Tito
Basilicata

 
      
Tito è un comune della provincia di Potenza, in Basilicata. Appartiene alla comunità montana del Melandro e si trova sullo spartiacque tra Ionio e Tirreno. Nascono nel suo territorio, difatti, due torrenti affluenti di due distinti corsi d'acqua che sfociano nei mari sopra citati, rispettivamente il torrente Tora, affluente del fiume Basento, e la fiumara di Tito, affluente del fiume Sele. Centro con una delle principali aree industriali della provincia di Potenza, che è collocata poco sotto il versante sud del Monti Li Foj, avrebbe dovuto ospitare l'interporto lucano. In data 18 giugno 2009 il commissario ASI della provincia di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio, con delibera numero 115, ha revocato la concessione dei terreni alla società che avrebbe dovuto realizzarlo. Si ricordano diversi eventi storici nonché la presenza di scavi archeologici nei pressi del vecchio abitato del paese di Satriano. Nel territorio comunale rientra la Torre di Satriano, centro medievale che comprende i resti di una torre normanna, di una cattedrale e delle complementari strutture. Quest'area è un sito archeologico molto importante dove, in seguito a diverse attività di ricerca, sono stati ritrovati numerosi reperti risalenti anche al VII secolo a.C. Il comune è sostanzialmente diviso in due parti: il capoluogo, Tito, dove risiedono la maggior parte degli abitanti, sede del Municipio e altri servizi, e la zona industriale e commerciale di Tito Scalo, che ospita lo scalo ferroviario delle Ferrovie dello Stato e una delle più importanti zone industriali della regione, dove stanno trasferendosi molte imprese del potentino. Dopo la distruzione della città di Satriano nel 1420 una parte della popolazione si spostò nell'attuale Satriano di Lucania. Il resto della popolazione rifugiò a Tito portando via la reliquia del braccio di San Laviero martire. Tito accolse il Santo con tale devozione da elevarlo a patrono e protettore principale della cittadina. In suo onore venne costruita la Chiesa Madre del paese ancora oggi a lui dedicata. La tradizione titese vuole che per richiedere l'intercessione del Santo chiunque si senta poco bene o venga colpito da gravi malattie può legare un nastro rosso al braccio della statua lignea del santo implorandone la grazie. A distanza di qualche giorno, il nastro rosso viene ritirato dalla statua e messo al polso dell'ammalato affinché avvenga la guarigione.

MANIFESTAZIONI
Venerdì Santo: processione della Madonna Addolorata - Via Crucis vivente per le vie del paese.
18 marzo: falò in onore di San Giuseppe.
domenica successiva alla Trinità: festa in onore del Corpus Domini.
13 maggio: ricordo popolare della Madonna degli Sposi (detta dei martiri)
Seconda domenica di maggio e 8 settembre: festa in onore della Madonna del Carmine.
12 giugno: festa in onore di San Vito.
13 giugno: festa in onore di Sant'Antonio di Padova.
1ª domenica di luglio: festa in onore della Madonna delle Grazie.
26 luglio: ricordo della consacrazione e della dedicazione della nuova Chiesa Madre (ricostruita dopo il terremoto del 23 novembre 1980) a San Laviero martire avvenuta il 26 luglio del 2009.
6 agosto: festa in onore di Sant'Emidio.
7 agosto: festa in onore di San Donato.
16 agosto: festa parrocchiale in onore di San Rocco (pellegrinaggi ai santuari del santo a Satriano di Lucania e Tolve)
27 maggio e 23 agosto: festa parrocchiale in onore di Santi Primo, Sonzio, Valentino Martiri di Tito.
7 settembre e 17 novembre: Solenni festeggiamenti in onore di San Laviero martire, patrono e protettore principale della parrocchia e della città di Tito.
8 dicembre: festa dell'Immacolata Concezione di Maria (parrocchia di Tito Scalo)
8 dicembre - 6 gennaio: Accensione Albero di Natale Luminoso più grande della Basilicata e del Sud, a cura della locale Associazione A.N.S.P.I. Carità di Tito. L'Albero illumina le pendici della Torre di Satriano.
13 dicembre: festa parrocchiale in onore di Santa Lucia Vergine e Martire.

