Cosenza
detta anche "città dei Bruzi" è
una città calabrese capoluogo dell'omonima
provincia. È una delle città più
antiche della Calabria e sede dell'arcidiocesi di
(Cosenza-Bisignano). L'area urbana cosentina menzionata
nel Piano strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020,
nei documenti regionali relativi alla Programmazione
Comunitaria 2007-2013 e in molti documenti locali
rappresenta una realtà vissuta quotidianamente
da migliaia di cittadini ma non costituisce ancora
un ente giuridico-amministrativo unitario. Essa è
il risultato di un graduale processo di conurbazione
iniziato negli anni '70 che ha dato origine all'attuale
città policentrica che si estende senza soluzione
di continuità nei comuni di Cosenza-Rende rispettivamente
capoluogo e sede dell'Università della Calabria
che ne costituiscono l'asse principale, e negli altri
comuni che rientrano nel perimetro della città
come area vasta, legati da un elevato grado di interdipendenza
come Castrolibero e Montalto Uffugo.
Cosenza,
che è l'ottantaduesimo comune italiano per
numero di abitanti, era detta anche l'Atene della
Calabria per via del suo passato culturale; l'Accademia
Cosentina, ad esempio, è la seconda del Regno
di Napoli (1470-1650) e una delle primissime accademie
fondate in Europa. Ancora oggi Cosenza resta una città
in cui arte e cultura affondano bene le proprie radici,
lo testimoniano i vari musei, gli innumerevoli eventi
tematici, le tante biblioteche tra cui la Biblioteca
nazionale. Storicamente svolse il ruolo di Capitale
dei Bruzi (o Bretti) ed in seguito della Calabria
Citeriore (o Calabria latina). La sua collocazione
geografica, a metà strada tra mari e monti,
fra il Tirreno e l'arco appenninico della Sila, rende
Cosenza una città strategica anche in chiave
turistica. Cosenza, il capoluogo di provincia più
a nord della Calabria, sorge sui sette colli nella
valle del Crati, alla confluenza di quest'ultimo con
il Busento, che ha visto lo sviluppo della parte moderna
lungo la sua riva sinistra. La città antica
invece, pittoresca e tornata a nuova vivacità
negli ultimi anni, è caratterizzata da vicoli
erti, stretti e tortuosi con edifici posti sui colli
Pancrazio, Guarassano e Torrevetere, a sinistra del
Crati, mentre sono rare le abitazioni sul Gramazio,
Triglio, Mussano e Veneri. È inoltre contornata
dalla Catena Costiera meridionale (da dove svetta
Monte Cocuzzo di formazione dolomitica calcarea e
che molti ritengono invece erroneamente un vulcano
spento) a ovest e che la divide dal mar Tirreno, e
dalla Sila a est, l'altipiano boscoso in cui vive
ancora il lupo, animale totemico della città
stessa e simbolo della locale squadra di calcio. La
città si estende su una superficie di 37,2
km², ad altezza dal livello del mare pari a 238
m.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le
origini della città risalgono al IV secolo
a.C., momento in cui il luogo era divenuto di importanza
strategica per i Bruzi. Questi ne fecero la propria
capitale da quello che si evince nel testo 3 - Strabone,
Geografia, VI, 1, 4: l'origine del popoli dei Brettii
( F. Lassère, Strabon. Géographie, Tome
III (Livres V et VI), Paris 1967), e le diedero il
nome di "Consentia" o "Cosentia",
derivante dal "consenso" espresso dalle
altre città del Bruzio nel 356 a.C.. Durante
la dominazione romana, Cosenza divenne una stazione
della via ab Regio ad Capuam, meglio nota come via
Popilia (o via Annia). Tito Livio riporta come nel
331 a.C., nelle immediate vicinanze della città,
a Pandosia, morisse Alessandro I d'Epiro detto il
Molosso, zio di Alessandro Magno. Si narra che nell'alveo
del Busento. presso la città fosse stato sepolto
in armatura, col suo cavallo e i suoi tesori, il re
dei Visigoti Alarico, che dopo il Sacco di Roma del
24 agosto 410 d.C. era sceso fin nel Bruzio e stava
assediando la città. Fu dominio prima longobardo
durante il quale divenne sede di Gastaldato del Principato
di Salerno e poi bizantino, conosciuta col nome di
Constantia, mentre durante la dominazione normanna
fu capitale e sede del giustizierato Val di Crati
e residenza di Ruggero II, Duca di Calabria. Sotto
Federico II di Svevia che considerava Cosenza la sua
sede preferita dopo Palermo e Napoli, fu completato
e consacrato il Duomo, nel quale fu fatto seppellire
il figlio primogenito Enrico VII, nato dal matrimonio
con Costanza d'Aragona, morto suicida e in contrasto
con il padre, che lo aveva condannato prima a morte,
poi al carcere a vita. Sotto il dominio angioinie
precisamente il 12 novembre 1434 mori' a Cosenza (che
all'epoca era centro del ducato di calabria) il duca
di Calabria Luigi III d'Angiò che venne colpito
dalla malaria. Il periodo aragonese consacrò
Cosenza la più importante città del
reame nel campo del diritto(1494-1557), e la prima
città dopo Napoli ad avere una cartografia.
