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Adria
Veneto

Adria è una città di 20.442 abitanti in provincia di Rovigo, secondo comune più popolato della provincia. Nell'ambito della Chiesa Cattolica, Adria è Sede della Cattedra Vescovile della Diocesi di Adria-Rovigo (nome così mutato il 30 settembre 1986 a seguito di una riorganizzazione delle Diocesi italiane). Adria è il secondo comune più popolato della provincia. Come si può notare dal grafico, la città contava oltre 34000 abitanti, poi, dopo l'alluvione del 1951, parte della popolazione si spostò verso le zone più interne del polesine non colpite dall'alluvione, oppure emigrò prevalentemente nei distretti industriali della Lombardia e del Piemonte. Si consideri però che il numero di residenti dev'essere letto alla luce delle soppressioni e degli accorpamenti amministrativi degli anni 20 (ex Comuni di Bottrighe e Ca' Emo, mentre Bellombra fu Comune autonomo solo per circa due anni).

ETIMOLOGIA
Documentata come Atria, deriva il nome dall'etrusco, da una base illirica adri (roccia). Altri credono che ci sia un rapporto con il latino atrium e ater (scuro) o dell'umbro atru di identico significato.

DA VEDERE
Cattedrale Nuova dei Santi Pietro e Paolo
L'edificio sacro è da sempre il principale luogo di culto della diocesi di Adria-Rovigo. Tuttavia la diocesi ha sede a Rovigo, dove si trova la concattedrale di Santo Stefano.

Chiesa di Santa Maria Assunta della Tomba
Venne modificata più volte nel tempo fino ad assumere l'attuale aspetto nel 1718 ed il cui nome sembra provenire dalla vicinanza di una tomba romana e citata in antichi documenti ritrovati con ad tumbam (latino vicino alla tomba). La tradizione popolare vuole che il vecchio campanile, abbattuto nel 1928 per far posto a quello odierno, sorgesse su un faro di segnalazione dell'antico porto romano, deducibile dalla presenza della lapide risalente al III secolo murata sullo zoccolo. All'interno è conservata una fonte battesimale di forma ottagonale, risalente al VII o VIII secolo, sulla quale è inciso il nome del 3º vescovo, vescovo Bono, il terzo della diocesi di Adria. Oltre a dipinti del XV e XVI secolo, nella cappella è presente un altorilievo in terracotta raffigurante una Dormitio Virginis ed attribuito a Michele da Firenze.

Cattedrale Vecchia di San Giovanni
Risale al XI sec. c.a, e si eleva a destra dell'edificio della nuova Cattedrale. Il suo attuale orientamento con abside ad ovest, risulta capovolto rispetto all'originale, in seguito alla costruzione al suo ridosso dell'edificio della Cattedrale nuova, dal cui interno sulla destra vi si accede. Sul lato sud si apre verso Piazzetta Campanile, mentre sulla zona retrostante fu edificata negli anni 30 c.a una pregevole e suggestiva riproduzione della Grotta di Lourdes. All'interno della vecchia Cattedrale si ritrova un bassorilievo in gesso riproducente il battesimo di Gesù e i medaglioni degli evangelisti, tutti realizzati del Samoggia. Interessante è la serie dei nomi dei Vescovi di Adria, con i rispettivi stemmi, disposti longo il perimetro interno delle mura laterali. Sotto la Cattedrale Vecchia di San Giovanni, l'alto Medioevo ha lasciato un significativo segno della presenza cristiana in città, con i resti ancora visibili di ad una cripta di forma semicircolare, per alcuni risalente al V-VI sec., con affreschi pittorici di chiaro stile bizantino, che rappresentano gli apostoli.

Palazzi
Villa Brusemini-Colognesi-Marotto
Villa Emo, Cavallari
Villa Grassi, Baroni
Villa Tretti
Villa Papadopoli
Villa Mecenati (sede del Conservatorio "A.Buzzolla")
Palazzo Bocchi (sede della Fondazione Scolastica "Dr. Nob. Carlo Bocchi")
Palazzo Casellati
Palazzo del Vescovado
Palazzo Tassoni (Sede municipale)

Altri monumenti
Pietra miliare romana riferita alla Via Popilia-Annia fatta realizzare dal console Publius Poppilius Laenas nel 132 a.C., rinvenuta nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta della Tomba ed attualmente conservata nella struttura del Museo Archeologico Nazionale.
Monumento dedicato ad Alberto Maddalena.

