Soave
Veneto

Soave è un comune della provincia di Verona, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. È noto per il castello Scaligero e il tipico vino che porta il suo nome. Soave dista circa 20 chilometri (in linea d'aria) da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione est. È facilmente raggiungibile prendendo l'autostrada A4 (uscita Soave-San Bonifacio), mentre la stazione ferroviaria più vicina è quella di San Bonifacio. Come giurisdizione ecclesiastica il Comune di Soave comprende le parrocchie di Soave, Castelcerino, Fittà e Castelletto rette dal parroco, mons. Luigi Verzè, la parrocchia di Costeggiola, retta dal parroco, Don Tiberio. Il comune fa parte dell'associazione città del vino (ha temporaneamente sospeso l'adesione). Fa parte della zona di produzione dei vini Soave DOC e Arcole DOC.

ETIMOLOGIA
La derivazione del nome del paese è oscura: c'è chi dice venga dai Suaves (citati da Paolo Diacono nella celebre Historia Langobardorum) ovvero gli Svevi (nell'italiano medievale sono scritti come Soavi), popolazione che, con le invasioni barbariche, si stanziò nell'Italia settentrionale e che venne sottomessa dai Longobardi. Una bolla di Papa Eugenio III (1145) chiama il paese Suavium ovvero terra dei Soavi (a sua volta leggibile come terra degli Svevi).

MANIFESTAZIONI
CameraSoave - Rassegna di Collezionismo e Cultura Fotografica
Mostra-Scambio di Antiquariato e Modernariato Fotografico che si svolge la seconda domenica di marzo.
Soave Guitar Festival
Rassegna Nazionale della Chitarra Elettrica ed Acustica da Collezione che si svolge a fine aprile, in memoria di Marcel Dadi
Festa medioevale del vino bianco Soave
Giochi medievali e rassegna dei mestieri antichi e la caratteristica cerimonia d'investitura delle "Castellane di Suavia". Terza domenica di maggio.
Soave Versus
Manifestazione culturale vestita da gioco, per renderla accessibile a tutti, con contenuti specifici sul Vino: la sua storia, la degustazione, l’abbinamento gastronomico, la socializzazione.
La festa dell'uva
Dal 1929, è la più antica in Veneto, la terza domenica di settembre. Alla festa sono associate numerose attività di contorno.
Sagra di S. Maria Maddalena
Terza settimana di luglio a Castelcerino. Venerdì serata giovani con musica dal vivo mentre Sabato, Domenica e Lunedì ballo liscio. Tutte le serate saranno accompagnate da un'ottima cucina con piatti tipici.
BaccoVolley
Secondo fine settimana di luglio presso gli impianti sportivi. Torneo di pallavolo che coinvolge 70 squadre provenienti da tutto il nord Italia.