Durante l'occupazione napoleonica, alcune famiglie
si schierarono con i Francesi, come la famiglia Zupi,
alla quale appartenne il generale dell'esercito francese
Daniele Zupi Marino, mentre altre restarono fedeli
ai Borboni, come la famiglia Brazzalotto, i cui componenti
furono eliminati con il massacro dei Brazzalotto,
in seguito all'accusa di tradimento. Nel 1844, presso
il Vallone di Rovito, furono fucilati, insieme ad
altri 9 ufficiali, i fratelli Bandiera.
CULTURA
Le
radici di Cosenza si perdono nel lontano 600 a.c.
dove i Brettii si erano insediati sul colle Pancrazio.
Nell'antichità era nota come l'Atene della
Calabria, perché sede della Accademia Cosentina
che ha dato i natali nel 1508 al filosofo Bernardino
Telesio, primo pensatore non-aristotelico e perciò
detto "Primo degli Uomini Nuovi". Il dialetto
cosentino ha la personalità per ambire a descrivere
la letteratura cosiddetta alta. Tra i poeti dialettali
spicca Michele De Marco, in arte Ciardullo e dal figlio
(ora residente a Milano) Ciccio De Marco. Lo spirito
goliardico dei poeti in lingua è stato ripreso
negli ultimi anni da alcuni siti internet cosentini.
I principali poli dell'attività teatrale cosentina
sono il Teatro di tradizione A. Rendano , dedicato
ad Alfonso Rendano, e il Teatro Stabile d'Innovazione
della Calabria Centro Rat - Teatro dell'Acquario.
Arte e cultura sono promosse quotidianamente da numerose
associazioni sparse sul territorio. Tra le tante spicca
il Laboratorio d'arte e di libero pensiero Il Graffio
che nel corso del 2008 diviene promotore del nuovo
filone artistico e culturale delle Eccedenze Creative.
A Cosenza operano inoltre gruppi attivi nel campo
dell'informatica come il CSLUG, l'HackLab Cosenza
e un' associazione culturale di retrocomputing, VerdeBinario.
Da pochi anni è stata creata una grande struttura,
denominata Città dei Ragazzi, che prevede numerose
attività rivolte ai più piccoli suddivise
in quattro diversi edifici, gli "scrigni"
(ludoteca, laboratori, municipio, comunicazione e
spettacolo, più uno Spazio Verde). Il centro,
insieme alla Biblioteca dei Ragazzi e ad alcune ludoteche,
è il risultato delle politiche giovanili intraprese
dalle ultime amministrazioni. È inoltre in
fase di realizzazione un Planetario il cui progetto
è curato dall'architetto Antonio Monestiroli,
preside della facoltà di Architettura Civile
del Politecnico di Milano.
A Cosenza è inoltre presente una radio libera
e popolare chiamata Radio Ciroma che ormai da molti
anni è un punto di ritrovo cultural-musicale
per le tendenze alternative e giovanili.
