.

 

 

Romano d'Ezzelino
Veneto

Romano d'Ezzelino è un comune di 14.688 abitanti della provincia di Vicenza. Romano d'Ezzelino è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Si estende secondo una linea nord-sud e presenta diverse caratteristiche: si arrampica sulle pendici del Monte Grappa a nord, è circondata da colline al centro, mentre a sud presenta una vasta area pianeggiante, favorevole alle colture. Il centro abitato di Costalunga si trova sul massiccio del Grappa, quello di Romano capoluogo tra le pendici collinari e la pianura. San Giacomo e Fellette in pianura come pure Sacro Cuore posto all'estremo sud del territorio comunale. Nel territorio del comune, ai piedi del monte Grappa, è compresa la Valle Santa Felicita. La denominazione del comune fino al 1868 era Romano.

ETIMOLOGIA
Dal latino Romanus, inteso come nome di persona o di popolo. La specifica si riferisce ad Ezzelino II, uno dei membri più famosi della potente famiglia feudale detta da Romano.

MANIFESTAZIONI
Rinomati eventi sono gli Angoli Rustici e il Palio delle Contrade. Queste manifestazioni si tengono a Romano d'Ezzelino capoluogo, e per quanto riguarda gli Angoli Rustici (dal 1991), vengono ricreate scene di vita e storia romanese riproposte nel loro habitat naturale come case coloniche, cortili, campi..., mentre il Palio delle Contrade è una corsa "coi mussi" ovvero con gli asini (dal 1971). La corsa è preceduta dalla sfilata storica con costumi fedeli all'epoca 1900-1925. Le attuali Contrade che partecipano al Palio sono: Albere, Lanzarini, Ca' Cornaro, Carlessi, Pragalera, Castello, Farronati, Signori, Valle, Marchi, Molinetto, Palù, Torre e Zaghi. Alcune di queste negli anni ne hanno sostituito altre. Gli stendardi delle varie Contrade sono stati ricreati in seguito ad uno studio della Pro Romano, che si è basata sugli stemmi delle famiglie storiche vissute nel territorio. Altri eventi sono il Carnevale dei Ragazzi a Fellette (sfilata di carri allegorici e maschere alla penultima domenica di carnevale) ed i Cori a Cà Cornaro. Inoltre viene proposta una prestigiosa mostra dei presepi, inserita nel circuito nazionale. Si festeggiano: la sagra patronale della Candelora (ricorrenza nel Sacro Nome di Maria), le Sagre di San Giacomo, Fellette e Sacro Cuore. Inoltre c'è una bellissima festa di inizio estate, ovvero "Romano Music Festival"(dal 2005), ambientato nella splendida cornice di Villa Negri.

DA VEDERE
Valle Santa Felicita Situata nella zona nord di Romano d'Ezzelino, la valle probabilmente prende il nome dalla Santa Felicita conservata nella chiesa di S.Giustina di Padova oppure dalla benedettina Felicita che fondò il convento sulla valle. In ogni caso, questo suggestivo anfiteatro naturale, una volta molto urbanizzato, ha nel suo dna l’antico mercato ed il monastero. In un documento del 1000, l’imperatore Ottone III concedeva il mercato di S.Felicita. L’aspetto curioso è che quel mercato era divenuto così importante che quando Montebelluna chiese a Treviso di aprirne uno tutto suo non doveva intralciare le fiere di S.Felicita, S.Lucia e Castelfranco. Il convento benedettino ha avuto i suoi splendori fino al XV sec. In quel periodo, precisamente nel 1445, fu annessa all’abbadessa del monastero di S.Felicita un terreno con casa a Casale (Semonzo) tramite permuta: si trattava dell’attuale pizzeria “Antica Abbazzia” all’epoca adibito ad ospizio. Negli anni successivi, con la crisi dei Benedettini nel nord est i monaci e le suore abbandonarono il posto ed iniziò la presenza degli eremiti che trasformarono i locali in monasteri per tutto il XVI sec, ma anche per questi vi fu il declino nel secolo successivo con il definitivo abbandono. La presenza religiosa in valle oggigiorno è simboleggiata dal capitello della Madonna del Buon Consiglio, eretto nel 1816 come voto contro le alluvioni e i temporali e difeso con una struttura muraria nel 1922 come ringraziamento per lo scampato pericolo e lo sfollamento della Grande Guerra. Durante la Grande Guerra, era stata creata una teleferica che portava rifornimenti in quota 1000 nella zona Col Campeggia, ed inoltre era stata costruita una pompa idroelettrica che attingeva acqua dal posto per spingerla fino alle linee del fronte. Nel settembre del 1918, sul lato italiano del Grappa si contavano 80 teleferiche e grazie a 100 km di tubature dei vari impianti idrici venivano pompati in quota 800 metri cubi di acqua al giorno.

