Valdagno
è un comune di 26.829 abitanti della provincia di
Vicenza. In questa città è nata la fabbrica
tessile Marzotto e ha sede la famosa catena alberghiera
italiana dei Jolly Hotels. Due delle chiese della città
sono intitolate a San Gaetano e a San Clemente. Ogni anno
in autunno si svolge l'omonima Festa d'autunno, con attività
didattiche e spettacoli folkloristici. Valdagno dispone
di un palazzetto dello sport con annessa pista di atletica,
una piscina coperta (più una scoperta ormai in disuso
da anni), campi da tennis e da calcetto, hockey su pista,
2 campi da basket (uno nel "Palazzetto" stesso,
l'altro in località Novale presso le Scuole Medie).
Presente inoltre una squadra di ciclismo. Nel 2008 viene
inaugurato un nuovo impianto polivalente che prenderà
il nome di "Palalido" destinato ad ospitare gli
avvenimenti sportivi legati soprattutto all'Hockey Pista.
La circoscrizione territoriale ha aggregato i territori
del soppresso comune di Novale.
ETIMOLOGIA
Corrisponde a valle dell'Agno, essendo la parte antica del
centro situata sulla sponda destra del torrente Agno.
NOVALE
Novale era un comune autonomo limitrofo a Valdagno di circa
5000 abitanti. Il suo campanile, uno dei più alti
e antichi del vicentino, è stato costruito nel 1904.
PIANA
Anche Piana è stato un comune autonomo limitrofo
a Valdagno. Questa frazione di Valdagno sorge su un piccolo
altipiano situato nella zona sud del comune. La sua chiesa
risulta essere una delle più antiche presenti in
vallata. Famosa è la sua "sagra" paesana
in onore a san Giuseppe, suo patrono oltre a san Valentino,
che viene festeggiata il 1 maggio.
CENTRO
STORICO
Gran parte della sistemazione urbanistica della città
risale al Settecento, nel periodo della Repubblica Veneta.
Entrando in Valdagno imboccando viale Regina Margherita,
andando verso il centro storico si incontra l'ex convento
di S. Maria delle Grazie, antico complesso risalente al
Cinquecento. A pochi passi dall'ex convento si incontra
Villa Valle, Orsini-Marzotto ora Centro Culturale Comunale
"Gaetano Marzotto", che ospita la Biblioteca Civica
e la Galleria Civica d'Arte Moderna. Per valore artistico
è la villa più importante di Valdagno. Il
salone d'onore è un ampio spazio passante dall'una
all'altra parte della villa, secondo lo schema della villa
veneta; la sua altezza è equivalente a quella di
due piani e risulta illuminato da dodici aperture. Il salone
è arricchito da quattro porte, con frontoni triangolari
sui quali si adagiano due figure scolpite a tutto tondo
che rappresentano le stagioni e i quattro elementi vitali:
la terra, il fuoco, l'acqua e l'aria. Nei due lati brevi
del salone d'onore corrono in alto due ballatoi in legno,
che collegano le due ali al primo piano della villa. Nelle
vicinanze di Villa Valle si trovano: Villa Gajanigo Barbieri.
Bella costruzione dalla facciata neoclassica, visibile al
di là di una cancellata in ferro, fu progettata sul
finire del 1700 dall'architetto vicentino Carlo Barrera.
Villa Zanuso, ora Fontanari. È un esempio di architettura
della seconda metà dell'Ottocento. A lato della villa
sorge un edificio che ospitava una delle tante filande di
seta operanti nel valdagnese sino agli inizi del Novecento.
Sul finire del 1800 in tutto il territorio ce n'erano ben
diciotto. Caratteristica la torretta a pianta circolare
costruita con sassi a vista bianchi e neri, che si innalza
attorcigliata da un'esile scala esterna. In centro storico,
lungo Corso Italia, su ambo i lati, si trovano numerosi
edifici che meritano attenzione. Di fronte a Palazzo Festari
sorge Palazzo Nanti, ora sede di una Banca, altro esempio
di architettura di fine Seicento. Particolare attenzione
merita l'elegante chiostro situato all'interno del palazzo
stesso. Confinante con Palazzo Nanti si trova il Palazzo
Comunale, edificato su un preesitente edificio. Si tratta
di architettura del tardo Ottocento. Degno di nota è
Palazzo Pedoni la cui facciata prospiciente il Corso e la
Piazza del Comune si presenta come un'elegante espressione
architettonica di ascendenza seicentesca con delicate forme
barocche, riscontrabili, soprattutto nel poggiolo e nel
portale. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
LA
CITTA' SOCIALE
Sulla sinistra dellAgno, località conosciuta
come Oltreagno, sorge su una vasta area un importante centro
urbanizzato delimitato da ampie strade ed aiuole voluto
e fatto da Gaetano Marzotto (1894-1972), su progetti dellarchitetto
bassanese Francesco Bonfanti. Tale centro, denominato Città
Sociale, appare in gran parte inalterato ancora oggi,
testimone di un progetto che voleva essere un modello culturale
di integrazione tra fabbrica e società, tra dimensione
famigliare e attività sociali, ricreative e sportive.
Il complesso urbanistico è disposto attorno alle
Istituzioni sociali della Fondazione Marzotto (asilo nido,
scuola materna, casa di riposo) e agli impianti ricreativi
(piscina, stadio, dopolavoro aziendale); cè
anche la scuola di musica, sede del prestigioso complesso
strumentale V. E. Marzotto Città di
Valdagno che vanta oltre un secolo di attività.
