Parrano
è un comune della provincia di Terni.
ETIMOLOGIA
Potrebbe derivare dal nome latino di famiglia Parra
con l'aggiunta del suffisso -anus.
LA
FORRA E LE ACQUE TERMALI
La Forra del Fosso del Bagno Minerale per i suoi aspetti
carsico-idrologici, archeologici, botanici e faunistici,
costituisce un "unicum" in Umbria ed è
stata dichiarata "Sito di interesse comunitario".
Il canyon si sviluppa per un chilometro tra pareti
di calcare alte dai 15 ai 20 metri (mentre in alcuni
tratti la larghezza misura appena 70 cm). La Forra,
scavata in rocce risalenti al Cretaceo, si trova molto
vicino a zone interessate da fenomeni vulcanici recenti
(40.000 anni fa). Ciò è da mettere in
relazione con le sorgenti dacqua minerale ipotermale
(si tratta di acque ipotermali ricche di sali minerali,
di tipo salse-sulfureo-bicarbonato-alcaline e alcalino-terrose)
che rampollano ai piedi della stessa forra, con una
temperatura di 26,5 °C . Una sorgente raggiunta
dall'escavazione di un pozzo per la captazione di
nuove acque (2006) ha fatto registrare una temperatura
di 30 °C con oltre 40 litri/s.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Abitato sin dai tempi remoti (resti importanti del
Paleolitico Superiore e dell'Età del Bronzo
sono stati rinvenuti nel secolo scorso nel complesso
di grotte ipogeo denominato "Tane del Diavolo"),
Parrano fu sede di insediamenti etruschi e probabilmente
romani. L'esistenza di un castello è attestata
da un documento del XII secolo. Feudo dei Conti di
Marsciano e dei Marescotti, con la bonifica della
Val di Chiana perse progressivamente importanza a
partire dal XV-XVI secolo. Di particolare rilievo,
oltre al complesso di grotte ipogee prima ricordate,
le sorgenti di acqua ipotermale. Parrano fa parte
della Comunità Montana Monte Peglia e Selva
di Meana.
LE
TANE DEL DIAVOLO
Lungo la Forra di individuano una ventina di grotte
chiamate Tane del Diavolo che hanno restituito
importanti reperti archeologici risalenti al Paleolitico
Superiore e allEtà del Bronzo. In particolare,
sono state esplorate le tre più grandi chiamate
Tana Minore, Tana del Rospo Superiore e Tana del Faggio
o Grotta Grande. Sebbene fossero frequentate anche
nei secoli passati, scavi sistematici furono compiuti
soltanto nel XX secolo ad opera di Umberto Calzoni,
allora direttore del Museo Archeologico Nazionale
di Perugia. Nella Tana Minore Calzoni rinvenne cospicui
resti di una locale industria litica mentre allinterno
della Tana del Rospo Superiore recuperò reperti
del periodo appenninico e sub-appenninico (fondi di
capanne, oggetti ceramici e una vasta necropoli).
Gli archeologi che hanno operato ricerche all'interno
del sito in tempi recenti suppongono che tali grotte
fossero destinate ad ospitare riti e cerimonie sacre.
LA
VENERE VERDE DI PARRANO
Le
ultime ipotesi avanzate dagli studiosi sulle Tane
del Diavolo propendono nell'individuarvi un luogo
di culto. A sostegno di tale congetture vanno evidenziati
i resti di cereali carbonizzati (i cereali, all'epoca
costituivano nutrimento pregiato, degno quindi di
essere bruciato in precisi riti di offerta. Stesso
discorso vale per i numerosi resti animali - marmotte
e stambecchi). Oggi queste ipotesi sembrano essere
confermata da un ulteriore ritrovamento, eccezionale
nel suo genere. Si tratta di una piccola scultura,
scolpita su un pezzo di ofiolite di colore verde.
Si tratta di una delle più antiche rappresentazioni
scultoree rinvenute nell'Orvietano e nel centro Italia.
Rappresenta una figura femminile: si intravedono il
taglio degli occhi, il naso e la bocca. La testa è
coperta (forse fasciata?) da un copricapo. In grembo
sembra custodire amorevolmente un feto. La statuetta
risale al Paleolitico Superiore e andrebbe collecata
tra le cosiddette "Veneri" (Per approfondimenti:
Venere di Willendorf).
Questa statuetta si deve alla curiosità di
Cesare De Sanctis, dottore in scienze agrimensorie,
vissuto nell'800 che univa l'attività professionale
con quella di raccoglitore di curiosità
e reperti.
ARCHEOLOGIA
ETRUSCA
Nel 1993, in località Soriano,
(ad un chilometro del capoluogo) venne casualmente
scoperta una piccola tomba etrusca a camera, franata
e piena di terreno.
Il primo scavo sistematico riportò alla luce
una serie di oggetti di grande pregio (anfore, crateri,
oinochoai (Oinochoe), calici, coppe e piattelli appartenenti
al cosiddetto "Gruppo Orvieto". La Tomba
di Soriano, proprio in virtù del valore dei
manufatti contenuti in essa, probabilmente apparteneva
ad una persona di alto rango sociale, vissuta tra
la fine del VI e linizio del V secolo a.C. Tale
ipotesi è corroborata anche dalla presenza
di vasi in lamina di bronzo, dalla collezione di oggetti
necessari al banchetto (alari e spiedi, una grattugia
usata per aggiungere spezie o resine al vino) e da
una pregevole Kylix attica.
PERSONAGGI
FAMOSI
Sante de Sanctis
Gaetano Fratini, magistrato di Cassazione e poeta,
padre di Gaio
Gaio Fratini, poeta, scrittore, giornalista, sceneggiatore,
epigrammista.
Carlo Maccari, arcivescovo italiano.