UNIVERSITA'
Il capoluogo Cosenza è spesso associato all'Università
della Calabria (Unical), fondata nel 1972, con circa
40.000 iscritti è la maggiore delle università
calabresi e - secondo laclassificazione Censis - La
Repubblica - una delle migliori tra le università
di medie dimensioni italiane. L'ateneo si trova ad
Arcavacata frazione del comune di Rende a nord di
Cosenza, e rappresenta un ottimo volano di sviluppo
culturale, economico e occupazionale non solo per
l'area urbana cosentina e la provincia ma per tutta
la regione. Unendosi idealmente al Convivium Telesianum
dall'altra parte di Cosenza, a sud nella città
vecchia, traccia un ponte culturale che attraversando
i secoli vale alla città di Cosenza il nome
di "Atene della Calabria". I dati contenuti
nel X Rapporto sulla condizione occupazionale dei
laureati italiani, elaborato dal consorzio Almalaurea,
risultano particolarmente positivi per lUniversità
della Calabria. I laureati Unical coinvolti nella
rilevazione sono stati 2.794(complessivamente, i laureati
nei periodi considerati sono stati 3180). Di questi,
2.111 del vecchio ordinamento, riferiti alle sessioni
estive 2006 e 2004, i quali sono stati intervistati
ad uno anno (906) e a tre anni (1.205) dal conseguimento
del titolo; e 683 laureati di primo livello della
sessione estiva 2006. Dallindagine è
emerso che, ad un anno dalla laurea, lavora ben il
49% dei laureati pre-riforma Unical; chi cerca lavoro
è il 38,6% dei laureati, mentre il 12% prosegue
la formazione. Il dato riferito ai neolaureati pre-riforma
risulta, comunque, migliore rispetto a quello rilevato
nel 2004 e nel 2005. Nel 2004, infatti, i neolaureati
occupati erano il 44,8%; lanno successivo, invece,
il 45,1%. La situazione dal punto di vista occupazionale
diventa ancora più positiva a tre anni dalla
laurea: se si considera questo segmento, infatti,
lavora ben il 67% dei laureati; il 24% cerca lavoro
mentre il 9% continua la formazione. Lindagine
di Almalaurea non manca di rilevare come la condizione
occupazionale per i laureati dellUniversità
della Calabria risulta inevitabilmente influenzata
dalle condizioni socio-economiche del territorio.
E anche per queste ragioni, dunque, il valore
degli occupati neolaureati dellUniCal risulta
inferiore di 4 punti percentuali nel confronto con
la media del complesso dei laureati (49% contro 53%
del complesso). Un discorso più specifico e,
allo stesso tempo,particolare va fatto per i laureati
di primo livello considerati alla prova del lavoro.
Vale a dire per i 683 laureati della sessione estiva
2006. Così come daltra parte si verifica
a livello nazionale, non è possibile procedere
ad unanalisi a tre e cinque anni delle scelte
compiute, mentre si può affermare che, nella
maggior parte dei casi, si tratta di giovani che decidono
di continuare rimandando al conseguimento della laurea
specialistica il vero ingresso nel mondo del lavoro.Questultima
osservazione, in particolare, vale ancora di più
per i neolaureati di primo livello dellUniversità
della Calabria: circa 72 su cento(71,8%), infatti,
continuano la formazione con la laurea specialistica,
a fronte di una media nazionale che si attesta sul
64%. Più in dettaglio, la rilevazione relativa
ai neolaureati di primo livello evidenzia che: è
occupato il 25,1%: lavorano 25 neolaureati su cento
(la media nazionale è del 45%): il 13,8% è
dedito esclusivamente al lavoro; l11,3% coniuga
la laurea specialistica e il lavoro; continua gli
studi il 71,8%: il 60% è impegnato esclusivamente
nella laurea specialistica (contro la media nazionale
del 45%), mentre, come dettoi, l11,3% studia
e lavora; cerca lavoro l11,1%: undici laureati
di primo livello su cento (media nazionale 6%), non
lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica,
si dichiarano alla ricerca di lavoro.
MUSEI
Il corso principale della città, Corso Mazzini,
è diventato da poco isola pedonale ed ospita
adesso una galleria d'arte "en plein air",
il Museo all'aperto (abbreviato in Map o a volte,
Mab, dove l'ultima lettera ricorda il nome del suo
ideatore). Si tratta di una serie di sculture di artisti
di calibro internazionale donate alla città
da un facoltoso collezionista (Carlo Bilotti, morto
a New York nel dicembre del 2006 ). Il percorso, che
ingloba anche alcune sculture già presenti
e quindi estranee alla donazione, inizia in Piazza
dei Bruzi e termina in Piazza Bilotti (già
Piazza Fera) ed al momento è possibile ammirarvi,
tra gli altri, i Bronzi di Sacha Sosno, la Grande
Bagnante di Emilio Greco, San Giorgio e il Drago di
Salvador Dalì, Ettore e Andromaca di Giorgio
De Chirico, Il Cardinale di Giacomo Manzù,
quattro Paracarri e la Bifrontale di Pietro Consagra,
nonché, da poco, anche il Lupo della Sila di
Mimmo Rotella.
Cosenza: Museo all'aperto (Map): Il Lupo della Sila.
Mimmo RotellaÈ stata altresì annunciata
la collocazione di altre opere di Sosno nel tratto
sud dell'area pedonale.
