Oppido Lucano
Basilicata

 
      
Oppido Lucano è un comune in provincia di Potenza. È noto per aver dato i natali a Giovanni Obadiah, proselito, viaggiatore e musicista dell'età normanna, il quale, convertitosi al giudaismo nel 1102, fu il primo a trascrivere i canti della tradizione ebraica nella notazione musicale gregoriana. Nel 1790 sul monte Montrone, tra i resti di un’antica tomba, fu rinvenuta la Tabula Bantina, il più importante reperto mai rinvenuto sulla lingua degli Osci, abitanti della Lucania e della Campania. Numerose testimonianze archeologiche dell'attività umana nel territorio di Oppido Lucano sono conservate presso il Museo archeologico nazionale della Basilicata a Potenza e il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano. Sono presenti nel suo territorio i ruderi dell'antica villa di epoca romana di Sant'Igino. Il sito è stato inserito nella World Monuments Watch List of Endangered Sites 2010 (lista dei cento siti storico-archeologici di rilevanza mondiale più a rischio) dell'organizzazione americana World Monuments Fund. I resti del I secolo a.C. includono due estesi complessi di bagni, una fontana monumentale e una grossa cisterna. Oppido Lucano ospita un polo sportivo di rilievo nell'Italia Meridionale, il Velodromo Comunale. Seppure di usufruizione piuttosto bassa, la struttura, inaugurata nel 2002, ha ospitato gare a livello nazionale ed internazionale. Ad Oppido è ubicata la Cineteca Lucana, tra le più vaste ed importanti collezioni cinematografiche d'Italia. Il territorio comunale di Oppido si estende su una superficie di 54 km² e relativamente piccola rispetto ai comuni limitrofi. Esso, per lo più collinare, comprende il monte Montrone (686 m s.l.m.), sulle cui pendici sorge il nucleo abitativo, e una serie di piane piuttosto estese, poste su vari livelli lungo il corso del fiume Bradano. È attraversato, oltre che dal Bradano, dai suoi affluenti Alvo e Gammarara. La presenza di boschi è segnata solamente in poche aree, in particolare sul monte Belvedere (678 m s.l.m.) e ai piedi del monte Montrone. In altre zone, specie quelle più pianeggianti e utili all'agricoltura, il relativo disboscamento avvenne già in epoca romana. Oppido dista circa 36 km da Potenza, 184 km da Napoli, 104 km da Bari ed è agevolmente raggiungibile dall'aeroporto internazionale di Bari.

COMPLESSO TERMALE DI SANT'IGINO
Questo complesso termale è una costruzione romana del I secolo a.C.

CHIESA E CONVENTO DI SANT'ANTONIO
Il convento venne fondato nel 1482 per iniziativa dei signori di Oppido Francesco e Caterina Zurlo. Esso conserva un ciclo di dipinti murari del 1558 di Giovanni Todisco, raffiguranti episodi del VT e del NT e un polittico e un trittico di Antonio Stabile di Potenza del 1570.

DA VEDERE INOLTRE
Chiesa rupestre di Sant'Antuono
Chiesa Matrice dei SS. Pietro e Paolo
Chiesa di San Giovanni Battista
Santuario di Maria SS. del Belvedere
Chiesa della SS. Annunziata
Il castello normanno
Palazzo Lancieri
Palazzo Lancellotti
Villa di San Francesco
Villa di Piano della Campana
Villa romana di Masseria Ciccotti è un sito archeologico di età romana a 6 km da Oppido Lucano, posta sull'asse viario della via Herculea, che collegava Venusia a Heraclea. La villa è tutt'oggi ancora abitata, e conserva i resti di un impianto abitativo e termale del II-IV secolo. Questo tipo di villa è paragonabile ad altre ville termali come quelli di Velia o quelli di Paestum.

