Latronico
è un comune in provincia di Potenza. Il paese
sorge ai piedi del monte Alpi, un'imponente montagna
dell'Appennino meridionale, costituito da tre cime
denominate Santa Croce (1893 m s.l.m.), Punta del
Corvo (1880 m s.l.m.) e Pizzo Falcone (1900 m s.l.m.).
La struttura urbanistica è sostanzialmente
a "macchia d'olio" e si può distinguere
una parte alta, dove sorge il centro storico, denominata
Capadavutu ed una parte bassa Capabbasciu, nella zona
denominata dagli abitanti "Munistero" nei
tempi antichi sorgeva un Monastero di monaci Gesuiti.
Nel comune sono ubicate le Terme La Calda. Nel territorio
comunale vi è ubicata la stazione meteorologica
di Latronico, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione
meteorologica mondiale, fondamentale punto di riferimento
per lo studio del clima che caratterizza l'Appennino
Meridionale.
ETIMOLOGIA
Il suo nome deriverebbe da due termini di lingua greca
che significano di "luogo nascosto". Osservando
lo stemma del comune si può notare che in esso
è raffigurata, in forma stilizzata, la montagna
con tre stelle sulle vette.
DA
VEDERE
Chiesa Matrice di Sant'Egidio Abate
Chiesa della Madonna delle Grazie
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Nicola
Palazzo Arcieri
Centro storico antico
GASTRONOMIA
Maccaruni 'i casa cca' muddica (Fusilli con la mollica
del pane)
Ingredienti: fusilli, mollica sbriciolata di pane
casereccio, aglio, olio, sale, peperoncino macinato.
Tapparedde
cch'i lardari (Lasagnette con funghi porcini)
Ingredienti: lasagnette, aglio, olio, porcini, sale,
pepe, prezzemolo.
Lagane
e ciciri (Lagane e ceci)
Ingredienti: lagane, ceci, cipolla, aglio, pomodori
pelati, peperoncino, olio, pancetta, sale e pepe.
Taglulini
e fasuoli ccu' zzifft (Tagliolini, fagioli e polvere
di peperoni macinati)
Ingredienti: tagliolini, fagioli rossi, olio, sale,
peperone rosso macinato.
Maccaruni
'i casa ccu' savuzizzonu e coria (Fusilli con salsiccione
e cotica)
Ingredienti: fusilli, passata di pomodoro, salsiccione,
cotica, olio, aglio, cipolla, pecorino, peperoncino.
Rascatieddi
du' gualano (Gnocchi a tre dita del lavoratore)
Ingredienti: gnocchi, pomodoro, strutto, basilico,
sale, pecorino.
Coria
e fasuoli (Cotica e fagioli)
Ingredienti: fagioli rossi, cotica tagliata a striscette,
aglio, olio, sale, peperoncino.
È interessante notare come tutti i piatti che
venivano preparati avevano degli ingredienti interamente
autoprodotti.
ORIGINI
E CENNI STORICI
origini dell'attuale centro abitato di Latronico sono
molto incerte. Nel corso degli anni è stato
provato con ricerche archeologiche che esistesse un
insediamento di una comunità di origine enotria
nella località che oggi viene chiamata Colle
dei Greci. Gli insediamenti umani nel territorio di
Latronico sono presenti fin dal Mesolitico (circa
8000 a.C.). Testimonianza ne è il ritrovamento
di tracce di una comunità di uomini primitivi
che vissero in piccoli gruppi per oltre 6000 anni
nelle Grotte di Calda praticando essenzialmente un'economia
di tipo agricolo- pastorale. Le vicende storiche di
Latronico e del suo popolo continuano ad essere oscure
dal III secolo a.C. al XI secolo d.C., quando solo
nel 1063 per la prima volta compare il nome di Latronico
in un documento, il Syllabus Graecarum. Negli anni
che seguirono il paese fu feudo di Cola di Jonata,
dei Sanseverino, dei Palmieri, dei Corcione e infine
dei Gesuiti. Quando i Gesuiti furono espulsi dal Regno
di Napoli (1767) il feudo passò al Demanio.
Alla fine del '700 anche Latronico partecipava attivamente
alla vita della Repubblica Partenopea, e alcuni latronichesi,
che avevano evidentemente a cuore le idee rivoluzionarie
di fratellanza, libertà, uguaglianza furono
inclusi nel "Notamento dei Rei di Stato"
e andarono così incontro al carcere e alla
morte. Anche Latronico dal 1861 al 1865 ebbe i suoi
briganti che erano organizzati in bande. Ricordiamo
quella di De Luca Nicola (detto Scaliero) e quella
di Francesco Viola (Pedatella). Scoppiò la
Grande Guerra e Latronico pagò anch'essa uno
scotto di 52 tra morti e dispersi e 12 mutilati. Durante
l'epoca fascista si incominciarono a sfruttare le
sorgenti solfo-magnesiache site in contrada Calda
costituendo una società e costruendo uno stabilimento
termale all'avanguardia per l'epoca. Questo fece di
Latronico una delle zone di cura, svago e riposo pù
importanti dell'intera Basilicata. Sempre durante
il ventennio Fascista al comune di Latronico furono
aggregate le frazioni di Agromonte Magnano e Agromonte
Mileo. Durante gli anni '60 Latronico vide il suo
pù grande incremento demografico, situazione
che da quegli anni non si è più ripetuta
a causa della piaga sociale che da molti anni ormai
sta condizionando pesantemente lo sviluppo meridionale:
l'emigrazione.