Policoro
è un comune in provincia di Matera. Policoro
è posizionata sulla fertile pianura di Metaponto
a tre chilometri dal Mar Jonio. È il terzo
centro della provincia di Matera come popolazione,
ed è il secondo come importanza economica e
culturale. Confina a nord con il comune di Scanzano
Jonico, ad est con il mar jonio, a sud con Rotondella
e ad ovest con i territori di Tursi.
ETIMOLOGIA
Deriva dal greco poluchoros, spazioso.
MUSEI
Museo Nazionale della Siritide
AREE
VERDI
Oasi del Bosco di Policoro
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario di Santa Maria d'Anglona
Santuario della Madonna del Ponte (XVIII secolo)
Chiesa del Buon Pastore
CENNI
STORICI
Sorge
a poca distanza dalle rovine dell'antica città
di Heraclea, importante centro della Magna Grecia
sorto nel VI secolo a.C., dove nel 280 a.C. i Romani
combatterono Pirro. Dal medioevo si sviluppò
un piccolo centro urbano nelle vicinanze del Castello
Baronale. Nel 1959 cessò di essere frazione
di Montalbano Jonico e divenne comune autonomo. Da
allora c'è stato un notevole incremento demografico
che ha portato Policoro ad essere il quinto centro
della regione, infatti è naturalmente candidata
a divenire la prossima nuova provincia, insieme a
Melfi, della regione.
ERACLEA
Eraclea (in greco Herakleia; in latino Heraclea o
Heracleia) fu un'antica città della Magna Grecia
lucana, situata nei pressi dell'attuale Policoro.
Fu fondata dai coloni Tarantini e Thurioti intorno
al 434 a.C., dopo una guerra che le aveva viste nemiche.
La città è situata su un'altura tra
i fiumi Agri e Sinni sui resti della città
di Siris, e nel 374 a.C. fu scelta come capitale della
Lega Italiota al posto di Thurii che era caduta in
mano ai Lucani. Successivamente verrà creato
un agglomerato urbano sulla costa con il nome di Siris,
che però con l'antica Siris ha solo continuità
onomastica ma non topografica. Nel 280 a.C. la città
fu teatro della battaglia di Eraclea tra Taranto e
Roma. Sempre intorno al 280 a.C. i Romani proposero
alla città di Eraclea uno speciale trattato
di alleanza, riuscendo a sottrarla all'influenza di
Taranto e facendola diventare città confederata
di Roma. A questo periodo risalgono anche le tavole
di Eraclea, attualmente conservate al Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, che sono tavole di bronzo con
testi in greco riguardanti l'ordinamento pubblico
e costituzionale della città. Sul retro di
queste è trascritta, in latino, la lex Iulia
Municipalis. Alla fine della guerra tra Romani e Tarantini,
Eraclea, come tutta la Lucania e la Puglia, cadde
sotto il dominio romano. Nel 212 a.C. la città
fu assediata e conquistata da Annibale. Successivamente
diventò nuovamente una città fiorente,
e i suoi abitanti furono descritti come Nobiles Homines
da Cicerone nel Pro Archia, l'apologia del poeta Aulo
Licinio Archia, cittadino di Eraclea. Nell'89 a.C.
fu data agli Eraclidi la cittadinanza romana con la
lex Plautia Papiria. Durante tutta l'età repubblicana,
Eraclea viene turbata da tumulti sociali, giunti al
culmine nel 72 a.C. con il passaggio di Spartaco.
La popolazione allora si rifugiò nella parte
alta della città. Durante l'età imperiale
cominciò invece la sua decadenza. Vi hanno
risieduto il poeta Archia e il grande pittore Zeusi,
forse originario della città. Le rovine sono
attualmente visitabili insieme al Museo Nazionale
della Siritide di Policoro che custodisce la maggior
parte dei reperti lì trovati. Dell'antica città
nella parte bassa si possono notare il Tempio di Atena,
di cui restano le fondamenta, e il Tempio di Demetra.
Sull'acropoli invece i resti della città si
sono meglio conservati ed è visibile l'impianto
urbano costituito da assi viari ortogonali. A ovest
è situato il quartiere dei ceramista con le
case con fornaci annesse. A sud e a ovest sono situate
le necropoli.
SPORT
Il 16 maggio 2004 l'8° tappa del Giro d'Italia
2004 si è conclusa a Policoro con la vittoria
di Alessandro Petacchi.
La città ha due squadre di calcio: l'ASD Policoro
2000[6], e l'ASD Borussia Pleiade che militano nel
campionato regionale lucano di Eccellenza.
Due squadre di calcio a 5 l"A.P. L'EDEN",
e BORUSSIA PLEYADE che militano nel campionato di
C1.
ECONOMIA
A pochi "passi" dal mare, Policoro dovrebbe,
sulla carta, vantare una lunga tradizione nelle attività
nautiche e di pesca. In realtà il rapporto
della città di Policoro è più
che altro con la cultura agricola dell'immediato entroterra
che rappresenta il suo passato più recente
fatto di sviluppo economico anche impetuoso a cavallo
delle due guerre a partire dalle grandi opere di bonifica;
a trascinare lo sviluppo è stato tra gli altri
prodotti della terra la buonissima arancia o il kiwi.
Agricoltura:
di notevole importanza le colture pregiate, soprattutto
di fragole, tipiche del Metapontino.Infatti la zone
presenta una forte presenza di aziende agricole per
il compattamento della frutta. In tal senso le esportazioni
verso l'Europa sono il punto forte dell'economia del
luogo.
Turismo: in fase di forte sviluppo è il turismo
balneare e importante è il turismo archeologico:
da segnalare, a tal proposito, la presenza del Museo
archeologico nazionale della Siritide, che presenta
i reperti rinvenuti ad Heraclea secondo un percorso
cronologico dal neolitico all'età romana. Da
un punto di vista strettamente turistico va evidenziato
come, a partire dal 2006, la cittadina jonica organizzi
la propria notte bianca (tipicamente attorno al 15
di settembre con eventi, concerti, mostre, spettacoli),
richiamando cospicui flussi turistici, anche da fuori
regione.
Industria: le industrie, soprattutto piccole e medie
aziende, stanno avendo un notevole sviluppo. Si tratta
di aziende tessili, pastifici e della lavorazione
del ferro.
Molto sviluppate sono anche le attività commerciali
e i servizi.