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Monteleone
d'Orvieto |
Umbria
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Monteleone
d'Orvieto è un comune della provincia di Terni.
Monteleone d'Orvieto si trova sulle colline all'estremo
nord della provincia di Terni, nel sub-comprensorio
dell'Alto Orvietano, confina con due comuni della
provincia di Perugia, Piegaro a nord e Città
della Pieve ad ovest, e due della provincia di Terni,
Fabro a sud e Montegabbione ad est. Dal paese la vista
si estende sulla lunga e stretta valle della Valdichiana
ed sui monti toscani e laziali. È unito per
tutta la sua lunghezza dalla ex strada statale Umbro-casentinese
(attualmente strada regionale 71). Monteleone fa parte
della Comunità Montana Monte Peglia e Selva
di Meana, del patto territoriale VATO (Valdichiana,
Amiata, Trasimeno, Orvietano) e del GAL trasimeno-orvietano.
Appartiene inoltre allo STINA, il sistema territoriale
di interesse naturalistico del Monte Peglia. Monteleone
d'Orvieto è attraversato dai fiumi Chiani,
dai torrenti Ripignolo e Fossalta e dal fosso di Santa
Maria; vicino al capoluogo nasce anche il fiume Nestore
affluente del Tevere. Appartiene alla cosiddetta Valdichiana
romana, indicando con tale termine la parte della
valle che nel medioevo fa parte dello Stato Pontificio
e distinguendola così dalla Valdichiana aretina
e senese di proprietà del Granducato di Toscana.
L'assetto geologico del territorio in cui si trova
la dorsale collinare di Monteleone d'Orvieto è
il risultato delle vicende tettoniche che hanno interessato
la zona fra il miocene ed il plio-pleistocene.
ETIMOLOGIA
La prima parte è un composto di "monte"
e del nome di persona Leone. La specifica identifica
la collocazione geografica prossima ad Orvieto.
IL
BORGO MEDIEVALE
Il centro storico di Monteleone d'Orvieto ha una pavimentazione
nelle vie in sampietrini ed in basole di basalto nelle
piazze, materiale quest'ultimo ripreso dalla pavimentazione
del secondo dopoguerra, che andò a sostituire
le vecchie basole di fine Ottocento, friabili e rovinate.
Le abitazioni sono collocate lungo la via principale
centrale, chiamata fino ai primi del Novecento Via
Dritta, oggi Corso Vittorio Emanuele II e la parallela
Via Torta oggi Via Mazzini . Le altre strade del centro
storico sono le panoramiche: Via Uscidietro e Via
degli Orti, che guardano il Monte Arale e Montegabbione,
mentre Via della Ripa ha come sfondo il versante della
Val di Chiana ed Monte Cetona. Appena entrati nella
"Porta nord" si trova "Piazza Garibaldi":
sotto il suo pavimento vi è la "cisterna
medievale", che rappresentava una sicura scorta
d'acqua per il castello. La cisterna è ancora
esistente, ma tra gli anni cinquanta e sessanta l'antico
pozzo è stato rimosso. Anticamente in piazza
Garibaldi vi erano anche due Chiese oggi distrutte;
la "Chiesa della Madonna della Torre", così
chiamata per il campanile posto sulla torre sopra
la porta nord: tale edificio di culto apparteneva
al comune. La demolizione avvenne nei primi anni dell'Ottocento
per motivi legati alla sicurezza essendo la chiesa
pericolante. Sempre in piazza Garibaldi si poteva
trovare anche una seconda chiesa quella di San Giovanni
Decollato, dove aveva sede la Confraternita più
antica di Monteleone: quella della morte; l'edificio
religioso fu distrutto quando tale Confraternita decise
di trasferire la sede nella "Chiesa di San Antonio".
