Rosà
è un comune di 14.019 abitanti della provincia di
Vicenza. Rosà è situata nel nord-est della
penisola italiana, nel cuore della regione Veneto, in provincia
di Vicenza. La cittadina, ai piedi delle Prealpi vicentine,
possiede una ubicazione privilegiata rispetto ai principali
centri del territorio (Padova, Vicenza, Venezia, Verona).
ETIMOLOGIA
L'origine del nome di Rosà è controverso.
C'è chi lo fa derivare da roxata, roggia, con chiaro
riferimento al corso d'acqua scavato da Francesco da Carrara
nel 1336 che avrebbe costituito il sistema di irrigazione
della zona a sud di Bassano del Grappa; chi invece lo riferisce
alla rosada, il fiorire lungo la stessa roggia delle rose,
rose che sono diventate lo stemma comunale.
DA
VEDERE
Senza dubbio Rosà è conosciuta per le sue
ville, la più celebre delle quali è senz'altro
Villa Dolfin Boldù, immersa in un grande parco, a
Ca' Dolfin, a due km dal centro del paese. La villa, iniziata
nei primi anni del settecento, presenta un corpo centrale
in pietra rossa, un cortile di ampio respiro, con l'aggiunta
di un porticato in stile neoclassico, con statue di ingresso.
Nel 1918 fu sede del comando del IX Corpo d'Armata schierato
sul Monte Grappa ed il 24 agosto 1918 ospitò il re
d'Italia Vittorio Emanuele III. La Villa più antica
sembra essere però Villa Morosini a Travettore, oggi
Gioiagrande, già Villa Sturm fino all'ultima guerra.
Altra villa dei primi anni del '700 è Ca' Diedo,
a Cusinati, villa Compostella-Zanchettin e Villa Branca-Boldù
in stile impero asburgico. Da ricordare inoltre: Villa Zanchetta
a Travettore, dove ebbe inizio la carriera artistica di
Tito Gobbi, Villa Remondini-Nardini, Villa Ca' Minotto,
Villa Segafredo, Villa Caffo. Il Duomo è certamente
il monumento più celebre del paese; iniziato attorno
al 1720, come ingrandimento della vecchia chiesa di Sant'Antonio.
Il campanile fu disegnato da Giuseppe Bernardi-Torretti,
il primo maestro del Canova e fu completato nel 1817. Nel
Duomo sono conservati dipinti di Leandro, Giovanni Battista
e Jacopo da Ponte, statue di Orazio Marinali e di Giuseppe
Bernardi-Torretti.
MANIFESTAZIONI
Non c'è una vera grande festa comunale, ad eccezione
della Mostra dell'Asparago e del fiore che si svolge ai
primi di maggio, ci sono però le sagre paesane: il
29 giugno a San Pietro, il 26 luglio a Sant'Anna, il 25
agosto a Rosà, l'8 settembre a Travettore, la seconda
domenica di settembre a Cusinati. La festa più antica
è quella di Sant'Antonio abate il 17 gennaio. Infine,
in estate, c'è l'agosto rosatese, con una serie di
appuntamenti culturali, religiosi e folcloristici, tra i
quali il palio delle Rose, competizione fra i 12 quartieri
di Rosà.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il Veneto fu occupato nel 700 a.C. dai Veneti, popolazione
che in seguito si alleò con i Romani, contro le invasioni
dei Galli; i Romani, anche per difendersi dalle invasioni
dell'Est formarono numerose colonie nel Veneto lungo le
assi della Via Postumia e della via Aurelia, una delle quali
era certamente l'attuale Rosà. Nell'VIII e IX secolo
sembra ci sia stato un insediamento longobardo. A partire
dal 1200 il territorio rosatese fu soggetto a numerose dominazioni:
Vicenza fino al 1218, gli Ezzelini fino al 1259, Padova
per un anno, quindi ancora Vicenza fino al 1319, poi gli
Scaligeri fino al 1338, quindi i Da Carrara fino al 1388,
i Visconti fino al 1404, infine Venezia. Tra il 1360 e il
1370 alla sinistra del Brenta venne costruito un grande
sistema di navigazione; l'agro rosatese fu bonificato e
così il territorio, divenuto molto richiesto dal
punto di vista agricolo, fu causa di contenziosi con Bassano:
in questo contesto nacque la comunità di Rosà,
dapprima intorno alla Chiesetta votiva di Sant'Antonio nel
1450, poi definitivamente come comune autonomo nel 1533.
A quell'epoca il comune contava 3.040 abitanti e nel 1622
fu suddiviso in dodici quartieri, le attività produttive
erano la lavorazione della lana e della seta. Dopo secoli
di pace sotto il dominio della Serenissima Rosà passa
sotto il dominio dell'Austria nel 1797 e vi resta, eccettuata
la parentesi napoleonica 1803-1813, fino al 1866 quando
il Veneto entra a far parte del Regno d'Italia. Nella prima
metà del '900 dal centro si staccarono ufficialmente
quattro parrocchie: Travettore nel 1931, Cusinati nel 1932,
Sant'Anna nel 1942 e San Pietro nel 1947. Dopo il ventennio
fascista dal 1946 Rosà diviene comune della Repubblica
italiana. Oggigiorno, i settori produttivi in cui è
maggiormente impegnata l'economia rosatese riguardano il
mobile, la ceramica, la microutensileria e la meccanica
leggera.
IL
PALIO DELLE ROSE
Rosà è attualmente suddivisa in 11 quartieri,
con presidente e colori sociali.
Annualmente questi quartieri si sfidano durante l'estate
in 2 tornei di calcio amatoriale e il Palio delle Rose.
Questi
sono i quartieri:
Borgo Tocchi
Ca Dolfin
Ca Minotto
Carpellina
Cremona
Lunardon
Nuovo
Oratorio
SantAntonio
Seminarietto
Tigli-Matteotti
I
vincitori delle ultime edizioni del Palio delle Rose sono:
2010 Cremona
2009 Cremona
2008 Cà Minotto
2007 Ca' Minotto
2006 Seminarietto
2005 Ca' Minotto
2004 Ca' Minotto