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Feltre
è un comune di 20.835 abitanti della provincia di
Belluno, nel Veneto. È il centro principale del Feltrino.
Centro principale del territorio feltrino è la città
di Feltre (325 m), situata ad occidente del fiume Piave
e alle pendici delle Dolomiti e, più in particolare,
delle Vette Feltrine, chiusa a sud dal Monte Tomatico che
domina imponente la Val Belluna. Attorno all'insediamento
storico più antico della città, aggrappato
sulle pendici di un colle (denominato "Colle delle
Capre"), si sviluppano i quartieri più moderni.
Dante Alighieri cita Feltre nel Paradiso (IX, 52-53) e probabilmente
vi allude nell'Inferno (I, 105). Nella cantica dell'Inferno,
quando il sommo poeta e Virgilio si trovano dinnanzi la
lupa, emerge incalzante il "veltro", figura enigmatica
soggetta a diverse interpretazioni: tra queste vi è,
secondo una probabile lettura del verso "e sua nazion
sarà tra feltro e feltro", quella di una persona
originaria del Nord Italia, tra Feltre e Montefeltro. Nella
cantica del Paradiso, invece, c'è un esplicito riferimento
alla città e all'"empio suo pastor" Alessandro
Novello. Nel 1972, presso il campo sportivo di Feltre, i
Genesis, famoso gruppo rock progressivo degli anni settanta
e ottanta, si esibirono in uno dei loro primi concerti,
quando non erano ancora molto conosciuti, davanti ad un
pubblico di poco più di un centinaio di persone.
ETIMOLOGIA
Anticamente chiamata Feltria, deriva da Felth(u)ri, con
suffisso -thuri nel significato di città di Fel.
MANIFESTAZIONI
Mostra Regionale dell'Artigianato Artistico e Tradizionale
Città di Feltre
Antica Fiera di San Matteo
Giro delle Mura
Gran Fondo Campagnolo
IL
PALIO DI FELTRE
Feltre città darte, di storia e di cultura,
è anche la "Città del Palio", e
rivive attraverso questa manifestazione lo splendore dei
secoli passati, un patrimonio che appartiene a tutta la
città e ne distingue lidentità culturale.
Per trovare le origini storiche di questa grande rievocazione,
e per capirne i motivi che ha portato Feltre ed i suoi cittadini
a quella scelta di notevole influenza storica, torniamo
indietro nel tempo allepoca del tormentato ed instabile
periodo medioevale. La durata del Libero Comune ebbe un
arco di tempo assai breve e, dal XIII al XIV secolo, Feltre
per la sua posizione di confine ha sempre esercitato un
ruolo importante. Fu quindi contesa e ben presto sottoposta
ai domini delle varie signorie quali i Caminesi, gli Scaligeri,
gli Estensi, i Boemi, i Carraresi e per ultimo i Visconti
di Milano. Nel 1402, dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti,
i Feltrini si affrancano rimanendo liberi di governarsi.
La Città però stremata da quel lungo periodo
instabile di lotte e distruzioni, decise di porsi spontaneamente
sotto il buon governo della Serenissima Repubblica di Venezia.
Il 15 giugno 1404, il senato veneto inviò a Feltre
il suo ambasciatore, il patrizio Bartolomeo Nani, che, nella
maggior piazza di Feltre gremita di gente, ricevette dal
delegato cittadino Vittore Muffoni le chiavi della città.
Il diplomatico veneziano, ricevendo la sottomissione di
Feltre, giurava tuttavia nella mani del Muffoni che il senato
veneto avrebbe sempre rispettato gli statuti feltresi. La
folla, dicono gli storici, inneggiò entusiasta a
San Marco e alla repubblica lagunare. I festeggiamenti si
protrassero in città per alcuni giorni e, come già
era accaduto per linizio del domino visconteo, la
comunità decretò che ogni anno a venire
sia celebrata solennemente la Festa di san Vito che fu il
15 di giugno del 1404, giorno in cui Feltre si diede alla
Serenissima, con una solenne processione di tutti gli ordini
della città, del clero, delle autorità civili
e religiose verso la chiesa maggiore o a quella di Ognissanti,
con lofferta di candele e di solenni oblazioni e che
in tal giorno sia posto un premio di quindici ducati doro
perché si corra coi cavalli.