IL CASTELLO SCALIGERO
Il Castello Scaligero di Soave, già appartenuto al casato dei Della Scala, è una fortificazione che ha segnato la storia della cittadina della provincia di Verona.
Caduto in stato di abbandono, dopo essere stato ridotto a fattoria, è stato sottoposto a restauro nel 1890 dal senatore del Regno Giulio Camuzzoni - sindaco di Verona dal 1867 al 1883 - che ne divenne proprietario. È raggiungibile a piedi da Piazza Antenna oppure percorrendo la strada asfaltata che sale a nord del paese. Un diploma di Federico Barbarossa attesta il castello era un tempo in mano ai Conti di Sambonifacio di Verona. L'ascesa di Ezzelino da Romano come Podestà del Comune veronese (1226) portò al possesso del maniero da parte dei Conti Greppi, i quali, nel 1270, lo cedettero al Comune di Verona che vi installò un suo Capitano. La contemporanea ascesa dei Della Scala portò ad una nuova fase della vita del paese (che divenne sede di Capitaniato con 22 paesi sottoposti a tale giurisdizione) e del suo simbolo più importante. Il castello venne restaurato e rinnovato mentre, nel 1379, Cansignorio dotò il paese della cinta di mura ancor oggi visibile. La fine della dinastia scaligera portò nuovi padroni al castello: prima i Visconti milanesi e poi i Carraresi padovani. Quest'ultimi lo perderanno (1405) a causa dell'arrivo delle truppe della Repubblica di Venezia, appoggiate dagli abitanti soavesi. Nel 1439, le truppe viscontee del condottiero Niccolò Piccinino s'impadronirono di Soave ma la vittoria di Giovanni Pompei sul Monte Bastia (odierno confine tra Cazzano di Tramigna e Montecchia di Crosara) permise all'esercito veneziano di tornare a possedere la zona. Pericolo maggiore ci fu quando Venezia si trovò contro la Lega di Cambrai (1508): il castello e il paese di Soave vennero incendiati (con 366 soavesi passati a fil di spada); anche in questa occasione la Repubblica della città lagunare però riuscì ad avere la meglio (1516). A causa dell'eroismo del capitano Rangone e dei soavesi che, nel 1511, liberarono il castello, Venezia donò l'Antenna (un grande pennone) e lo Stendardo di San Marco. Iniziò un periodo di pace però il castello era ormai superato per le tecniche di guerra (armi da fuoco) che si stavano affermando; la Repubblica veneziana, che aveva bisogno di denaro per sostenere la guerra contro i Turchi, cedette il castello prima in affitto e poi in proprietà alla famiglia nobile dei Gritti (che a sua volta lo subaffittarono a privati che trasformarono il castello in fattoria).


Castelletto
Sorge a circa 3,5 km dal capoluogo comunale. Probabilmente prende il nome da un piccolo castello dell'alto Medioevo. In epoca romana Castelletto fu forse un “pagus”; è stata ritrovata una vasta necropoli in cui sono stati rinvenuti molti oggetti funerari. Questa necropoli occupava l'area del cosiddetto “Cumuletto”, area su cui sorgono la vecchia chiesa parrocchiale di San Girolamo e quella nuova (XX secolo) dedicata al Sacro Cuore di Maria]].

Costeggiola
Costeggiola è una frazione dei comuni di Cazzano di Tramigna e di Soave. Si trova a circa 3 km da Cazzano ed a circa 4 km da Soave, sulla strada provinciale 37/a "dei ciliegi". Da segnalare l'antica sagra di sant'Antonio Abate detta dei Rufioi. Si svolge a gennaio, la terza domenica del mese. Una sagra che porta avanti antiche tradizioni ma che la rende unica nel suo genere, grazie al dolcetto tipico: il Rufiolo. È un dolce particolare, fatto a mano con ingredienti raffinati e selezionati. Come giurisdizione ecclesiastica il paese appartiene alla Diocesi di Verona ed è sede di parrocchia (Sant'Antonio abate). Le sue origini sono da collegare con le vicende di Soave. Non si hanno fonti storiche che documentano la nascita o qualche evento avvenuto in questo piccolo borgo. Qualche accenno lo troviamo nel 1500 con la costruzione della chiesa, dedicata a Sant'Antonio abate e risalente al XVI secolo. Una lastra in marmo, incastonata nella prima colonna di destra, ricorda questo evento. La chiesa fu commissionata da signori di Illasi per i dipendenti che lavoravano le loro terre nei pressi di Costeggiola. Nel corso del 1500, a più riprese, sono segnalate alcune richieste fatte dagli abitanti di Costeggiola affinché fosse celebrata stabilmente la Messa festiva e si potesse costruire una casa per il cappellano. Nel corso degli anni la chiesa fu più volte ampliata e restaurata. Tre sono gli interventi più significativi: un ingrandimento nel 1663, un rifacimento nel 1707 e l’ultimo e più radicale adattamento nel 1938. Nel 1864 sorse il nuovo cimitero staccato dalla chiesa, e nel 1909 si ottenne il fonte battesimale che permise una certa autonomia nei confronti di Castecerino che fino al 1929 rimase la parrocchia di riferimento. Infine il 25 giugno 1929 arrivò il decreto vescovile che decretò definitivamente la costituzione di Costeggiola in parrocchia. Il primo parroco fu don Artemio Felisi (1929-1953). Le successioni: don Igino Trevisan (1953-1962), don Bruno Birtele (1962-1990), don Adriano Anselmi (1990-1997), don Luigi Anoardo (1997-2002), don Federico Zardini (2002-2003), don Flavio Silvestri (2003-2011) e l'attuale parroco don Tiberio Adami dal 2011.

