Pontedera
Toscana

Pontedera è un comune di 27.357 abitanti della provincia di Pisa, posto a 25 km dal capoluogo. Pontedera sorge nel Valdarno Inferiore alla confluenza del fiume Era, che divide il comune da nord a sud, nell'Arno che fa da confine a nord. È attraversata anche dal canale Scolmatore a ovest e dal Roglio, affluente dell'Era, che segna il confine a sud-est. Ha un piccolo lago nella frazione Pietroconti chiamato Lago Braccini. Pochi metri prima di entrare a Pontedera l'Arno riceve le acque del canale Usciana. La città ha per confini la Piana di Pisa a ovest, la Piana di Lucca a nord-ovest, le Cerbaie a nord-est e la Valdera a sud. Seppure geograficamente non si trovi in Valdera, è tradizionalmente considerata il maggiore centro di essa. Il territorio comunale, di 43 km quadrati, è completamente pianeggiante ad esclusione delle zona est, corrispondente alle frazioni di Montecastello (massimo 132 m. s.l.m.), Treggiaia (massimo 120 m. s.l.m.) e La Rotta (massimo 45 m. s.l.m.), che presentano qualche rilievo. Tale territorio collinare si estende per circa un migliaio di ettari e rappresenta la zona a minor densità abitativa del comune. Il territorio del comune è compreso tra i 10 e i 167 metri sul livello del mare, con un'escursione altimetrica complessiva pari a 157 metri.

ETIMOLOGIA
Il nome della città deriva chiaramente dal ponte sull'Era. Questo ponte nel Medioevo è rimasto per molti secoli l'unico ad attraversare il fiume ed era quasi un passaggio obbligato per i viandanti tra Pisa a Firenze. Il nome del borgo inizialmente era Pons Herae. Successivamente su molte carte e mappe rinascimentali della Toscana si trova la variante Ponte a Era (da cui deriva la parola "pontaderese"); il termine divenne poi Ponte d'Era ed infine Pontedera. Ancora oggi viene usato il termine "pontaderese". I cittadini vengono tradizionalmente divisi in due categorie: i pontederesi e i pontaderesi; quella che a una prima occhiata può sembrare una differenza solo dialettica in realtà non lo è. Vengono detti pontederesi coloro che risiedono a Pontedera, ma non ne sono originari; al contrario sono definiti pontaderesi i cittadini nati e vissuti a Pontedera.


CULTURA
Pontedera è sede del Museo Piaggio "Giovanni Alberto Agnelli". Ricavato nel 2000 da una parte delle vecchie officine Piaggio, ospita oggi numerosi modelli prodotti dalla Piaggio oltre ad un vasto archivio storico intitolato a Antonella Bechi Piaggio.

Nel 2003 ha aperto il "Centro per l'arte Otello Cirri" che espone mostre anche importanti come quella del 2006 sui caravaggisti.

Dalla vecchia mensa della Piaggio è stato ricavato il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Verso la fine del XVII secolo venne costruito il primo teatro a Pontedera. Si chiama "dei Ravvivati" (o "dei Risorti") e a metà 800, dopo alcuni restauri, era capace di ospitare fino a cinquecento spettatori. Solo successivamente prese il nome di Andrea da Pontedera. Dopo l'Unità d'Italia sorse anche l'Arena Niccolini e altre sale private. Fu completamente distrutto dal bombardamento subìto durante la Seconda Guerra Mondiale e non venne più ricostruito; sorgeva presso l'attuale piazzetta del teatro.

Attualmente è in costruzione, ormai da molti anni, il nuovo Teatro Era.

Dal 1835 è attiva in città la filarmonica "Volere è Potere" fondata da don Angelo Magnani.

CHIESE

Il Duomo
La "Propositura dei Santi Jacopo e Filippo" è anche chiamata la grande "chiesa nuova". Venne eretta, in stile neoclassico, fra il 1840 e il 1864 su progetto dell'ingegnere fiorentino Giuseppe Michelacci. Solo successivamente fu aggiunto il porticato, i campanili e la fontana in mezzo alla piazza. I campanili furono minati e fatti saltare in aria durante la Seconda Guerra Mondiale, sostituiti poi da un enorme campanile in cemento armato. L'edificio conserva al suo interno molte opere d'arte, tra cui l'Annunciazione di Jacopo Chimenti e le reliquie di San Faustino martire.