Galleria Nazionale di Cosenza "Palazzo Arnone":La
Galleria Nazionale di Cosenza ha sede nell'antico
Palazzo Arnone, situato sul colle Triglio, in via
G. V. Gravina.
Il palazzo, iniziato a costruire agli inizi del XVI
secolo da Bartolo Arnone, fu venduto allo stato prima
del suo completamento. Fu prima sede del Tribunale
e della Regia Udienza, e col tempo assunse la funzione
di carcere. Dopo il trasferimento del carcere, ed
un periodo di abbandono, iniziarono i lavori per l'adattamento
della struttura a sede museale. Vi trova collocazione
permanente una pinacoteca, con opere di Pietro Negroni,
Mattia Preti, Luca Giordano e altri, ed è sede
di varie mostre temporanee di alto profilo.
DA
VEDERE
Il centro storico di Cosenza è degno d'essere
visitato. Dalla fontana dei 13 canali si può
assaggiare l'acqua proveniente dall'acquedotto dello
Zumpo in Sila, leggera e dissetante; lungo il corso
Telesio si trovano la Casa delle Culture e il Duomo
del 1100, mentre su uno dei sette colli (il Pancrazio)
si staglia la figura del Castello Svevo, imponente
fortezza anch'essa millenaria che fu roccaforte di
Federico II di Svevia, lo "Stupor Mundi",
imperatore-magnate profondamente innamorato della
città.
Da
visitare: la biblioteca nazionale e i conventi di
San Gaetano e San Domenico con le relative chiese.
Interessante è anche Palazzo Arnone sul colle
Triglio, ex sede del Tribunale, e del carcere, ora
restituito all'antico splendore e trasformato in sede
della Galleria Nazionale, presso la quale è
possibile ammirare l'originale icona della Madonna
del Pilerio protettrice di Cosenza e la Stauroteca,
preziosissima croce-reliquiario donata da Federico
II alla città in occasione della riconsacrazione
della Cattedrale (1222), oltre che opere di vari pittori
meridionali tra cui Pietro Negroni, Mattia Preti e
Luca Giordano. Ancora in corso i lavori al Complesso
Monumentale di Sant'Agostino, che ha già ospitato
la mostra Opere della Collezione Bilotti - da Picasso
a Warhol e che sarà la sede del costruendo
Museo dei Bruzi.
MANIFESTAZIONI
Capodanno Cosentino Da diversi anni il Capodanno cosentino
è uno dei più apprezzati e affollati
d'Italia poiché ha richiamato artisti di levatura
internazionale tra i quali Franco Battiato, Lucio
Dalla, Jovanotti, Khaled, Noa e Blues Brothers, Goran
Bregovic, Gianna Nannini,Patty Smith, Irene Grandi,
Renzo Arbore, Gigi D'Alessio: il tema dei concerti
e delle iniziative collaterali è la pace.
Fiera di San Giuseppe A marzo, per una decina di giorni,
alcune strade della città e i lungofiumi accolgono
la grande Fiera di San Giuseppe, sempre attesa e amata
dai cosentini; questa si sviluppa partendo dalle strade
ai piedi del centro storico fino ad arrivare al Viale
Parco di recente costruzione (rinominato viale Giacomo
Mancini, dopo la scomparsa del compianto sindaco).
Nel 2006 si è avuto un record del numero di
espositori con la presenza di circa 750 bancarelle.
San Giuseppe Rock In occasione della Fiera di San
Giuseppe, inoltre, si tiene un festival musicale chiamato
San Giuseppe Rock
Fiera Inmensa La Fiera Inmensa o "festa dell'accoglienza",
è dedicata ai migranti ed extracomunitari)
che nei giorni della Fiera di San Giuseppe giungono
numerosi in città per vendere la loro mercanzia.
Cupole Geodetiche Cosenza è inoltre dotata
di un "quartiere fieristico", le cosiddette
Cupole Geodetiche, che ospitano durante l'anno diverse
fiere e mostre-mercato importanti per il territorio;
l'appuntamento più consolidato è quello
con la Fiera Campionaria Nazionale che si tiene nella
settimana del 1° maggio.
Festa delle Invasioni Si svolge nel mese di luglio
nel centro storico.
Fiera del Cioccolato Nel mese di ottobre, l'isola
pedonale di Corso Mazzini si riempie di stand che
espongono cioccolato artigianale, sia locale che nazionale.
Sagra del Vino D.O.C Ogni anno si svolge nella frazione
di Donnici una sagra del vino D.O.C., meta d'incontro
per tutti quelli che amano assaporare il gusto della
cucina calabrese e visitare centri storici. Quello
della frazione, per l'occasione, viene animato da
bands emergenti,giocolieri di prestigio e naturalmente
ospita vari stands gastronomici.
Calabria film festival si svolge ad ottobre nel capoluogo
bruzio.