Il conservatorio
Conservatorio Statale di Musica "Antonio Buzzolla": tra le istituzioni culturali ricopre un ruolo eminente. È stato diretto ed ha formato illustri musicisti, e promuove con buoni esiti numerose iniziative, anche in collaborazione con altre istituzioni culturali, italiane ed estere. Originariamente era collocato presso un edificio donato al Comune dalla famiglia Goffrè,attualmente destinato a Biblioteca Comunale; poi, dal 1977 ad oggi, occupa Villa Mecenati, di proprietà dell'omonima Fondazione assieme ad altri beni lasciati alla città di Adria, per lo studio e la valorizzazione delle arti musicali.

Musei
Museo Archeologico Nazionale di Adria: il nucleo originario di quanto attualmente esposto nel Museo di Adria, proviene dal reperti collezionati negli anni da alcuni membri della famiglia Bocchi, a partire a fine 700, ed in particolare da Francesco Girolamo Bocchi. Sono attualmente conservati importanti reperti di epoca etrusca e romana, testimonianza del fiorente commercio portuale che aveva la città situata sul mare e nelle vicinanze di uno dei principali rami del Po. Da segnalare la presenza di numerosi oggetti di vetro provenienti sia dai vicini insediamenti che di importazione orientale, e di perticolare interesse risulta una biga in ferro ritrovata insieme agli scheletri di tre cavalli nella tomba di un guerriero celtico del IV secolo a.C.
Il Museo ospita una sezione dedicata ai reperti di epoca etrusca e romana rinvenuti nella località San Basilio in Comune di Ariano nel Polesine. Sono in corso trattative per il trasloco di tali reperti nel Museo di San Basilio, di proprietà della Provincia di Rovigo, gestito dall'Ente Parco del Delta del Po. Il Museo Nazionale di Adria è sede di esposizioni e convegni di rilevanza internazionale.

Teatri
Facciata del Teatro Comunale del Popolo di AdriaTeatro Comunale del Popolo (già "del Littorio"): sorge prospiciente il ramo cittadino del Canalbianco, in linea con i canoni della scuola architettonica degli anni trenta, e tuttora molto attivo, realizzato su progetto dell'architetto G.B. Scarpari, ed inaugurato il 24 settembre 1935 con Mefistofele di Arrigo Boito, diretto da Tullio Serafin (Interpreti furono per l'occasione Tancredi Pasero, Giovanni Malipiero, Rosetta Pampanini, Giulietta Simionato, Lamberto Bergamini, Sara Scuderi e Serafina Di Leo.