FESTA PATRONALE DI SAN LAVIERO MARTIRE
È il santo Patrono e Protettore del paese ed è titolare della Chiesa Parrocchiale. Viene invocato nei casi di malattie e di pubbliche calamità. Solenni Festeggiamenti sono a lui riservati il 4-5-6-7 settembre, con la grande festa estiva che è preparata con un solenne triduo di preghiere, e il 17 novembre giorno della Festa Patronale in cui si ricorda il suo martirio avvenuto nell'antica città romana di Grumentum nel 312 d.C. Nelle due date di festa il popolo partecipa numeroso, con solennità e devozione per ringraziare il santo della sua protezione su persone, case e cose. Molto suggestiva è la processione con la statua del santo che percorre le vie cittadine del centro storico e della città moderna.
San Laviero martire si festeggia nelle seguenti date:
26 luglio: Ricordo della Consacrazione e Dedicazione della Chiesa Madre a San Laviero martire
7 settembre: Festa del Patrocinio e della Protezione di San Laviero martire sul popolo di Tito
17 novembre: Festa Patronale di San Laviero martire Solennità e Memoria del Martirio avvenuto nel 312 d.C. a Grumento Nova

CASTELLO
Nell'abitato di Tito, durante il periodo feudale, sorgeva, nel punto che ancor oggi è denominato Castello, una fortificazione cinta da mura, ma senza torri. Tale castello apparteneva in origine alla famiglia dei principi Ludovisi. Venne acquistato poi dai Principi di Stigliano, i quali nel 1692 lo cedettero per vendita al barone Laviano che era pure marchese di Satriano. Nel 1827 il castello fu venduto dal marchese Pietro Laviano ai proprietari terrieri Luigi Spera e Francesco Laurini.

TORRE DI SATRIANO
Resti di edificio risalente al periodo X/VII secolo a.C.[15]. L'antica Satriano venne rasa al suolo nel 1420 per volere di Giovanna II e non fu mai più ricostruita. I suoi abitanti si dispersero nei paesi vicini di Pietrafixa (oggi Satriano di Lucania) e Tito e del suo glorioso passato non rimasero che il nome, i resti che ancor oggi possono essere visitati[12] e i racconti a metà tra la realtà e la fantasia circa la sua distruzione.

FONTANA DI PIAZZA DEL SEGGIO
Fontana monumentale in pietra che fu costruita nel XVIII secolo.

ARCO DURAZZESCO
Fu costruito nel XV secolo ed introduce al palazzo comunale.

CHIESA MATRICE PARROCCHIALE DI SAN LAVIERO MARTIRE
Fu costruita nel 1465 è venne dedicata al patrono San Laviero martire. Fu gravemente danneggiata dai terremoti del 1694, del 1826 e del 1857. Anche nel sisma del febbraio 1963 subì notevoli danni. Danneggiata anche dal terremoto del 23 novembre 1980, è stata interamente ricostruita e riconsacrata e dedicata il 26 luglio 2009 a San Laviero martire. La chiesa è a tre navate e custodisce un organo ligneo e una tela del 1700 che rappresenta il martirio dei fratelli martiri Primo, Sonzio e Valentino. Sulla navata sinistra si vede il cappellone di San Mattia Apostolo mentre nella navata destra si apre un corridoio con le nicchie laterali. Nel transetto laterale destro si accede al campanile mentre nell'atrio si accede a una scala che scende nel seminterrato ove ci sono uffici, depositi e aule parrocchiali. La navata centrale si presenta con l'abside e la sede dell'altare mentre da una porta a sinistra si accede alla sagrestia. Al suo interno si custodiscono diverse statue.
la statua lignea di San Laviero martire, opera di Giacomo Colombo del 1714)
la statua lignea della Madonna del Carmine, opera di ignoto intagliatore lucano;
le statue di San Donato e di Sant'Emidio e dei Santi Martiri Primo, Sonzio e Valentino, in cartapesta, realizzate tutte attorno al 1852 e completamente restaurate nel 1992;
la statua in cartapesta leccese della Madonna Addolorata;
il busto settecentesco ligneo di San Biagio;
le statue lignee di epoche differenti di San Pasquale, San Michele, Sant'Agostino, Santissima Annunziata, Madonna di Loreto, Sacro Cuore di Gesù e Sant'Anna.
Il campanile della vetusta matrice realizzato in ferro e metallo si presenta con delle vetrate doppie, al suo interno sono state collocate il 15 marzo 2009 tre campane con le immagini di San Laviero martire, della Madonna del Carmine e dei Santi Primo, Sonzio, Valentino martiri.

