Pescantina
è un comune di circa 16.500 abitanti della
provincia di Verona in Veneto. Pescantina sorge sulle
rive del fiume Adige a 14 km dal centro di Verona
e a circa 7 km dal confine con il comune di Verona.
Rispetto al capoluogo è in posizione ovest.
A Pescantina è attiva una stazione meteo gestita
in collaborazione con il Centro Meteorologico Lombardo.
E' medaglia d'oro al merito civile con la seguente
motivazione: «La popolazione di Pescantina,
durante l'ultimo conflitto mondiale, dando testimonianza
dei più elevati sentimenti di solidarietà
e di fratellanza umana, si adoperò instancabilmente
per dare conforto, per alleviare la sete e la fame
e, talvolta, favorire la fuga dei militari prigionieri,
rinchiusi nelle "tradotte" dirette verso
i lager tedeschi. Accoglieva, col ritorno alla pace,
centinaia di migliaia di deportati, di reduci e di
internati nei campi di lavoro e di sterminio, offrendo
assistenza medica, cibo, capi vestiario e ridonando
loro fiducia e speranza di vita. Ammirevole esempio
di straordinaria abnegazione, e di umanesimo fondato
sui più alti valori cristiani e di condivisione
delle altrui sofferenze». Nel territorio del
Comune di Pescantina ruolo fondamentale è rappresentato
dal settore agricolo. Dai dati riportati dal 4º
censimento generale dell'agricoltura si desume che
sono operanti 439 aziende che operano su una superficie
coltivata di 1273 ettari. La ripartizione delle diverse
colture può essere così indicata in
quanto viene influenzata dalla diversa struttura dell'ordinamento
fondiario: dalla superficie totale il 55% è
coltivata a seminativo in consociazione con piante
fruttifere e viti, mentre il 45% a pescheto. Il settore
secondario, che comprende tutta l'industria manifatturiera,
la costruzione e l'installazione di impianti, l'industria
metalmeccanica ecc. conta 293 aziende. Il settore
terziario, rappresentato per la maggior parte dai
servizi, conta 365 aziende tra cui Tecnovap azienda
leader mondiale nella produzione di generatori a vapore
per la pulizia.
La zona di Pescantina e dintorni è zona di
produzione del vino Valpolicella DOC, dell'Amarone
della Valpolicella e del Recioto DOC.
DA
VEDERE
Chiesa
di S.Michele - XII secolo
Chiesa di S.Lucia - XII secolo
Chiesa di S.Rocco - XV secolo
Chiesa di S.Antonio Abate - XV secolo
Santuario della Beata Vergine della Pietà -
XVIII secolo
Chiesa di S.Lorenzo Martire - XVIII secolo
Villa Sparvieri - XV secolo
Villa Vascone-Bricci - XVI secolo
Corte "La Presa" - XVI secolo
Villa Quaranta - XVII secolo
Villa Bertoldi - XVII secolo
Villa Da Sacco - XVII-XVIII secolo
Monumento agli internati nei campi di concentramento
(XX sec), costruito nel 1966 presso la stazione ferroviaria
di Balconi, ricorda i caduti nei "Lager"
nazisti e tutti i Reduci che furono accolti ed ospitati
nel Comune. Annesso al monumento si trova un vecchio
vagone con documentazione storica. Presso la Sala
consiliare - in Piazza S. Rocco - è allestita
una piccola mostra di oggetti provenienti da un campo
di concentramento nazista.
MANIFESTAZIONI
Sagra di San Lorenzo
Dal 3 agosto fino al 10 agosto di ogni anno, con grandioso
spettacolo pirotecnico sul fiume Adige e relativo
palio delle contrade.
Concorso nazionale di Pittura ed acquerello
In agosto, si svolge dal 1972.
Festa Scozzese
Nel mese di settembre.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le origini del paese si perdono in tempi remoti. Mancano
testimonianze preistoriche; sono invece abbastanza
numerose e riguardano più località dell'attuale
territorio comunale, quelle di epoca romana. Da questo
lembo della Valpolicella provengono per esempio il
cippo funebre di Lucio Tenazio Varo, ora custodito
nel Museo Maffeiano di Verona, quello di Marco Tenazio
Labeone, ora al Museo Archeologico, il frammento miliare
noto come "miliare di Arbizzano", epigrafi
latine e altri reperti. In loco rimangono il coperchio
di un sarcofago con scene di caccia, astragali e fogliette
(all'interno del campanile di S. Lorenzo in una nicchia
a livello del pavimento), un'ara con putti alati,
strumenti sacrificali e motivi floreali.