Villa Ca' Cornaro Nel 1484 proprietà di Nicolò Querini. Nel 1530 proprietà del veneziano Domenico Zane. Nel 1591 diviene di Giovanni Cornaro del potente ramo di San Polo. Grazie a quest'ultimo risale il rinnovo del complesso con l'incarico a Vincenzo Scamozzi di edificare due limonaie, oggi purtroppo manomesse. Il monumentale portale è di matrice scamozziana. La villa è all'interno di un parco ottocentesco che ha sostituito l'antico giardino formale. Si tratta di un corpo a pianta rettangolare di origine cinquecentesca, ma restaurato nei secoli successivi, con due facciate (una verso il parco, l'altra sulla corte) sostanzialmente simili, con il settore mediano aperto al pianterreno da quattro fori architravati cui corrisponde al piano nobile una quadrifora con balaustra. Un timpano triangolare conclude la composizione. All'interno stucchi e affreschi settecenteschi decorano le sale. Bella la scala interna con volta a botte con decori cinquecenteschi. Adiacente al lato sud della villa è la limonaia cinquecentesca a colonne ioniche reggenti un frontone triangolare. Una serra, oggi sostituita da uno scenografico ninfeo novecentesco, collegava questa limonaia a un'altra simmetrica, delimitando così il lato sud della corte. Il lato nord è definito invece da una lunga fabbrica con portico scandito da lesene giganti che ripartiscono gli archi inframmezzati da strette aperture architravate. Balaustre e vasi decorativi sono frutto degli interventi degli anni '20 del '900 condotti dall'architetto Duilio Torres. Questo corpo a portico si prolunga a ovest in un'ala che guarda verso la strada dove affaccia anche la cappella dalla facciata caratterizzata da due campanili a torre con cupola a cipolla. La cappella, costruita nel 1720 e ampliata nel 1772, sostituisce una precedente quattrocentesca e conserva all'interno affreschi attribuiti a Giovanni Battista Canal. Stucchi e affreschi, parte settecenteschi, parte novecenteschi, decorano gli interni del corpo a portico. Il complesso, passato nel 1820 ai Mocenigo, è stato quindi proprietà Rossi e poi Moizzi. Dal 1955 appartiene ai "Fatebenefratelli" che hanno sostituito le antiche barchesse con edifici moderni da adibire a collegio. Cedraie costruite dall'architetto Vincenzo Scamozzi forse su disegno di Andrea Palladio, purtroppo recentemente manomesse. Ad oggi è utilizzata per metà come casa di riposo mentre l'altra metà è un istituto privato di scuore secondarie superiori. La cappella è stata ampliata nel 1772 e al suo interno si trovano due tele della scuola tiepolesca.

Sacro Cuore Frazione immersa nel verde, ha un impianto sportivo risalente al 1830. Il fondo del campo è composto da terriccio morbido e da due strati di sabbia d'Egitto, ottima per attutire le cadute in caso di azioni acrobatiche. Il campo è oggi abbandonato e privo di manutenzione. Recentemente è stata reso nota un aneddoto riguardo l'ex pallone d'oro Roberto Baggio. Infatti il 24 luglio 1972, il piccolo, ma già superlativo Roberto Baggio, giocava una partita amichevole contro la squadra del posto "Sacro Cuore United" nel torneo regionale per Pulcini "Sabbie del Calcio". La partita finì 11 a 10, per la squadra locale, con 7 Goal di Roberto che non bastarono a portare alla vittoria la sua Squadra, il Conegliano F.C. A distanza di quasi 40 anni i giocatori che allora furono in campo ricordano con tenerezza quella partita, dove per una volta, sono stati un po' tutti palloni d'oro.


ORIGINI E CENNI STORICI
Il nome "Romano" deriva senza dubbio all'alleanza veneto-romana avvenuta forse all'epoca della centuriazione di Cittadella o Bassano. Il riferimento a "Ezzelino" riguarda invece la famiglia degli Ezzelini che dopo il 1199 si trasferirono da Onara. Il potere raggiunto da Ecelo II "il Monaco" e dei due figli (Ezzelino III da Romano e Alberico II o Alberico da Romano) fino al 1260 fu tale che furono ricordati anche come "da Romano". Romano d'Ezzelino vanta anche una citazione nel Paradiso della Divina Commedia (c. IX, v. 25) dove Dante Alighieri guidato da Beatrice arriva nel cielo di Venere, gli si fa incontro lo spirito luminoso della sorella di Ezzelino III, Cunizza da Romano. Il Colle è un riferimento al Col Bastia dove oggi è visibile una torre campanaria a base circolare in ricordo dell'antica fortezza dei Da Romano. Oltre alla Torre Ezzelina, sul Col Bastia sono importanti l'antica chiesetta di Romano e il monumento a Dante Alighieri, ove son riportate le terzine del Paradiso. Ma la relazione tra Dante e Romano d'Ezzelino continua nel canto XII° dell'Inferno, precisamente nel 7° cerchio, dove il sommo poeta relega tra i dannati Ezzelino III, detto il Tiranno. Ezzelino sta immerso in un fiume di sangue bollente ad espiare le proprie colpe per esser stato un violento nei confronti degli altri (anche se poi la storia dimostrerà che il ghibellino Ezzellino era violento né più né meno degli antagonisti guelfi dell'epoca, ad esempio la strage di tutta la dinastia degli Ezzelini ad opera dei guelfi nel 1260 a San Zenone). Romano d'Ezzelino ha vissuto 2 momenti importanti nel XX secolo: la prima guerra mondiale sul Monte Grappa, dal 1917 al 1918. Poi il periodo dell'emigrazione.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 14.688 (M 7.388, F 7.300)
Densità per Kmq: 684,4
Superficie: 21,46 Kmq

CAP 36060
Prefisso Telefonico 0424
Codice Istat 024086
Codice Catastale H512

Denominazione Abitanti romanesi
Santo Patrono Madonna di Monte Berico
Festa Patronale 8 settembre

Il Comune di Romano d'Ezzelino fa parte di:
Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume Brenta-Bacchiglione
Comunità Montana del Brenta
Regione Agraria n. 4 - Colline del Medio Astico

Località e Frazioni di Romano d'Ezzelino
San Giacomo, Fellette, Sacro Cuore, Romano, Spin

Comuni Confinanti
A est: Borso del Grappa (TV), Mussolente; a nord: Pove del Grappa; a ovest: Bassano del Grappa; a sud: Cassola

Musei nel Comune di Romano d'Ezzelino
Museo dell'Automobile "L. Bonfanti"

Eventi, Feste e Sagre
Palio delle Contrade (ultimo fine settimana di aprile), con degustazione del tipico piatto di trippe.