Marsico Nuovo
Basilicata

 
      

Marsico Nuovo è un comune in provincia di Potenza. Posto a 865 m sul livello del mare, si sviluppa su tre colline che dominano la Val d'Agri: Civita, la più alta con il centro storico, Portello e Casale, più basse, con l'espansione moderna. L’economia del paese è prettamente agricola: in particolare è sviluppato il settore ortofrutticolo e la produzione di fagioli, oltre alla zootecnia. Successivamente al terremoto del 1980, inoltre, sono state create due aree P.I.P., nelle quali si sono insediate numerose aziende artigianali che hanno dato una notevole spinta all’economia locale, creando un numero considerevole di posti di lavoro. Un’altra grande spinta al paese, in termini di benessere ed occupazione, è data dall’estrazione petrolifera che da qualche anno interessa parte del territorio di Marsico Nuovo.

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di San Marco
Cappella del Santo Spirito
Cattedrale dedicata a San Giorgio e a Santa Maria
Chiesa di San Gianuario
Chiesa di San Michele Arcangelo
Chiesetta di San Rocco, dedicata poi a Santa Caterina
Santuario Santa Maria di Costantinopoli (XVI secolo)
Chiesa della Madonna del Carmine

MANIFESTAZIONI
Fiera di San Gianuario (26 agosto)

ARTE
Nel 1996 è stata fondata da marsicani residenti e non l'associazione Civitas Marsicana. L'associazione si occupa dal 1996 delle serate musicali al borgo "Case Nuove" sul colle Civita, dove era stata costituita negli anni Quaranta una banda musicale ("Banda musicale della città di Marsico"), fondata da Onofrio Fittipaldi. Sono stati tenuti concerti di musica classica, anche operistica (Serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi in abiti d'epoca nell'edizione del 2000 presso il largo del Casale) e jazz. Ogni anno viene consegnata ad un artista ospite della manifestazione la medaglia d'argento del Presidente della Repubblica.

GASTRONOMIA
La cucina di Marsico Nuovo è una cucina semplice, basata su prodotti locali tradizionali . Tra i piatti tipici si ricordano:
la cuccia, fatta con grano, mais, lenticchie, fagioli, cotiche di maiale e salsiccia grossa;
i fusidd cu a muddica, fusilli fatti in casa con la mollica di pane fritta;
i triidd e fasul, cavatelli fatti a mano, conditi con fagioli cotti nella pignatta, al camino;
la rafanata, frittata con il rafano grattugiato cotto a legna in foglie di cavolo;
il pan m'nisc'c, mosto d’uva cotto con farina di semola, pinoli, noci ed aromi vari.

CENNI STORICI
Ritrovamenti archeologici casuali hanno permesso di attribuire con certezza al territorio una frequentazione già in epoca preromana e forse un abitato nella parte alta della collina della Civita, identificato ipoteticamente con Abellinum Marsicum, menzionato da Plinio, e databile tra il V ed il IV secolo a.C.. Il centro era collocato in posizione strategica a controllo dell'imbocco della Val d'Agri e delle vie verso il Salernitano e il Potentino. La città di Abellinum Marsicum aveva fatto parte della federazione di città stato ]lucane che si oppose alla penetrazione romana in Lucania. Dopo la fondazione della colonia romana di Grumentum il centro lucano decadde, per riprendersi con la creazione della via Herculea tra le colonie di Venusia e di Grumentum. Sul tracciato della via, del quale è stato rinvenuto un miliario sorse una statio, citata con il nome di Acidios, Aciris, Agri. Con l'arrivo dei Longobardi e le lotte tra questi e Bizantini e Saraceni ebbe nuovamente importanza strategica, trovandosi sul confine meridionale del principato longobardo di Salerno: il principe Gisulfo I intorno al 940, elevò la città a contea a capo di un vasto territorio. La città venne fortificata e registrò una consistente crescita demografica, ottenendo il titolo di civitas. Nel 1054 venne trasferita a Marsico la sede episcopale della diocesi di Grumentum. Con i Normanni venne posta come capoluogo amministrativo di un territorio che si estendeva su quasi tutto il Vallo di Diano e il basso Cilento. Roberto il Guiscardo, divenuto principe di Salerno, l'affidò in feudo a Rinaldo Malaconvenienza, figlio di Asclettino. Nel 1144 fu fatto conte di Marsico un Altavilla, Silvestro, figlio del conte di Ragusa e cugino diretto del re di Sicilia. Agli Altavilla successero i Guarna e nel XIII secolo la contea di Marsico passò ai Sanseverino. I conti di Marsico furono quasi tutti gran connestabili e consiglieri reali, influenzando la politica del regno per tutto il periodo angioino, e con gli aragonesi divennero principi di Salerno. L’ultimo conte di Marsico e principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, entrato in contrasto col viceré di Napoli fu esiliato nel 1552 ed i suoi feudi furono messi in vendita. L’Universitas marsicana riuscì a raccogliere la somma necessaria al riscatto e la città venne perciò ascritta al regio demanio. Nel 1638 però, essendo le casse vicereali in dissesto ed i cittadini impossibilitati a reperire le somme necessarie al mantenimento dell’autonomia amministrativa, la città fu nuovamente messa in vendita ed acquistata dalla famiglia Pignatelli col titolo di principi. Nel 1647 la città fu interessata dai tumulti popolari collegati ai moti rivoluzionari di Masaniello. Il principe Francesco Pignatelli fu costretto alla fuga mentre una decina di cortigiani venivano trucidati dalla folla in rivolta. La peste del 1656 dimezzò la popolazione e solo nel XIX secolo la città poté riacquistare un rilevante peso demografico superando i diecimila abitanti a metà secolo. Nel febbraio del 1799 anche a Marsico fu innalzato il simbolico ”albero della libertà”: gli stessi feudatari Diego e Vincenzo Pignatelli ed il vescovo Bernardo Maria Della Torre erano a favore delle idee rivoluzionarie e la città aderì presto alla Repubblica Partenopea, subendo danni dalle bande sanfediste. La città nel 1820 era già sede di una “vendita” carbonara (la "Scuola dei costumi") e partecipò alle lotte risorgimentali. Nel 1857 la città fu colpita dal terremoto che rase al suolo gran parte dei paesi limitrofi. Qualche anno dopo subì fatti di sangue che videro protagonisti i capibanda locali Angelantonio Masini e Federico Aliano. Nel XX secolo la città si impoverì a seguito delle ondate migratorie seguite alle due guerre mondiali.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.134 (M 2.504, F 2.630)
Densità per Kmq: 50,8

CAP 85052
Prefisso Telefonico 0975
Codice Istat 076045
Codice Catastale E976

Denominazione Abitanti marsicani
Santo Patrono San Gianuario
Festa Patronale 25 agosto

Numero Famiglie 1.952
Numero Abitazioni 2.666

Il Comune di Marsico Nuovo fa parte di:
Comunità Montana Alto Agri

Comuni Confinanti
Abriola, Brienza, Calvello, Marsicovetere, Padula (SA), Paterno, Sala Consilina (SA), Sasso di Castalda.

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TERME DI RAPOLLA - POTENZA (PZ)
PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE MINORE - LICEO GINNASIO PARITARIO - POTENZA (PZ)
CANTINA DI VENOSA (PZ)
Casa Maschito - Potenza (PZ)