Castelcerino
Raggiungibile sia da Costeggiola che da Soave (grazie alla strada provinciale per Montecchia di Crosara), Castelcerino domina sia la vallata del Tramigna che quella dell'Alpone. In un documento del 1263 si trova il nome del paese come Castrum Ecerini (ma di questo Icerino non si conosce nulla) mentre dalla lapide sul Palazzo di Giustizia a Soave si viene a sapere che per qualche tempo il paese si chiamò Castalberto. Nel 1219 è documentata la presenza di due conventi nel paese ma Castelcerino non fu solo luogo di preghiera ma teatro di guerra sia in epoca veneziana che in quella francese. L'odierna chiesa parrocchiale risale al XIX secolo mentre la parrocchia esisteva fin dal '500.

Fittà
Provenendo da Soave sulla provinciale per Montecchia di Crosara, ad un chilometro circa dal centro di Castelcerino, s'incontra, a destra, il bivio per Fittà (coordinate N45°27'13' ' E11°15'9' '), frazione di Soave dalla quale si gode una superba vista della Val d'Alpone (il paese è nel crinale del monte di questa valle) e della Pianura Padana. Nel piccolo centro sorge la chiesa parrocchiale dedicata a San Vincenzo Ferrer.

DA VEDERE

Palazzo Sambonifacio - XIII secolo

Il Palazzo di Giustizia - XIV secolo
Sorge in Piazza Antenna, in pieno centro del paese. Edificato nel 1375 per volere di Cansignorio della Scala che vi insediò come rettore, governatore e giudice Pietro della famiglia Montagna (come si legge da un'iscrizione in versi sotto il poggiolo). Alla sua costruzione contribuirono i ventidue paesi sottoposti al Capitaniato soavese (tra i quali Soave, Colognola ai Colli, San Bonifacio, Monteforte d'Alpone e Bolca), elencati in una lapide (la più grande tra quelle scaligere) in facciata. È un edificio con loggia a quattro arcate; nel mezzo della facciata c'è un poggiolo sovrastato da una statua della Vergine col Bambino sulle ginocchia.
Oggi il palazzo ospita un 'enoteca al piano terra e la Procura.

Il Palazzo Scaligero - XIV secolo
Costruito nel XIV secolo per volontà di Cansignorio della Scala nei pressi di Porta Aquila, era l'antica residenza dei Pretori e Governatori di Soave; successivamente, in epoca veneziana, divenne residenza dei Capitani della Serenissima. Il vicino giardino, molto suggestivo, venne donato dalla famiglia Zanella al Comune di Soave. Restaurato nel XX secolo, l'edificio ospita attualmente la sede municipale.

Palazzo Cavalli - XV secolo
Edificio che sorge a lato di piazza Antenna, venne costruito nel 1411 per volontà di Nicolò Cavalli, Capitano di Soave, in stile gotico – veneziano. La facciata era un tempo decorata da affreschi quattrocenteschi a soggetto mitologico attribuiti a Giovanni Maria Falconetto da Verona. Oggi il palazzo è proprietà della famiglia Pomini.