Un tempo nella piazzetta vi era anche uno dei forni
del castello. Lungo il corso, nell'antica "Via
dritta" a sinistra si trova la Chiesa della SS.ma
Annunziata, la cui facciata risale al 1779; al suo
interno viene conservata la statua della Madonna Assunta;
anticamente era anche la sede dell'omonima Confraternita,
poi trasformata in oratorio della Confraternita del
SS.mo Sacramento. Attigua alla chiesa si trova la
casa del Cappellano, sede per molti anni del Presepe
Vivente, recentemente riacquisita alla Parrocchia.
Proseguendo lungo il corso, poco più avanti
a destra, si può vedere la casa che dette i
natali al compositore e direttore d'orchestra Attilio
Parelli, dove è apposta una lapide in suo ricordo.
Poco più avanti, sempre a destra, si può
ammirare la Chiesa parrocchiale, centro della vita
del castello sin dai primi anni della sua esistenza;
aveva portici di fronte e di lato: la testimonianza
di questo si può vedere ancora oggi nel muro
a nord. Accanto sorgeva anche il cimitero. Quando
venne costruito l'edificio di culto aveva una sola
navata e quattro cappelle; dietro l'altare principale
vi era anche un coro. Durante i secoli la chiesa ha
conosciuto ampliamenti e varie modificazioni; tra
il 1815 ed il 1821 vennero costruiti la facciata ed
il campanile in laterizi provenienti dalle fornaci
che all'epoca erano fiorenti a Monteleone. Le campane
sono quattro: a nord vi è il Campanone,
la campana maggiore, dal forte timbro armonico ed
un tono maestoso. Le cappelle laterali sono state
tolte e la chiesa oggi ha tre navate. La pala d'altare
appartiene alla scuola di del Perugino ( Pietro Vannucci,
Città della Pieve 1445 Fontignano 1523).
La tavola rappresenta la Madonna con il Bambino, con
ai lati gli Apostoli San Pietro e San Paolo. Oggi
al posto del coro vi è l'abside e sotto la
cripta del corpo di San Teodoro Martire, decorata
negli anni trenta dal prof. Guglielmo Ascanio. Negli
anni cinquanta la chiesa assunse l'aspetto definitivo
che vediamo ancora oggi: fu innalzata, vennero aperte
delle finestre in alto per una migliore illuminazione
e venne interamente decorata: la pavimentazione, invece,
è stata realizzata più recentemente.
A sinistra dell'altare maggiore si trova l'altare
dedicato all'Annunciazione ed a destra trova posto
la cappella del Sacro Cuore, realizzata dai monteleonesi
per celebrare la fine della seconda guerra mondiale.
DA
VEDERE
Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo, collegiata insigne,
sita nel centro storico in corso Vittorio Emanuele
II; custodisce la pregevole tavola della Madonna con
Bambino tra i santi Pietro e Paolo. L'opera è
da ascriversi a un allievo del Perugino (Pietro Vannucci).
Sempre all'interno della Collegiata si può
ammirare la cripta di San Teodoro;
Chiesa del SS. Crocifisso (1600), appena fuori le
mura, ha al suo interno un altare Barocco, è
stata recentemente ristrutturata;
Chiesina di Pian Pistolla, fuori il paese per la strada
che conduce a Città della Pieve;
Chiesa dalla SS.ma Annunziata lungo la via principale
del borgo in corso Vittorio Emanuele II;
Chiesa di Sant'Antonio oggi adibita a museo parrocchiale;
Cimitero monumentale di fine XVIII secolo, con annessa
una chiesa.
