Poggio
a Caiano è un comune della provincia di Prato.
Si tratta di uno dei comuni più piccoli della
Toscana e d'Italia, costituito il 14 luglio 1962.
Il territorio rappresenta l'ultima propaggine del
Montalbano, protesa verso la piana di Prato ed occupa
alcune colline e rilievi (tra cui emerge il "poggio"
che dà nome al comune) oltre che una piccola
zona pianeggiante sulla sponda destra del fiume Ombrone.
Si trova in una posizione strategica a circa 15 km
da Firenze. Il comune di Poggio a Caiano si trova
sui margini della piana tra Firenze, Prato e Pistoia,
ma su di un crocevia importante, soprattutto nei secoli
passati, per l'intera area. Sorge alle pendici del
Montalbano, e su alcune delle sue colline si trovano
gli abitati di Santa Cristina in Pilli, Bonistallo
e Petraia, frazioni del comune. Il paese si è
sviluppato principalmente intorno alla collina dove
sorge la Villa Medicea. Il paese è circondato
in parte dal torrente Ombrone, che segna il confine
del comune di Poggio da quello di Prato, ma anche
quello con i comuni di Campi Bisenzio e Signa, e che
quindi separa anche le provincie di Prato e Firenze.
DA
VEDERE
Propositura
di Santa Maria del Rosario
Iniziata a costruire nel 1889 e finita nel 1903 nella
cui cappella a sinistra dell'entrata si trova l'Incoronazione
della Vergine, firmata e datata da Alessandro Allori
nel 1606.
Chiesa
di Santa Cristina in Pilli
documentata già nel secolo XI, la sua antichità
non risulta evidente dall'aspetto attuale, con l'intonaco
che nasconde il paramento. murario, il portico a tre
arcate e vari corpi di fabbrica incongrui addossati.
Chiesa
di San Francesco
è la più antica ed è documentata
dal secolo XII, la chiesa ebbe una particolare cura
dei Granduchi di Toscana, che nelle vicinanze possedevano
la villa medicea di Poggio a Caiano.
Santa
Maria Assunta a Bonistallo
documentata fin dal XIII secolo, all'Interno si trova
una Madonna con rosario di Matteo Rosselli, e un San
Francesco d'Assisi di Francesco Inverni, oltre ad
una iscrizione in caratteri latini in ricordo della
visita e dell'indulgenza concessa da papa Leone X
in occasione della festa di San Sebastiano nel 1515.
Istituto
delle Minime Suore del Sacro Cuore
l'edificio è casa madre e sede generalizia
della congregazione delle Minime Suore del Sacro Cuore,
fondata nel 1902 dalla Beata Maria Margherita Caiani.
Villa
Medicea
realizzata a partire dalla fine del Quattrocento su
disegno di Giuliano da Sangallo, incaricato da Lorenzo
il Magnifico. Fu teatro degli omicidi, nel 1587, in
cui furono uccisi Francesco I de' Medici e sua moglie
Bianca Cappello.
Scuderie
Medicee (secolo XVI)
costruite, forse, sul modello delle scuderie di San
Marco a Firenze.
Ponte
Leopoldo II
Si tratta di uno dei primi ponti sospesi costruiti
in Italia, in un periodo pioneristico per l'affermazione
di nuove tecnologie, materiali e linguaggi architettonici.
Bargo
di Bonistallo
Si tratta di un piccolo bosco poco fuori Poggio a
Caiano, e occupa una parte del colle di Bonistallo
sulla cui sommità di trovano le due antiche
chiese di San Francesco e di Santa Maria Assunta.
Attualmente è un parco pubblico, ma dal XVI
secolo al XIX secolo fu utilizzato per le attività
venatorie dei granduchi e e della corte che risiedevano
spesso nella vicina villa Medicea di Poggio a Caiano.
Cascine
di Tavola-Poggio a Caiano
Facevano parte della tenuta annessa alla Villa Medicea
di Poggio a Caiano; in particolare era la porzione
posta nella piana alla sinistra del fiume Ombrone,
proprio di fronte alla collina dalla quale domina
la villa voluta da Lorenzo il Magnifico sulla sponda
destra. Oggi sono un'area naturale di interesse locale.
Villa
di Cerreto
Dall'abitato di Poggetto, salendo verso quello di
Petraia si incontra sulla sinistra la Villa di Cerreto
(detta anche Cerretino), una villa medicea risalente
al '500, dove ha riposato anche Bianca Cappello. La
villa possiede un grande salone rinascimentale e due
torri cilindriche, che ricordano le architetture militari
del tardo '400.
Monumento
ai caduti
Si trova in piazza XX Settembre, è un monumento
dedicato ai caduti delle guerre mondiali.
