Villafranca
di Verona è un comune di oltre 30.000 abitanti
a 20 chilometri a sud ovest da Verona. È in
posizione intermedia fra il suo capoluogo di provincia
e la città di Mantova. È attualmente
il secondo comune per numero di abitanti della provincia,
scalzando dalla posizione pochi anni fa Legnago, che
rimane il centro di riferimento della bassa veronese.
Nella sua parte sud ovest è attraversata dal
fiume Tione, che poi confluisce nel Tartaro nel territorio
del comune di Gazzo Veronese.
AEROPORTO
L'aeroporto di Verona-Villafranca, intitolato a Valerio
Catullo, dista 12 km dal centro della città
di Verona. L'aeroporto opera al servizio di uno fra
i più importanti comprensori in Europa. Al
centro di un'area che comprende le province di Brescia,
Mantova, Rovigo, Vicenza, Trento, Bolzano e Verona
e che, con circa quattro milioni di abitanti raggiunge
il 12% del PIL nazionale. L'aeroporto è collegato
giornalmente con voli per Roma, Palermo, Catania,
Olbia, Cagliari, Bari, Napoli e Salerno (stagionalmente
anche per Tortolì, Lampedusa, Alghero). Per
quanto riguarda i voli internazionali collegamenti
con Amsterdam, Colonia, Monaco di Baviera, Londra,
Parigi, Francoforte sul Meno, Brema, Barcellona, Vienna,
Madrid, Berlino, Varsavia, Sofia, Praga, Bucarest,
Timisoara, Tirana, Mosca, San Pietroburgo. Con più
di 3.510.259 di passeggeri transitati si attesta tra
i primi aeroporti italiani (secondo nella speciale
classifica del traffico charter). L'aeroporto si raggiunge
in auto dalle autostrade A4 e A22: provenendo da Brescia
con uscita Sommacampagna in circa 10 minuti seguendo
le indicazioni "Aeroporto". Con provenienza
da Vicenza, Mantova, Trento, Bolzano uscita Verona
Nord in circa 5 minuti seguendo le indicazioni "Aeroporto".
L'aeroporto è collegato alla Stazione Ferroviaria
di Verona con un servizio di aerobus ogni 20 minuti.
CHIESE
La Chiesa della Disciplina o della Visitazione - XV
secolo
Donato dal conte Giorgio Maffei nel 1499 alla Confraternita
dei Disciplinati, l'Oratorio Della Disciplina o della
Visitazione, con facciata barocca con bassorilievo
sopra il portale, custodisce al suo interno il prezioso
"Mortorio" del XV secolo, recentemente restaurato,
con nove statue lignee del XVI secolo, raffiguranti
Cristo Morto, San Giovanni, Nicodemo, Giuseppe D'Arimatea,
la Madonna, Maria di Cleofa, Maria Betania, Maria
Maddalena e il donatore della Chiesa conte Giorgio
Maffei, e quattro sagome settecentesche.
Di
notevole rilievo la "Via Crucis", della
seconda metà del settecento, e la grande pala
di Orazio Farinati del 1607 con la "Visitazione
della Madonna a Santa Elisabetta e i SS. Giuseppe
e Zaccaria".
La
Chiesa di San Rocco - XV secolo
Ex voto per la superata pestilenza del 1478-80 e dedicata
a San Rocco, fu decorata esternamente con affreschi
da artisti della scuola di Domenico Morone e internamente
da affreschi, "L'Annunciazione", "Fuga
in Egitto", "San Rocco" e la "Madonna
in trono", realizzati da una bottega veronese
all'inizio del XVI secolo. All'interno sono conservati
un ovale-lobato con la "Madonna a San Filippo
Neri" (XVIII sec.) della scuola del Balestra,
la "Madonna" lignea del XV sec. e, sull'altare,
una pala seicentesca con "San Rocco, San Gerolamo
e San Sebastiano".
Chiesa
di San Giovanni della Paglia - XV secolo
Realizzata per volontà dei Cavalieri di Malta,
oggi di proprietà privata, conserva la pala
d'altare di "San Giovanni Battista" di Antonio
Balestra (1666 - 1740)
Duomo
di Villafranca - XVII secolo
Il Duomo di SS. Pietro e Paolo si trova giusto in
mezzo al corso Vittorio Emanuele II e costituisce,
dopo il castello, il più importante monumento
del paese. Quest'ultimo è una copia, pressochè
identica della Chiesa del Redentore di Venezia.
