Monte Argentario
Toscana

Monte Argentario è un comune di 13.062 abitanti della provincia di Grosseto, situato a circa 45 km a sud-est del capoluogo. Il comune prende la denominazione dall'omonimo promontorio; i due centri abitati sono Porto Santo Stefano all'estremità nord-occidentale e Porto Ercole sulla sponda orientale del territorio. Il Monte Argentario è un promontorio che si protende nel Mar Tirreno in corrispondenza delle due isole più meridionali dell'Arcipelago Toscano; l'Isola del Giglio e l'Isola di Giannutri. Anche l'Argentario nasce come isola, ma nel corso dei secoli l'azione congiunta delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli, il Tombolo di Giannella ed il Tombolo della Feniglia, che hanno unito l'isola alla terra ferma, formando nel contempo la Laguna di Orbetello. Il Monte Argentario raggiunge il punto più alto in corrispondenza di Punta Telegrafo (635 m.) ed è caratterizzato da un territorio completamente montuoso, addolcito unicamente dall'opera dell'uomo che ha creato nel tempo delle terrazze dove si coltiva prevalentemente la vite. La costa, molto frastagliata, offre cale e calette, prevalentemente sassose, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico. In questo contesto si inseriscono i due paesi, entrambi a vocazione marinara, che formano il comune di Monte Argentario; rivolto a settentrione si trova Porto Santo Stefano, dove è posto il municipio, mentre Porto Ercole, più piccolo, è rivolto a meridione. Il clima è di tipo mediterraneo, quindi abbastanza mite durante tutto il corso dell'anno, con un notevole aumento dell'umidità nel periodo estivo. Le precipitazioni sono piuttosto scarse (mediamente poco più di 400 mm annui) e raramente di lunga durata; si concentrano soprattutto nei mesi autunnali. L'eliofania, vale a dire il soleggiamento, raggiunge uno dei valori massimi assoluti annuali dell'intero territorio nazionale italiano. Nella tabella sono riportati i valori medi di temperatura (valore medio annuo di 16,3°C) che si registrano nella località di Porto Santo Stefano in base ad osservazioni effettuate nei pressi della Torre di Lividonia nel periodo 1951-1980 [1], che si discostano notevolmente da quelli della stazione meteorologica ufficiale, situata alla sommità del promontorio, a 632 metri s.l.m. (i valori delle precipitazioni sono pressoché identici e non variano rispetto a quelli della stazione meteorologica ufficiale).

PORTO ERCOLE
Porto Ercole si presenta come una pittoresca località il cui nucleo storico è racchiuso all'interno della cinta muraria; l'accesso è possibile attraverso una porta sormontata dalla Torre dell'Orologio. Tra i monumenti degni di nota troviamo il Palazzo dei Governanti Spagnoli, di origini cinquecentesche, la Chiesa di Sant'Erasmo, il Giardino e Villa Corsini e la possente Rocca. Fuori dall'abitato, numerose fortificazioni dominano il promontorio come il Forte Santa Caterina, il Forte Filippo e il suggestivo Forte Stella in stile rinascimentale lungo la strada panoramica.

PORTO SANTO STEFANO
Porto Santo Stefano è una pittoresca località balneare situata nel comune di Monte Argentario, sulla sponda occidentale del promontorio. A causa della maggiore esposizione alle incursioni piratesche, il centro rivestì scarsa importanza durante il dominio degli Aldobrandeschi e dei Senesi ma, con il suo ingresso nello Stato dei Presidi verso la metà del Cinquecento, la località divenne il centro di maggiore importanza dell'Argentario. Proprio in quest'epoca iniziarono i lavori di costruzione della Fortezza Spagnola, possente struttura difensiva attualmente sede della Mostra Permanente "Memorie Sommerse". Come tutti gli altri centri della zona, Porto Santo Stefano entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima metà dell'Ottocento.

MUSEI
Presso la Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano sono ospitate le mostre permanenti dei "Maestri d'Ascia", dedicata agli artigiani costruttori di navi e barche per i pescatori, e delle "Memorie Sommerse", disegnata intorno ai reperti ritrovati nelle acque intorno al Monte Argentario.

Sul lungomare di Porto Santo Stefano e stato allestito dall'Accademia Mare Ambiente il Centro Didattico di Biologia Marina con annesso l'"Acquario mediterraneo della Costa d'Argento.

