigurante San Basilio ed un frammento del XIV secolo
che ritrae San Giovanni Crisostomo.
La Chiesa di San Francesco di Paola (tardo XVI secolo):
con un portale rinascimentale ed un chiostro.
La Chiesa di Santa Chiara (XVI secolo): voluta dalla
Principessa Bona Sforza.
Nei
dintorni invece si trovano:
L'Abbazia
del Patire (XI-XII secolo): immersa nel verde delle
colline, conserva splendidi pavimenti a mosaici arabeggianti,
l'abside in stile normanno ed un antico portale ligneo.
La Torre Stellata (XVI secolo): anche nota come Torre
Sant'Angelo, è un'antico edificio militare
fatto fortificare da Bona Sforza tra il 1543 ed il
1564, all'interno del cui complesso mercantile si
trova un ottimo esempio di fondaco perfettamente conservato.
MANIFESTAZIONI
Fiere:
S. Angelo (ultima domenica di maggio e prima di dicembre)
S. Maria delle Grazie (8-9 settembre)
Sagre:
autunnali: delle clementine e de "Le 4 Fiumare"
estive: della melanzana, dell'anguria, della "fresina
conzata", delle noci e della sardella
Stagione Teatrale di Prosa (ottobre-maggio)
Mostre di Artigianato e Arte, Convegni, Conferenze,
Concerti, in collaborazione con le numerose Associazioni
culturali cittadine
Estate Rossanese:
nei mesi di luglio ed agosto culminante nella Festa
di Ferragosto o dell'Achiropita, rinomata anche per
i lunghi e spettacolari fuochi pirotecnici di mezzanotte
Festa "Maria Stella del Mare" sul Lungomare
S. Angelo.
CENNI
STORICI
Rossano trae il suo nome dal greco "rusion"
(che salva) e "acron" (promontorio, altura)
da cui derivano le versioni medioevali Ruskia
o Ruskiané o Rusiànon;
ovvero dal latino Roscius, nome della
famiglia romana alla quale potrebbe essere stato affidato
il governo del Castrum e che avrebbe dato
il nome di Roscianum al centro urbano.
Fondata probabilmente dagli Enotri intorno al XI secolo
a.C., passò sotto il controllo magno-greco
(VII-II sec. a.C.) e successivamente, grazie alla
sua naturale conformazione di città fortezza,
divenne l'avamposto romano nel controllo della Piana
di Sibari e nell'infruttuoso tentativo di conquista
dei territori montuosi della Sila, allora occupati
dai Bruzi. Nel II sec. l'imperatore Adriano vi costruì,
o più probabilmente ricostruì, un porto
capace di accogliere 300 navi. Tra il 540 ed il 1059
Rossano visse una fase di grande splendore sociale,
artistico e culturale sotto il dominio dei Bizantini:
la sua posizione strategica la rese appetibile meta
di conquista da parte di numerosi invasori (Visigoti,
Longobardi, Saraceni) ma non fu mai espugnata. Importante
centro politico-amministrativo nonché capitale
dei possedimenti dell'Impero di Bisanzio, in qualità
di centro militare nel 951-952 fu sede dello Stratego
e si guadagnò il titolo, ancor oggi in uso,
de "La Bizantina". Le numerose testimonianze
artistiche ed architettoniche di quel periodo le valsero
inoltre l'appellativo di "Ravenna del Sud".
Nei
secoli successivi passò prima sotto il dominio
dei Normanni (1059 1190) e poi degli Svevi
(1190 - 1266) conservandosi città regia e quindi
libera Università, fino a diventare feudo degli
Angioini (1266 - 1442), degli Aragonesi (1442
1504) e degli Spagnoli (1504 - 1714), quindi degli
Austriaci (1714 1738) ed infine dei Borbone
(1738 1860). Le famiglie che si avvicendarono
alla guida della città furono i Ruffo, i Marzano,
gli Sforza di Milano, gli Aldobrandini di Firenze
e i Borghese di Roma; Bona Sforza d'Aragona, Regina
di Polonia e Granduchessa di Lituania, dal 1524, in
successione di sua madre Isabella, fu anche Principessa
di Rossano e Duchessa di Bari. Lintenso
sfruttamento di queste epoche determinò dapprima
il ristagno delleconomia rurale (incentrata
principalmente sullolivicoltura) e successivamente
lisolamento e la periferizzazione della città.
Ciononostante Rossano continuò a svilupparsi
urbanisticamente ed ad arricchirsi di nuove e significative
presenze: sorsero numerosi grandi palazzi gentilizi,
chiese, monasteri, casini, masserie e torri costiere
(in primis Torre Sant'Angelo), lOspedale di
San Giovanni di Dio o dei Fatebenefratelli. Dai primi
del '500 alla metà del '700, Rossano rinnovò
il suo ruolo di Città di Cultura: presero vita
numerose associazioni culturali, assistenziali e sociali,
si affermarono due Accademie (quella dei Naviganti
e quella degli Spensierati) note a livello nazionale;
sorse il teatro Nazionale Amantea poi Paolella. Inoltre,
sulla scorta di quanto iniziato secoli prima da San
Nilo proliferarono le istituzioni religiose (tra le
quali il Seminario Diocesano, 1593). Alla
fine del XVII secolo, Rossano entrò a far parte
della breve esperienza della Repubblica Napoletana
(1799) e durante il decennio francese (1806 - 1815)
ritornò ad essere Città Regia svincolata
dal feudalesimo, ma a causa del terremoto del 1836
e di varie epidemie che la colpirono subì un
forte declino economico, protrattosi, passando anche
per il brigantaggio, sino all'Unità d'Italia.
Cionondimeno divenne Capoluogo di Distretto (28 Comuni),
sede di Sottointendenza, Capoluogo di Circondario
e sede del Giusticente; dal 1894 al 1926 sede di Sotto-Prefettura;
nel 1865 di Tribunale, nel 1875 di Corte dAssise
e Distretto Militare. Ancora nella seconda metà
dell800, fu centro di numerosi circoli culturali
e produsse vari giornali e periodici; nel 1876 fu
inaugurato il tronco ferroviario Jonico e, dopo qualche
anno, beneficiò della prima illuminazione elettrica
e delle prime centrali termoelettriche della Calabria.
Nel
'900 Rossano ha vissuto tutte le vicende che hanno
caratterizzato la vita politica e sociale del Meridione
ed in definitiva dell'Italia intera: la Resistenza
e le lotte di Liberazione, lemigrazione, la
ricostruzione della vita civile e democratica ed infine
l'aspettativa del benessere sociale e materiale.
MUSEI
Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli
Museo Diocesano d'Arte Sacra
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario Santa Maria del Patire
Santuario Santa Maria Achiropita
Chiesa di San Marco
MANIFESTAZIONI
Festa di San Marco (25 aprile).