Orvieto
Umbria

Orvieto è un comune della provincia di Terni.

ETIMOLOGIA
Deriva dal latino Urbs vetus e significa "città vecchia". Alcuni ritengono che per lungo tempo la città fu denominata Volsinii veteres.

MANIFESTAZIONI
Festa della Palombella (la colomba che simboleggia lo Spirito Santo), che si tiene ogni anno in occasione della Pentecoste, istituita nel XVI secolo dai Monaldeschi. La celebrazione originale prevedeva che una colomba bianca venisse legata ad uno stemma, nella posizione dello Spirito Santo. Lo stemma scorre su un cavo che attraversa Piazza del Duomo e termina su una macchina in legno addobbata con botti e mortaretti, che si accendono all'arrivo della palombella. Dalla fludità del movimento e da altri fattori si traggono auspici per l'anno agricolo successivo. La festa è contestata da tempo dagli animalisti, che chiedono la sostituzione della palombella viva con un simulacro. In seguito alle proteste, dal 2005, la palombella non è più legata allo stemma, ma viene alloggiata in un tubo di plastica trasparente che scorre lungo il cavo.
Domenica successiva alla Pentecoste: Palio dell'oca che si svolge sulla piazza del Popolo, con pista in terra battuta e vede la disputa fra i vari cavalieri delle due antiche contrade (Pistrella e Cava) con gare di abilità a cavallo.
Processione del Corpus Domini: una processione (la prima fu nel 1337), accompagnata da un corteo storico con 400 figuranti, evoca il Miracolo di Bolsena
Presepe nel Pozzo: presepio sotterraneo con personaggi animati a grandezza naturale.
Umbria jazz winter: tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio, si svolge un festival internazionale di musica jazz.
Corsa "La Castellana" prova di velocità automobilistica in salita, valida per il CIVM, organizzata annualmente in aprile con partenza dalla frazione di Ciconia e arrivo a Colonnetta di Prodo (percorso di 6.100 metri).
Domenica 28 maggio 2006 "Cantine Aperte"
Agosto: mostra dei vini e dei prodotti artigianali.

DA VEDERE

Duomo
Pozzo di San Patrizio (1528)
Pozzo della Cava
Palazzo Soliano (1297)
Palazzo Papale
Palazzo comunale
Palazzo del Popolo
Palazzo Faina
Palazzo dei Febei
Palazzo Gualterio
Le Necropoli del Crocifisso del Tufo e di Cannicella
Chiesa di San Giovenale
Chiesa di Sant'Andrea
Chiesa di San Domenico, costruita sulle rovine di un tempio pagano, con il Mausoleo del cardinale De Braye
Via della Cava
Il Museo "C. Faina"
Il Museo "E. Greco"
Il Museo dell'Opera del Duomo
Il Museo archeologico nazionale
La Funicolare di Orvieto
Il Tempio del Belvedere

