Sant'Ambrogio
di Valpolicella è un comune italiano di circa
12.000 abitanti della provincia di Verona. Fa parte
della Valpolicella. Sant'Ambrogio dista 18 chilometri
dal centro del capoluogo di provincia Verona. Rispetto
al capoluogo è in posizione nord ovest. È
zona di produzione del vino Valpolicella classico
DOC, dell'Amarone della Valpolicella e del Recioto
classico DOC. Inoltre, in tutto il territorio, si
è sviluppata un'alta produzione di Marmo e
Granito. Nel paese è presente un quartiere
fieristico, inizialmente realizzato per la fiera Marmomacc
(poi trasferitasi presso il quartiere fieristico di
Verona), attualmente in ristrutturazione. Nel quartiere
fieristico è presente la Scuola del Marmo,
fondata dal conte Paolo Brenzoni nel 1863, che costituì
una scuola darte per scalpellini.
EDIFICI
STORICI E RELIGIOSI
Villa Nichesola (frazione Ponton) - XVI secolo
Villa Serego Alighieri - XVI secolo
Villa Rovereti - XVIII secolo
Villa Brenzoni - XIX secolo
Chiese [modifica]
Pieve di San Giorgio di Valpolicella - VII secolo
Nell'area vi sono numerosi resti di pietre e colonne
facenti parte, probabilmente, di un antico tempio
pagano arusnate.
Chiesetta di S. Zeno in Poia - XIII secolo
Chiesa a S. Maria Maddalena (frazione Ponton) - XV
secolo.
MANIFESTAZIONI
Sagra di San Rocco;
Sagra di S.Maria Maddalena (frazione Ponton);
Sagra de Domeiara (frazione Domegliara);
Festa del 1º maggio a Rocolo (località
di Sant'Ambrogio);
Sagra di Pasqua (Quartiere Fieristico);
Carnealon de Domeiara (sfilata di Carnevale della
frazione Domegliara).
Nello sport, accanto ad una societá importante
di calcio (il Sant'Ambrogio) e alla pallavolo con
il Volley La Vetta, molto rilevante è la societá
di pallacanestro che opera in collaborazione con il
Fumane Basket. Il Sant'Ambrogio Fumane Basket, conta
oltre 250 tesserati, una squadra in Promozione maschile
e una in Promozione femminile. A livello giovanile
la società del presidente Flavio Mascanzoni
e del dirigente responsabile Michele Benedetti Vallenari,
ha nel maschile l'Under 17, l'Under 15, l'Under 14
e nel femminile l'Under 17 e l'Under 14. Senza contare
tre settori minibasket (uno a Fumane, uno a Sant'Ambrogio
di Valpolicella e uno a Sant'Anna d'Alfaedo).
ORIGINI
E CENNI STORICI
All'incrocio delle strade che congiungono Verona e
Trento, a valle dei monti, che a guisa di anfiteatro
circondano la Valpolicella, s'incontra S.Ambrogio,
cittadina rinomata per i suoi marmi, i suoi vigneti.
Agli inizi del XVIII secolo Scipione Maffei, celebre
storico, scoprì a Fumane e a S.Ambrogio, due
lapidi, dalle quali si deduce che gli abitanti dell'attuale
Valpolicella si chiamavano Arusnati. Il pagus Arusnatjum
aveva il suo centro a S. Giorgio, forse a causa della
sua posizione geografica, e abbracciava i vicus di
Fumane, Mazzurega S. Ambrogio, Gargagnago, Volargne,
Pescantina. In epoca romana, S. Giorgio divenne castrum
con la stessa ampia giurisdizione sui centri citati.
Documenti di età romana sono ritenuti a S.
Ambrogio, due are sacrificali sovrapposte a guisa
di obelisco, conservate nella piazzetta antistante
la Chiesa parrocchiale, e nomi di alcune contrade
come Carazan Corgnan. Alla morte di Teodosio (395),
la divisione dell'impero romano fu subito seguita
dallo scatenarsi delle invasioni barbariche, contro
la parte occidentale. L'Italia fu occupata da Eruli
(476-493), Ostrogoti (493-553), Greci (553-568), Longobardi
(568-774). Il regno dei Longobardi era organizzato
in questo modo: a capo di tutti vi era il Re, con
poteri civili e militari; sotto di lui i duchi, che
governavano le province, gli sculdasci nei distretti,
e i decani nelle ville. Il sostentamento del Re veniva
tratto dal suo patrimonio, disperso nei singoli distretti;
queste tenute erano dette corti regie a capo delle
quali stavano i gastaldi. Sotto la dominazione longobarda.
S.Giorgio è curtis regia ed è già
anche plebs christiana. All'epoca in cui largamente
fiorirono i comuni rurali anche San Giorgio si organizzò
a comune, con statuti propri, rettore, gastaldi, sindaco,
massaro, consiglieri. Apparteneva metà al Conte,
e metà al Vescovo. In nome loro lo governava
la famiglia Erzoni, detta poi dei Lendinara. Il Comune
fece bella comparsa in quattro solenni circostanze
del XII secolo; nel 1139, manda i propri rappresentanti
a trattare con i giurisdicenti, conte e Vescovo, la
delimitazione dei rispettivi diritti e doveri; nel
1184, figura ufficialmente nell'elenco dei villaggi
della provincia, compilato dai magistrati dopo la
pace di Costanza; nel 1187, in occasione del passaggio
alla giurisdizione totate del Vescovo; nel 1206 in
occasione del passaggio alla giurisdizione del Comune
di Verona, rivendica diritti e autonomia.
L'ordinamento comunale, che fu il risultato di una
grande evoluzione economico-sociale, aumento della
popolazione, dissodamento e coltivazione del suolo,
fu più favorevole al vicus S. Ambrogio, che
al pagus S. Giorgio. Gli abitanti delle alture scesero
al piano, in prossimità delle fertili campagne,
e diedero inizio allo sviluppo sociale di S. Ambrogio.
Nell'elenco dei villaggi della provincia di Verona,
compilato dopo la pace di Costanza (1183), già
citato, non figura S.Ambrogio mentre figura come entità
sociale.