San
Mauro Forte è un comune della provincia di
Matera in Basilicata. È affiliato all'Associazione
Nazionale Città dell'Olio. Il centro abitato
sorge su una collina a 540 m s.l.m. nella parte centro-occidentale
della provincia; il suo territorio confina a nord
con i comuni di Salandra (14 km), Oliveto Lucano (15
km) e Garaguso (17 km), ad est con Ferrandina (31
km), a sud con Craco (25 km) e Stigliano (31 km),
e ad ovest con Accettura (14 km). Dista 70 km da Matera
e 66 km dal capoluogo di regione Potenza. San Mauro
Forte è compresa nel territorio della Comunità
Montana Collina Materana.
MANIFESTAZIONI
La sagra del Campanaccio: festa di antichissima tradizione,
si svolge a partire dal 16 gennaio ed ha origine sia
nei riti pagani propiziatori legati al culto della
terra ed alla transumanza e sia nelle celebrazioni
sacre in onore di Sant'Antonio Abate. Gruppi numerosi
di uomini girano rumorosamente per le strade del paese
con grossi campanacci, che suonano tenendoli tra le
gambe. I campanacci sono di sesso maschile e femminile,
i primi più lunghi, i secondi più larghi;
hanno funzioni propiziatorie, di fecondità
dei campi e di sollievo dai malanni. I campanari iniziano
il loro peregrinare con tre giri intorno alla chiesa
di San Rocco, dove è custodita l'immagine di
Sant'Antonio Abate; i rumorosi cortei si fermano di
tanto in tanto quando i campanari sostano nei pressi
delle cantine o di punti di ristoro dove vengono loro
offerti bicchieri di vino o salsiccia ed altri prodotti
derivati dall'uccisione del maiale, e poi ripartono
con il loro fragoroso trambusto fino a notte fonda.
La processione del Venerdì Santo: il corteo,
che parte dal vecchio monastero francescano, è
aperto dall'Addolorata, seguita dal Cristo morto e
dal Calvario. Il percorso è caratterizzato
da un antico lamento funebre, e percorre le strade
principali del paese sostando in tutte le chiese.
DA
VEDERE
La chiesa di Santa Maria Assunta, alle spalle della
torre è situata la chiesa di Santa Maria Assunta,
la cui costruzione risale al 1553, che conserva una
croce astile del XVI secolo ed una tela del 1700.
La chiesa dell'Annunziata, che fu costruita a partire
dalla fine del XV secolo dai francescani, insieme
al grande Convento, alto cinque piani ed occupante
un'area di 4000 m².
La Chiesa di San Rocco
La Cappella di Santa Maria del Rosario.
LA
TORRE NORMANNA
La torre cilindrica a tre piani, con base circondata
da un bastione poligonale, è ciò che
resta dell'antico castello normanno-svevo, che fu
ristrutturato dagli Angioini. Tale torre per secoli
è stata riprodotta in dipinti e stemmi familiari
del luogo e, negli anni '80, nella serie filatelica
dei castelli.
EDIFICI
STORICI
Palazzo Arcieri/Bitonti, con portale monumentale.
Palazzo Lauria, con portale barocco del 1770, cappella
privata, e diversi mobili antichi all'interno, tra
cui due scrigni veneziani del 1600.
Palazzo Del Turco
Palazzo Acquaviva, con cappella.
Palazzo Deufemia
Palazzo Scalese
Palazzo Montesano di Montemurro
Palazzo Di Mase
Palazzo Disanza
Palazzo Onorati
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il centro ha origini molto antiche, come testimoniato
dai numerosi ritrovamenti avvenuti sul territorio;
in località Timponi è stata scoperta
una costruzione risalente all'VIII secolo a.C. ed
in località Priati alcune tombe del IV secolo
a.C. L'attuale centro risale all'epoca normanna, presumibilmente
al 1060, ed il suo nome deriva da un antico Convento
benedettino intitolato a San Mauro intorno al quale
si sviluppò l'abitato, che fu completamente
fortificato; l'accesso al paese era garantito da quattro
porte, una delle quali presente ancora oggi, mentre
sul lato est fu costruita una torre a tre piani, situata
in quella che oggi è la piazza principale.
L'aggettivo Forte fu aggiunto successivamente al nome
San Mauro per ricordare come il paese riuscì
a respingere le bande di briganti dello spagnolo Borjes
nel 1861. San Mauro Forte appartenne alla contea di
Montescaglioso ed a partire dal '400 passò
sotto il dominio degli Orsini Del Balzo prima, e successivamente
dei Sanseverino, dei Carafa e dei Colonna. Nel 1751
San Mauro riuscì a liberarsi dal giogo feudale,
quando fu riscattato da quattro acquirenti, già
amministratori dei vecchi feudatari, che investiti
del titolo di baroni si stabilirono in paese costruendovi
le loro residenze all'interno delle mura medievali.