ORIGINI E CENNI STORICI
La città di Orvieto è insediata su una rupe di tufo che domina la pianura, nella quale scorrono i fiumi Paglia e Chiani poco prima di confluire nel Tevere. Questa enorme piattaforma in tufo vulcanico brunastro che si solleva dai venti ai cinquanta metri dal piano della campagna, fu creata dall'azione eruttiva di alcuni vulcani, che depositarono un'enorme quantità di materiali. Notizie attendibili riguardanti i primi insediamenti umani risalgono al VII secolo a.C., ma è da ritenersi che il luogo fosse già abitato sin dall'Età del bronzo e del ferro. Le testimonianza archeologiche di epoca etrusca, fornite da campagne di scavo e studi condotti negli ultimi anni, offrono un quadro abbastanza attendibile, anche se ancora incompleto, della città antica, identificata dopo molte incertezze e polemiche tra etruscologi, nella città di Velzna. Denominata, probabilmente, Volsinii Veteres (la disputa sul nome di questa città etrusca non si è ancora conclusa, ma questo sembra il più attendibile) sorgeva nei pressi di un famoso santuario etrusco, Fanum Voltumnae, meta ogni anno degli abitanti dell'Etruria che vi confluivano per celebrare riti religiosi, giochi e manifestazioni. La città ebbe, dall'VIII al VI secolo a.C., un notevole sviluppo economico, di cui beneficiavano principalmente ricche famiglie in un regime fortemente oligarchico, e un incremento demografico che, nella composizione della popolazione, mostra l'apertura ad una città multietnica; di tutto ciò si ha riscontro dai resti della città sulla rupe e principalmente dalle vicine necropoli. La città raggiunse il massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C., diventando un fiorente centro commerciale e artistico, con una supremazia militare garantita dalla sua posizione strategica che le dava l'aspetto di una fortezza naturale.
Ma tra la fine del IV e l'inizio del III secolo a.C. l'equilibrio sociale che aveva permesso la crescita della città, si incrinò. I ceti subalterni conquistarono il governo della cosa pubblica, il dissidio tra le classi divenne violento, finché i nobili non chiesero aiuto ai Romani. Questi, nel 264 a.C., colsero l'occasione per inviare l'esercito a Volsinii e, invece di sottometterla, la distrussero e deportarono gli abitanti scampati all'eccidio, sulle rive del vicino lago di Bolsena, dove sorse Volsinii Novi. Non si conosce il motivo di tale accanimento dei Romani nei confronti della città che, secondo le notizie letterarie, trasportarono a Roma oltre duemila statue razziate dai santuari orvietani, ed evocarono nell'Urbe il dio Vertumnus, la principale divinità degli Etruschi. La traslazione della città fisica della Orvieto antica da un sito all'altro, si ripeterà in senso inverso provocata ancora da altre invasioni. Fu rifondata allora sulla rupe orvietana la cittadella altomedievale di Ourbibentos che, nell'arco di qualche secolo, diverrà una nuova città con il nome di Urbs Vetus (città vecchia). Dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente, Orvieto divenne dominio dei Goti fino al 553 quando, dopo una cruenta battaglia e un assedio, fu conquistata dai Bizantini di Belisario. Successivamente, dopo l'istituzione del Ducato di Spoleto, divenne longobarda. Poco prima dell'anno Mille la città, posta sulla linea di confine dell'Italia bizantina, di cui costituiva un importante nodo strategico, tornò a rifiorire, espandendo il suo tessuto urbanistico con la costruzione di fortificazioni, palazzi, torri e chiese. Si costituì in Comune, ma anche se non faceva parte ufficialmente del patrimonio di San Pietro, si trovava sotto il suo controllo; per essere riconosciuto governo comunale ebbe bisogno di una dichiarazione di consenso da parte di papa Adriano IV nel 1157. Nel XII secolo Orvieto, forte di un agguerrito esercito, iniziò ad ampliare i propri confini che, dopo vittoriose battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia e Todi, la videro dominare su un vasto territorio che andava dalla Val di Chiana fino alle terre di Orbetello e di Talamone sul mar Tirreno. In questa sua espansione, Orvieto si era fatto un potente alleato: Firenze (rivale di Siena) che ne aveva appoggiato l'ascesa. I secoli XIII e XIV furono il periodo di massimo splendore per Orvieto che, con una popolazione di circa trentamila abitanti (superiore perfino a quella di Roma), divenne una potenza militare indiscussa, e vide nascere nel suo territorio urbano splendidi palazzi e monumenti. Ma paradossalmente questa epoca vide anche il nascere di furibonde lotte interne nella città. Due famiglie patrizie, la guelfa Monaldeschi e la ghibellina Filippeschi, straziarono la città con cruenti battaglie che, insieme alle lotte religiose tra i Malcorini, filoimperiali ed i Muffatti, papalini, indebolirono il potere comunale favorendo, nel 1364, la conquista da parte del cardinale Egidio Albornoz. In questo lasso di tempo altri avvenimenti, degni di nota, si erano registrati ad Orvieto: nel 1216 Papa Innocenzo III, dai pulpiti della chiesa di Sant'Andrea, aveva proclamato la IV crociata; nel 1281, nella stessa chiesa, alla presenza di Carlo I d'Angiò, veniva elevato al pontificato Papa Martino IV e, nel 1297, nella chiesa di San Francesco, avveniva la canonizzazione di Luigi di Francia, presente Papa Bonifacio VIII. Dopo il cardinale Albornoz, Orvieto venne assogettata a varie signorie: Rinaldo Orsini, Biordo Michelotti, Giovanni Tomacello e Braccio Fortebraccio per ritornare poi, nel 1450, definitivamente a far parte dello Stato della Chiesa, divenendone una delle province più importanti e costituendo l'alternativa a Roma per molti pontefici, vescovi e cardinali che vi venivano a soggiornare. I secoli XVII e XVIII furono periodi di tranquillità per la città. Sotto l'Impero Napoleonico assurse a cantone e più tardi, nel 1831, sotto la Chiesa, venne elevata a Delegazione Apostolica. Nel 1860, liberata dai Cacciatori del Tevere, fu annessa al Regno d'Italia.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 21.130 (M 9.971, F 11.159)
Densità per Kmq: 75,2
Superficie: 281,16 Kmq

CAP 05018
Prefisso Telefonico 0763
Codice Istat 055023
Codice Catastale G148

Denominazione Abitanti orvietani
Santo Patrono San Giuseppe
Festa Patronale 19 marzo

Il Comune di Orvieto fa parte di:
Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana
Regione Agraria n. 2 - Colline del Paglia
Comprensorio del Consorzio di Bonifica Tevere - Nera
Parco Fluviale del Tevere
Movimento Cittaslow (rete internazionale delle città del buon vivere)
Associazione Nazionale Città del Vino
Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC)
Circondario di Orvieto

Località e Frazioni di Orvieto
Bagni, Bardano, Benano, Canale, Capretta, Ciconia, Corbara, Fossatello, La Svolta, Morrano, Prodo, Roccaripesena, San Martino, San Quirico, Sant'Egidio, Sugano-Canonica, Titignano, Torre San Severo, Tordimonte

Comuni Confinanti
Allerona, Bagnoregio (VT), Baschi, Bolsena (VT), Castel Giorgio, Castel Viscardo, Castiglione in Teverina (VT), Civitella d'Agliano (VT), Ficulle, Lubriano (VT), Montecchio, Porano, San Venanzo, Todi (PG).

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AGRITURISMO FATTORIA LA CACCIATA- ORVIETO (TR)
AGRITURISMO FATTORIA LA CACCIATA- ORVIETO (TR)
IF PRESS - MOROLO (FR)
E-COOP  -UNICOOP TIRRENO - TERNI (TR)
ITAL SERVIZI - TERNI
OMG - PERUGIA (PG)
Consorzio di Tutela Vitellone Bianco Appennino Centrale
ELCOM SYSTEM - TODI (PG)
Cantina Cardeto - Loc. Sferracavallo - Orvieto - TR