La
parrocchia di Madonna del Popolo - XX secolo
Castello
Scaligero - XII secolo
Il Castello Scaligero di Villafranca di Verona è
stato costruito a partire dal 1199, successivamente
alla battaglia di Ponti dei Molini (Mantova), e finito
nel 1202. All'interno delle mura sono situate sette
piccole torri dette "Torresine". Queste
furono costruite grazie al fenomeno del "riuso",
poiché le pietre usate provenivano dall'Arco
dell'imperatore Tiberio Le
guerre in epoche successive distrussero gran parte
del castello che però fu ricostruito grazie
all'impegno della Serenissima. A partire dall'anno
1450 il castello fu abbandonato e, solamente secoli
più avanti, comprato da privati tra i quali
ricordiamo ad esempio A. Alessandri o G. B. Simeoni,
conte di Villafranca. Nel 1890 venne ricostruita la
torre principale del castello e inserito un orologio.
Il
castello di Villafranca richiama molti visitatori,
soprattutto dalle zone limitrofe, poiché al
suo interno vengono promosse manifestazioni quali
la Sagra dei Santi Pietro e Paolo, la Giornata dell'Arte
Studentesca, cinema all'aperto, concerti promossi
dalla provincia di Verona e la manifestazione chiamata
"Farsatirando", con spettacoli teatrali.
Serraglio
- XIV secolo
Muraglia difensiva costruita dagli Scaligeri per proteggere
il lato sud occidentale del territorio. Iniziata da
Mastino II nel 1345 e portata a termine da Cangrande
II nel 1355, si distendeva per 13 chilometri intervallata
da torri di difesa e costeggiando in parte il corso
del fiume Tione, fra Valeggio sul Mincio e la Torretta
di Gazolo vicino a Nogarole Rocca, dove iniziavano
le paludi di Grezzano. Fu danneggiata nel 1404 dalle
soldatesche di Federico Gonzaga durante le operazioni
belliche coi Visconti. L'opera
ora è distrutta o interrata; ne rimangono visibili
alcune rovine a Villafranca sulla riva sinistra del
fiume Tione e i resti di un castelletto in località
Gherla, a metà strada fra Villafranca e Valeggio.
MONUMENTI
Palazzo Bottagisio, la casa del Trattato di Pace
Il palazzo Gandini - Bugna, luogo in cui fu stipulato
l'armistizio del 1859 da Francesco Giuseppe Imperatore
d'Austria e Napoleone III Imperatore di Francia, risale
all'epoca austriaca.
L'Obelisco
del Quadrato
Eretto nel 1880 in memoria delle gesta eroiche dei
militi del 49° reggimento di fanteria che il 24
giugno 1866, durante la III guerra d'indipendenza,
fecero quadrato intorno al principe ereditario Umberto
di Savoia difendendolo dagli attacchi delle truppe
austriache.
ECONOMIA
Tradizione commerciale: il mercoledì mattina
è dedicato al mercato, di rilevanza provinciale,
che occupa la piazza principale e le vie centrali
del paese.
L'agricoltura
è specializzata nella frutticoltura. Villafranca
è sede di un importante mercato per il conferimento
e la commercializzazione delle pesche.
Dal
punto di vista gastronomico sono degni di nota il
piatto tipico delle taiadele coi fegadini (tagliatelle
in brodo coi fegatini di pollo) e le sfogliatine,
fragranti ciambelle di pasta sfoglia che ogni pasticcere
interpreta secondo una propria ricetta segreta.
Sul
territorio comunale opera l'aeroporto di Verona-Villafranca
"Valerio Catullo" che, insieme all'aeroporto
di Brescia-Montichiari "Gabriele D'Annunzio",
costituisce il "Sistema Aeroportuale del Garda".
ORIGINI
E CENNI STORICI
La posizione sull'antica via Postumia e la struttura
viaria ad intersezioni perpendicolari testimoniano
l'origine probabilmente di accampamento romano. Nel
medioevo, in occasione della fondazione da parte del
Consiglio dei Rettori di Verona il 9 marzo 1185, assunse
le caratteristiche di borgo di confine affrancato
dagli oneri fiscali, da cui derivò il nome
di villa franca. Nella storia, è ricordato
per la "Pace di Villafranca" che concluse
la II guerra d'indipendenza.
LA
FRAZIONE DOSSOBUONO
Dossobuono
è la più popolata frazione del Comune
di Villafranca di Verona, provincia di Verona con
oltre 6.000 abitanti. Posto a circa metà strada
fra Verona e Villafranca, ha conosciuto in questi
ultimi anni un notevole sviluppo urbanistico.
La
prima documentazione storica che riguarda questa località
risale allanno 1037, quando tre cittadini di
Verona fecero dono allabbazia di Nonantola di
una pezza di terra aratoria e prativa nel fondo detto
Puviliano, nella località chiamata Dossobono.
