Lagonegro
è un comune in provincia di Potenza. Il comune
sorge a sud-ovest della provincia di Potenza, ai confini
con quella di Salerno e con il territorio del Vallo
di Diano. Nel suo territorio, al confine con Lauria,
si trova il monte Sirino (2005 m). La posizione geografica
di Lagonegro è a metà strada tra il
mare e le montagne, si tratta di una posizione particolarmente
favorevole, che consente agli abitanti temperature
quasi sempre miti. Di particolare importanza è
l'orografia, allo studio dei monti e dei minerali
si è dedicato nelle sue ricerche lo scienziato
lagonegrese Giuseppe De Lorenzo. La zona è
ricchissima di sorgenti e non mancano molti laghetti.
Per quel che riguarda il clima, esso è caratterizzato
da elevate precipitazioni invernali e da una spiccata
siccità estiva. Il suo territorio presenta
una ricca fauna e una variegata flora contraddistinta
dalla consistente presenza di castagneti e di faggeti.
Nella cultura di Lagonegro vi è la festività
dedicata alla Madonna delle Nevi del Sirino, la quale
si articola in tre successivi momenti: nella terza
domenica di giugno la sua statua viene portata a spalle
sul monte Sirino, facendo tappa presso la località
Brusco; il 4 e 5 agosto la festa si tiene sulla cima
del monte Sirino, presso la cappella dedicata alla
Madonna: per l'occasione molti lagonegresi organizzano
un lungo campeggio sul monte, mentre il giorno della
festa altri concittadini si fermano dopo il rito religioso
per una scampagnata; la terza domenica di settembre,
giorno della vera e propria festa patronale del paese,
la statua della Madonna delle Nevi viene riportata
a spalle a Lagonegro e riposta presso la cappella
del "Sieggio", la chiesetta che la ospiterà
per tutto l'inverno.
ETIMOLOGIA
Dallepoca Longobarda il nome DERIVA da un lago
o stagno formato dal Tanagro detto "Negro".
FESTIVITA'
RELIGIOSE
Nel 1976 Lagonegro fu elevata a concattedrale della
diocesi di Tursi-Lagonegro, che comprende tutta la
fascia di territorio dal Tirreno allo Jonio. La forte
tradizione che lega la cultura lagonegrese a quella
cattolica è testimoniata dalle innumerevoli
celebrazioni che si svolgono nel corso dell'anno:
Festività
di San Giuseppe, viene realizzata nella zona del rione
Rossi e che si svolge ai primi di maggio;
Festività di San Nicola, protettore della città,
che si tiene la terza domenica di maggio;
Festività della Madonna del Carmine, che si
svolge nella prima domenica successiva al 16 luglio;
Festività dell'Assunta, tradizionalmente celebrata
a ferragosto;
Festività della Madonna degli Angeli che l'8
settembre si celebra presso l'omonimo monastero;
Festività dedicata alla Madonna delle Nevi
del Sirino
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le origini della cittadina sono controverse, ma la
teoria più accreditata fa derivare il borgo
da un insediamento romano denominato Vicus Mendicoleius;
pare addirittura che appena fuori del borgo vi sia
una piccola chiesetta (detta del Rosario) sorta su
un tempio pagano dedicato a Giunone[senza fonte].
Nel VIII secolo pare avvenne l'insediamento di monaci
Basiliani di origini bizantine o bulgare sulla rupe
del castello. Forse la chiesa di San Nicola che svetta
sul borgo, risalente al IX-X secolo, è opera
conseguente allo stabilirsi di questi predicatori.
All'incirca in tale periodo il borgo è citato
col suo attuale nome che pare derivi dalle scure acque
di un lago appenninico situato nei dintorni e poi
scomparso. Il borgo viene circondato nel IX-X secolo
da mura e torri di cui ancora restano visibili incantevoli
tracce. Di queste opere è molto suggestiva
la porta di ingresso al borgo denominata "Porta
di Ferro" la cui parte in pietra è stata
rifatta nel 1552, al di sopra della porta c'è
lo stemma della città post-feudale: San Michele
Arcangelo che uccide il drago. A partire dal 968,
i suoi territori, costituirono una delle turme del
thema di Lucania. Nel periodo medievale, la cosiddetta
"terra" di Lagonegro fece parte, della Contea
di Lauria. Passò successivamente nel 1463 a
Vinceslao Sanseverino, dodicesimo conte di Lauria.
Non avendo figli maschi ammogliò sua figlia
Luisia con Barnaba Sanseverino, fratello di Roberto
principe di Salerno, dandole in dote il suffeudo di
Lauria consistente in Lauria, Ursomarso, Layno, Castelluccio,
Trecchina e cedette le sue ragioni sopra Torturella,
Cuccaro, Lagoniro, Rocca, Policastro, Rivello, Scalea
e Bervicaro. L'11 agosto del 1498 il re Federico donò
Lagonegro a Gaspare Saragusio, devoluta per ribellione
di Guglielmo Sanseverino, la di cui figlia Giovanna
la vendé poi a Vincenzo Caraffa. Nel 1548 il
Caraffa la vendé a Giacomo Cossa col patto
di retrovenderla. Nel 1550 il Vincenzo Caraffa cedé
il dritto di ricomprarla per ducati 5000 a Luigi Caraffa,
il quale, acquistò poi per ducati 20.000. I
cittadini però nel 1559 si ricomprarono, divenendo
così città demaniale[senza fonte]. Più
recentemente, nel 1853, ha soggiornato a Lagonegro
il Re di Napoli Ferdinando II.