Chiesa di Santa Maria Maddalena, in frazione Santa
Maria;
Chiesa della Madonna del Soccorso (fine 1700), in
frazione Colle, di proprietà privata;
Chiesa di San Cristoforo (1758), nella frazione di
Colle, è anch'essa di proprietà privata;
Chiesa di San Lorenzo in frazione San Lorenzo;
Porta Nord (di origine medievale e ricostruita nel
1848) detta anche torre mozza; è sita all'entrata
del borgo;
Torrione, di origine medievale, è un belvedere
su Umbria, Toscana e Lazio e Valdichiana, posto in
fondo al paese;
Torre dell'orologio (1888) in laterizi, sita in piazza
Bilancini: nelle intenzioni dei progettisti doveva
divenire la sede del comune di Monteleone;
Piazza Pietro Bilancini;
Pozzo Medievale, ricostruito prima degli anni ottanta
su disegno originale;
Fonte del capoluogo (basso medioevo), è un
complesso unico, più volte ristrutturato, che
serviva per dissetare gli animali e lavare;
Osteria (XIV secolo) edificio fuori le mura era una
stazione di cambio dei cavalli;
Castel Brandetto o Berneto, castello costruito nell'XI
secolo, distrutto nel 1350, poi ricostruito: oggi
è un casale privato di cui rimangono poche
vestigia dell'antica costruzione difensiva;
"Teatro dei Rustici" (1700), ricavato dal
palazzo signorile sede del Podestà o del Vicario
che nel medioevo veniva generalmente inviato da Orvieto.
IL
PARCO DELLO S.T.I.N.A.
Monteleone ricade nel parco dello S.T.I.N.A. L'acronimo
sta per "sistema territoriale di interesse naturalistico"
del Monte Peglia e Selva di Meana; il parco, istituito
nel 2000, interessa l'area alto-collinare e montana
di cui Monteleone d'Orvieto è parte integrante,
insieme ai comuni di Allerona, Castel Viscardo, Fabro,
Ficulle, Montegabbione, Orvieto, Parrano, San Venanzo
e Todi (unico comune della provincia di Perugia).
Complessivamente lo S.T.I.N.A. si estende su una superficie
di 47.159 ha di cui 4.535 di area protetta. Comprende
al suo interno tre aree naturali, centri medievali
ben conservati, siti paesaggistici di particolare
interesse naturalistico, faunistico, paleontologico.
Aree
protette
della Selva di Meana, la più grande, che diverrà
un parco interregionale di 6.000 ettari insieme la
vicina riserva naturale del Monte Rufeno nel Lazio;
dell'Elmo Melonta che interessa la Valdichiana umbra
ed ha quale caratteristica una natura selvaggia poco
accessibile;
di San Venanzo, che con i suoi 120 ha è la
più piccola, ma caratterizzata dalla presenza
originale di una zona vulcanica con alcuni minerali
e rocce uniche al mondo.
MANIFESTAZIONI
6 gennaio - Epifania (festa liturgica) e presepe vivente
17 gennaio - Sant'Antonio abate (non più festeggiato)
Gennaio/Febbraio - Carnevale (non più festeggiate
come nella tradizione)
2 febbraio - Candelora o festa della Purificazione
della Madonna (non più festeggiata)
3 febbraio - San Biagio (non più festeggiato)
febbraio / marzo - Quaresima (non più festeggiata
come nella tradizione)
19 marzo - San Giuseppe (non più festeggiata
come nella tradizione)
Martedì di Pasqua - Festa di Pianpistolla (non
si tiene più)
Tre giorni prima dell'Ascensione - Rogazioni (processioni)
(non vengono più fatte)
40 giorni dopo la Pasqua -Ascensione
maggio - Sacro Rosario
3 maggio - Santa Croce (non più festeggiata)
9 maggio - Sant'Emidio (non più festeggiato
da 1970)
Ultima domenica di maggio a Colle Alto - Festa di
San Cristoforo (non più festeggiata)
4ª domenica di maggio - San Teodoro (tradizionale
patrono) (non più festeggiato)
24 giugno - Festa di San Giovanni Battista (non più
festeggiato)
giugno - Corpus Domini
29 giugno - Santi Pietro e Paolo (Patroni)
29 giugno - Festa "delli Luminari" (di tradizione
medievale ed ancora rispettata)
Fine giugno, frazione di Santa Maria - Sagra degli
gnocchi
Luglio - Trebbiatura (non si tiene più)
26 luglio - Festa di Sant'Anna (non si tiene più)
Fine luglio, frazione di San Lorenzo - Sagra della
Pizza
1/16 agosto -Rimpatriata
5 agosto - Grande fiera di merci e bestiame (oggi
si tiene una fiera, ma non del bestiame)
15 agosto - Assunzione
16 agosto - Giostra del Giglio (ha sostituito la tradizionale
Gara del carro) e Corteo storico
Ultima domenica di agosto - Festa di Perumpetto (non
si tiene più)
2 novembre - Commemorazione dei defunti
11 novembre - San Martino (non più festeggiato)
22 novembre - Festa di Santa Cecilia (Banda musicale)
25 novembre - Festa di Santa Caterina (non più
festeggiata)
8 dicembre - Immacolata Concezione
10 dicembre - Transito (o passaggio) (non più
festeggiato)
13 dicembre - Santa Lucia (non più festeggiata)
Dicembre - Feste natalizie:
presepe vivente (24 e 25 dicembre)
Novene e tridui di preparazione alle feste (non si
tengono più).