Altri documenti successivi confermano per il medioevo
la presenza di una domus dei Templari, e di proprietà
fondiarie appartenenti alla famiglia Dal Verme, al
monastero di S. Domenico, allospedale di S.
Giacomo alla Tomba. Nel 1311 vi è notizia della
costruzione di una chiesa, dedicata a S. Maria Maddalena,
su un terreno appartenente alla chiesa cittadina di
S. Nicolò, terreno che sarà acquistato
nel secolo XV dalla famiglia Vertua.
È
però a partire dal 1500 che le notizie sul
territorio divengono più copiose e continuative.
Una fonte importante sono infatti i verbali delle
visite pastorali che i vescovi di Verona facevano
periodicamente a tutte le chiese del territorio. La
prima visita documentata del vescovo alla chiesa di
S. Maria Maddalena risale al 1526 quando dipendeva
ancora dalla pieve di S. Pietro di Villafranca, dipendenza
durata fino al 1585 quando venne eretta in parrocchia
con circa 150 abitanti. Facevano infatti riferimento
a questa chiesa le contrade della Maddalena, della
Torre di Dossobuono, di Calzoni e di Caselle. Un avvenimento
importante fu nel 1517 lattuazione a Dossobuono
del trattato di Noyon firmato il 6 dicembre 1516 dallimperatore
Massimiliano I del Sacro Romano Impero, dal re Francesco
I di Francia e da Carlo V re di Spagna. Secondo questo
accordo Verona, che era stata conquistata dagli imperiali,
sarebbe stata restituita ai Veneziani dietro pagamento,
in due rate, di 20.000 scudi doro. Le Trattative,
come racconta Francesco Guicciardini nel capitolo
XXII del libro XII della sua Storia dItalia,
iniziarono il 5 gennaio 1517 e si svolsero a Dossobuono
ed ebbero per protagonisti il vescovo di Trento Bernardo
Clesio, il comandante francese Odet de Foix visconte
di Lautrec, Gian Giacomo Trivulzio comandante delle
truppe veneziane e i due provveditori veneti Andrea
Gritti e Giovanni Gradenigo. Laccordo fu firmato
il 13 gennaio proprio a Dossobuono. Proprio per compensare
lospitalità offerta sulla propria terra
dalla famiglia Vertua in occasione di questa trattativa,
la repubblica di Venezia concesse uno degli ultimi
benefici feudali.
I
successivi secoli XVII e XVIII vedono laffermazione
di alcuni grandi proprietari terrieri. Tra questi:
la famiglia Pantini con oltre 500 campi di terra soprattutto
a Calzoni, la famiglia Vertua con circa 400 campi
di terra, la famiglia Zignoli - Alessandri con oltre
500 campi. Altri proprietari erano la Commenda dei
Santi Vitale e Sepolcro, la famiglia Maffei con circa
200 campi, la famiglia Pindemonte con 100 campi e
il monastero di Santa Maria degli Angeli con circa
200 campi. Il territorio di Dossobuono era quindi
costituito da più nuclei che avevano diverse
appartenenze amministrative. Vi era infatti la contrada
della Maddalena, nella zona attorno al campanile,
che era feudo della famiglia Verta ed era sede della
chiesa, luogo dincontro della comunità.
Vi era poi la contrada di Dossobuono, tra le attuali
via Cavour, viale Europa e via Vertua, che faceva
parte del territorio del comune di Villafranca assieme
alla contrada di Calzoni. Vi era infine la contrada
della Torre di Dossobuono, con autonomia amministrativa,
facente parte delle Ca di Campagna nel territorio
del comune di Verona. Una lotta secolare fu quella
che contrappose la popolazione di Dossobuono alla
famiglia Vertua per il diritto di nomina e mantenimento
del parroco. Dopo aver adito le vie legali, finalmente
nel 1681 una sentenza del patriarcato di Aquileia
stabilì che la famiglia Vertua, in quanto proprietaria
della chiesa aveva il diritto di scegliere e presentare
al vescovo il parroco, mentre gli abitanti di Dossobuono
potevano convenzionarsi con il parroco scelto dal
Vertua o scegliersi un loro sacerdote che officiasse
e amministrasse i sacramenti per loro. Questa decisione
non risolse la questione che si trascinò fino
alla fine del secolo XIX quando, estintasi la famiglia
Vertua, subentrò la famiglia Alessandri che
cedette al vescovo di Verona tutti i diritti sulla
chiesa di Dossobuono.
Dal
punto di vista amministrativo, dopo le riforme napoleoniche,
con il ritorno degli austriaci e la sistemazione del
territorio del regno Lombardo-Veneto, Dossobuono,
nel 1818 fu definitivamente aggregato al comune di
Villafranca di Verona.