Chiesa di Santa Lucia
La chiesa di Santa Lucia fu edificata sulle strutture della preesistente rocca. Nel 1260 risulta suffraganea della pieve di San Gervasio e nel 1431 venne elevata a pieve. Il 13 luglio 1944 militari tedeschi minarono e abbatterono il campanile della chiesa e con questo la chiesa stessa. Rimase in piedi il muro perimetrale a nord e quello dell'abside. La nuova chiesa fu ricostruita nel dopoguerra e inaugurata il 14 luglio 1948. L'interno è diviso in tre navate e concluso da un'abside semicircolare al centro della quale è conservata una statua con le reliquie di Santa Lucia. Tra le opere d'arte, un artistico frontale di tabernacolo in marmo scolpito del XV secolo con lo stemma della famiglia Galletti, una pila per l'acqua santa, una statua in legno raffigurante San Rocco.

Chiesa del Santissimo Crocifisso
Per approfondire, vedi la voce Chiesa del Santissimo Crocifisso (Pontedera). Costruita fra il 1270 e il 1272, la chiesa fu completamente trasformata a partire dal 1633, nel corso dei secoli XVII e XVIII. Tra le opere più importanti che vi possiamo ammirare troviamo: la scultura lignea dell'"Annunziata" della bottega di Nino Pisano (metà XIV secolo);
un frammento di affresco del XIV secolo di scuola pisana, denominato "Madonna del Carmine";
la "Madonna del Rosario tra i Santi Monica, Domenico e Agostino" del Cigoli (1595);
un tabernacolo in marmo, attribuito agli scultori Riccomini e Gagini.
Sull'altare maggiore è presente un tabernacolo ottocentesco di Gaspare e Silvestro Mariotti, in argento sbalzato, commissionato per accogliere il "Crocifisso" ligneo del XVI secolo.

Cimitero della Misericordia
Progettato nel 1911 dall'architetto pontederese Luigi Bellincioni, fu costruito tra il 1912 e il 1913.

La chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa
Nella frazione del "Romito" fu eretta una parrocchia indipendente l'8 dicembre 1966, scorporandola da quella di S. Giuseppe, e, dieci giorni dopo, fu benedetta e aperta al culto una chiesetta prefabbricata, intitolata alla Vergine.

La chiesa della Misericordia
Per approfondire, vedi la voce Chiesa della Misericordia (Pontedera). Progettata dall'architetto pontederese Luigi Bellincioni, in uno stile misto di elementi rinascimentali e gusto decorativo ottocentesco, fu iniziata nel 1883 e conclusa nel 1892. La chiesa, molto piccola, ha una pianta esagonale e conserva al suo interno il venerato dipinto della Madonna della Misericordia del XIX secolo.

IL CASTELLO
Il castello di Pontedera era considerato il più grande e più fortificato della zona, se non addirittura il migliore posto in pianura, secondo lo storico del XVI secolo Scipione Ammirato. Fu teatro di molte guerre e venne più volte distrutto e ricostruito. Il castello aveva quattro porte: "Porta pisana" (a ovest), "Porta vecchia" (a nord), "Porta fiorentina" (a est) e un'altra porta di cui non si conosce il nome. Fino al 1945 esisteva una "via circondaria", che disegnava un rettangolo esterno al perimetro murario. Fino al 1850 questo sistema di vie conservava ancora tracce dell'antico fossato sotto forma di piccoli canali. L'ultima porzione di mura medievali e la rocca del XI secolo esistenti vicino all'attuale piazza Cavour venne ritenuta un ostacolo allo sviluppo delle attività commerciali e quindi distrutta nel 1846 dal Granduca Leopoldo su richiesta dei commercianti locali. Oggi non è rimasta alcuna traccia dell'antico castello di Pontedera. Gli unici segni ancora visibili sono dei cubetti di marmo bianco sulla pavimentazione stradale in piazza Cavour, dove nel 1992 vennero ritrovate tracce dell'antica Porta pisana. Segni delle antiche mura castellane sono riscontrabili nel "Vicolo del Moro", il sottopasso che collega via Palestro a Via Roma.