FRAZIONI
Le frazioni del comune di Monteleone - Santa Maria,
Spiazzolino, Colle, San Lorenzo - sono tutte poste
tutte lungo la Umbro casentinese SR 71.
SANTA
MARIA
Santa Maria è la frazione più popolosa
del comune di Monteleone d'Orvieto: secondo i dati
del censimento Istat 2001, gli abitanti sono 606.
L'abitato si trova a 254 m s.l.m., è posto
nella parte a sud del comune, confina con Fabro, è
attraversato dalla Strada Statale 71 Umbro Casentinese
Romagnola (oggi SR 71) ed è diviso dal fosso
omonimo. La frazione è adagiata nella lunga
e stretta Val di Chiana, non molto distante dal fiume
Chiani.
L'abitato è ubicato a circa 2 km dalla stazione
ferroviaria e dal casello autostradale dell'A1 di
Fabro.
Il nome della frazione deriva dalla antica chiesa
di Santa Maria Maddalena risalente al XV secolo.
Negli anni novanta sono venuti alla luce degli antichi
resti di una fornace ed una tomba molto povera del
III secolo d.C.: rappresentano le più
antiche testimonianze storiche del comune di Monteleone
d'Orvieto. Tale ritrovamento sta a significare che
nella zona dove adesso sorge la frazione, vi era un
abitato probabilmente rurale; a tal proposito è
da tenere conto che in epoca etrusco-romana la zona
era fertile, il Chiani navigabile ed a poca distanza
passava l'importantissima via Cassia.
La frazione ha l'economia più florida del paese
basata sulle attività commerciali, agriturismo
ed artigianato.
COLLE
Provenendo da Santa Maria e risalendo la SR 71, dopo
il piccolo agglomerato dello Spiazzolino si incontra
la frazione di Colle, suddivisa in due abitati distinti:
Colle Basso e Colle Alto; a quest'ultimo si accede
attraverso alcune strade comunali. Gli abitati si
trovano rispettivamente a 340 ed a 352 m.s.l.m.
La probabile origine del nome deriva dalla posizione
del centro abitato più antico, Colle Alto,
posto su di una collinetta.
La storia della frazione è legata strettamente
alle due chiese private che sono presenti nei due
agglomerati che la costituiscono.
La chiesa di San Cristoforo venne costruita a Colle
Alto dalla famiglia Cecchetti accanto alla loro casa;
in data 4 luglio 1758, fu benedetta e consacrata ed
eretta in Oratorio pubblico.
Nel campanile vi sono due campane: una piccola, dedicata
all'Addolorata ed una, più grande, dedicata
al patrono San Cristoforo. L'anno di fusione di quest'ultima
è il 1706, 52 anni prima della consacrazione
della chiesa. Gli abitanti erano soliti celebrare
la festa del santo nel mese di maggio.
L'agglomerato di Colle Basso si è formato in
epoca più recente.
Anche in tale luogo esiste una chiesa privata, costruita
a fine Settecento, dedicata alla Madonna del Soccorso:
si trova nel palazzo della famiglia Cecchini. Di essa
si hanno poche notizie, perché classificata
Oratorio privato; dal XX secolo assolve anche la funzione
di oratorio semipubblico, contemporaneamente alla
costituzione del primo nucleo di Colle Basso.