DA
VEDERE
Cattedrale di San Pietro Apostolo (monumento nazionale)
Basilica Santuario dei Santi Vittore e Corona (monumento
nazionale)
Vescovado Vecchio (sede del Museo Diocesano d'Arte Sacra)
Vescovado Nuovo
Curia Vescovile
Battistero
Oratorio dell'Annunziata
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Chiesa di Santa Maria di Loreto
Chiesa di Ognissanti
Chiesa della Santissima Trinità
Chiesa di San Rocco e San Sebastiano
Chiesa di San Giacomo Maggiore
Chiesa di San Giovanni Nepomuceno
Chiesa di San Luigi Gonzaga
Seminario Vecchio
Seminario Nuovo
Palazzo della Ragione
Palazzo Pretorio
Palazzetti Cingolani
Palazzo Guarnieri
Palazzo Tomitano
Palazzo Cumano (sede della Galleria d'Arte Moderna Carlo
Rizzarda)
Palazzo De' Mezzan
Palazzo Zasio
Palazzo Villabruna (sede del Museo Civico)
Palazzo Borgasio
Palazzo Crico Tauro
Palazzo Villabruna Bellati
Palazzo Aldovini Mezzanotte
Teatro de La Sena
Fontane Lombardesche
ORIGINI
E CENNI STORICI
Secondo Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III,130),
l'antica Feltria fu fondata dai Reti (oppido retico) con
le città di Trento e di Verona. Discusso il toponimo:
taluni lo avvicinano alla lingua etrusca (Felthuri, cioè
città di Fel) osservando un'assonanza con Velhatre
(Velletri). Gradualmente romanizzata, Feltria divenne municipium
optimo jure e in età imperiale conobbe un notevole
sviluppo economico ed urbanistico. Fondamentale la vicinanza
all'importante Via Claudia Augusta, strada che da Altino,
sulla Laguna Veneta, portava, attraverso Trento e il Brennero,
fino ad Augusta Vindelicum (l'attuale Augusta, in Baviera).
Nel tardo impero la diffusione del cristianesimo permise
la fondazione della diocesi feltrina con una prima cattedrale.
Si fa tradizionalmente risalire a San Prosdocimo di Padova
l'evangelizzazione della zona. La crisi e la fine dell'Impero
Romano d'Occidente, con le invasioni degli Unni e dei dei
Goti fecero decadere la città. Durante il dominio
dei Longobardi Feltre fu aggregata alducato di Ceneda. Di
quel periodo restano tracce nella denominazione del maniero
che sovrasta la città detto "Castello di Alboino"
e nel toponimo della frazione di Farra (dal germanico Fara,
"accampamento"). La città fu in seguito
dei Franchi di Carlo Magno che le restituì un ruolo
di centralità territoriale e di autonomia, quindi
passò al suo successore di Carlo, Berengario re d'Italia.
Da questo periodo sino al XIV secolo, si affermò
sempre più il potere episcopale, in modo particolare
da quando con la dinastia Ottoniana i vescovi furono elevati
al rango di conti. Essi erano a capo di un comitatus (cioè
una contea) piuttosto esteso e comprendente, oltre al Feltrino
attuale, anche le valli del Primiero, del Tesino e della
Valsugana sino a Pergine (esclusi alcuni centri posti a
sud, ricadenti nella pieve di Quero a sua volta compresa
nella contea dei Collalto). Durante il XIII e il XIV secolo
Feltre fu coinvolta nelle tragiche vicende legate alla signoria
dei Da Romano (con il noto Ezzelino), finendo infine sotto
il potere dei Da Camino. A questi seguirono i Carraresi,
dal 1315 al 1337, gli Scaligeri di Verona e, infine, i Visconti
di Milano. Nel 1404, alla morte del duca di Milano Giangaleazzo
Visconti, Feltre, non potendosi più difendere da
sola dalle mire dei Carraresi, preferì seguire l'esempio
di Vicenza e sottomettersi al dominio della Repubblica di
Venezia (fatto tutt'ora ricordato con il palio locale).
L'età veneziana assicurò ai feltrini, salvo
qualche breve parentesi, uno stato di pace e di prosperità.
Tuttavia nel 1509 nel corso della guarra cambraica, la città
fu quasi interamente distrutta dalle truppe dell'imperatore
Massimiliano I che, a capo della Lega di Cambrai, scese
in Italia per combattere la Serenissima. Al termine del
conflitto, dopo quello che è ancor oggi ricordato
come "l'Eccidio di Feltre", la ricostruzione trasformò
Feltre in un unicum architettonico ed urbanistico, ben delineato
dai canoni estetici e culturali del Rinascimento. Dal Seicento
si ebbe però un'evidente decadimento della città.