Le due mostre permamenti e l'Aquario fanno parte della "Rete museale della Maremma" (Costa d'Argento).

MONUMENTI
Gli spagnoli all'epoca della loro dominazione su queste terre (Stato dei Presidi), costruirono sul monte, ma anche lungo tutta la costa tra Talamone ed Ansedonia, tutta una serie di fortezze e torri di avvistamento in modo da garantirsi il controllo sul Mar Tirreno. Tra queste, notevoli sono la Fortezza Spagnola a Porto Santo Stefano e Forte Filippo, Forte Stella e la Rocca aldobrandesca a Porto Ercole.

Sempre a Porto Ercole, non distante dall'antica Porta Pisana da cui si accede al paese vecchio, si trova la Chiesa di Sant'Erasmo dove venivano sepolti gli antichi governanti spagnoli.

CONVENTO DEI PASSIONISTI
Il Convento dei Passionisti si trova in posizione dominante e isolata sulla sponda settentrionale del Monte Argentario, lungo la strada che conduce alla vetta di Monte Telegrafo. Il complesso religioso, denominato anche Convento della Presentazione al Tempio, venne edificato in epoca settecentesca e fu la sede dei Passionisti, ordine monastico fondato in quegli anni da San Paolo della Croce che si ritirò qua come eremita. All'interno della chiesa è conservata la venerata Madonna di Monte Argentario.

NOVIZIATO DI SAN GIUSEPPE
Il Noviziato di San Giuseppe si trova isolato sul Monte Argentario poco oltre il Convento dei Passionisti, proseguendo lungo la strada che sale verso la vetta del promontorio. Il complesso, che include il monastero e la chiesa, venne edificato nel corso del Settecento per ospitare i Passionisti che avevano la loro sede principale nel vicino convento situato poco più a valle. All'interno dell'edificio religioso è custodito un dipinto raffigurante la Madonna Addolorata.

LUOGHI DI INTERESSE
Il monte è molto bello dal punto di vista naturalistico; la strada panoramica, che corre tutto intorno al promontorio (per un lungo tratto si tratta di una strada bianca anche abbastanza scoscesa) permette di godere di panorami di notevole bellezza (nel periodo invernale, quando il mare è spazzato dalla tramontana, si arriva a vedere la Corsica). A Porto Santo Stefano, presso il Centro Didattico di Biologica Marina, è presente l'Acquario Mediterraneo che offre uno spaccato ragionato dell'ecostistema marino presente in zona.

CENNI STORICI
Il promontorio, probabilmente già abitato dagli etruschi, entrò nella proprietà personale della famiglia degli Enobarbi-Domizi che la ottennero come risarcimento delle somme da loro prestate alla repubblica romana durante la seconda guerra punica; da quest'atto probabilmente deriva il nome del monte, in quanto la famiglia era anche nota anche come "degli Argentari" (nell'antica Roma così erano chiamati i prestatori di denaro), da cui il nome "Mons Argentarii". Il monte entrò poi nella dote degli imperatori, finché Costantino nel IV secolo la donò alla chiesa romana. Nel medioevo, anche in conseguenza del minor traffico che si svolgeva sulla via Aurelia e del progressivo impaludamento della Maremma, questi luoghi rimasero a lungo poco abitati. Nel basso medioevo il monte segui le sorti di Orbetello, per cui passò nei domini degli Aldobrandeschi, degli Orsini, di Ladislao re di Napoli e di Siena, per finire poi sotto il dominio degli spagnoli intorno alla metà del 1500. Questi fortificarono pesantemente il monte e i due porti, facendone il perno difensivo dello Stato dei Presidi e riattivando la vita civile di questi luoghi. Sconfitto Napoleone, nel 1815 i possedimenti spagnoli passarono al Granducato di Toscana fino al 1860, quando furono annessi al Regno d'Italia.
Durante l'ultimo conflitto mondiale, i centri argentarini furono teatro di violenti bombardamenti che videro pagare con la vita numerosi civili. Il porto di S.Stefano fu interamente distrutto e solo negli anni cinquanta venne ricostruito assieme al lungomare. Importante era la ferrovia che collegava il promontorio allo scalo di Orbetello e quindi al resto d'Italia. Purtroppo dopo essere stata distrutta dalle bombe non fu più ripristinata.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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