Nel piccolo campanile vi sono alcune campane, di cui
due dedicate al Crocefisso ed una alla Madonna del
Soccorso, fuse nel 1817 da Pietro Sini di Acquapendente.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Lo storico cinquecentesco Cipriano Manente afferma che
Monteleone viene fondato da Orvieto nel 1052 a guardia
dei suoi confini settentrionali. Lo studioso monteleonese
Pietro Momaroni, sposta la data di fondazione del castello
alla fine del 1100. Fino a qualche tempo fa si poteva
affermare con certezza che il primo documento ufficiale
in cui si legge il nome di Monteleone è un atto
di Federico II del 1243 (Ved. tabella a lato) dove l'imperatore
fissa i nuovi confini di Castel della Pieve (Città
della Pieve) a lui fedele. Recentemente però
il Corgna afferma che, in una Bolla pontificia di Celestino
III del 1191, la Misurati inopiam, vengono
citate le Parrocchie dipendenti dal Vescovo di Chiusi
in numero di venticinque Pievi; a confine con le Diocesi
di Perugia edOrvieto il documento richiama "Pozzuolo
Umbro, Casamaggiore, Paciano, Panicale, Tavernelle,
Piegaro, Castel della Pieve, Monteleone, Salci, Camporsevoli,
Trevinano, Santa Fiora ". In realtà non
si cita espressamente Monteleone ma la Chiesa di S.Pietro,
probabilmente riferendosi alla chiesa di S. Pietro e
Paolo la collegiata di Monteleone, ma di questo non
vi è certezza. Tale documento storico, se fosse
confermato nella sostanza, sarebbe il primo in cui viene
ricordato Monteleone. Nel 1278 il Comune di Orvieto
determina i confini dei propri castelli e nel relativo
documento Monteleone viene indicato come Piviere; nel
catasto del contado orvietano del 1292 è descritto,
con le relative stime anche il Plebarium Montis
Leonis. Dal punto di vista ecclesiastico è
assoggettato all'antichissima Diocesi di Chiusi, città
all'epoca controllata da Orvieto. Nel Seicento entra
a far parte della Diocesi di Città della Pieve
(oggi si trova nell'Diocesi di Perugia). Durante la
costruzione del Duomo di Orvieto sorgono a Monteleone
alcune fornaci per la costruzione di laterizi e la fabbricazione
di materiale musivo e vetri; alcuni artigiani locali,
primo fra tutti Consiglio Dardalini, sono impegnati
nell'opera di doratura delle tessere dei mosaici. Al
XIV secolo risale pure la prima stesura di un antico
statuto di cui si dota la Comunità per regolare
la vita interna del Castello. Sempre in quel periodo
già esistono od hanno origine alcune Confraternite
religiose; di particolare importanza è quella
della Morte, (probabilmente già esistente nei
secoli precedenti) che si prefigge anche il compito
del seppellimento dei defunti e quella del SS.mo Sacramento
sorta sulla scia del Miracolo di Bolsena e dell'istituzione,
ad Orvieto, della festività del Corpus Domini.
Tali istituzioni sopravvivono fino al dopo guerra, quando
vengono soppresse dalla Curia per motivi politici: siamo
in piena guerra fredda e si vuole evitare l'infiltrazione
di elementi iscritti a partiti politici di ispirazione
marxista. Il Castello di Monteleone rimane sotto il
diretto controllo orvietano fino al 1373, poi, per volere
di Carlo IV passa al Visconte di Turrena, quindi viene
ceduto al Conte Ugolino di Montemarte da Corbara ma
è anche conteso dai Conti di Marsciano che possiedono
già il vicinissimo fortilizio denominato Castel
Brandetto. Nel 1398 Papa Bonifacio IX cede il castello
al conte Francesco di Corbara al prezzo di un falcone
annuo che deve essere pagato nel giorno di San Pietro.
