Maratea
Basilicata

 
      

Maratea è un comune della Basilicata in provincia di Potenza. Per la bellezza dei suoi paesaggi è stata soprannominata la perla del Tirreno, e con le sue spiagge e luoghi di interesse artistico rappresenta una delle principali mete turistiche della regione. Maratea è inoltre l'unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno. Unico comune della provincia ad affacciarsi sul mare, si estende per circa 32 km sul Mar Tirreno. La sua costa, incastonata in una magnifica posizione geografica ed ambientale, è variegata di insenature e grotte, scogli e secche. Numerose e caratteristiche le spiagge costiere, di fronte ad una delle quali emerge l'isola di Santo Janni. Degni di attenzione i piacevoli fondali e le oltre 50 grotte marine e terrestri, delle quali alcune hanno restituito fossili e reperti preistorici. Su tutte spicca la Grotta di Marina con stalattiti e stalagmiti. In più, le montagne dell'entroterra, arrivando con i loro costoni direttamente sul mare, creano un contrasto mare-monti unico, che da vita a degli scorci visivi e dei panorami bellissimi. La gran parte del territorio di Maratea è costituito da montagne e colline, essendo l’unica zona pianeggiante quella dove sorge la frazione Castrocucco, in prossimità della foce del fiume Noce. I rilievi montuosi della zona nord, compresa tra Fiumicello-Santavenere e Acquafredda, presenta episodi orografici plastici e di alto livello paesaggistico, con i versanti montuosi che calano direttamente sul mare. I rilievi sono costituiti per lo più da calcari dolomitici, e le pareti rocciose presentano caratteristiche variazione cromatiche, passando dal verde boschivo al rosso della nuda roccia calcarea. I principali monti di questo sistema sono:
- Monte Coccovello: alto 1505 m, è il rilievo più alto del territorio. Il monte poggia su una vallata con il monte Cerrita, detta I Pozzi, di paesaggio tipicamente montano. Il monte allunga un versante verso il mare, con delle punte dette monte Spina e Serra del Tuono, che sovrastano Acquafredda.
- Monte Cerrita: alto 1083 m, detto anche Cerreta o Angiuleddi, è un grande rilievo che distende un fianco lungo tutta la vallata del torrente Fiumicello. Il versante meridionale del monte è spoglio di vegetazione, che si riduce a gariga, mentre quello settentrionale ospita qualche piccolo bosco.
La parte centrale del territorio, compresa tra la frazione Fiumicello-Santavenere e il Porto e su cui insistono i rioni della valle di Maratea, è caratterizzata da un sistema montuoso a forma di Y, anch’essi costituiti da formazioni di calcare dolomitico. I rilievi di questo sistema sono:

- Monte Crivo: alto 1277 m, si distingue per la sua struttura con tre punte, con quella centrale caratterizzata dalla presenza di una croce votiva in ferro battuto. Ai piedi del monte si apre una faglia che con un fenomeno di sackung crea una lenta e costante frana fa scivolare, nel corso dei secoli, la valle sottostante verso il mare.
Monte San Biagio: alto 623 m, è il prolungamento sul mare del sistema montuoso del monte Crivo, con la sua caratteristica conformazione allungata verso il mare è l’episodio montuoso più rilevante del territorio di Maratea. Sebbene non altissimo, la sua posizione, al centro del territorio, rende la sua cima un notevole punto panoramico sulla costa e sull’entroterra. Anticamente detto monte Minerva, ospita i resti dell’antica Maratea detta «Castello» e la statua del Redentore.
Serra Capeddera: alta 1067 m, sovrasta il settentrione della frazione Brefaro.
Serra Pollino: alta 1099 m, sulla cima ospita il santuario della Madonna di Trecchina.
Monte Mairino: alto 1003 m, si trova a est di Brefaro. Ha dei versanti molto boscosi.
La parte più meridionale del territorio, sulla cui costiera si trovano i villaggi di Marina e Castrocucco e nell'entroterra Massa e Brefaro, apre grandi vallate attraversate da torrenti alluvionali. Le formazioni montuose, di grande valore paesaggistico, costituiscono tre piani di visione: la costa rocciosa, con al largo le isolette della Matrella e di Santo Janni, la zona costiera quasi pianeggiante, caratterizzata da un verde boschivo e le pareti rocciose perpendicolari alla costa. La flora della costa di Maratea è tipica macchia mediterranea: partendo da Acquafredda, troviamo pini, scendendo verso Cersuta si incontrano querce, verso Fiumicello si incontrano ogliastri e i lecci sono dominanti a Marina.

