Folgaria
è un comune in provincia di Trento. Nota stazione
turistica estiva e invernale. Si posiziona alle falde
meridionali del monte Cornetto (m 2060, Gruppo della
Vigolana), sulla sponda destra del Rio Cavallo. Il
Comune di Folgaria è composto di sette frazioni
principali (Costa, Serrada, Guardia, Mezzomonte, San
Sebastiano, Carbonare e Nosellari) a cui si aggiungono
frazioni più piccole (Pont, Ondertol, Dori,
Molino nuovo, Forreri, Ca nove, Molini, Peneri, Fontani,
Scandelli, Sotto il soglio, Carpeneda, Mezzaselva,
Erspameri, Francolini, Fondo grande, Fondo piccolo,
Colpi, Nocchi, Perpruneri, Tezzeli, Morganti, Cùeli,
Buse, Dazio, Prà di Sopra e Virti) sparse dalla
valle del Rio Cavallo e all'alta valle dell'Astico
(Buse). Il sentiero geomorfologico di Mezzomonte è
situato nella media valle del Rio Cavallo e permette
la visita delle Marmitte glaciali del Casom, del Deposito
morenico della Noz, dei Liscioni di roccia del Rio
Cavallo nonchè delle Pozze glaciali dello stesso
torrente. Il lago di Lavarone, con la innegabile bellezza
delle sue acque e la intima quiete che lo circonda,
accompagnarono, durante il fascinoso periodo della
Belle Epoque, i ritiri vacanzieri bella borghesia
viennese E in particolare del padre della psicoanalisi
Sigmund Freud.All'incanto di questa natura si accompagna
un clima assolutamente generoso che regala estati
ricche di sole, calde ma nello stesso tempo rinfrescate
dalla brezza alpina e inverni con temperature piuttosto
miti. Per questi e altri innumerevoli motivi Folgaria
rappresenta una meta ideale per chi non solo ama emozionanti
passeggiate ed escursioni, a piedi o con gli sci,
ma desidera anche vivere la storia e la cultura di
un territorio tra i più affascinanti del Trentino.
LE
MONTAGNE
L'Altopiano di Folgaria, Lavarone e Luserna si estende
su un territorio montuoso di 105 lmq di superificie,
nella sezione di Prealpi trentine compresa tra i fiumi
Adige e Brenta. Ampi e modesti terrazzi alpestri si
alternano a cime e vette a forte caratterizzazione
alpina. Le cime più significative sono cima
Becco di Filadonna (2050 m), monte Cornetto (2026
m), monte Finonchio (1607 m), monte Maggio (1850 m),
monte PIoverna (1750 m), monte Cimone (1500 m), cima
Campo (1520 m) e cima Vézzena (1908 m). Crinali,
cime, boschi, pascoli, sentieri, ex strade militari
e viabilità forestale sono l'ideale per semplici
e riposanti passeggiate, per escursioni alpine (percorsi
CAI-SAT) di un certo impegno, per trekking tematici
ispirati alla storia secolare delle genti che abitano
questi luoghi e per percorsi a lunga percorrenza come
il Sentiero Europeo E5, il Sentiero della Pace o il
Trekking della Storia. In
montagna si può andare da soli, con l'accompagnamento
delle gude alpine o in compagnia delle guardie forestali.
Nel calendario estivo in distribuzione presso gli
uffici dell'APT non mancano indicazioni per escursioni
accompagnate, visite ai luoghi della Grande Guerra,
ai Forti austro-ungarici e alle emozionanti testimoniante
storiche della comunità cimbra di Luserna.
Coloro
che amano camminare in montagna e che quindi la frequentano,
hanno la possibilità di appoggiarsi - nelle
loro passeggiate od escursioni - ai servizi offerti
dai rifugi alpini, dai rifugi escursionistici, delle
malghe e dei ristoranti di montagna.