Rimasti senza prole i discendenti del conte Francesco,
il castello passa sotto il dominio di Bartolomeo Della
Rovere, nipote di Sisto IV; nel 1481 viene riacquistato
dal Comune di Orvieto. Nel finire del XV secolo la Contessa
Manfilia, dei Conti di Montemarte da Corbara, sposatasi
con un Bandini di Città della Pieve, rivendica
i diritti ereditari su Monteleone; ha così inizio
una causa legale che vede però i Bandini passare
alle vie di fatto con l'invasione di parte del territorio
orvietano: è l'origine di una di una lunga guerra
che si protrae per alcuni anni e si conclude l'11 luglio
1497 con il Trattato di Pace di Monteleone, con condizioni
sfavorevoli per Orvieto che perde Salci, ma riesce a
mantenere il castello di Monteleone. In questo stesso
periodo il Comune di Orvieto provvede a restaurare e
rinforzare le costruzioni difensive del castello: commissiona
i lavori all'architetto Belforte di Jacopo da Como.
In particolare è ristrutturata la porta nord
del paese: viene creata una vera e propria rocca, con
il cassero difeso da robuste mura e da un fossato con
ponte levatoio. Nel 1601 viene costituita la nuova Diocesi
di Città della Pieve di cui Monteleone è
uno dei principali paesi (ved. tabella " Terre,
castelli e ville della nuova Diocesi). Nel 1643, durante
la Guerra per il Ducato di Castro, tra il Papa ed i
Farnese, duchi di Parma, Monteleone è assediato,
occupato, smantellato e saccheggiato da Firenze, alleato
dei Farnese; da quel momento cessa di essere un vero
e proprio castello. A questo periodo risale la costruzione
della chiesa del SS.mo Crocefisso, recentemente restaurata.
Nel 1738 vengono traslati a Monteleone i resti del Santo
Martire Teodoro che è proclamato coprotettore
del paese accanto ai titolari della chiesa principale:
i SS.mi Apostoli Pietro e Paolo. A questo stesso periodo
risale anche l'origine delle prime rappresentazioni
teatrali organizzate da alcuni giovani monteleonesi;
vengono realizzate nei locali comunali che, con varie
trasformazioni nel tempo, si sono trasformati nell'odierno
Teatro dei Rustici. Nel 1778 la chiesa parrocchiale
è eretta in Collegiata insigne e conserva tale
titolo fino all'unità d'Italia. Nel corso dell'Ottocento
il paese è assoggettato per alcuni anni alla
dominazione francese; torna subito dopo a far parte
di nuovo dei territori dello Stato Pontificio. Nel 1848
viene costituito il primo nucleo della Banda musicale
con il nome di I dilettanti del suono e del canto,
associazione ancora oggi esistente e funzionante. Nel
1864 nasce a Monteleone il poeta e critico letterario
Pietro Bilancini. Nel 1888 viene costruita la torre
dell'orologio sulle macerie di un'altra torre. Tra i
resti più antichi sono da annoverare la porta
nord, costruita alla base di una delle torri di pietra
della cinta muraria. Alcuni brandelli delle antiche
mura difensive sono poi ancora visibili in varie zone
del centro storico.
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Popolazione
Residente 1.576 (M 746, F 830)
Densità per Kmq: 66,1
Superficie: 23,85 Kmq
CAP
05017
Prefisso Telefonico 0763
Codice Istat 055021
Codice Catastale F543
Denominazione
Abitanti monteleonesi
Santo Patrono San Teodoro
Festa Patronale 5 maggio
Il
Comune di Monteleone d'Orvieto fa parte di:
Comunità Montana Monte Peglia e Selva di
Meana
Regione Agraria n. 2 - Colline del Paglia
Circondario di Orvieto
Località
e Frazioni di Monteleone d'Orvieto
San Lorenzo, Colle Alto e Basso, Spiazzolino,
Santa Maria
Comuni
Confinanti
Città della Pieve (PG), Fabro, Montegabbione,
Piegaro (PG).
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