ORIGINI E CENNI STORICI
Che il territorio di Oppido fosse abitato da popolazioni stabili sin dall'antichità, era saputo e accertato da scritti antichi, ruderi e numerosi ritrovamenti. Ritrovamenti archeologici risalenti al VI secolo a.C., avvenuti sul monte Montrone e in Via Appia, suggeriscono la presenza di rispettivamente una necropoli e di un villaggio formato da nuclei di capanne sparse, del popolo dei Peuketiantes. I Peuketiantes abitavano le aree interne montuose della Basilicata settentrionale ed erano affini alle popolazioni apule. Essi vengono ricordati dallo storico Ecateo di Mileto come genti che, al contrario degli Enotri, seppelliscono i defunti in posizione fetale, in una sorta di ricongiungimento della vita con la morte. In Serra di Vaglio era il loro centro nevralgico, il cui insediamento si connota come un abitato di tipo Greco per la presenza di strade e di grandi edifici in muratura. La cultura materiale dell’area è contraddistinta dalla ceramica a decorazione geometrica monocroma e bicroma, come quella delle fabbriche di Oppido e di altri villaggi quali Cancellara, Ruvo del Monte e Satriano. Le sepolture rinvenute ad Oppido sono caratterizzate da ceramiche indigene a decorazioni geometriche e restituiscono raramente oggetti d’importazione greca ed etrusca, come bacilli in bronzo, kylix per bere vino di produzione coloniale. Di questa popolazione, due sono gli elementi di maggior rilievo: l’ostentazione della ricchezza e l’adozione di comportamento derivati da quelli delle aristocrazie greche. Nei vari centri, sia nelle sepolture maschili che in quelle femminili sono stati infatti rinvenuti servizi di vasi in bronzo di produzione greca ed etrusco-campana, unitamente allo strumentario da banchetto e a ceramiche da mensa d’importazione greca. Nel suo insieme questo sistema di oggetti rimanda ai pasti comuni (i syssitia ricordati da Aristotele) celebrati tra membri della stessa élite alla maniera degli aristocratici greci. I ritrovamenti archeologici confermano il consumo di carni arrostite (presenza di spiedi e alari) e bollite (lebeti, grandi contenitori in bronzo) e di vino miscelato ad acqua, miele e formaggio (crateri e grattuge). L'arrivo dei lucani avviene intorno al V secolo a.C. che riorganizza i villaggi e la società indigena. Nella Basilicata settentrionale, ritrovamenti risalenti al IV secolo a.C., si riferiscono a fattorie o a piccoli insediamenti rurali, come Seroto di Albano e altre, come Oppido ad estesi abitati con case disposte intorno a cortili comuni ed edifici monumentali. L’organizzazione delle necropolis e la distribuzione delle sepolture degli oggetti di corredo riflettono l’articolazione sociale delle comunità lucane per gruppi famigliari. Con l’arrivo di queste genti Osco-Sannite cambia il rituale di deposizione: il defunto, infatti, viene collocato nella tomba in posizione supina e non più rannicchiato sul fianco come usavano i Peuketiantes. Lato A: registro superiore, ratto di Crisippo, Laio e Crisippo su quadriga tra Pelope con veste orientale e Edipo; registro inferiore, corteo di offerenti presso un monumento funebre. Lato B (visibile): registro superiore, scena di libagione; registro inferiore, offerenti. Dai ritrovamenti della necropoli di Oppido sul monte Montrone, così come anche di altri centri, emerge che gli esponenti della comunità vengono sepolti in tombe monumentali, del tipo a semicamera e a camera. Rarissimi sono i casi di bustum, con il defunto semicremato. Le donne sono accompagnate, nel lungo viaggio verso l’oltretomba, dagli ornamenti e dai simboli della cerimonia nuziale e del focolare domestico: vasi da toeletta e per le nozze (lebes gamikos) a figure rosse o a vernice nera, spiedi e alari per arrostire le carni, strumenti per filare e tessere, terrecotte che riproducono i frutti della terra. Gli uomini sono caratterizzati come guerrieri e vengono sepolti con punte di lancia e giavellotti in ferro, cinturoni in bronzo. I numerosi vasi da mensa rimandano alla celebrazione dei banchetti funebri. A partire dalla decisiva battaglia di Porta Collina (82 a.C.), i lucani vengono definitivamente sconfitti dai romani e vengono poi successivamente romanizzati. Con l'arrivo dei romani il territorio di Oppido vedrà la costruzione di alcuni importanti assi viari tra Lucania e Apulia. Piuttosto consistenti sono le testimonianze della presenza umana risalente a quell'epoca. Tuttora sono visibili i resti di estese costruzioni romane, come le ville rustiche di San Francesco e di Piano della Campana e i complessi termali di Sant'Igino e Masseria Ciccotti, con i relativi acquedotti. Tra l'anno 1000 e il 1100, sulla pendice del lato est del monte Montrone, avvenne la costruzione del castello per opera del signore normanno Drochus che ivi si stabilì. Attorno all'anno 1070, nacque nel castello di Oppido Giovanni Obadiah, figlio di Drochus, proselito, viaggiatore e musicista che si convertì al giudaismo.

 

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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TERME DI RAPOLLA - POTENZA (PZ)
PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE MINORE - LICEO GINNASIO PARITARIO - POTENZA (PZ)
CANTINA DI VENOSA (PZ)
Casa Maschito - Potenza (PZ)