Tra
le altre testimonianze ricche di significato storico
c'è la Cappellina religiosa all'interno di
uno dei bastioni delle mura della Villa. Altri edifici
importanti sono:
La Palazzina Reale di Via Cancellieri (secolo XVII).
La casa del pittore Ardengo Soffici.
MANIFESTAZIONI
Assedio alla Villa
Ogni anno al paese, dal 1985, nel corso della seconda
settimana di Settembre si svolge l'Assedio alla Villa,
una festa durante la quale il centro storico del paese
viene chiuso al traffico, e si svolge una sfilata
con i vestiti dell'epoca medicea.
L'area chiusa al traffico comprende le Scuderie Medicee,
la strada davanti all'entrata della villa medicea,
la piazza della chiesa del paese, e un'area di circa
1 km².
Durante la festa viene fatto sgorgare il vino dal
Mascherone fontana storica del paese, situata lungo
il muro della villa medicea.
Al termine dei 3 giorni in cui si svolge la festa,
che solitamente sono il venerdì, il sabato
e la domenica avviene uno spettacolo pirotecnico,
con i classici 3 botti finali per segnalare la fine
della festa.[16]
Poggio in Vetrina
Ogni anno, dalla fine di Giugno alla fine di Luglio
si svolge la manifestazione di Poggio in Vetrina,
con serate di concerti, spettacoli, cene in strada
e i negozi aperti la sera/notte. Si svolge tutti i
Giovedì sera, in varie zone del paese, anche
se solitamente quelle interessate dalla manifestazione
sono piazza XX Settembre e la zona dove solitamente
si svolge il mercato del paese, cioè via Garibaldi
IL
MONTALBANO
Il Montalbano o Monte Albano è una catena montuosa
che si estende per 16.000 ettari tra le province di
Pistoia, Prato e Firenze. Il sistema collinare e montuoso
separa il Valdarno superiore dal Valdarno inferiore
e raggiunge l'altezza di 627 metri s.l.m. Si stacca
dall'Appennino al passo di Serravalle Pistoiese e
giunge sull'Arno presso la strettoia della Gonfolina;
è delimitato da un lato dal bacino dell'Arno,
che da Signa raggiunge Empoli, e dall'altro dal suo
affluente Ombrone pistoiese.
FRAZIONI
Frazioni
Bonistallo
Santa Cristina in Pilli
Poggetto
Petraia
ORIGINI
L'area pianeggiante antistante le colline di Poggio
a Caiano risulta essere stata paludosa e poco abitata
per lunghi periodi nonostante le bonifiche prima dei
romani e poi del comune medievale di Prato, e questo
ha determinato lo sviluppo storico del territorio,
improntato, per lunghi periodi storici, sull'insediamento
collinare. non vi sono prove certe di presenza etrusca
o romana, anche se il toponimo sembra essere un tipico
prediale (fundus caianus cioè "di Caio").
CENNI
STORICI
Nell'alto Medioevo la viabilità principale
era probabilmente di crinale (si veda per esempio
il sistema di ospedali che partiva dalla chiesa di
S. Martino in Campo e passando dalla Chiesa di S.Giusto
e dalla torre di S.Alluccio giungeva a S. Baronto)
e non interessava il territorio di Poggio a Caiano
che invece sarà stato territorio d'insedimento.