Palazzo Moscardo - XVII secolo

Chiesa - santuario di Santa Maria della Bassanella - XI secolo
Eretta nel Borgo Bassano (da cui prende il nome), è raggiungibile girando a sinistra pochi metri dopo la chiesa di San Rocco. Il tempio venne consacrato nel 1098 ed è legato ad un'apparizione mariana avvenuta nella Valle Ponsara, luogo dove sarebbe stata rinvenuta la statua della Vergine col Bambino venerata nel santuario. La chiesa era soggetta prima ai Benedettini del monastero dei Santi Nazaro e Celso di Verona e poi agli Olivetani di Santa Giustina di Padova; alla caduta della Repubblica veneta (1797), la giurisdizione della chiesa passò al Vescovo di Verona. Nell'Ottocento l'ingegnere Zanella trasformò la chiesa rinnovandola stilisticamente e portando la facciata da ovest a nord, affacciata su una piazza che si affaccia sulla bassa Val Tramigna. All'interno della chiesa abbiamo affreschi pregevoli (XIV secolo) raffiguranti San Benedetto e Santa Scolastica (segno della giurisdizione benedettina) ma anche altri santi tra cui San Cristoforo, soggetto tipico dell'iconografia della Val Tramigna in quanto legato all'acqua, e il patrono di Soave, San Lorenzo. Nel XX secolo il pittore soavese Mattielli decorò con tele ed affreschi l'interno della piccola chiesa. Ogni anno, dal 15 agosto, viene organizzato un Ottavario in onore della Madonna che vede, tra le varie celebrazioni, una fiaccolata fino al luogo dell'apparizione, in Valle Ponsara; sul percorso santuario – Ponsara sono state erette le 15 stazioni della Via Crucis (stele in pietra con bassorilievi) in occasione del IX° centenario (1998).

Chiesa parrocchiale di Soave - XIII secolo
Sorge in via Roma dal '300, secolo nel quale venne demolita la Pieve in Borgo San Lorenzo. Demolita la prima costruzione nel 1744 in quanto troppo angusta, fu riedificata nel 1758 e ingrandita nel 1884 su progetto dell'architetto Gottardi (a tale epoca risale la risistemazione della facciata, in stile rinascimentale tendente al barocco). Il tempio, dedicato al patrono di Soave, San Lorenzo martire, è a navata unica con altari barocchi e pregevoli dipinti come la pala di San Rocco (1529), opera di Francesco Morone (trasportata dalla chiesa di San Rocco; ora è nel presbiterio, a sinistra), il dipinto dei Santi Bovo, Francesco e Antonio abate, opera del Farinati ('500) e una tela del Cignaroli (Santi Gaetano e Quirino con la Madonna del Buon Consiglio). Il soffitto della navata è il primo lavoro d'arte sacra del pittore soavese Adolfo Mattielli (XX secolo) che ha raffigurato San Lorenzo che dona ai poveri i beni della Chiesa. Opera pregevole è una statua lignea del Redentore, opera di Paolo Cahansa del 1553. Non vanno dimenticati il grande organo nell'abside, risistemato a fine XX secolo, opera dell'inglese Trice (1889) e il campanile, in stile classico con trifore, eretto su disegno del Trezza.

Chiesa di San Giorgio - XIII secolo
Situata in Borgo Covergnino (sulla strada per Monteforte d'Alpone si vedono le indicazioni), quasi sicuramente diede il nome al borgo in quanto Covergnino non è altro che la deformazione linguistica di conventino (ovvero piccolo convento, quello che esisteva a fianco della chiesa). Venne edificata nel '200 per volontà dei Francescani. In facciata c'è un bassorilievo con San Giorgio a cavallo che uccide il drago. Lo stile semplice con cui venne costruita la chiesa è confermato dal rozzo campanile. Gli affreschi interni son andati irrimediabilmente perduti in quanto distrutti al tempo della peste del 1630; restano alcune tracce che si possono attribuire al Giolfino (tra fine '400 e metà '500). Dal centro del soffitto della chiesa pende la coda di un animale preistorico.

Chiesa di Santa Maria dei Domenicani (o Santa Maria di Monte Santo) - XV secolo
Il tempio che sorge a pochi passi da Piazza Antenna, sulla strada che porta al castello, venne edificato nel 1443 inizialmente in stile romanico. Fu riedificata nello stesso secolo per consiglio e sotto la direzione di Fra' Giocondo, soavese d'origine secondo la tradizione e autore della loggia che porta il suo nome in Piazza dei Signori a Verona. L'interno è ad unica navata con cappelle dedicate a Santa Lucia e Sant'Apollonia, sante presenti anche in altri cicli pittorici della Val Tramigna. Attualmente la chiesa è usata per mostre e manifestazioni mentre l'attiguo convento ospita la biblioteca civica di Soave.

