Pietrasanta
Toscana

Pietrasanta è un comune di 24.547 abitanti (al 31-12-2004) della provincia di Lucca. Capitale storica della Versilia (la terra compresa fra la costa del mar Ligure e le Alpi Apuane) è un centro di statura internazionale per la lavorazione del marmo e del bronzo, tanto da ospitare frequentemente scultori internazionali che vi soggiornano per creare opere scultoree anche di grandi dimensioni. Con il tempo il paese ha preso il volto di un vero e proprio centro d'arte, con numerosissime gallerie d'arte, esibizioni temporanee stagionali e un centro storico ricco di monumenti e ben curato.

Il centro storico è sede di numerosi monumenti, in particolare Piazza Duomo, dove campeggia il Duomo di San Martino (sec. XIII-XIV) in stile romanico-gotico e la chiesa sospesa al culto di Sant'Agostino (sec. XIV), in stile romanico con annesso campanile in stile barocco, oggi sede di mostre dove si possono ammirare sculture e quadri di importanti artisti (Botero, Mitoraj, Yasuda, eccetera). Accanto all'edificio si può ammirare il chiostro, sul quale si affaccia il centro culturale "Luigi Russo" caratterizzato dalla presenza di una biblioteca comunale all'avanguardia e di una raccolta di bozzetti. Sulla piazza è presente anche la Torre Civica in stile gotico (curiosamente non annessa al palazzo comunale) Degna di nota è la Rocchetta arrighina accanto alla quale si trova l'arco di Porta a Pisa. Sempre sulla piazza si erge la colonna del Marzocco (sec. XVI) vicina alla fontana omonima (sec. XVI), palazzo Panichi Carli (sec. XVI), e il monumento a Leopoldo II, volgarmente detto il Canapone. Palazzo Moroni (sec. XVI) è anche sede del museo archeologico locale nel quale si trovano numerosi oggetti risalenti all'epoca degli etruschi. La città possiede anche una rete di cunicoli sotterranei, oltre a opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibile dalla piazza, raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi e, nelle giornate più limpide, sono visibili anche alcune isole dell'Arcipelago Toscano, più spesso la costa ligure.

Interessanti anche le stradine della Pietrasanta antica, come la caratteristica via del Riccetto con pavimentazione in ciottoli di fiume, o via della Fontanella, dove è presente l'Osservatorio astronomico "Spartaco Palla". Altre sculture si trovano in Piazza della Stazione (Chiave del Sogno, Yasuda), Piazza Matteotti (Memoria di Pietrasanta, Cascella; Il Guerriero, Botero), Piazza del Centauro (Il Centauro, Mitoraj). Nella Chiesa della Misericordia Fernando Botero ha realizzato due affreschi con la Porta del Paradiso e la Porta dell'Inferno (1993), due curiose opere pittoriche del grande artista colombiano che spesso soggiorna a Pietrasanta per curare la fusione delle sue opere scultoreee in bronzo. D'interesse, infine, anche la chiesa di San Francesco e l'oratorio di San Giacinto.

PERSONAGGI FAMOSI
Il 27 luglio 1835 nella frazione Valdicastello nacque Giosuè Carducci, famoso poeta italiano.
Lo scultore Fernando Botero risiede ogni anno a Pietrasanta per qualche mese.
Igor Mitoraj - scultore di origine polacca, risiede e lavora a Pietrasanta.
Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, inventori del motore a scoppio, sono originari di Pietrasanta.
Carlo Ripa di Meana (Pietrasanta, 15 agosto 1929), politico italiano.

DUOMO
Il Duomo di Pietrasanta è chiamato anche Collegiata di San Martino e si trova in Piazza del Duomo nel piccolo paese medievale di Pietrasanta, sui monti a ridosso della Versilia, in provincia di Lucca. La prima notizia sulla chiesa risale al 1223, mentre alcuni lavori di ampliamento furono registrati nel 1330. Papa Urbano VI nel 1387 la dotò di un capitolo di canonici e la elevò a Chiesa Collegiata dotandola del fonte battesimale. L'esterno è rivestito di marmi bianchi che abbondano nella zona, con una facciata dal profilo fortemente spiovente, dalla quale si intuisce il profilo interno con le tre navate. Sui tre portali tre lunette scolpite riportano scene della passione di Cristo. Nel transetto destro si apre un'altra porta su Via Garibaldi, anche questa sormontata da una lunetta scolpita raffigurante San Giovanni Battista, opera trecentesca di Bonuccio Pardini. Gli stemmi sulla facciata ricordano la dominazione genovese e fiorentina sulla città, oltre a un grande stemma di Leone X. Il rosone in marmo è attribuito a Riccomanno Riccomanni (XIV secolo). La pianta della chiesa è una classica croce latina con tre navate a un transetto. Le opere conservate risalgono a varie epoche, ma il periodo che ha maggiormente influenzato l'aspetto odierno è quello della Granduchessa Cristina di Lorena, che nel 1627 commissionò ad artisti fiorentini la ristrutturazione della chiesa: furono creati gli altari laterali, che vennero decorati da grandi pale devozionali (si contano opere di Matteo Rosselli, Francesco Curradi, Jacopo Vignali, Pietro Dandini, Bastiano Bitozzi, Jacopo Chiavistelli e Alessandro Cominotti), mentre gli apparati scultorei furono curati da Giovan Battista Stagi, Stagio Stagi e Ferdinando Tacca. Al secolo precedente risale il pulpito marmoreo, pregevole opera di Donato Benti e Lorenzo Stagi (1508). Le pareti e i soffitti sono stati dipinti con vari soggetti a colori o a chiaroscuro dal pittore milanese Luigi Ademollo tra il 1823 e il 1825. La cupola era originariamente ottagonale (1453) ma venne ricostruita a pianta circolare nel 1820. Nella cappella del transetto a destra dell'altare maggiore si trova la venerata reliquia della cosiddetta Madonna del Sole, un dipinto su tavola con una Madonna con Bambino tra santi di un anonimo pittore tardogotico, che è datato 1424 e che viene esposto solo durante celebrazioni particolari.

CAMPANILE
L'alto campanile (36 metri) che fiancheggia la Collegiata si presenta con una semplice superficie a mattoni a vista, ma nel progetto originario era prevista la copertura con marmi, mai realizzata. Fu completato sul finire del Quattrocento e nei primi anni del Cinquecento dall'architetto fiorentino Donato Benti, e all'interno presenta una singolare scala elicoidale.

BATTISTERO
Situato in Via Garibaldi, a destra del Duomo, risale al Seicento quando la Compagnia del Santissimo Sacramento edificò un oratorio dedicato a San Giacinto. La trasformazione in battistero risale al 1786 quando il Granduca Pietro Leopoldo soppresse tutte le confraternite e le compagnie religiose. Contiene due fonti battesimali: quello più antico è opera di Bonuccio Pradini, a forma esagonale con bassorilievi su ogni lato, concluso nel 1385; il secondo fu scolpito da Donato Benti e Niccolò Civitali (XVI secolo) e completato nel 1612 da Orazio Bergamini e Fabrizio Pelliccia. La volta e le pareti furono dipinti con scene della Vita di Cristo e della Vergine dal pittore cremonese Pietro Cavatorta. La pala sull'altare è opera del massese Luca Martelli, con l'Esaltazione dell'Eucarestia (olio su tela, 1634).

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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