Forte
dei Marmi è un comune della provincia di Lucca.
Località di villeggiatura affacciata sulle
coste orientali del Mar Tirreno, prende il nome dalla
fortezza che sorge al centro della città, voluta
dal granduca Pietro Leopoldo a difesa dell'approdo,
e dai marmi che dalle Alpi Apuane, poco distanti,
venivano trasportati fino al pontile per poi prendere
la via del mare. Simbolo di Forte dei Marmi, al centro
della città, è "Il Fortino",
la fortezza granducale sorta alla fine del XVIII secolo,
oggi immerso in un contesto urbano moderno costituito
da una griglia di strade alberate che dona alla città
un aspetto mondano e riposante. L'edificio ha subito
una ristrutturazione nel 2004. A lato del Fortino,
in piazza Garibaldi, si presenta un pozzo risalente
al Settecento. Sul mare si trova il pontile caricatore,
a 300 m dalla costa, che veniva usato per imbarcare
i grossi blocchi di marmo in partenza per tutto il
mondo ed oggi usato solamente come meta turistica
(area pedonale). La città partecipa al Palio
dei Micci di Seravezza con la contrada del Ponte,
creata nel 1956 in occasione della prima edizione.
Nello stemma della contrada è iscritto il nome
della città e i colori sono il rosso e il blu
con ornati giallo-oro. La contrada ha un gruppo di
sbandieratori di circa 60 elementi, vestiti con abiti
in stile rinascimentale. La
contrada prende il nome dal "Ponte di Tavole",
rappresentato sullo stemma accanto a due ponti più
piccoli che un tempo lo affiancavano: uno a nord,
detto "la passerella di Vaiana", e laltro
a sud, detto "da Michè".
ETIMOLOGIA
Il nome si riferisce al fortilizio intorno al quale
si sviluppò il primo nucleo abitativo del paese.
Questo fortilizio fu realizzato nei pressi di un pontile
ove avveniva l'imbarco dei marmi.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I Romani si stabilirono in Versilia dopo la sottomissione
dei Liguri ad opera di Marco Bebio Tanfilo e Publio
Cornelio Cetego. Il territorio venne centuriato per
lo stanziamento di coloni provenienti da Luni e Lucca
e furono sfruttate leminiere di ferro e di piombo
argentifero. Tra Querceta (Seravezza) e la località
di Vaiana, nel territorio dell'attuale Forte dei Marmi,
passava la strada detta più tardi "delle
Mordure", che rappresentava uno degli assi della
centuriazione romana. La località di Vaiana
è citata in un documento del 794 di vendita
di un terreno situato in loco qui dicitur Vaiano,
dove sembrano più tardi essere testimoniate
delle sorgenti, che contribuivano all'impaludamento
dei luoghi. Nel 1515 le cave di marmo ricadenti nei
territori dei comuni della Versilia furono donate
ai Medici: di conseguenza furono aperte nuove cave
e venne costruita una strada destinata a portare i
blocchi fino al mare, dove venne eretto un pontile
per il carico delle navi. Verso la metà del
secolo il governo mediceo decise la deviazione del
fiume Versilia, per proteggere Pietrasanta dai suoi
straripamenti: fu tracciato un nuovo corso con il
"Fosso Scaricatore" che doveva deviare le
piene nella palude del "lago di Porta",
tagliando i territori di Querceta e di Vaiana. A circa
1.500 m dalla riva il nuovo corso tagliava la strada
voluta da Michelangelo e venne superato per mezzo
della creazione di un ponte probabilmente in legno
che prese il nome di Ponte di Tavole. Con il tempo
vennero scavati altri canali, proseguendo nella bonifica
della zona, mentre la strada veniva sistemata a più
riprese per il trasporto dei marmi. Inizialmente la
zona era denominata "Magazzino del ferro"
o "Magazzino della Magona", poi "Magazzino
dei marmi", unica costruzione sul mare a ridosso
di una macchia di lecci, anche se tutto il comprensorio
era comunque noto anche come "Marina" (di
Querceta): la strada provinciale che da Querceta appunto
dirige verso il mare è tutt'oggi conosciuta
come "Provinciale di Marina". Nel 1788 il
granduca di Toscana Pietro Leopoldo I di Lorena fece
edificare una fortezza, destinata a protegge l'imbarco
dei marmi e a promuovere l'insediamento nel territorio.
Al termine della costruzione di tale fortino (6 febbraio
1788) a difesa della costa e dell'entroterra dalle
scorribande corsare (tale costruzione era a fianco
del già presente Magazzino della Magona), questo
iniziò ad essere utilizzato anche come rimessa
per i marmi provenienti dalle Apuane prima dell'imbarco:
la zona iniziò ad essere denominata "Forte
dei Marmi". Nel 1833 il governo granducale fece
ricostruire, ad opera dell'ingegner Giovanni Franchi,
il ponte, inizialmente in legno e successivamente
ricostruito in muratura dopo la distruzione nel 1944
dai guastatori nazisti. Nel XVII secolo il primo vero
e proprio insediamento sulla costa fu la località
di Caranna, a poca distanza dalle Polle di Vaiana,
che fu all'origine della cittadina.