Verso sud, la cittadella degli studi, con le scuole elementari,
la media, i licei, listituto tecnico industriale Marzotto.
Al centro del quartiere la chiesa parrocchiale di S. Gaetano.
MUSEO
DAL LAGO
Localizzazione: Palazzo Festari - Corso Italia, 63. Il Museo
Civico "D. Dal Lago" si trova allinterno
dello splendido Palazzo Festari. È possibile ripercorrere
la storia osservando i campioni fossili di ricci di mare,
di granchi, di ammoniti ed anche di interessanti impronte
di antichi rettili; inoltre le bellissime tavole dipinte,
che riproducono i reperti allinterno del loro habitat
naturale, rendono più comprensibile e semplice il
percorso evolutivo della Valle. Il Museo vuole anche stimolare
la curiosità permettendo ai suoi visitatori di toccare
alcuni campioni che sono esposti proprio per essere osservati
da vicino. È inoltre presente una ricostruzione dellambiente
di Jurassic Park: nel brolo di Palazzo Festari, il giardino
annesso alledificio, sono state collocate due maestose
riproduzioni di sauri lignei ed alcune piante che vivevano,
con lo stesso aspetto, 300 milioni di anni fa. Anche luomo
ha lasciato le sue tracce nel territorio e numerosi sono
stati i ritrovamenti degli antichi abitatori della Valle
i quali diedero vita ad una comunità che, generazione
dopo generazione, andò servendosi dei boschi, dei
terreni adatti al pascolo e alle coltivazioni e soprattutto
dellacqua; questi uomini del passato certo non immaginavano
che i pezzi dei loro vasi, i piccoli utensili di uso quotidiano
ecc. sarebbero poi stati studiati con cura, ed esposti per
la curiosità di tutti. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
MUSEO
DELLE MACCHINE TESSILI
Localizzazione: I.T.I.S. "V.E. Marzotto"
Via Carducci, 9. Il Museo delle Macchine Tessili è
allestito in una parte dei Laboratori di filatura, preparazione
e tessitura dellIstituto Tecnico Industriale "V.
E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che
per tanti anni rappresentò il più importante
punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto.
Lesposizione, supportata da pannelli fotografici e
schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree
interpretative. Attraverso i grandi pannelli dellatrio,
il visitatore può ripercorrere la storia della città
, della "Fabbrica" che per più di un secolo
ne ha segnato la vita economica e sociale e della scuola
che ha preparato i tecnici. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
ORIGINI
E CENNI STORICI
Valdagno fu fondata nell' 861. Non è chiaro da dove
derivi il nome: forse dal latino amins, poi amnius, cioè
"fiume", oppure da agnus, cioè "agnello",
oppure da Alnus, cioè "ontano", una pianta
betulacea che un tempo prosperava nella valle. Un documento
del 1184 nomina per la prima volta Valdagno, in relazione
con i Trissino (famiglia di origine tedesca), feudatari
della valle, che costruirono due castelli, uno sulla collina
sovrastante il centro storico, l'altro sul colle di Panisacco:
il primo venne completamente distrutto, del secondo rimane
traccia nell'attuale santuario di Santa Maria, ristrutturato
più volte nel corso dei secoli; in origine era l'antica
cappella eretta nel 1212. Dopo la dominazione scaligera
e viscontea, Valdagno passò nel 1404 sotto il governo
della Repubblica di Venezia. In quest'epoca inizia un periodo
di florido sviluppo artigianale (lavorazione del ferro e
della lana), che contribuì a consolidare la sua fragile
economia legata all'attività agro-silvo-pastorale.
Nel 1700 sorgono i primi opifici per la lavorazione della
lana e della seta. Dopo la caduta della Repubblica, avviene
l'aggregazione all'Impero austro-ungarico e nel 1866 al
Regno d'Italia. La famiglia Marzotto avvia nel 1836 l'industria
della lana, portandola da livelli artigianali alle dimensioni
di una moderna e grande impresa. Da ricordare in particolare
l'opera di Gaetano Marzotto (1894-1972) che oltre all'attività
industriale promosse vari interventi sul settore sociale
(abitazione per gli operai, impianti sportivi e ricreativi,
lo "Stadio dei Fiori" dove ha giocato il Marzotto
in Serie B, asilo per l'infanzia, casa di riposo per anziani,
scuole), interventi ispirati a criteri sia sotto il profilo
architettonico che funzionale. (fonte: Noi Cittadini Valdagno).
Valdagno è tra le Città decorate al Valor
Militare per la Guerra di Liberazione perché è
stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare
per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività
nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale,
un esempio è l'l'uccisione dei sette partigiani avvenuta
il 3 luglio 1944. Dopo i tragici eventi della Seconda guerra
mondiale la zona ha registrato significativo sviluppo economico
e sociale, soprattutto nella metà degli anni sessanta
del 1900. Il contesto ambientale naturale, la nuova viabilità
di collegamento verso est (traforo con Schio e verso sud
(circonvallazione di Cornedo e strada verso Agno) hanno
creato le premesse per un nuovo rilancio della zona, sia
dal punto di vista abitativo sia da quello di insediamento
di attività produttive ad alto contenuto tecnologico
e del terziario avanzato.