Chiesa di Sant'Antonio - XVII secolo
In via San Matteo, venne fatta costruire nel 1677 da Matteo Cusani, di nobile famiglia che aveva ricchi possedimenti a Soave e in altre località della provincia veronese. L'interno presenta un altare, in stile barocco, e pregevoli quadri della Via Crucis.

Chiesa di San Rocco - XV secolo
Usciti da Porta Aquila, sulla strada che va a Castelcerino, venne eretta nel XV secolo sull'area di un antico cimitero romano. Nel XIX secolo, l'architetto Gottardi (quello che lavorò anche sulla chiesa parrocchiale soavese) fece voltare la facciata da ovest ad est. Qui si trovava la pala di San Rocco del Morone, portata nella parrocchiale per paura che potesse venire rubata. Attualmente la chiesa viene usata in occasione di mostre e concerti, è di proprietà del Comune soavese ed è stata da poco restaurata.

ORIGINI E CENNI STORICI
Per l'epoca romana abbiamo, come testimonianza, i sepolcreti della frazione Castelletto, quello di contrada Cernìga, quello nei pressi della chiesetta della Bassanella ed altri. Inoltre alcune lapidi vennero studiate dal Mommsen. Probabilmente, vista la vicinanza, Soave era un pagus importante nei pressi della Via Postumia. Nel 932, un diacono, tale Dagilberto, fa testamento e dispone in eredità beni posti in Soave. Documento più importante è quello che attesta per la prima volta l'esistenza del castello (934), in un secolo dove gli Ungari penetrano nell'Europa Occidentale. In realtà è probabile che il castello sorga su un antico fortilizio romano. Nel 1029 abbiamo la Pieve di San Lorenzo segnalata tra le 48 Vicarie Foranee della Diocesi veronese. È probabile che la chiesa fosse ubicata nel Borgo San Lorenzo, sulla strada per Monteforte d'Alpone. Con il trattato di Campoformio (1797) cadeva la Serenissima e iniziava la dominazione austriaca che, nel 1805, ritornò francese; Soave divenne centro del Distretto della Tramigna comprendente anche Caldiero, Colognola ai Colli e Illasi. Nel 1809 ci furono scontri tra austriaci e francesi in un'area tra Cazzano di Tramigna e Soave (ma anche in altri posti nelle vicinanze). Con il Congresso di Vienna (1815), il Veneto passò nel Regno Lombardo - Veneto fino a quando, nel 1866, anche Soave entrò a far parte del Regno d'Italia.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 6.976 (M 3.424, F 3.552)
Densità per Kmq: 307,7
Superficie: 22,67 Kmq

CAP 37038
Prefisso Telefonico 045
Codice Istat 023081
Codice Catastale I775

Denominazione Abitanti soavesi
Santo Patrono San Lorenzo
Festa Patronale 10 agosto

Il Comune di Soave è:
Bandiera Arancione del Touring Club Italiano

Il Comune di Soave fa parte di:
Regione Agraria n. 5 - Colline Progno Alpone
Associazione Strada del Vino Soave
Walled Towns Friendship Circle (WTFC)

Località e Frazioni di Soave
Castelletto, Costeggiola, Castelcerino, Fittà

Comuni Confinanti
Belfiore, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Montecchia di Crosara, Monteforte d'Alpone, San Bonifacio.

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI G. B. CIGNAROLI - SCUOLA BRENZONI - VERONA - VR
ISTITUTO SALESIANO DON BOSCO - VERONA - VR
ISTITUTO SEGHETTI - FIGLIE DEL SACRO CUORE DI GESU' - VERONA - VR
ISTITUTO ASSISTENZA ANZIANI - VERONA