Zevio
è un comune di oltre 14.000 abitanti della
provincia di Verona. Zevio dista circa 20 chilometri
da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione
sud est. È lambito dal fiume Adige su cui è
formato un'isola di piccole dimensioni (2km x 0,40
circa) chiamata "Isola del Coco" formatasi
in seguito al deposito di detriti. Fa parte della
zona di produzione del vino Arcole DOC e del Riso
Nano Vialone Veronese, che viene coltivato su terreni
della pianura veronese irrigati con acqua di risorgiva.
Inoltre è uno dei maggiori paesi produttori
di mele della provincia.
DA
VEDERE
Chiesa
Parrocchiale di Santa Maria (XIX secolo)
È nella frazione di Santa Maria, di stile neoclassico
è del 1820. Diventò parrocchia solamente
nel 1949. L'oratorio (a sinistra) e la chiesa parrocchiale
di San Pietro Apostolo, vista da Piazza Santa Toscana.
Chiesa
di San Pietro (XIX secolo)
La chiesa attuale è del 1839, progettata dall'architetto
Bartolomeo Giuliari e costruita su una precedente.
Il campanile è del Cinquecento. La parrocchia
viene citata nel 903 elencando preti e nel 1135 ricordando
Adelardo da Zevio. Nel 1145 papa Eugenio III scrive
plebem Gebeti cum capellis et decimis.
Palazzo
Albertini Vesentini - XIX secolo
Palazzo Emilei - XVIII secolo
Palazzo Smania - XIV secolo
Villa Barbaro Todeschi - XVI secolo
Villa Bonomi Da Monte - XIX secolo
Villa Da Lisca - XVIII secolo
Villa Sagramoso, detta "Il castello" - XVIII
secolo.
ETIMOLOGIA,
ORIGINI E CENNI STORICI
Sulla base dei numerosi ritrovamenti, all'interno
del territorio zeviano, di resti di epoca romana,
nella seconda metà dell'Ottocento fu avanzata
l'ipotesi che il nome del paese potesse derivare dall'aggettivo
latino devius, col significato di "paese fuori
della via", in riferimento alla collocazione
dell'insediamento a breve distanza (circa 4,5 km)
dal tracciato della via Postumia. Tale ipotesi non
appare, però, sufficientemente supportata da
riscontri documentali.
Risulta invece più probabile la derivazione
da Jebetum, giungendo all'attuale denominazione attraverso
successive modificazioni fonetiche (Gebeto, Gebeo,
Zeveo) che trovano riscontro all'interno di atti ufficiali
della Repubblica di Venezia a partire dal XV secolo.
Il toponimo originale Jebetum, o Gebetum, discenderebbe
dalla popolazione dei Gepidi, cui fu permesso, dopo
la definitiva sconfitta subita nel 567 da parte del
re longobardo Alboino, di stabilirsi in questo territorio
che per tale motivo fu in seguito conosciuto come
"Terra dei Gepidi" (fines gepidana). La
più antica attestazione nota del nome Gebitus
risale all'anno 846, all'interno del testamento di
tale Engelberto da Erbé, proprietario di una
masseria nella campagna zeviana. Si hanno notizie
di insedamenti a Zevio dal V secolo, periodo in cui
svolgeva un ruolo difensivo per Verona, con un fortilizio
che si trovava al posto dell'odierna villa Sagramoso,
nota anche come il castello proprio per la sua origine.
Con lo stanziamento dei Gepidi, dopo il 566, comincia
a crescere il villaggio di Zevio. Da allora si apre
un periodo burrascoso per il paese che, insieme a
Verona, vede passare decine di dominazioni straniere
diverse.
Dal 1815 divenne definitivamente austriaca, divenendo
capoluogo di una gendarmeria, fino al 1866, quando,
con la terza guerra di indipendenza, entrò
a far parte del regno d'Italia.