EDIFICI RELIGIOSI
Santuario Madonna delle Grazie
Chiesetta di San Valentino
DA
VEDERE
Giardino Botanico Alpino di Passo Coe
Cascata dell'Hofentòl (in frazione Guardia).
CENNI
STORICI
Già nel XIII secolo l'altopiano di Folgaria
era compreso nel feudo vescovile di Beseno, posto
sotto il controllo diretto del Principe vescovo di
Trento e quindi dell'imperatore d'Austria. Nel 1222
Folgaria appariva, tra le prime in Trentino, come
una comunità di gente libera retta da propri
organi amministrativi. Per questioni confinarie nel
1285 fece atto di sottomissione ai feudatari di Beseno,
i Castelbarco, (nel 1315 la Comunità si dotò
di un proprio statuto comunale, la Carta Ordinamentorurn)
da cui si sottrasse nel XV secolo, 'concedendosi'
alla Repubblica di Venezia la quale garantì
'l'autonomia totale e perpetua' dalla giurisdizione
feudale del castello lagarino. Caduto nel 1510 il
dominio di Venezia, Folgaria tornò alla Casa
d'Austria: iniziò da quel momento la contesa
con la famiglia Trapp desiderosa di reimporre la dipendenza
feudale perduta. La lunga contesa con la comunità
montana prese il nome di 'Causa Trappia', una controversia
macchiata di delitti e violenze che durò oltre
duecento anni. In uno scontro armato svoltosi a Carpeneda
nel febbraio del 1593 rimasero sul terreno sette folgaretani.
In ricordo di quel tragico evento fu eretto un capitello,
ancora esistente, conosciuto come il "capitello
delle sette vedove".
Ancora oggi il Comune di Folgaria si fregia dell'appellativo
di Magnifica Comunità. Non è dato sapere
a quando risalga la concessione vescovile dell'appellativo
e delle relative norme di indipendenza e di autogoverno.
In tal senso non esistono documenti (l'archivio comunale
folgaretano è andato in gran parte disperso
e distrutto durante la prima guerra mondiale). Si
ritiene sia da far risalire al XII secolo, forse al
1111, a quei Patti Ghebardini che sancirono anche
l'isituzione della Magnifica Comunità di Fiemme.
Di certo si sa quando la Magnifica Comunità
di Folgaria cessò di esistere: avvenne nel
1804 nell'ambito della riforma amministrativa e politica
introdotta da Governo Bavarese. Di quelle antiche
tradizioni di autonomia, di libertà e di autogoverno
i Folgaretani vanno ancor oggi orgogliosi. La denominazione,
utilizzata in via informale, appare a più riprese
sugli edifici pubblici e sulla segnaletica toponomastica
urbana. Sul territorio comunale, come nei vicini comuni
di Lavarone e Luserna, in vista della Grande Guerra
(1914 - 1918) furono costruiti alcune fortificazioni
austro-ungariche, come il Forte Dosso del Sommo (o
forte di Serrada), il Forte Sommo Alto e il Forte
Cherle. Folgaria è tra le Città decorate
al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché
è stato insignito della Croce di Guerra al
Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni
e per la sua attività nella lotta partigiana
durante la seconda guerra mondiale. L'attività
partigiana fioriva verso il vicentino dove operavano
le brigate Val Leogra, la Pasubiana e la Fortuna.
In una operazione di rastrellamento, il 12 agosto
1944 a malga Zonta (Passo Coe) i nazifascisti sorpresero
e fucilarono 14 partigiani e 3 malgari. Tra i caduti
vi fu anche Bruno Viola, il marinaio, medaglia d'oro
alla Resistenza. L'avvenimento viene commemorato il
15 agosto di ogni anno con la partecipazione ufficiale
dei comuni dell'Alto Vicentino e di Folgaria. Altro
fatto accadde a Carbonare, ai fatti di Carbonare avvenuti
il 28 aprile 1945 è stata l'intitolata la piazza
del paese.