Cespugli di rosmarino, mirto, ginestra e finocchio selvatico si trovano invece ben ditribuiti su tutto il territorio.

In più, a Marina, si trova un endemismo floristico degno di nota: la presenza, sulle rocce di Punta Caina, di una stazione puntiforme (l'unica presente in Basilicata) di Primula di Palinuro (Primula palinuri), un raro e protetto endemismo delle coste tirreniche, il cui fragile areale si presenta estremamente ridotto e puntiforme.

Nella parte montana, i due centri storici sono separati da un grande carpineto, e le frazioni montane Massa e Brefaro ospitano grandi boschi e pascoli.

Per quanto riguarda la fauna, sull'isola di Santo Janni si registra un altro endemismo, di tipo zoologico, unico: il cosiddetto Drago di Santo Janni, una lucertola bruno-azzurra, che vive confinata sugli anfratti rocciosi dell'isolotto, sottoposta a specifiche tutele.

ETIMOLOGIA
Diverse sono le interpretazioni date dagli storici all'origine e al significato del toponimo Marathìa, antico nome che ancora oggi è conservato nel dialetto. Molti di questi hanno concordato che il nome è di chiara derivazione greca, e oggi è quasi universalmente accettata la tesi di Giacomo Racioppi, che vuole il nome derivante dalla parola greca marathus ("finocchio selvatico") e quindi col significato di «terra del finocchio selvatico». Altra tesi, che ha riscosso per un certo periodo un discreto seguito, è quella che il nome sia invece il composto del latino màris e del greco théa, cioè «dea del mare» o «spettacolo del mare», a seconda del significato attribuibile alla seconda parola.

DA VEDERE
Per le sue innumerevoli chiese, cappelle e monasteri, Maratea è detta anche la città delle 44 chiese. Di seguito è riportato un elenco delle più rilevanti:

Basilica Pontificia di San Biagio, santo patrono della città
Chiesa di Santa Maria Maggiore, chiesa parrocchiale di Maratea Borgo
Chiesa di San Vito
Chiesa dell'Annunziata
Chiesa dell'Addolorata
Chiesa del Rosario
Chiesa di Sant'Antonio
Chiesa della Madonna degli Ulivi
Chiesa di Maria Santissima Immacolata, chiesa patronale della frazione Acquafredda
Chiesa della Madonna Addolorata, chiesa patronale della frazione Cersuta
Chiesa della Madonna del Carmine, chiesa patronale della frazione Massa

ORIGINI
Le prime frequentazioni umane attestate sul territorio di Maratea risalgono al Paleolitico Medio, epoca a cui sono stati datati gli insediamenti delle grotte costiere presso la spiaggia della località Fiumicello, dove sono stati rinvenuti strumenti di industria litica e resti di fauna pleistocenica. Altri insediamenti sono attestati in alcune grotte sul litorale costiero compreso tra la frazione Acquafredda e Sapri, e anche in grotte presso Marina di Maratea. Nell'epoca eneolitica il promontorio detto Capo la Timpa, posto a ridosso dell'odierno porto turistico, diventa uno scalo di scambio, coinvolto in traffici con le isole Eolie (che distano da Maratea solo 137 km), come attestato dal ritrovamento di ossidiana nella zona delle frazioni Massa e Brefaro.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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TERME DI RAPOLLA - POTENZA (PZ)
OTTICA DIDONA - PRAIA A MARE - SCALEA - CS
PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE MINORE - LICEO GINNASIO PARITARIO - POTENZA (PZ)
CANTINA DI VENOSA (PZ)
Casa Maschito - Potenza (PZ)