La crisi veneziana si riverberò anche sulla plaga
feltrina, le produzioni locali di lane grezze, di legno
e di ferro entrarono in una fase critica, con un conseguente
malessere economico. Rimase un'agricoltura povera e insufficiente
a sostenere il reddito generale del territorio. Nel 1729
Feltre ebbe Carlo Goldoni impiegato come coadiutore della
Cancelleria. Goldoni era allora ancora ben lontano dall'essere
il celeberrimo maestro e riformatore del teatro, ma si mostrava
con tutta evidenza già interessato alla scena e agli
attori, cominciò dunque a Feltre la stesura di alcune
delle sue opere, fra le quali La cantatrice. Nel 1797, caduta
Venezia, il Feltrino fu invaso dai francesi di Napoleone
e amministrato dalla fazione democratica; risale a quegli
anni la scalpellatura delle lapidi venete i cui testi, resi
illeggibili, si vedono ancora sulle facciate delle case
patrizie nella città vecchia. Occupata dagli Austriaci
nel 1798, in seguito al trattato di Campoformio, Feltre
entra a far parte del Regno Italico con capitale Milano.
Dopo il Congresso di Vienna, nonostante la tendenza a ristabilire
secondo il principio della legittimità dinastica
lo status quo ante Napoleone, non fu ricostituita la disciolta
Repubblica di Venezia, Feltre entrò invece a far
parte del Regno Lombardo-Veneto, soggetto all'Impero d'Austria.
Vi rimase fino al 1866, anno della sua annessione al Regno
d'Italia e del coriddetto plebiscito. Gli austriaci tornarono
con la Grande Guerra dopo la rotta di Caporetto (9 novembre
1917), colpendo duramente la città e rimanendovi
sino alla fine del conflitto. Il 19 luglio del 1943, in
piena Seconda guerra mondiale, avvenne il famoso Incontro
di Feltre tra Benito Mussolini ed Adolf Hitler. L'incontro
si tenne in verità a Villa Gaggia, a diversi chilometri
dalla città, ma i due capi di Stato fecero la loro
apparizione al balcone - oggi smantellato - dell'allora
esistente Caffè Grande prospiciente Largo Castaldi.
Fu l'ultimo atto di Mussolini quale capo del governo del
Regno, che cadrà pochi giorni dopo, il 25 luglio.
La cittadina fu occupata dai tedeschi quattro giorni dopo
l'armistizio: Feltre venne assediata e, insieme alla Provincia
di Belluno, annessa all'Alpenvorland sotto il comando del
Terzo Reich. Il territorio feltrino fu un'importante zona
operativa delle formazioni partigiane organizzate nel Battaglione
"Zancanaro" della Brigata Garibaldina Antonio
Gramsci (Feltre). Molti feltrini pagarono con la propria
vita la loro attività antifascista. Nella "Notte
di Santa Marina" del 19 giugno 1944 furono uccisi il
colonnello Angelo Giuseppe Zancanaro, il figlio Luciano,
Pietro Vedrami, Roberto Colonna e Oldino De Paoli, e duramente
malmenati presso il Seminario don Giulio Gaio e don Candido
Fent. L'attività partigiana nel Feltrino è
ben espressa dalle parole di un ufficiale delle SS: Feltre
è la città che più ci dà da
fare di tutta la Provincia, dove lopposizione allautorità,
e lattività partigiana, sono più salde
e decise Nel 1986 la diocesi di Feltre, nonostante
gli accorati appelli del mondo laico e religioso, fu unificata
alla diocesi di Belluno nella nuova circoscrizione ecclesiastica
di Belluno-Feltre.
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Popolazione
20.783 (M 9.983, F 10.800)
Densità per Kmq: 206,6
Superficie: 100,60 Kmq
CAP
32032
Prefisso Telefonico 0439
Codice Istat 025021
Codice Catastale D530
Denominazione
Abitanti feltrini
Santo Patrono Santi Martiri Vittore e Corona
Festa Patronale 14 maggio
Il Comune di Feltre fa parte di:
Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume Piave
Comunità Montana Feltrina
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Alpine Pearls (Perle delle Alpi)
Associazione Italiana Città Ciclabili
Località e Frazioni di Feltre
Anzù, Arson, Canal, Cart, Celarda, Foen, Lamen,
Lasen, Mugnai, Nemeggio, Pren, Pont, Rasai, Sanzan,
Tomo, Umin, Vellai, Vignui, Villabruna, Villaga, Villapaiera,
Zermen
Comuni Confinanti
Cesiomaggiore, Fonzaso, Lentiai, Mezzano (TN), Pedavena,
Quero, Seren del Grappa, Sovramonte, Vas
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