CENNI STORICI
L'area del comune di Pontedera risulta abitata fin dal Paleolitico, come conferma il recente ritrovamento di un insediamento in località “Cava Erta”. La posizione era strategica per la vicinanza alla foce dei fiumi Era e Cascina, che si immettevano nel vasto sinus lagunare che a quel tempo lambiva le colline pisane. È attestato un insediamento stabile nel Neolitico, mantenutosi per almeno tre secoli (tra 5.350 e 5.000 anni fa) in una zona asciutta in prossimità di una foresta planiziale e lungo un paleoalveo fluviale, forse l’antico corso dell’Era o del Rotina. Sebbene la pianta del centro storico sia tipica degli insediamenti romani, non esistono tracce documentate di quel periodo storico nella zona, né sono stati rinvenuti segni di una precedente civiltà etrusca. Nella frazione di Gello sono peraltro documentati siti di età imperiale abbandonati nel III secolo d.C., verosimilmente a seguito della formazione del padule di Lavaiano. Il nome della città deriva dal ponte che fu fatto costruire dagli Upezzinghi alla foce dell'Era, quando ancora il borgo di Pontedera non esisteva. Le prime tracce della presenza del ponte risalgono al 1099. Esisteva invece all'epoca un villaggio, ora scomparso, di nome Travalda, mentre le prime tracce di Pontedera si hanno nel 1163, quando venne inclusa nell'elenco dei castelli pisani. Si presuppone però che a quei tempi non fosse ancora dotata di fortificazioni, la cui presenza è attestata solamente della prima metà del XIII secolo. Nello stesso anno 1183 si ha notizia della chiesa di San Martino, posta sotto la pieve di Calcinaia. Nel 1172 i Pisani respinsero la coalizione di Cristiano (Lucca, Siena, Pistoia e i Guidi): fu il primo scontro avvenuto a Pontedera. Nei secoli si succedettero molte altre battaglie tra Pisa e Firenze con esito alterno, portando Pontedera sotto il controllo ora dell'una ora dell'altra. Il castello fu più volte distrutto: la prima nel 1256 per volere di Firenze e Lucca, vincitrice contro Pisa; l'ultima nel 1554. La battaglia più importante si tenne nel 1369: fu combattuta tra l'esercito fiorentino e quello mercenario di Bernabò Visconti signore di Milano, comandato dal celebre condottiero Giovanni Hawkwood, già al servizio della Repubblica Fiorentina, la quale fu sconfitta in questa occasione. Cessato il periodo di ostilità, a partire dal Rinascimento Pontedera assunse sempre di più le caratteristiche di un comune a forte vocazione commerciale, ottenendo l'autorizzazione ad una fiera annuale prima e ad un mercato settimanale poi. Con il 1565 il borgo, dopo esser stato per lungo tempo sotto la giurisdizione di Cascina, acquistò una sua propria competenza giurisdizionale estesa al territorio di Ponsacco e Camugliano, Calcinaia, Gello, Montecastello, Pozzale. Nel 1637 Ferdinando II dei Medici, istituendo il marchesato di Ponsacco e Camugliano con sede di residenza del Commissario feudale, eliminò la podesteria di Pontedera su questo comune. All'inizio del Novecento la Piaggio ingrandì gli stabilimenti cittadini, divenendo sempre più parte integrante della città e costruendo nel primo dopoguerra addirittura un intero quartiere per i propri dipendenti. Il 30 maggio 1930, per regio decreto, Pontedera fu proclamata "città". Durante la Seconda Guerra Mondiale Pontedera fu duramente bombardata a causa della presenza degli stabilimenti aereonautici della Piaggio. Con la fine della guerra e la conversione in fabbrica di motocicli, la Piaggio, e con essa Pontedera, parteciparono attivamente al boom economico degli anni Sessanta. Il 4 novembre 1966 il fiume Era ruppe gli argini e inondò la città.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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