Di certo si può dire che questa area fu popolata
già nell'Alto Medioevo; risultano infatti documentate
in tale epoca le due chiese di S.Cristina in Pilli
e di Bonistallo che nei secoli successivi si divideranno
la giurisdizione sul territorio corrispondente a quello
attuale di Poggio a Caiano. L'insediamento doveva
essere del tipo sparso, come era regola in Toscana,
anche se non è da escludere la presenza di
piccoli nuclei, oltre che a S. Cristina in Pilli,
anche in altre località come Le Torri, Le Croci,
Petraia, Calcinaia e altre minori. Nell'area di Poggio
a Caiano dovrebbero esersi trovati anche possedimenti
dei Conti Cadolingi di Fucecchio e dei monaci olivetani
di Pistoia. Successivamente ebbero delle proprietà
i Cancellieri di Pistoia che sembra abbiano costruito
un fortilizio, probabilmente nello stesso punto dove
oggi sorge la Villa Medicea. La posizione del territorio
di Poggio a Caiano, sul margine del Montalbano, ma
sulle rive dell'Ombrone pistoiese, ne ha di fatto
determinato il suo sviluppo. Infatti l'area rientrante
nel districtus pistoiese, divenne un punto strategico
fondamentale per il controllo della piana, ancora
in parte da bonificare, conteso tra Pistoia, Prato
e Firenze. Fino al definitivo controllo da parte di
Firenze, il territorio del Montalbano meridionale,
controllato da Pistoia, era strutturato su una viabilità
principale pedemontana, passante per Poggio a Caiano,
che in parte è possibile ricostruire nel suo
tragitto e su un sistema di fortificazioni incentrato
su Tizzana, Bacchereto, Carmignano, Artimino e altre
di carattere minore di cui rimane traccia nella toponomastica
anche nel territorio poggese (per esempio "Le
Torri"). La direttrice d'espansione di Prato
passò invece attraverso la realizzazione del
"ponte di Caiano" (oggi ponte del Mulino),
proprio ai piedi del "Poggio di Caiano",
verso il Montalbano. Firenze invece dopo aver sconfitto
definitivamente Pistoia e sottomesso Prato, segnerà
la sua presenza nel territorio con la costruzione
del ponte "all'Asse" e il tracciamento della
strada verso Pistoia che sostituiva la strada pedecollinare
altomedievale. ra il XIV ed il XVI secolo, Poggio
a Caiano è stato anche un porto fluviale piuttosto
importante per Prato, collegando la città,
tramite l'Ombrone e l'Arno, agli scali marittimi di
Pisa e Livorno. Dal 1420 furono gli Strozzi e i Medici
(prima Cosimo e poi Lorenzo) che iniziano ad acquistare
terreni nell'intera area. Fu grazie alla Signoria
granducale che l'abitato conobbe la sua crescita decisiva
intorno alla Villa medicea, ed alla strada maestra
pistoiese, mentre gli altri borghi collinari decadevano.
Poggio a Caiano fu punto nodale per secoli delle vie
del ferro, commercio di fondamentale importanza per
il Granducato. Il minerale di ferro veniva estratto
nelle cave dell'isola d'Elba, portato sulla costa
di Follonica e sottoposto ad una rudimentale fusione
con la quale si ottenevano frammenti di ghisa (detta
"ferraccio"). Il minerale veniva quindi
imbarcato fino a Livorno o Pisa e proseguendo con
barconi fino al Porto di sotto, in località
la Lisca nei pressi della Gonfolina. Da qui se la
portata dell'Ombrone lo consentiva, il minerale, trasbordato
su barche più piccole, giungeva allo scalo
del ponte all'Asse posto sulla riva di Poggio a Caiano
in prossimità del "Magazzino del ferro"
(che in realtà era la casa del "ministro"
cioè del funzionario che vigilava sul traffico).
Se la portata del fiume era insufficiente, il trasporto
doveva avvenire per via di terra dal Porto di mezzo,
passando per Signa e Lecore e da qui per una strada
detta " Via del Ferraccio" si dirigeva direttamente
al ponte. Il trasporto proseguiva con barrocci fino
a Capodistrada, presso Pistoia e poi con animali da
soma verso le ferriere della montagna pistoiese, dove
abbondava il carbone di legna con cui il minerale
veniva fuso e lavorato. Anche a Poggio a Caiano comunque
il traffico del ferro fece nascere una radicata tradizione
nella lavorazione del ferro con la presenza per tutto
l'Ottocento di numerosi e qualificati fabbri alcuni
dei quali raggiunsero una certa notorietà nel
settore. Durante Firenze Capitale d'Italia (1865-1871)
fu dimora del Re d'Italia. Nel periodo contemporaneo,
come altre aree e zone, il comune ha subito vari danneggiamenti.
In particolare i bombardamenti del 1944 costarono
alla città lo splendido Ponte di Ferro, fiore
all'occhiello dell'ingegneria civile ottocentesca.
La Villa Medicea divenne allora il rifugio naturale
degli abitanti del Poggio, ma non solo. Su decisione
dei comandi Nazisti la Villa Medicea non viene bombardata,
e qui vengono nascosti e rifugiati, tra le numerose
opere d'arte i "Quattro Mori di Livorno",
la statua simbolo della città toscana minacciata
dai saccheggi nazisti, o le sculture della Sacrestia
Nuova di Michelangelo. Il 14 luglio del 1962, forte
di una notevole espansione economica e di un diverso
orientamento politico, Poggio a Caiano si separò
dal comune originario di Carmignano e andò
a formare un'amministrazione autonoma. Oggi Poggio
a Caiano, comune con una ridotta estensione territoriale,
si trova ad essere uno dei nodi cruciali dell'intera
espansione dell'area e in particolar modo della viabilità
con conseguente inquinamento viario. A questo proposito
sono allo studio progetti di pedonalizzazione del
centro e dell'area storica, anche se l'unica soluzione
ai problemi pare essere una tangenziale esterna al
paese di assai difficile realizzazione.