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Negrar
è un comune di oltre 17.000 abitanti della
provincia di Verona. Negrar dista 12 chilometri da
Verona. Il comune è situato a nord del capoluogo
di cui è confinante. Orograficamente è
diviso in due parti, la collina a nord al confine
con Sant'Anna d'Alfaedo e intorno alla valle che porta
al capoluogo, e la pianura a sud e nell'ampia valle
che si insinua fino a Negrar. Come tutta la Lessinia,
il terreno è carsico e privo di acque superficiali.
Il Progno di Negrar assume un carattere torrentizio,
come tutti i suoi affluenti che nascono negli impluvi.
Da segnalare a poche decine di metri a sud della località
Proale, sulla strada che porta a Fane, una serie di
cascate torrentizie di circa 100 metri di salto il
cui segmento principale, il primo, è di oltre
30 metri. Negrar rimane fedele ad una impostazione
di secoli fa. L'agricoltura è specializzata
in ciliegie, uva e frutta. con una produzione vinicola
specializzata nei vini Valpolicella e Recioto della
Valpolicella. Una netta prevalenza di vini rossi con
un forte orientamento all'esportazione. La montagna
condivide con i comuni vicini una specializzazione
nell'allevamento con prodotti derivati tipici (salumi,
formaggio Monte Veronese), La frazione di Prun da
il nome ad una pietra particolare ora estratta prevalentemente
sul monte Loffa e lavorata nella parte alta del comune
condividendone lo sfruttamento con il comune di Sant'Anna
d'Alfaedo. È zona di produzione del vino Valpolicella
classico DOC, dell'Amarone classico DOC e del Recioto
classico DOC. È presente l'Ospedale Sacro Cuore
Don Calabria.
DA
VEDERE
Chiesa di Torbe - XII secolo
Villa Bertoldi - XV secolo
Villa Salvaterra - XVI secolo
Villa Turco - Zamboni - XVI secolo
Villa Verità, Sparavieri, Carrega - Serego
Alighieri - XVI secolo
Villa Quintarelli - XVI secolo
Villa La Sorte - XVIII secolo
Villa Mosconi Bertani - XVIII secolo
Villa Rovereti - XVIII secolo
Villa Rizzardi - XIX secolo
ORIGINI
E CENNI STORICI
La zona di Negrar, assieme a quella delle montagne vicine,
è stata abitata dall'uomo fin dalla preistoria.
C'è una ricca presenza nella zona di castellieri
risalenti al Paleolitico nella zona tra Montecchio e
Montericco e nei vicini comuni di Sant'Anna d'Alfaedo
e Grezzana. Altre tracce archeologiche sono dell'età
del Rame, durante la quale le popolazioni insediate
estraevano la selce, che veniva esportata, anche, in
Pianura padana.
In epoca romana e preromana la zona di Negrar apparteneva
al popolo degli Arusnati (pagus Arusnatium), popolazione
forse composta dalla fusione di più popoli: Etruschi,
Venetici, Reti e Celti. Gli Arusnati (politeisti) avevano
proprie divinità.
Il passaggio dei Longobardi in zona è confermato
dal ritrovamento di una tomba rinvenuta presso l'ospedale
di Negrar.
Intorno all'anno mille si formò una signoria
rurale con la presenza di castelli sul territorio attualmente
comunale. La stabilità della zona permise un
forte incremento demografico. Dopo la signoria si formarono
una serie di comuni rurali: Fane, Prun, Mazzano, Torbe,
Negrar, S. Vito, Novare, Arbizzano) Alcuni di questi
rimasero in vita fino al 1927 - 1929, momento in cui
nel veronese vi fu una forte ristrutturazione dei comuni
che coinvolse in misura forte la Lessinia e la cintura
che circonda la città di Verona. Gli ex comuni
della montagna negrarese, raggruppati nel comune di
Prun, arrivavano a coprire quasi tutto il territorio
dell'attuale comune di Sant'Anna d'Alfaedo.
Ad epoca comunale, nel 1238, risale l'emanazione di
uno Statuto per la difesa del territorio, nel quale
era previsto che tutti gli abitanti avrebbero prestato
servizi di guardia: in quegli anni Negrar è,
ormai, il Comune principale della vallata. Quel periodo
fu un periodo di instabilità che portò
a guerre civili nel territorio veronese.
Nel Trecento la signoria scaligera rappresentò
la fine delle guerre civili e Negrar entrò a
far parte della giurisdizione della Valpolicella. La
stabilità permise al territorio di impostare
un'economia ricca di attività agricole redditizie
che, ancora adesso, fanno parte dello sfruttamento del
territorio.
Le espansione demografiche nate a partire dall'anno
1000 furono messe a dura prova da due pestilenze che
colpirono duramente la zona di Verona, quella del 1575
e quella del 1630. Dopo le pestilenze, la popolazione
si riprese lentamente, anche, attraverso una migrazione
dalla città di Verona. Nel 1791 sotto il governo
della Serenissima inizia il mercato settimanale del
bestiame. Ricordo di quel periodo è la colonna
con il leone alato, simbolo di Venezia, che è
simbolo ed iconografia della città di Negrar
in coppia con la sua chiesa
Dopo la seconda guerra mondiale, Negrar è cresciuta
fortemente sotto il profilo demografico, con un forte
insediamento di abitazioni ai confini del comune di
Verona. La popolazione del comune raddoppia dal censimento
del 1961 ai circa 16.000 di oggi.
È molto importante nel dopoguerra la nascita
dell'Ospedale Sacro Cuore. Un ospedale privato gestito
dall'ordine religioso Don Calabria di Verona. Subito
si inserì nel circuito degli ospedali pubblici
veronesi e raggiunse livelli di qualità elevata
in molti reparti.
La presenza della casa madre di molti ordini religiosi
missionari a Verona ha dato spunto ed ha permesso all'ospedale
di creare un reparto specializzato in malattie tropicali
che è uno dei principali punti di riferimento
italiani.
È importante da sottolineare che da questo ospedale
partì l'esperienza per arrivare alla costruzione
dell'ospedale San Raffaele di Milano.
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