FRAZIONI
Bottrighe, Bellombra, Fasana, Ca' Emo, già Comuni autonomi, seppur per brevi stagioni, ed aggregati ad Adria a seguito delle riforme amministrative susseguitesi dall'unità d'Italia agli anni 20-30;
Baricetta, Valliera.
Mazzorno Sinistro: si affaccia sul fiume Po; vi è un'antica chiesa recentemente restaurata e valorizzata;
Cavanella Po: in anni passati era attivo un importante zuccherificio, del quale però oggi non restano che alcuni fatiscenti residui murali.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime tracce di un insediamento nella zona dell'attuale città di Adria (anticamente Hatria o Atria), risalgono al periodo tra il X ed il VI secolo a.C., quando i Veneti costruirono palafitte sul terreno paludoso che, all'epoca, si affacciava sul mare. Altrettanto antica è la frequentazione greca del delta del Po (XII-XI secolo a.C.). La serie di lagune presenti anticamente lungo tutta la costa settentrionale, dalle foci del Po fino a Grado, rendeva sicura la navigazione delle navi. L'interesse dei greci era dato dal fatto che nel Delta del Po veniva commerciata l'ambra che proveniva dal Baltico, di qualità pregiata. All'inizio del VI secolo a.C. Adria era un semplice insediamento etrusco posto sul Mincio, che all'epoca sfociava nel mare e seguiva quello che oggi è il corso del Canal Bianco, allora chiamato Po di Adria. I greci, che rivendevano l'ambra in tutto il Mediterraneo, vi fondarono un emporion, per gestirne direttamente l'importazione. Adria divenne così famosa da dare il suo nome prima al ramo del Po su cui sorgeva, indi al golfo tra la foce del Po e l'Istria (Adrias Kolpos) e poi all'intero mare fino al Golfo Jonio (che per i greci si chiamava Ionios Kolpos). Per la sua posizione strategica, Adria venne rifondata nel 385 a.C. come colonia della potente Siracusa, nel quadro dell'espansione commerciale in Adriatico promossa dal tiranno siracusano Dionisio il grande. Le nuove colonie sorsero ad opera degli avversari politici del tiranno, che vi stabilirono il regime democratico che era stato cancellato nella madrepatria. Insieme ad Adria vennero fondate Ancona e Issa. Divenne poi preda dei Galli, alleati della città greca. Il progressivo interramento del delta del Po dalla Rotta di Sermide (VIII secolo a.C.), che modificò il corso del Po che allora arrivava fino all'attuale Ficarolo e poi piegava verso sud, allontanò la città dal mare rendendo sempre più problematica la prosecuzione dell'attività portuale. Al passaggio delle invasioni barbariche, il porto di Adria aveva già perso la gran parte della sua importanza, ma assunse il nuovo ruolo di importante bastione militare, all'interno dei territori amministrati dalla Chiesa di Roma. Il definitivo declino del porto di Adria avvenne in seguito alla rotta della Cucca del 589, che sconvolse l'intera idrografia del territorio circostante. Tra il VII e l'VIII secolo Adria divenne un feudo vescovile indipendente da quello di Ravenna. Dopo una parentesi in forma di comune, divenne un possedimento estense e tale rimase anche di fronte all'espansione della Repubblica di Venezia. Solo nel XVI secolo Venezia ne assunse il controllo, quando ormai era poco più di un villaggio in mezzo a una palude malarica. Quando nel Seicento iniziò l'opera di bonifica della valle polesana, Adria cominciò ad assumere nuovamente importanza. L'invasione di Napoleone Bonaparte del 1796 portò tra l'altro Adria a far parte del Distretto di Padova. Con il trattato di Campoformio del 1797 fece parte dell'Impero austriaco in seguito agli accordi di pace stipulati con Napoleone con lo scioglimento della prima coalizione antifrancese. Con un decreto del 27.2.1798 gli austriaci restituirono i diritti in precedenza avuti dalla Serenissima e istituirono la Provincia di Adria. Dopo la vittoria di Marengo del 14 giugno 1800 i francesi tornarono. Dal 1802 al 1813 entrò a far parte della Repubblica Italiana, trasformata nel 1805 in Regno d'Italia, amministrativamente incorporata nel Dipartimento dell'Adriatico con capoluogo Venezia. L'invasione napoleonica non venne accolta positivamente; maggior favore incontrarono gli Asburgo quando conquistarono il Veneto. Sconfitto Napoleone, in conseguenza della restaurazione operata dal Congresso di Vienna, Adria dal 1815 fu inclusa nel regno Lombardo Veneto, sotto la Prefettura di Rovigo. Gli austriaci, pur non essendo benvoluti dai veneti, migliorarono notevolmente le infrastrutture e la qualità delle città, Adria inclusa, sostituendo nelle posizioni gestionali di importanza i veneti con amministratori austriaci. Il passo successivo sarebbe stato la pulizia etnica della popolazione veneta come fu fatto in Dalmazia ed Istria, dove gli austriaci arrivarono a chiudere tutte le scuole italiane e a forzare l'immigrazione slovena e croata.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 20.488 (M 9.818, F 10.670)
Densità per Kmq: 180,5
Superficie: 113,51 Kmq

CAP 45011
Prefisso Telefonico 0426
Codice Istat 029001
Codice Catastale A059

Denominazione Abitanti adriesi
Santo Patrono San Bellino
Festa Patronale 26 novembre

Il Comune di Adria fa parte di:
Area Geografica: Basso Polesine
Parco Regionale Veneto del Delta del Po
Associazione Rete Italiana Città Sane - OMS
Associazione Città del Pane

Località e Frazioni di Adria
Baricetta, Bellombra, Bottrighe, Cà Emo, Cavanella Po, Fasana, Mazzorno Sinistro, Valliera

Comuni Confinanti
Cavarzere (VE), Ceregnano, Corbola, Gavello, Loreo, Papozze, Pettorazza Grimani, San Martino di Venezze, Taglio di Po, Villadose, Villanova Marchesana