CHIESA DEL CALVARIO
Fu costruita nel 1300 ed è uno dei luoghi di culto più antichi di Tito. Al suo interno si custodiscono i pregevoli altari lignei dedicati al SS. Crocifisso con una scultura del 1236 e a San Biagio vescovo e martire di Sebasten. La statua lignea di San Biagio è del 1700 circa, all'interno della chiesa del Crocifisso viene venerata anche una Madonna Nera, chiamata attualmente dal popolo titese Santa Brigida. La statua della Madonna è rivestita con un abito nuziale del 1900 ricamato a mano.

CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
Fu costruita per devozione verso la Madonna delle Grazie dalla famiglia Laurino. Originariamente era privata, ma fu aperta come luogo di culto pubblico alla metà del XX secolo. All'interno della chiesa si custodisce un altare in legno dedicato alla Madonna delle Grazie con una statua in manichino del 1845, altre statue della chiesa sono quelle di Sant'Antonio abate, di Sant'Agnese martire e di Santa Filomena, inoltre si custodisce un crocifisso ligneo del 1500 circa di buona fattura, restaurato per devozione nel 1923. Nel 2010 sono state rubate tre statue, la Madonna delle Grazie, Sant'Agnese e Santa Filomena. Il comitato feste della Madonna delle Grazie si è adoperato con una colletta popolare per far ricostruire in vetroresina una copia della Statua della Madonna.

CONVENTO FRANCESCANO CON ANNESSA CHIESA DI SANT'ANTONIO DI PADOVA
Venne costruito nel 1514, e venne dedicato a Sant'Antonio da Padova e a San Francesco di Assisi. Al suo interno si possono osservare gli artistici e pregevoli altari barocchi del 1700 dedicati a San Francesco di Assisi e a Sant'Antonio da Padova. La chiesa è in stile barocco e ha due navate quella centrale e quella di sinistra. Le tele che si trovano nella chiesa sono sei e sono quello di San Michele arcangelo, della SS. Trinità, dei Martiri di Tito, dell'Immacolata Concezione, di Santa Chiara di Assisi e di Santa Marta monaca e della Madonna dei Martiri. Le statue che si trovano nella chiesa sono quelle lignee del 1769 di Sant'Antonio di Padova, San Francesco di Assisi e di Santa Rosa da Viterbo. La statua di Santa Lucia è in legno del 1800 mentre quella di San Rocco è in cartapesta del 900. Si conservano tre statue lignee del 1500 raffiguranti la Madonna del divino amore, la Madonna di Loreto e la Madonna del Carmine. Si conservano anche le statue del Gesù risorto, di Gesù bambino, del Cristo flagellato, e di un sacro cuore di Gesù. Il chiostro del convento francescano è affrescato con le vite di Sant'Antonio di Padova, di San Francesco di Assisi e lodi francescane opera del celebre Giovanni De Gregorio detto il pietrafesa del 1639. Il campanile del Convento ha tre campane con le immagini di S.Filomena,S.Antonio e S.Vito.

ALTRE CHIESE
Chiesa e Santuario della Madonna del Carmine
Cappella di San Vito Martire
Cappella del Santissimo Crocifisso
Chiesa della Madonna degli Sposi
Chiesa dei Santi Primo,Sonzio,Valentino Martiri
Cappella di Santa Filomena
Cappella di San Vincenzo
Chiesa della Madonna Immacolata (Tito Scalo)
Chiesa della Madonna del Rosario

ORIGINI E CENNI STORICI
L'abitato sorgeva originariamente in posizione prospiciente all'attuale zona industriale sulle alture a sud della Piana di Santa Loja. A seguito della distruzione dello stesso (come riportato da Tito Livio), i titesi si spostarono più a valle, verso sud, nei pressi della Fiumara di Tito dove sorge l'attuale cittadina la cui popolazione si incrementò anche grazie alla distruzione della non lontana Satrianum (1420-1430) della quale sono presenti importanti resti archeologici oggetto di campagne di ricerca. A Tito, in Piazza del Seggio, durante la rivoluzione napoletana del 1799, gridando per l'ultima volta: “Viva la Repubblica, viva la libertà” venne fucilata Francesca De Carolis Cafarelli, diventando un'eroina repubblicana per il paese lucano.

 

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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TERME DI RAPOLLA - POTENZA (PZ)
PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE MINORE - LICEO GINNASIO PARITARIO - POTENZA (PZ)
CANTINA DI VENOSA (PZ)
Casa Maschito - Potenza (PZ)