La storia di Pescantina rispecchia a grandi linee
quella della Valpolicella. Questi territori facevano
parte con ogni probabilità di quel "pago
arusnate" che è ricordato in più
di una iscrizione e che riuniva gli agglomerati siti
tra l'Adige e i Lessini occidentali. Due grandi avvenimenti:
la vittoria sui Cimbri da parte di Gaio Mario e la
costruzione della Via Claudia Augusta (15 a.C. - 47
d.C.) portano queste terre verso la definitiva romanizzazione.
Sia in epoca romana, che successivamente, tutta la
bassa Valpolicella rivestì grande importanza
strategica. Più eserciti, muovendo verso Verona,
passarono l'Adige sfruttando probabilmente i guadi
esistenti in questo tratto di fiume e traghetti occasionali
o permanenti (è probabile che quello esistente
presso la piazza del paese, data la felice collocazione,
fosse di origini molto antiche). Secondo gli storici
Procopio di Cesarea e Claudiano qui si sarebbe svolta
anche la battaglia tra le milizie di Stilicone, generale
di Onorio, e i Visigoti di Alarico.
Nel Medioevo i villaggi di Arcè, S. Lucia (Pulio),
Settimo e Pescantina risultano inseriti nella vallis
provinianensis, una delle due zone in cui era diviso
il territorio della Valpolicella. È quasi certo
che solo ad Arcè fosse sorto un castello. Le
vicende medioevali furono caratterizzate dal susseguirsi
di influenze diverse, prima dai Carolingi e poi dagli
imperatori tedeschi. Con Federico Della Scala, nel
1311, la Valpolicella fino all'Adige divenne contea
e formò un'unità amministrativa e giudiziaria
indipendente. Nel 1404 e 1405 il territorio di Pescantina
fu messo a ferro e fuoco dalla guerra tra Carraresi
e Veneziani, nel corso della quale fu anche costruita,
e successivamente abbattuta, una bastia (tra Arcè
e Pescantina). Un secolo più tardi altri eventi
bellici, che ebbero per protagonisti gli eserciti
austriaci, spagnoli e francesi, apportarono nuove
distruzioni. Sotto il dominio veneziano, caratterizzato
da una duratura "tranquillità sociale",
si svilupparono in notevole misura le attività
legate al commercio sul fiume Adige, che diedero al
paese ricchezza e notorietà. Per un paio di
secoli e più Pescantina fu uno dei perni della
navigazione atesina e godette di particolare benessere.
In questo arco di tempo tuttavia il paese non risultò
estraneo al verificarsi di grandi calamità:
le spaventose pestilenze del 1576 e 1630 decimarono
più di metà dei suoi abitanti. L'arrivo
delle armate napoleoniche, alla fine del Settecento,
portò ancora devastazione e ruberie e inaugurò
un ventennio fitto di episodi bellici, nel quale si
accentuarono i segni di declino dei traffici sul fiume.
Durante le Pasque Veronesi, nel 1797, gli abitanti
di Pescantina bloccarono l'avanzata delle truppe francesi,
rifiutandosi di cedere le barche per attraversare
il fiume Adige. A seguito di questo rifiuto, le truppe
francesi si vendicarono bruciando case ed uccidendo
19 persone. Durante la dominazione austriaca, sofferta
ma non particolarmente dura, Pescantina non fu toccata
dalle guerre (i fatti del '48 coinvolsero marginalmente
la zona di S. Lucia), ma subì il collasso dovuto
al crollo del commercio via acqua, soppiantato dal
ben più economico trasporto su rotaie (è
datata 1859 l'inaugurazione della strada ferrata tra
Verona e Trento). Nel 1866, con l'unità, Verona
e il Veneto tornarono all'Italia e si aprì
un nuovo capitolo della storia del paese. I conflitti
mondiali di questo secolo chiesero il sacrificio di
numerosi giovani del paese. Il loro nome è
inciso sui monumenti ai Caduti in Piazza S. Rocco
e a Settimo. Pescantina fu l'approdo di quanti, dopo
l'internamento nei campi nazisti, riuscirono a ritornare
in Patria, come testimonia anche Primo Levi nel libro
La tregua. Il monumento dedicato agli ex internati,
che sorge presso la stazione ferroviaria di Balconi,
è un monito contro ogni barbarie e una speranza
di pace.